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  • Soddisfatte le esigenze per divenire missionari
    Svegliatevi! 1971 | 22 aprile
    • la loro salute era buona e che non dipendevano da qualche specializzato trattamento medico. Erano certi di poter superare la sfida di un nuovo clima, di una diversa alimentazione e di un modo di vivere estraneo. Come erano raggianti di felicità mentre ricevevano le loro assegnazioni per la Repubblica del Congo!

      Un’esigenza essenziale per chi s’interessa all’ammaestramento di Galaad è una buona conoscenza pratica dell’inglese. A scuola la maggioranza degli studenti studiano la nuova lingua che useranno nella loro assegnazione. Ma a parte le loro lezioni di lingua, tutte le altre lezioni e conferenze della scuola sono in inglese.

      Uno degli studenti diplomati proveniente dalla Germania, alcuni anni prima, aveva analizzato le sue prospettive di divenire missionario. Sembrava fisicamente ed emotivamente preparato a fare i notevoli cambiamenti che sarebbero stati necessari. Era battezzato da oltre tre anni, era uno zelante predicatore in servizio continuo e voleva e poteva andare in qualsiasi paese che la Società Torre di Guardia avesse indicato. Ma si rendeva conto che la sua conoscenza dell’inglese era limitata. Per migliorarla ascoltava ogni giorno una trasmissione radiofonica di notizie in lingua inglese. Cominciò anche a studiare in inglese una delle grandi pubblicazioni della Società per lo studio della Bibbia. Il progresso era lento, e consultava di continuo un vocabolario, ma andava avanti. Ora parla l’inglese benissimo e non ebbe nessuna difficoltà a capire tutte le considerazioni in classe e i compiti per casa. Durante il corso acquistò una conoscenza basilare di un’altra lingua ancora, lo spagnolo, e si compiacque d’essere assegnato all’Honduras, per contribuire ivi alla predicazione.

      Programma del conferimento dei diplomi

      Quelli che furono presenti al conferimento dei diplomi poterono capire da ciò che dissero gli oratori che gli insegnanti della scuola avevano vero interesse per i diplomati. Il preside della scuola indicò che molte cose sarebbero ‘avvenute nelle loro assegnazioni che avrebbero dovuto considerare come la riprensione della vita che li avrebbe aiutati ad acquistare cuore, che è ancor più prezioso della conoscenza’. (Prov. 15:31, 32) Un altro insegnante mise in risalto che dovevano continuare non solo ad amare ciò che è bene ma anche a odiare ciò che è male. (Sal. 45:7) Due sorveglianti della sede della Società pure parlarono agli studenti. Uno li esortò a esser “pastori in ogni tempo” senza abbandonare le “pecore” dinanzi alle difficoltà, come il problema di abituarsi a una nuova lingua o a un diverso clima, a nuovi tipi di alimenti o a nuove abitudini di vita. (Ezec. 34:1-14) Il secondo li incoraggiò a non giudicare le persone dagli aspetti esteriori — le condizioni economiche o l’istruzione secolare — ma di cercare le persone che avevano un cuore buono, il che Dio desidera. — 2 Cor. 10:7.

      Il simposio giunse al culmine con i discorsi del vicepresidente e del presidente della Società Torre di Guardia. Il primo mise in risalto che, come per il discepolo Timoteo, Dio e Gesù guarderanno i missionari perché adempiano i loro doveri e al fine di aiutarli. (2 Tim. 4:1) E il presidente, N. H. Knorr, paragonò piacevolmente l’espansione dell’opera di evangelizzazione del primo secolo E.V. con l’espansione che quest’opera ha in questo secolo.

      Nel pomeriggio gli studenti rappresentarono un commovente dramma biblico. Esso mostrò una famiglia moderna in cui un giovane che aveva genitori testimoni di Geova manifestava uno spirito lezioso. Sebbene frequentasse le adunanze cristiane e non compisse nessuna cattiva azione, la sua intera vita non era impegnata a fare la volontà di Dio. Quindi il dramma volse al racconto biblico di Rut, Naomi e Boaz e mostrò quanto esse s’interessassero vivamente ai propositi di Geova. Il messaggio del dramma era chiaro: è essenziale far guidare la propria vita dai propositi di Geova. Come fu appropriato che gli studenti contribuissero a esprimere tale importante pensiero, poiché tutti i presenti sapevano che i diplomati avevan lasciato guidare la loro vita dai propositi di Dio, come indicava il fatto che avevano soddisfatto le esigenze per essere inviati all’estero come missionari.

  • Alimenti gustosi nelle Filippine
    Svegliatevi! 1971 | 22 aprile
    • Alimenti gustosi nelle Filippine

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nelle Filippine

      MANILA, città di costituzione e gusti internazionali, è un luogo dove potete avere qualsiasi specie di piatto esotico che possiate immaginare. La popolazione è composta qui da molte razze, prodotto di diverse culture. Al ceppo indonesiano-malese si è aggiunto un generoso contributo di razze cinese, spagnola e americana, e anche altre razze. Come risultato, siamo Orientali con nomignoli americani, Spagnoli con nomi di casato, e parliamo tagalog, inglese e un po’ di spagnolo, per non menzionare i più di ottanta dialetti locali.

      Con questo miscuglio di origini e culture, c’è solo da aspettarsi che i gusti nel mangiare siano vari. Dal Cinese, per esempio abbiamo escabeche o pesce dolce e acido; dallo Spagnolo, manzo mechado o manzo cotto nel grasso; il nostro nilagang manok o pollo cotto bollito è una reminiscenza del francese pot-au-feu; e semplicemente troviamo di nostro gusto salsicce e polpettone di carne di manzo.

      Benché molti di questi piatti esotici siano stati soddisfacentemente naturalizzati, i semplici piatti locali conservano ancora la loro attrattiva. Uno di questi, l’adobo, si eleva quasi al rango di piatto nazionale. Che cos’è? È una combinazione di pollo e fette di maiale assai conditi con grani di pepe e spicchi di aglio leggermente tritati per liberarne l’aroma. Vi si aggiunge anche aceto locale. Quando questo piatto vi viene presentato per la prima volta, potete pensare che il piccante odore sia un ostacolo troppo grande. Ma potrebbe semplicemente sorprendere la vostre papille gustative.

      Dal settentrione del paese viene il papait o pinapaitan. Realmente ha un sapore migliore di quanto non sembri all’iniziato allorché ne legge i nostri ingredienti: Prendete un capro, dategli da mangiare molte foglie di tamarindo per pulirgli lo stomaco, scannatelo e quindi arrostitelo sul fuoco violento finché la superficie non s’annerisca. Raschiate e pulite la pelle. Tagliate la pelle a pezzettini insieme alle parti di carne magre, spremete la bile, condite con spezie e servite insieme a basi, infuocate liquore locale fatto di succo di canna da zucchero fermentato.

      Nel meridione troverete che il kinilaw ha sulla tavola un posto d’onore. È pesce crudo tagliato nella desiderata misura cubica e lavato due o tre volte nell’aceto. Vi si aggiungono quindi cipolla, zenzero, grani di pepe locale e pezzettini d’aglio. Nel miscuglio si versano succo di limone e aceto. Si possono pure aggiungere latte di noce di cocco e sale.

      Un simbolo dell’ospitalità filippina è il lechon o porcellino da latte arrostito intero. Qualunque sia la ragione per un pasto della comunità, il ricevimento non è considerato completo se il maiale arrostito intero non adorna il centro della tavola del banchetto sulle sue verdi foglie di banano.

      Per ingegnosità e risorse, la donna di casa del Luzon Centrale è degna di nota. Ella può preparare piatti per rallegrare il cuore dell’uomo pur mantenendosi nei limiti del suo bilancio. C’è, per esempio, l’umile camote o patata dolce. Le radici sono usate alla stessa

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