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Visita a un villaggio sherpaSvegliatevi! 1976 | 8 luglio
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balconate e va e viene dalla porta principale.
Verso le 11 comincia la danza, a cui partecipano esclusivamente i sottosacerdoti del monastero, mentre il capo sacerdote sta a guardare. Le maschere indossate dai danzatori hanno alcune delle più feroci e disumane espressioni. Risuonano i cembali, squillano le trombe e gli enormi tamburi del monastero suonano i loro ritmici colpi. Contemporaneamente, quegli energici lama (sacerdoti) raccontano danzando una storia completa. Finiscono verso le 18.
Di giorno ballano i lama, mentre la notte è lasciata interamente ai laici. Per tre notti consecutive gli Sherpa, sia uomini che donne, quasi non chiudono occhio. Di lassù la pallida e pacifica luna pare rimproverare la folle allegria di quaggiù. Vengono intonati alti e chiari i canti popolari e le acute voci femminili si fondono alle profonde ed echeggianti voci maschili. Vecchi e bambini si assopiscono man mano che la notte si fa più inoltrata.
Addio!
Dite di dover partire e non possiamo trattenervi. Date dunque alla mia gente la possibilità di salutarvi alla maniera degli Sherpa: Vogliono mettervi la tradizionale sciarpa bianca. È un segno di profondo rispetto. Io vi accompagnerò fino a Katmandu. Sonam, il cuoco, e i nostri due fedeli amici portatori verranno con noi. Poi Sonam, i portatori e io torneremo subito indietro, e speriamo che torniate anche voi. Ne saremo lieti. Tornate in questa valle imalaiana di Junbesi, il ridente villaggio sherpa!
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L’unione può salvare le chiese?Svegliatevi! 1976 | 8 luglio
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L’unione può salvare le chiese?
L’UNIONE è considerata una cosa molto desiderabile; particolarmente, è considerata utile sul piano familiare. E riguardo all’armonia esistente fra coloro che hanno una comune base spirituale la Bibbia dice: “Ecco, come è buono e come è piacevole che i fratelli dimorino insieme in unità!” — Sal. 133:1.
Allora, non sarebbe una cosa buona incoraggiare l’unione delle religioni? Molti pensano di sì. Per esempio, il 20 gennaio 1974, papa Paolo VI chiese di pregare per l’unione di tutte le fedi “cristiane” nella Chiesa Cattolica Romana, e la riconciliazione fu il tema dell’“Anno Santo” cattolico del 1975. Inoltre, il convegno del Consiglio ecumenico delle Chiese tenuto nel 1975 aveva l’obiettivo di stabilire dei contatti tra i paesi e tra le fedi. Infatti, nel febbraio del 1975, nella cattedrale di S. Patrizio e nel Tempio EmanuEl di New York furono annunciati i progetti per considerare durante l’anno i problemi che causano rapporti tesi fra i seguaci delle rispettive fedi. E per la prima volta un rabbino ebreo parlò dal pulpito di quella cattedrale cattolica.
La maggioranza sa che molte organizzazioni religiose hanno ora difficoltà, quali diminuzione di membri e ristrettezze finanziarie. Certo, nella nostra comunità questi problemi possono non esistere, ma altrove ci sono. Pertanto, molti ecclesiastici incoraggiano l’unione delle religioni perché pensano senz’altro che questo favorirebbe gli interessi delle loro rispettive denominazioni. Ma è scritturalmente corretto unire varie religioni? E, se si conseguisse l’unione, salverebbe essa le chiese?
La dottrina è importante?
Non c’è dubbio che i compromessi in campo dottrinale favorirebbero l’unione delle religioni. Che cosa ne pensa la gente? Riassumendo i risultati di un sondaggio effettuato in un’area metropolitana degli Stati Uniti, il Journal di Milwaukee del 28 ottobre 1974 pubblicò un articolo intitolato “L’idea di ‘una sola vera fede’ sta perdendo terreno”. Delle 1.323 persone interrogate, quasi otto su dieci erano favorevoli a movimenti di unione delle fedi. Secondo un cattolico, “quello in cui si crede non è così importante come credere a qualcosa”. E una donna luterana fece questa osservazione: “Essenzialmente, crediamo tutti alle stesse cose. Non credo che l’interpretazione della dottrina abbia tanta importanza”.
Ciò nondimeno, il tentativo di conseguire l’unità religiosa mediante i compromessi in campo dottrinale non è sostenuto da nessun precedente biblico. Quando il profeta Mosè era sul monte Sinai per ricevere istruzioni da Dio, gli Israeliti cercarono di fondere l’adorazione di Geova Dio con le pratiche religiose degli Egiziani. Aaronne fece un vitello d’oro; e dicevano: “Questo è il tuo Dio, o Israele, che ti ha tratto fuori del paese d’Egitto”. Aaronne costruì un altare davanti al vitello e poi gridò: “Domani ci sarà festa a Geova”. Il giorno successivo, furono fatti olocausti e sacrifici di comunione. In seguito, il popolo mangiò e bevve, poi si alzò “per divertirsi”. Cosa pensò Geova Dio di tutto questo? Ne fu molto dispiaciuto. Dio non approvò certo il tentativo di mischiare la vera adorazione con la falsa religione. — Eso. 31:18–32:10.
Lungi dall’incoraggiare l’unità religiosa con altri, Dio, per mezzo di Mosè, disse al suo popolo dell’antichità: “Non devi concludere alcun patto con loro né coi loro dèi”. “Chi sacrifica ad altri dèi fuorché a Geova solo dev’essere votato alla distruzione”. (Eso. 23:32; 22:20) Inoltre, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, non fece mai compromesso con quelli che avevano errate idee religiose. Per esempio, Cristo dichiarò: “Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché chiudete il regno dei cieli dinanzi agli uomini; poiché voi stessi non entrate e non lasciate entrare quelli che stanno per entrare”. — Matt. 23:13.
Dio che cosa richiede?
È ovvio che Dio non approva l’unità religiosa ‘a qualsiasi prezzo’. Che cosa richiede dunque Geova Dio da chi desidera essere approvato da Lui? “Quelli che l’adorano devono adorarlo con spirito e verità”, dichiarò Gesù Cristo. (Giov. 4:24) È chiaro che Geova Dio non accetta l’unità religiosa se non si tien conto della verità scritturale.
Un altro aspetto essenziale della vera adorazione è che accetti Gesù Cristo, il Figlio di Dio. “Io sono la via e la verità e la vita”, disse Gesù. “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giov. 14:6) Tuttavia, anche se le sette divise della cristianità conseguissero una presunta unità nel nome di Cristo, non si potrebbe supporre che ciò avesse l’approvazione di Geova Dio o di Gesù. Perché no? Cristo dichiarò: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E io confesserò quindi loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene da me, operatori d’illegalità”. — Matt. 7:21-23.
Un altro punto da considerare è che le religioni della cristianità, come pure altre
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