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  • Ci sono creature intelligenti nello spazio extraterrestre?
    La Torre di Guardia 1968 | 15 maggio
    • Questa non è una notizia immaginaria! Piuttosto, è un messaggio divino, trasmesso per mezzo di una potente creatura spirituale dall’invisibile reame dello spazio extraterrestre. Rappresenta una sapienza di gran lunga più grande di quella dell’uomo, poiché tali messaggi vengono dallo stesso Dio Onnipotente. Ciò che più conta è che questi possono leggersi nella vostra propria copia della Sacra Bibbia. Com’è rallegrante che abbiamo preservate in forma scritta le comunicazioni recate da potenti, intelligenti creature venute dalla regione dello spazio extraterrestre! Facciamo bene a studiare con cura i loro messaggi e quindi a prestar loro ascolto.

  • Quanto dev’essere integro un Governo?
    La Torre di Guardia 1968 | 15 maggio
    • Quanto dev’essere integro un Governo?

      1. Quale grande potenza mondiale è stata in grado di durare? Perché?

      PUÒ sussistere un governo che ha solo alcuni difetti, se non nella sua costituzione, in alcuni dei suoi membri? Sappiamo che nessuna grande potenza della passata storia ha continuato a sussistere. Hanno avuto difetti che le han fatte cedere e cadere in rovina. La Gran Bretagna, che ora, insieme agli Stati Uniti, è la Settima Potenza Mondiale, non è ancora durata così a lungo come la Sesta Potenza Mondiale di Roma, e ha già gravi difficoltà. Possiamo trovare difetti in tutti i governi di costituzione umana della storia passata.

      2. Mostrate perché un governo, per rimanere, dev’essere privo di difetti.

      2 Considerate come un governo dovrebbe esser privo di difetti per rimanere. Esso governa milioni di sudditi, ciascuno con i suoi propri problemi e difficoltà. Il governo ha a che fare con tutti gli aspetti della loro vita, dalla casa e dalla famiglia all’impiego, al commercio e alle altre questioni economiche, all’organizzazione cittadina, al traffico, ai diritti individuali nonché alle organizzazioni, ai loro limiti, e così via. Ora, una minima direttiva sbagliata, una decisione sbagliata o un esempio sbagliato ha l’effetto d’interferire con la complessa struttura sociale cui è preposto. Un’ingiustizia o la minima violazione nell’osservanza di una legge può facilmente dar inizio a una reazione a catena che moltiplicherà la questione milioni di volte. Abbiamo provato i risultati devastatori e di grande portata di un po’ di corruzione o di cattivi esempi nel governo al nostro tempo. Quando la mancanza di rispetto per il governo è causata dai governanti, cresce finché quel governo non può più durare.

      NESSUNA SPERANZA DA FONTI UMANE

      3. Può un governo di costituzione umana essere fatto in modo da durare? Che cosa ci vuole?

      3 Per questa ragione il governo per dominare la terra ed essere in grado di rimanere deve venire da una fonte perfetta, con perfetti governanti nei quali non possa sorgere nessun difetto. Questo elimina definitamente ogni governo di costituzione umana. Lascia una sola fonte, un potere sovrumano giusto.

  • “Si levi Dio, siano dispersi i suoi nemici”
    La Torre di Guardia 1968 | 15 maggio
    • “Si levi Dio, siano dispersi i suoi nemici”

      “Si levi Dio, siano dispersi i suoi nemici, e quelli che l’odiano intensamente fuggano a causa di lui”. — Sal. 68:1.

      1, 2. Chi ha Dio come nemici, alcuni dei quali non lo sanno nemmeno?

      DIO ha i suoi nemici! Milioni di persone sono oggi nemiche del medesimo pensiero che c’è un Dio, l’Altissimo e Onnipotente, l’Essere Divino che è senza principio e senza fine, il Creatore del cielo e della terra, il Fattore dell’uomo, Colui verso il quale sono responsabili tutte le creature umane intelligenti della terra, le quali dipendono pienamente da Lui.

      2 Ci sono altre persone che asseriscono d’essere adoratrici di Dio, ma che in realtà sono sue nemiche, molto probabilmente le sue nemiche peggiori per la ragione che lo mal rappresentano e sono pertanto religiose ipocrite. Avviene come disse molto tempo fa uno che amava Dio: “Dichiarano pubblicamente di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le loro opere, perché sono detestabili e disubbidienti e non approvate per ogni sorta di opera buona”. (Tito 1:16) Centinaia di milioni d’altri sono nemici di Dio senza saperlo, non perché adorino altri dèi, ma perché sono amici di questo mondo: “Non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. (Giac. 4:4) Al di là di ogni contraddizione, Dio ha i suoi nemici, infelicemente per loro!

      3. (a) Fino a che punto Geova si leverà ora contro i suoi nemici? (b) Qual è il suo scopo com’è dichiarato in Isaia 28:21, e questo che cosa dovrebbe far pensare ai nemici?

      3 È venuto per Dio il tempo di levarsi contro i suoi nemici sulla terra in una finale azione per eliminarli interamente. Nelle pagine della storia sono riferiti casi nei quali Dio si levò contro certi nemici del momento per disfarsi della loro resistenza. Ma ora, secondo il suo dichiarato proposito, egli si leverà per liberare la terra dei suoi nemici odierni con un solo grande movimento, non permettendo a nessuno di sfuggire. Egli non ha dimenticato il suo dichiarato proposito, benché fosse messo per iscritto ventisette secoli fa: “Geova si leverà proprio come al monte Perazim, si agiterà proprio come nel bassopiano vicino a Gabaon, per fare la sua opera — la sua opera è strana — e per compiere il suo lavoro, il suo lavoro è insolito”. (Isa. 28:21) La storia mostra ciò che accadde in quell’occasione a Perazim, e dovrebbe bastare per far pensare agli odierni nemici di Geova come le sue distruttive forze proromperanno simili ad acque travolgenti per spazzar via loro e i loro idoli.

      4, 5. (a) Chi assistette a ciò che Dio fece a Perazim e a Gabaon, e quale ruolo ebbe questi da adempiere verso i nemici di Dio in tutto il paese? (b) In Salmo 68:1-3, che cosa pregò egli riguardo ai nemici e ai giusti?

      4 Un uomo che assistette sia a ciò che avvenne a Perazim sia a ciò che avvenne più tardi a Gabaon nell’undicesimo secolo avanti la nostra Èra Volgare fu il re Davide di Gerusalemme. (2 Sam. 5:17-25; 1 Cron. 14:8-17) L’annientamento di quei nemici filistei a Perazim e a Gabaon non eliminò completamente tutti i nemici del regno di Dio che Geova aveva stabilito lì nel Medio Oriente col re Davide come suo visibile rappresentante sul trono di Gerusalemme. C’erano ancora molti altri nemici in quella striscia di terra che Geova Dio aveva promesso di dare all’antenato di Davide, al patriarca Abraamo, striscia che si estendeva dal grande fiume Eufrate al fiume d’Egitto. (Gen. 15:17-21; 12:1-9; 13:14-18) Altri potenti nemici, come i Siri, rimanevano in questa generale area del paese e dovevano essere distrutti o assoggettati e resi vassalli. Il re Davide era al comando di Dio per trattare con questi nemici in modo tale da adempiere la promessa divina di dare “tutto il paese” ai discendenti del suo fedele amico Abraamo. Davide dovette pensare a quei nemici quando scrisse le parole iniziali del Salmo 68:1-3 (versetti dal primo al terzo):

      5 “Si levi Dio, siano dispersi i suoi nemici, e quelli che l’odiano intensamente fuggano a causa di lui. Come si dissipa il fumo, possa tu dissipar loro; come la cera si strugge a causa del fuoco, periscano i malvagi dinanzi a Dio. Ma in quanto ai giusti, si rallegrino, siano fieri dinanzi a Dio ed esultino con allegrezza”.

      6, 7. (a) Chi citò lì il salmista Davide, e che cosa ebbe il comando di fare per rappresentare la presenza di Dio? (b) Quando e perché questi disse le parole citate da Davide?

      6 Poiché c’erano altri nemici non ancora assoggettati nella Terra Promessa, la marcia vittoriosa di Geova Dio contro i suoi nemici non era ancora stata fatta completamente. In modo appropriato, dunque, il re Davide fu ispirato a scrivere e a citare le parole dell’uomo che Geova Dio impiegò quando diede inizio a questa marcia vittoriosa, cioè il profeta Mosè, del sedicesimo secolo a.E.V. A quel tempo Mosè si trovava nel deserto del Sinai in Arabia, insieme alle dodici tribù dei figli d’Israele e anche a una “numerosa compagnia mista” di non Israeliti. (Eso. 12:38; Num. 11:4) L’intero accampamento era formato di milioni di persone. Nella primavera dell’anno prima Geova Dio aveva miracolosamente liberato tutti questi dall’Egitto, distruggendo perfino gli eserciti degli Egiziani al comando di Faraone quando avevano cercato di raggiungere gli Israeliti in fuga mentre attraversavano il prosciugato letto del mar Rosso. Nel terzo mese dopo ciò gli Israeliti e la “compagnia mista” giunsero al monte Sinai, e lì Geova Dio fece con loro un patto o contratto nazionale.

      7 Secondo la legge di questo patto nazionale fu eretto un sacro tabernacolo per l’adorazione di Dio. Nella stanza interna di questo tabernacolo fu messa l’arca d’oro del patto per rappresentarvi la presenza di Dio. Ogni volta che gli Israeliti levavano le tende e si spostavano verso il luogo successivo, l’arca del patto veniva trasportata a spalla dai sacerdoti fino a quel successivo punto dove si fermavano. Così Dio e il suo popolo erano in marcia per prendere possesso della Terra Promessa. C’erano molti nemici nel cammino prima che ottenessero il completo possesso dell’intero paese. Riconoscendo ciò, Mosè come mediatore fra Dio e la nazione d’Israele implorò Dio di prendere la direttiva, come ci dice Numeri 10:35, 36 con queste parole: “Accadeva che quando l’Arca partiva, Mosè diceva: ‘Sorgi, o Geova, e siano dispersi i tuoi nemici; e quelli che intensamente ti odiano fuggano d’innanzi a te’. E quando si fermava, diceva: ‘Torna, o Geova, alle miriadi delle migliaia d’Israele’”.

      8, 9. In Salmo 68:4-6, il re Davide che cosa invitò il suo popolo a fare rispetto a Dio?

      8 Le vittorie di Geova e tutto il suo misericordioso trattamento verso il suo popolo meritavano d’esser celebrati con un cantico alla Sua lode. Il salmista re Davide, che era cantore e musicista, invitò il suo popolo, le dodici tribù d’Israele, a celebrarli in tal modo:

      9 “Cantate a Dio, innalzate melodie al suo nome; elevate un canto a Colui che cavalca per le pianure del deserto come Iah, che è il suo nome; e giubilate dinanzi a lui; padre di ragazzi senza padre e giudice di vedove è Dio nella sua santa dimora. Dio fa dimorare i solitari in una casa; fa uscire i prigionieri nella piena prosperità. Comunque, in quanto agli ostinati, devono risiedere in un paese riarso”. — Sal. 68:4-6.

      10. Come, nel caso d’Israele, Dio aveva mostrato d’essere (a) un padre per i ragazzi senza padre e (b) un giudice delle vedove?

      10 Nessuna nazione o popolo della terra potrebbe avere oggi un governante migliore di quello che l’antica nazione d’Israele ebbe nel suo Dio, il suo invisibile Re. Tutta la loro nazione era stata tenuta involontariamente e immeritatamente prigioniera nel pagano Egitto; ma Geova Dio rese desolato il paese d’Egitto con dieci miracolose piaghe e li trasse fuori alla prosperità, che raggiunse la sua pienezza al tempo del re Davide. In Egitto la nazione d’Israele era stata come un ragazzo senza padre, ma Geova provò d’essere per essa un padre, chiamando l’intera nazione il “mio primogenito”. (Eso. 4:22) Quando egli fece uscire Israele suo primogenito dall’oppressione sotto il Faraone che sfidava Dio, tutti i maschi primogeniti d’Egitto furono uccisi. Laggiù il popolo di Dio era come una vedova indifesa senza nessuno che perorasse la sua causa in tribunale, ed egli intervenne come giusto Giudice della Corte Suprema e fece in modo che la nazione afflitta ottenesse giustizia, la liberazione. Divenne come un marito per il suo popolo. — Isa. 54:5; Ger. 3:14; 31:31, 32.

      11. Come Dio trattò i “solitari” in contrasto con gli “ostinati” e con quale nome cavalcò?

      11 Trattati in Egitto come schiavi pericolosi, gli Israeliti erano come persone solitarie in un deserto ostile, senza casa dove andare. Ma Geova li trasse fuori e li stabilì come in una casa, nella Terra Promessa. Quelli che si mostrarono suoi nemici e gli resistettero ostinatamente, li fece risiedere senza le ristoratrici benedizioni del favore divino come in un paese riarso dal sole. Il suo nome è Iah, che è un’abbreviazione del nome Geova. Egli fece conoscere il suo nome Geova al suo popolo in Egitto come esso e i suoi fedeli antenati non l’avevano mai conosciuto prima. (Eso. 15:1, 2; 17:16) Con questo nome, sul quale aveva accumulato fama, egli cavalcò attraverso la pianura del deserto mentre conduceva il suo popolo al paese della promessa. ElevateGli un cantico!

      MARCIA DAL SINAI A SION

      12, 13. Come ci rammenta il salmista Davide, quali cose Dio può muovere per mostrare la sua potenza quale Creatore, e come egli lo dimostrò al Sinai?

      12 Per questo Onnipotente Dio Geova non è niente muovere il cielo e la terra allo scopo di mostrare ch’egli è l’Iddio della creazione e di tutte le sue leggi. Manifestò il potere di far questo al monte Sinai in Arabia, dove condusse il suo popolo nel terzo mese dopo averlo liberato dalla schiavitù d’Egitto. Prima di dichiarare i Dieci Comandamenti dalla vetta del monte Sinai, egli causò spaventevoli dimostrazioni sulla terra e in cielo, per far capire al popolo d’Israele il fatto che il loro Legislatore non era una semplice piccola creatura umana, ma era l’Iddio del cielo e della terra. Se le inanimate cose della creazione si muovono alla sua invisibile presenza, perché non dovrebbero muoversi anche le sue intelligenti creature umane che contemplano le sue meravigliose opere creative? Egli può muovere il cielo e la terra per adempiere la sua volontà. Il salmista re Davide rammentò e menzionò la divina qualità della potenza di far questo, alla lode di Geova, allorché disse:

      13 “O Dio, quando uscisti dinanzi al tuo popolo, quando marciasti per il deserto . . . la terra stessa sobbalzò, e il cielo stesso anche stillò a causa di Dio; questo Sinai sobbalzò a causa di Dio, il Dio d’Israele. Facevi cadere un rovescio di pioggia, o Dio; la tua eredità, pure quando era stanca, tu stesso la rinvigoristi. La comunità della tua tenda, ha dimorato in essa; con la tua bontà la preparavi per l’afflitto, o Dio”. — Sal. 68:7-10.

      14. (a) Come Dio ristorò la sua eredità quando era stanca? (b) Per quanto tempo il suo popolo fu una tendopoli, e quale resistenza incontrarono essi alla fine?

      14 Il popolo d’Israele era stato tratto dalle nazioni pagane per essere l’esclusivo possesso di Dio, ed egli lo chiamò sua eredità. (Deut. 32:8, 9) Era stato afflitto in Egitto; e quando giunse ai piedi del monte Sinai nel deserto, era senza dubbio stanco, come un paese assetato. Ma lì, dando loro i Dieci Comandamenti e tutte le altre leggi del suo patto e stabilendo fra loro la sua pura adorazione organizzata, Geova Dio causava un rovescio di benedizioni spirituali. Questo rinvigorì spiritualmente il popolo della sua eredità e lo rafforzò come se fosse stato del cibo. Essi riscontrarono che dovevano vivere non solo di cibo fisico, ma di ogni parola che procedeva dalla bocca di Dio. Trascorsero un lungo tempo — quarant’anni — come tendopoli nel deserto e fuori dei confini della Terra Promessa. Ma nell’ultimo anno Geova li condusse ai confini del “paese dove scorre latte e miele”. Quindi i re locali cominciarono a opporre resistenza. Che cosa si doveva fare ora? Ascoltate:

      15, 16. Come si nota in Salmo 68:11, quale parte ebbero le donne d’Israele in relazione con le vittorie di Dio riportate per mezzo dei loro uomini?

      15 “Geova stesso dà la parola; le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito. Perfino i re degli eserciti fuggono, fuggono. In quanto a colei che dimora a casa, prende parte alle spoglie. Sebbene voi continuaste a giacere fra i mucchi di cenere del campo, ci saranno le ali di una colomba coperta d’argento e le sue penne d’oro verde giallastro. Quando l’Onnipotente disperse i re in essa, nevicava in Zalmon”. — Sal. 68:11-14.

      16 Nei tempi antichi le donne non prendevano parte all’azione bellica, ma quando i soldati vittoriosi tornavano esse uscivano a frotte dalle loro case per celebrare e dichiarare la buona notizia con danze, canti e musica. Miriam, sorella di Mosè, guidò nella danza e nel canto le donne israelite dopo che il loro Dio Geova ebbe rovesciato gli eserciti egiziani nel mar Rosso. (Eso. 15:20, 21) La figlia di Iefte gli uscì incontro con danza e musica quando egli tornava dalla sua vittoria sui nemici ammoniti. (Giud. 11:34) Quando il re Saul in compagnia del suo generale Davide tornò dalla vittoria sui Filistei, le donne uscirono da tutte le città per salutarli con musica, canti e danze. (1 Sam. 18:6, 7) Le donne non dovevano rimanere in silenzio in tali occasioni. I loro uomini erano stati impiegati nel vittorioso combattimento al comando di Dio, ed esse avevano diritto di partecipare alla celebrazione della vittoria e di dare gloria e credito per la vittoria a Dio, di cui i loro uomini avevano fatto la volontà.

      17. (a) Perché le donne d’oggi sono obbligate ad annunciare la “buona notizia”? (b) Quale fu la “parola” che Dio diede all’antico Israele, e quale risultato doveva dare l’ubbidienza alla “parola”?

      17 Le donne di quella specie non sono nemiche di Dio. Per quanto fosse meravigliosa la buona notizia che allora le donne dovevano dichiarare nel tempo del quale scrisse il salmista Davide, le donne di questo giorno moderno hanno una notizia da dichiarare ancor più meravigliosa e provano così d’essere non nemiche, ma amiche di Dio. Esse ricevono la buona notizia da Dio, e hanno il diritto e l’obbligo d’annunciarla. Nei lontani giorni della giovane nazione d’Israele, ‘Geova stesso diede la parola’. Quale fu la parola? Mentre gli Israeliti si appressavano alla Terra Promessa per strapparla dalle mani dei nemici di Dio, la Sua “parola” per loro era di avanzare coraggiosamente e prenderne possesso, giustiziando con le armi da guerra i nemici di Dio che occupavano la Terra Promessa senza averne avuto da Dio il diritto. L’ubbidienza a questo comando o “parola” da parte degli uomini combattenti d’Israele quale risultato doveva avere? L’Iddio a cui si innalzava la preghiera: “Sorgi, o Geova, e siano dispersi i tuoi nemici”, garantiva che il risultato sarebbe stato la vittoria! Ne sarebbe derivata la “buona notizia” che le donne sarebbero state spinte a celebrare con musica e danze e ad annunciare con canti.

      18. (a) In quale senso poteva dirsi che Dio dava la “parola” alle donne? (b) In che modo cominciò a ‘nevicare’ in Zalmon quando Dio disperse i re nemici?

      18 Combattendo per il suo popolo e dandogli la vittoria, Geova avrebbe dato alle donne qualche cosa da annunciare. Egli avrebbe provveduto loro il tema dei loro canti di celebrazione; avrebbe dato loro la buona notizia. In questo senso si poteva dire che dava la parola. Alla celebrazione della vittoria le donne avrebbero annunciato come i re pagani degli eserciti nemici eran fuggiti d’innanzi a Geova Dio, quando egli s’era levato contro di loro in battaglia. Le donne avrebbero annunciato che, quando Dio Onnipotente aveva disperso i re nemici nel cammino d’Israele, i corpi morti degli eserciti nemici coprivano il campo come neve, allo stesso modo in cui accadde a Zalmon; o, forse, che, per concedere la vittoria al suo popolo, aveva fatto nevicare miracolosamente in Zalmon. I vittoriosi combattenti di Dio sarebbero tornati a casa dopo aver spogliato i nemici uccisi, e avrebbero diviso le spoglie con le loro donne che erano state lasciate nelle loro case per averne cura.

      19. Come, sebbene gli uomini giacessero fra i mucchi di cenere del campo, ci doveva essere una colomba coperta di metalli preziosi?

      19 Può darsi che, sebbene gli eserciti giustizieri di Dio dovessero giacere fra i mucchi di cenere durante la campagna, ci fosse una colomba fatta di metalli preziosi, con le piume coperte d’argento e le penne d’oro verde giallastro, da portare a casa come trofeo della vittoria di Geova. Ma la nazione d’Israele fu anche chiamata “tortora” di Geova. (Sal. 74:19) Da questo punto di vista, benché gli uomini di questa nazione di Dio simile a tortora avessero dovuto giacere fra i mucchi di cenere dell’accampamento, durante una campagna di combattimenti contro i nemici di Dio, ne sarebbero usciti come una tortora, d’ali robuste e d’aspetto puro, scintillante come se fosse coperta d’argento e d’oro verde giallastro. Così Dio non avrebbe dato questa nazione simile a tortora nelle mani dei Suoi nemici.

      20. Che cosa continuano a fare i nemici dal 1914, così che Geova deve levarsi contro di loro ad Armaghedon?

      20 Il significato di questo racconto poetico delle gesta di Dio non dovrebbe perdersi sugli odierni nemici di Dio. Questi nemici cercano d’impedire che Dio adempia il suo proposito riguardo al suo popolo, che li conduca con successo nel giusto nuovo ordine che ha promesso. Il “tempo della fine” come fu predetto nella sua Parola è giunto sulle nazioni di questo mondo, essendo cominciato nel 1914 alla fine dei Tempi dei Gentili, “i fissati tempi delle nazioni”. Essi rifiutano di abbandonare il potere durante questo “tempo della fine” e di cedere pacificamente il posto all’esercizio della sovranità di Dio sulla terra di sua creazione. È dunque necessario che l’Onnipotente Dio li espella. Egli deve levarsi contro di loro in battaglia. Questo farà nel campo di battaglia di Armaghedon. Nel frattempo le nazioni nemiche continuano a ostacolare il progresso del popolo di Dio mentre opera per promuovere gli interessi terrestri del regno di Dio.

      21. Come nel caso di Davide, in che modo i nemici cercarono d’impedire a Gesù Cristo di regnare, e con quale successo?

      21 Il regno non è quello dell’antico Davide nella Gerusalemme terrestre, ma quello del promesso Figlio di Davide, Gesù Cristo, che nacque nella linea della famiglia di Davide per mezzo della vergine Giudea Maria per un miracolo di Dio. I nemici cercarono d’impedire che Davide regnasse sul monte Sion in Gerusalemme, ma furono vergognosamente sconfitti quando Dio si levò contro di loro. Similmente i nemici cercarono d’impedire al Figlio di Dio, Gesù Cristo, di regnare, ma essi pure si chinarono nella sconfitta. Uccisero Gesù Cristo fuori di Gerusalemme il giorno che si uccideva il giudaico agnello pasquale, ma il terzo giorno Dio Onnipotente lo destò dai morti come glorioso Figlio spirituale immortale. Il Figlio di Davide ascese quindi al suo Padre celeste. Ivi Geova Dio lo pose come regale Pietra nella Sion celeste, perché cominciasse a regnarvi nel tempo stabilito da Dio, cioè nel 1914. Quindi Dio avrebbe cominciato a fare di tutte le nazioni dei Gentili uno sgabello per i piedi del Figlio di Davide. — Luca 21:24; Isa. 28:16-21; Sal. 110:1, 2; Atti 2:34-36; Ebr. 10:13.

      22. A che cosa le nazioni gentili han resistito dal 1914?

      22 Dal 1914 le nazioni gentili hanno rifiutato di riconoscere la fine dei “fissati tempi delle nazioni” e han resistito all’essere resi sgabello del regnante Figlio di Davide. Ma la loro ostinata resistenza risulterà vana ad Armaghedon.

      AVVISATE LE NAZIONI

      23, 24. (a) Quale fu la “parola” che Geova diede nel 1914? (b) Che cosa preannunciò Gesù che sarebbe accaduto dopo il 1914, e fa parte questo della “parola” di comando?

      23 Come disse molto tempo fa Salmo 68:11: “Geova stesso dà la parola”. Alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 Geova Dio diede la parola perché le nazioni nemiche fossero soppiantate sulla terra. Esse sono nel loro “tempo della fine”. (Dan. 11:40; 12:4) Riguardo a ciò che doveva accadere in questo “tempo della fine”, il Figlio di Davide, Gesù Cristo, predisse non solo guerra mondiale, carestie, pestilenze, terremoti e afflizione delle nazioni, ma anche la proclamazione della buona notizia di un nuovo governo, il legittimo governo della terra, cioè il regno di Dio. Dopo aver predetto le persecuzioni contro i suoi fedeli seguaci, Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:7-14.

      24 Così Dio avvisa le nazioni nemiche. Egli ha dato la “parola” che tali nemici siano sottoposti, resi come uno sgabello sotto i piedi del Figlio di Davide. Questa “parola” di comando comprende pure che siano avvisati prima che Egli si levi contro di loro ad Armaghedon. È stato dato questo avviso?

      25. (a) Che cosa ha significato dare l’avviso per i testimoni del Regno e che cosa ha significato per Dio? (b) Similmente che cosa ha significato la nascita del Regno, e che specie di notizia ne è risultata?

      25 Sì, particolarmente dall’anno 1919. Questo ha significato per i testimoni del Regno di Geova una lotta sin da quell’anno. Ma questi testimoni del Regno hanno pregato: “Si levi Dio, siano dispersi i suoi nemici”. Rispondendo, Dio ha preparato loro la via per avvisare le nazioni nemiche con la predicazione della buona notizia che il regno di Dio fu stabilito nelle mani del Figlio di Davide nel 1914. Questo ha significato per Geova una serie di vittorie che hanno reso oggi possibile dare alle nazioni l’avviso in 199 paesi e in 164 lingue. La medesima nascita del regno di Dio nei cieli significò una Sua vittoria su Satana il Diavolo e sui suoi demoni. (Riv. 12:5-12) L’espansione dell’opera di dare avviso intorno al Regno a un sempre più gran numero di nazioni ha significato per Geova Dio ulteriori vittorie. Tali vittorie divine servono da buona notizia che si dovrebbe annunciare ai popoli.

      26. (a) Come può dirsi oggi che “le donne che annunciano la buona notizia” sono in gran numero? (b) Perché la parola “esercito” è appropriata per questa schiera di donne?

      26 Quelle spirituali vittorie di Dio finora conseguite sono state celebrate in tutto il mondo. La “parola” di Dio non è stata vana. Avendo egli agito per eseguirla vittoriosamente, “le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito”. (Sal. 68:11) I fatti riferiti lo provano. Nell’aprile dell’anno 1967 ci sono stati in tutto il globo 1.154.079 persone che hanno dato avviso del regno di Dio e hanno annunciato le opere della sua vittoriosa marcia verso Armaghedon. Questa è una grande compagnia di celebranti. E se esaminiamo le persone di questa grande folla di celebranti, riscontriamo che per lo più sono state donne. Per cui da quel 1.154.079 celebranti il numero delle donne costituirebbe un “grande esercito”. Ed “esercito” è una parola appropriata per questa schiera di donne che “annunciano la buona notizia”. Perché? Perché combattono al comando di Dio, il cui nome è Iah, o Geova. Molte di loro possono dover badare alla casa come madri, mogli o figlie, ma esse partecipano alle spoglie delle vittorie di Dio per mezzo dei suoi testimoni del Regno sulla terra. Andando a predicare di casa in casa, queste donne nell’insieme fanno più di tutti gli uomini.

  • Dio ascende in alto al di sopra di tutti i nemici
    La Torre di Guardia 1968 | 15 maggio
    • Dio ascende in alto al di sopra di tutti i nemici

      1. Quale grado d’interesse mostrano gli uomini verso il regno di Dio, e che cosa ne invidiano?

      SE GLI uomini, per la maggior parte, non celebreranno l’istituito regno di Dio per mezzo del celeste Figlio di Davide, Gesù Cristo, lo celebreranno un “grande esercito” di donne. Gli uomini s’interessano principalmente della politica di questo mondo. Essi preferiscono la politica umana e il nazionalismo al regno di Dio, che domina dal celeste monte Sion. (Riv. 14:1-5; Ebr. 12:22-28) I governi politici del genere umano invidiano il luogo che la Sacra Bibbia, la Parola di Dio, assegna al celeste regno del Figlio di Davide. Essi ignorano la sua esistenza e il suo diritto di dominare su tutta la terra. Si considerano più grandi, più alti, del regno di Dio. Si risentono per il fatto che sono rigettati da Dio. La loro invidiosa attitudine è paragonabile a quella dal salmista Davide poeticamente attribuita ai monti della regione di Basan, quando questi si paragonarono al monte Sion, dove era situata Gerusalemme.

      2, 3. Com’era Basan in quanto ad altezza, e quale monte Geova mostrò di avere scelto come sede del governo, e come?

      2 Il salmista Davide dice: “La regione montagnosa di Basan è un monte di Dio; la regione montagnosa di Basan è un monte di vette. Perché, o monti di vette, continuate a guardare con invidia il monte che Dio ha desiderato perché egli stesso vi dimori? Pure Geova stesso vi risiederà per sempre. I carri da guerra di Dio sono a decine di migliaia, migliaia su migliaia. Geova stesso è venuto dal Sinai nel luogo santo. Sei asceso in alto; hai portato via prigionieri; hai preso doni in forma di uomini, sì, pure gli ostinati, per risiedere fra loro, o Iah Dio”. — Sal. 68:15-18.

      3 Si può dire che la regione montagnosa di Basan raggiunga la sua massima altezza al monte Ermon, più di duemila settecentotrentasei metri. Ora si pensa che l’“alto monte” sul quale Gesù Cristo fu trasfigurato davanti ai suoi discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni fosse il monte Ermon. (Matt. 17:1, 2) Malgrado l’altezza dell’area montagnosa di Basan, Geova Dio scelse il monte Sion come l’altezza su cui stabilire la città capitale del re Davide e farvi porre la sua sacra arca del patto, presso il palazzo di Davide. (2 Sam. 6:12-16) Per questo motivo permise al re Davide di catturare la roccaforte di Sion e di trasferire la sede del suo governo da Ebron al monte Sion. (2 Sam. 5:4-10) La cattura di Sion fu una vittoria per Geova Dio; e quando la sua arca del patto vi fu trasferita dal re Davide, fu come se Geova cominciasse a regnare in Sion sulla nazione d’Israele. Sul monte Sion si diceva che il re Davide sedesse sul “trono di Geova” come suo visibile rappresentante. — 1 Cron. 29:23.

      4. (a) Al tempo di Davide, come Geova ascese in alto? (b) Come Geova portò via prigionieri e prese “doni in forma di uomini”?

      4 Il monte Sion giunge solo a settecentosessanta metri sul livello del mare. Quando Geova, rappresentato dalla sua arca del patto, vi si trasferì, ascese in alto, accompagnato trionfalmente da decine di migliaia di carri da guerra, per così dire, vedendo che il monte Sion era stato conquistato con la guerra per il suo regno terrestre. Il suo unto re Davide ebbe la vittoria sui nemici nella Terra Promessa. Furono presi molti prigionieri, molti dei quali si opponevano ostinatamente a che l’eletto popolo di Dio prendesse possesso del paese. Fu come se Geova stesso prendesse prigionieri e tornasse al monte Sion in trionfo. Molti di questi erano disponibili come schiavi; e con questi prigionieri si potevano fare doni in forma di uomini, specialmente ai Leviti per fare i lavori di poco conto al tabernacolo dell’adorazione di Dio. (Esd. 8:20) In questo modo Geova prese in effetti “doni in forma di uomini”. Cominciò inoltre a risiedere nella Terra Promessa, nonostante che vi dovessero essere assoggettati ostinati nemici.

      5. (a) Dove Geova pose Gesù Cristo come Pietra reale, e come? (b) Riguardo a quella Pietra reale, come i governanti della cristianità sono paragonabili ai governanti giudei?

      5 Il terrestre monte Sion era dove regnava lo stesso Davide. Poiché Gesù Cristo l’unigenito Figlio di Geova come uomo fu il Figlio di Davide, l’altezza celeste sulla quale Geova ha intronizzato questo Figlio glorificato può essere paragonata al monte Sion. Lì sul celeste monte Sion è dove Geova Dio pose Gesù Cristo come Pietra reale dopo averlo risuscitato dai morti, tutto questo in adempimento della profezia di Isaia 28:16. (1 Piet. 2:5-7) Ma quando si trattò di accettare Gesù Cristo il Figlio di Davide come legittimo Erede del regno di Davide a motivo della sua discendenza umana da Davide, i governanti giudei di diciannove secoli fa gridarono al governatore Ponzio Pilato, che serviva l’imperatore Tiberio Cesare: “Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”. (Giov. 19:15) Comunque, mediante il potere di risurrezione di Dio questo Figlio di Davide cominciò a dominare sul celeste monte Sion. Geova scelse questo simbolico monte come sede del governo invece del terrestre monte Sion o di qualsiasi vetta montana di Basan. Ma, come i governanti giudei, i re della cristianità non vogliono nessuna celeste sede di governo su di loro; preferiscono i loro propri alti monti governativi sulla terra.

      “DONI IN FORMA DI UOMINI”

      6, 7. Nella sua lettera agli Efesini, come l’apostolo Paolo provò che il Salmo 68 è profetico?

      6 Questo non è un nostro modo immaginario di considerare le cose. È l’adempimento della profezia. L’apostolo considerò profetico il Salmo 68. Scrivendo alla congregazione cristiana dell’antica Efeso, nell’Asia Minore, egli citò Salmo 68:18 e spiegò come questa profezia si adempiva in Gesù Cristo e nella sua congregazione di discepoli. Così, in Efesini 4:7-13, Paolo scrisse:

      7 “Ora a ciascuno di noi fu data immeritata benignità secondo che il Cristo misurò il dono gratuito. Per cui egli dice: ‘Quando ascese in alto condusse prigionieri; diede doni negli uomini’. Ora l’espressione ‘ascese’, che cosa significa se non che anche discese nelle regioni inferiori, cioè la terra? Colui che discese è anche quello che ascese molto al di sopra di tutti i cieli, affinché desse pienezza a tutte le cose. Ed egli diede alcuni come apostoli, alcuni come profeti, alcuni come evangelizzatori, alcuni come pastori e maestri, in vista dell’addestramento dei santi, per l’opera di ministero, per l’edificazione del corpo del Cristo, finché perveniamo tutti all’unità della fede e dell’accurata conoscenza del Figlio di Dio”.

      8. (a) Quale significato è stato dato al fatto che Paolo applicò Salmo 68:18 a Gesù Cristo? (b) Al giorno di Davide, come Geova fece le cose descritte in Salmo 68:18?

      8 Il modo in cui qui l’apostolo Paolo spiega l’adempimento di Salmo 68:18 non significa o non dice che Gesù Cristo sia Geova Dio. Ma nella Bibbia ebraica non è Salmo 68:18 rivolto a Geova? Sì. Ma nell’adempimento tipico di queste parole, al quale il re Davide prese parte, non fu Geova stesso ad ascendere letteralmente al monte Sion e a prendervi il suo seggio reale e a piantarvi la sua tenda di adorazione. In modo diretto fu Davide, l’unto regnante e guerriero che rappresentava Geova, a far ciò. Geova Dio fece queste cose come rappresentato da Davide. Sebbene Davide stesso facesse queste cose, Davide considerò che queste cose fossero fatte da Geova Dio, Colui che ne era responsabile. Davide si rivolse dunque a Geova Dio come a Colui che faceva queste cose. Una procedura simile è seguìta anche nell’adempimento odierno.

      9. (a) Nel completo adempimento di Salmo 68:18, come Geova discese e ascese? (b) Come Gesù Cristo “ascese molto al di sopra di tutti i cieli”?

      9 In questo completo adempimento non fu Geova stesso colui che “discese nelle regioni inferiori, cioè la terra”. Effettivamente fu l’unigenito Figlio di Geova che discese, andando perfino nelle profondità dello Sceol o Ades, dato che il suo cadavere fu posto in un luogo di sepoltura scavato nella roccia. (Isa. 53:9; Matt. 27:57-61; Sal. 16:10; Atti 2:25-32) Gesù Cristo ascese dal sepolcro terrestre, ma non col suo proprio potere. (Come poteva un uomo morto risuscitarsia o, ancor più difficile, rendersi vivente con una risurrezione spirituale?) Ripetutamente le ispirate Scritture dicono che fu Dio a destare Gesù Cristo, il Figlio di Davide, dai morti. Né fu in modo letterale che Geova Dio ascese dalla terra e tornò al cielo, al celeste monte Sion. Fu il risuscitato Figlio di Davide, Gesù Cristo, che, il quarantesimo giorno dopo la sua risurrezione, ascese tornando in cielo. Sul celeste monte Sion egli fu posto come preziosa Pietra angolare da Geova Dio. Gesù Cristo “ascese molto al di sopra di tutti i cieli” in quanto Geova Dio gli diede un posto più alto di quello di tutte le altre creature celesti, una posizione sopra di esse più alta di quella che aveva avuta prima. — Filip. 2:5-11.

      10. (a) Citando Salmo 68:18, perché Paolo usò il pronome “egli” invece del “tu”? (b) In che modo “egli condusse prigionieri”, e che cosa ne fece?

      10 È degno di nota, perciò, che quando l’apostolo Paolo citò Salmo 68:18, non lo rivolse a Geova Dio usando il pronome personale “Tu” ma disse “egli”. Paolo sapeva che il giorno di Pentecoste del 33 E.V. l’asceso Gesù Cristo aveva ricevuto da Geova Dio lo spirito santo e lo versò sui suoi discepoli in attesa a Gerusalemme, su circa centoventi di loro. “Egli condusse prigionieri”, non risuscitando i fedeli servitori precristiani di Dio e assumendoli in cielo con lui, in quanto il giorno di Pentecoste l’apostolo Pietro stesso disse che anche il precristiano re Davide non era asceso al cielo ma era ancora sepolto nel paese di Giudea. (Atti 2:1-34) I “prigionieri” che Gesù condusse e che egli, come Davide, mise al servizio di Dio, furono quei centoventi a Gerusalemme sui quali versò lo spirito santo. Circa tremila altri “prigionieri” furono aggiunti alla sua vittoriosa processione quello stesso giorno di Pentecoste. (Atti 2:37-42) In quelle circostanze, quale rappresentante di Geova, egli poté dare doni negli uomini.

      11. Come Geova prese e diede quindi “doni in forma di uomini”?

      11 Mediante Gesù, ch’egli aveva risuscitato, Geova Dio aveva “preso doni in forma di uomini”. (Sal. 68:18) Mediante il risuscitato Gesù egli poté anche ‘dare doni negli uomini’ il giorno di Pentecoste e in seguito.

      12. (a) Quali “doni negli uomini” diede Gesù Cristo, e a chi? (b) Di quale fatto la elargizione di tali “doni negli uomini” fu una tangibile evidenza?

      12 I “doni negli uomini” nella forma dei dodici apostoli, alcuni dei quali furono anche profeti cristiani, divennero nettamente evidenti quel giorno di Pentecoste del 33 E.V. (Atti 2:37, 42, 43) Questi apostolici e profetici “doni negli uomini” furono prontamente accettati dagli altri discepoli prigionieri. Ma ci furono altri “doni negli uomini” che il vittorioso Cristo alla destra di Dio in cielo diede alla sua congregazione di discepoli sulla terra, vale a dire, evangelizzatori, pastori e maestri spirituali. Uomini dedicati, battezzati, pieni di spirito prestarono servizio in maniera preminente e con questi incarichi nelle attività della congregazione cristiana del primo secolo, secondo il racconto biblico. Per questa ragione l’apostolo Paolo parlò di “doni negli uomini” in Efesini 4:11 e in Atti 20:28. (Atti 21:9; 2 Tim. 4:5) Quando tali “doni negli uomini” furono elargiti alla congregazione cristiana formata da poco tempo in Gerusalemme, ci fu la tangibile, visibile evidenza che il risuscitato Gesù Cristo era vittoriosamente “asceso” al celeste monte Sion, dove Geova Dio lo pose come preziosa “pietra angolare”. Su di lui è edificata la sua congregazione.

      13. (a) Quali “doni negli uomini” ha oggi la congregazione cristiana, e particolarmente da quando? (b) Come le nazioni della cristianità rigettarono la reale Pietra di Dio, ma che cosa fece loro Dio?

      13 Anche oggi la congregazione cristiana ha simili “doni negli uomini”. Noi non abbiamo gli apostoli e i profeti cristiani in persona, ma li abbiamo con noi nei loro scritti ispirati delle Scritture Greche Cristiane. Per di più, noi della vera congregazione cristiana abbiamo gli altri “doni negli uomini” con gli incarichi di evangelizzatori, pastori e maestri spirituali, particolarmente dall’anno 1919. Combattendo la prima guerra mondiale del 1914-1918 le nazioni della cristianità mostrarono di rigettare il regno di Dio e di rigettare la Pietra reale alla quale egli aveva assegnato un posto sul celeste monte Sion, legittima sede del governo per tutta la terra. Essi giunsero al colmo di questo rigetto della Pietra reale di Dio votando nel 1919 a favore di una Lega delle Nazioni, principalmente nazioni della cristianità. Ma adempiendo completamente Isaia 28:16, Geova Dio confermò nella sua esaltata posizione sul celeste monte Sion la Pietra reale che gli edificatori politici, sostenuti dal clero religioso, avevano così rigettata. Geova Dio rese chiaro questo fatto liberando il suo popolo dalla schiavitù babilonica nel 1919 e dando quindi “doni negli uomini”.

      14. (a) Come Geova risiede ora fra gli “ostinati”? (b) Che cosa divengono i volontari “prigionieri”, e come Geova risiede fra loro?

      14 Gli “ostinati” che resistono al vittorioso regno di Dio in realtà non compiono nulla contro di esso. Ad Armaghedon, quando Geova Dio si leverà contro di loro come al monte Perazim e a Gabaon, li distruggerà completamente per mezzo della sua esaltata Pietra reale, Gesù Cristo. Nel frattempo Dio risiede ancora come Re pure fra gli “ostinati”, e loro malgrado. Alla sua Pietra reale, Gesù Cristo, sul celeste monte Sion Geova dice: “Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici”. (Sal. 110:1, 2) Ma quelli che accettano “questa buona notizia del regno” e volontariamente divengono “prigionieri” del vittorioso Geova Dio e del suo Cristo divengono suoi “uomini di buona volontà”. (Luca 2:14) Egli li edifica spiritualmente come congregazione cristiana per mezzo di “doni in forma di uomini”, cioè evangelizzatori, pastori e maestri. Mediante il suo spirito santo Iah Dio risiede fra tali prigionieri volontari.

      NON SCAMPERÀ NESSUNO DEI SUOI NEMICI

      15, 16. Alla luce di ciò che Davide disse in Salmo 68:19, 20, solo in che modo si può spiegare che gli eletti al regno celeste scampano all’estinzione?

      15 Oggi, cinquant’anni dopo la prima guerra mondiale del 1918, mentre guardiamo indietro possiamo esprimerci con le parole del salmista Davide, insieme alla sua vigorosa assicurazione per il futuro: “Benedetto sia Geova, che ogni giorno porta il carico per noi, il vero Dio della nostra salvezza. . . . Il vero Dio è per noi un Dio di atti di salvezza; e a Geova il Sovrano Signore appartengono le vie dalla morte. In realtà Dio stesso farà a pezzi la testa dei suoi nemici, la capelluta sommità del capo di chiunque cammina nella sua colpa. Geova ha detto: ‘Da Basan ricondurrò, li ricondurrò dalle profondità del mare, onde tu lavi il tuo piede nel sangue, affinché la lingua dei tuoi cani abbia la sua porzione dai nemici’”. — Sal. 68:19-23.

      16 In questo “tempo della fine”, e nella mondiale persecuzione che fu predetto si sarebbe abbattuta sui fedeli seguaci di Cristo, il modo in cui i volontari “prigionieri” del vittorioso Gesù Cristo evitarono d’esser spazzati via dall’esistenza è una meraviglia. Si può solo spiegare col fatto che Geova è un “Dio di atti di salvezza” e a lui “appartengono le vie dalla morte”. A questo riguardo dobbiamo ricordare che dal 1918 fino ad Armaghedon Dio ha abbreviato i giorni della tribolazione sulle nazioni e sui regni del mondo. Egli fa questo, come predisse Gesù Cristo, per amore dei suoi eletti, affinché della carne si salvi sulla terra. (Matt. 24:21, 22) Questo abbreviare la tribolazione ha significato anche la salvezza dell’unto rimanente di quelli che Dio ha eletti per il regno celeste con Cristo.

      17. Quali altri volontari “prigionieri” hanno oggi ragione di benedire Geova per atti di salvezza?

      17 Non solo questi, ma anche la “grande folla” d’altri volontari “prigionieri” della terra hanno ragione di benedire Geova come un “Dio di atti di salvezza”, “il vero Dio della nostra salvezza”, Colui “che ogni giorno porta il carico per noi”. Questo è esattamente ciò che fa ora la “grande folla”, come fu predetto in Rivelazione 7:9, 10.

      18. In che modo Geova li ricondurrà da Basan e dalle profondità del mare, e a quale specie di trattamento?

      18 Geova Dio non compirà “atti di salvezza” per i suoi nemici. Egli si leverà contro di loro ad Armaghedon, per fare a pezzi la loro testa, per rompere la capelluta sommità del capo di quelli colpevoli dinanzi a lui che continuano ad accrescere la loro colpa. Alla distruzione della religiosa Babilonia la Grande e nella “guerra del gran giorno di Dio Onnipotente” ad Armaghedon questi nemici cercheranno di fuggire in luoghi alti e bassi, nascondendosi in luoghi apparentemente irraggiungibili per chiunque. Se, per così dire, andassero nella regione montagnosa di Basan e sulle sue alte vette, di lì Geova Dio inevitabilmente li tirerà giù perché ricevano la punizione. Se cercassero, perfino con sottomarini a propulsione atomica, di nascondersi nelle profondità del mare, senza scampo Geova Dio li riporterà indietro. Li riporterà a che cosa? Ad affrontare il massacro, affinché il loro sangue vitale sia versato. Questo permetterà ai veri seguaci del Figlio di Davide di lavarsi, in effetti, i piedi nel sangue dei loro nemici. Non sarà data a tali detestabili nemici nessuna decente sepoltura, ma, se abbiamo al nostro servizio dei disprezzati cani biblici, Dio farà leccar loro il sangue dei nemici contro i quali Dio si è levato.

      PROCESSIONI TRIONFALI

      19. Quali processioni di vittorie hanno visto gli “ostinati” nemici, e quali tribù prendono parte a queste processioni?

      19 In questi tempi emozionanti prima della guerra di Armaghedon gli ostinati, irremovibili nemici hanno visto le processioni delle vittorie del popolo di Geova. Questo celebra con giubilo le rimarchevoli vittorie che Geova Dio ha già ottenute mediante il Figlio di Davide dal 1914, in cui cominciò il “tempo della fine”. Oggi non si può identificare nessuna tribù dell’Israele naturale, come le tribù di Beniamino, Giuda, Zabulon e Neftali, giacché le registrazioni genealogiche furono perdute nell’ultima metà del primo secolo della nostra Èra Volgare. Ma abbiamo in effetti un rimanente delle “dodici tribù” dell’Israele spirituale, che staranno col Figlio di Davide sul celeste monte Sion. (Riv. 7:4-8; 14:1-5; Gal. 6:16) Questo piccolo rimanente di Israeliti spirituali ha partecipato a queste processioni di vittorie del giorno moderno a onore del vittorioso Geova Dio e del suo Figlio di Davide. È come ciò che Davide descrisse circa il suo proprio giorno:

      20, 21. (a) Verso che cosa procedevano le processioni delle vittorie, e perché si chiamavano processioni di Dio? (b) Perché Davide chiamò Geova il “mio Dio, il mio Re”?

      20 “Hanno visto le tue processioni, o Dio, le processioni del mio Dio, il mio Re, nel luogo santo. I cantori andavano davanti, i suonatori di strumenti a corda dietro a loro; in mezzo eran le fanciulle che battevano i tamburelli. In congregate folle benedite Dio, Geova, o voi che siete dalla Fonte d’Israele. C’è il piccolo Beniamino che li sottopone, i principi di Giuda con la loro folla urlante, i principi di Zabulon, i principi di Neftali. Il tuo Dio ha imposto comando alla tua forza. Mostra forza, o Dio, tu che hai agito per noi”. — Sal. 68:24-28.

      21 Nell’antico Israele ogni vittoria di Geova Dio era una ragione per fare una processione della vittoria da parte del suo popolo eletto, che marciava verso il suo santuario o centrale luogo di adorazione. Le processioni di tale specie si chiamavano processioni di Dio, come se egli guidasse la processione verso il suo santuario. Con la vittoria per il suo popolo egli aveva confermato il proprio regno su di loro, per la quale ragione il salmista Davide parlò di Geova Dio come del “mio Re”. Per cui, egli meritava d’esser pubblicamente lodato con musica e canti, con la partecipazione di uomini e donne di tutte le tribù d’Israele.

      22. (a) Chi era la “Fonte d’Israele” da cui vennero gli Israeliti? (b) Perché Dio poté imporre comando alla loro forza, e perché egli dovette mostrare la sua propria forza?

      22 I cantori e le donne che battevano i tamburelli potevano cantare: “In congregate folle benedite Dio, Geova, o voi che siete dalla Fonte d’Israele”. (Sal. 68:26) La fonte terrestre di tutte le dodici tribù d’Israele era, naturalmente, il patriarca Giacobbe, soprannominato Israele; ma loro reale Fonte quale nazione eletta era Geova Dio, e lui dovevano benedire quando erano in folle congregate come nell’occasione di una processione di vittoria. Da lui era venuta la forza della nazione, ed egli imponeva dunque giustamente comando alla sua forza per il suo servizio. Ma onde la nazione avesse successo e trionfasse, Egli doveva mostrare la sua forza e doveva agire per loro contro i nemici.

      23. (a) Dal 1919, come le nazioni gentili hanno visto le processioni del “mio Dio, il mio Re”? (b) Chi vi ha preso notevole parte?

      23 Nei tempi moderni, dal 1919 della nostra Èra Volgare, i cristiani testimoni di Geova hanno avuto tali processioni di vittorie in onore delle vittorie del loro Dio Geova. Unitamente, “in congregate folle”, hanno dato testimonianza al suo nome e al suo regno sia in pubblico che di casa in casa, come facevano gli apostoli di Gesù Cristo. (Atti 5:42; 20:20) Han fatto questo sotto l’invisibile guida di Geova Dio, di cui portano il nome. In questo modo il popolo di tutte le nazioni gentili ha visto le processioni del Dio e Re dei testimoni di Geova. In tali processioni dell’opera di testimonianza il largo settore di dedicate donne testimoni ha acquistato una preminenza che non può esser trascurata o lasciata senza menzione.

      24. In relazione con ciò, dove si sono viste effettivamente “congregate folle”?

      24 In relazione con queste moderne processioni di vittorie, oh quali vaste “congregate folle” si son viste alle assemblee di circoscrizione e di distretto e nazionali e internazionali dei testimoni di Geova! Notate, per esempio, l’adunanza pubblica tenuta il 3 agosto 1958 nella città di New York, la domenica che il presidente della Watch Tower Bible and Tract Society pronunciò il discorso intitolato “Il Regno di Dio domina: È vicina la fine del mondo?” a 253.922 uditori!

      25. (a) Quando si terrà la più grande celebrazione di vittoria, e perché? (b) Per che cosa sarà dato comando alla forza di quelli che saranno nella processione?

      25 Ah, ma quale processione di vittoria dovrebbe esserci in tutto il mondo dopo che Geova si sarà levato contro i suoi nemici al campo di battaglia di Armaghedon e avrà ottenuto la più grande vittoria di tutti i tempi! Oh come i favoriti servitori della guerra di Armaghedon celebreranno con canti e musica la sua eterna vittoria, benedicendo colui che è Fonte di vita per il suo popolo! Esaudendo le loro fervide preghiere, egli mostrerà lì la sua forza per la rivendicazione della sua sovranità universale e del suo santo nome. Agirà anche per la loro liberazione. Riconoscenti per ciò che gli devono, essi continueranno a osservare i comandi che egli imporrà alla loro forza fisica e spirituale. Nei mille anni del regno di Cristo che seguirà useranno gioiosamente la loro forza per dichiarare gli atti e la gloriosa vittoria di Geova alle migliaia di milioni di uomini che risusciteranno dai morti.

      RIMPROVERATI TUTTI QUELLI CHE NON PORTANO DONI PRIMA DI ARMAGHEDON

      26, 27. Perché, come dice Salmo 68:29-35, è consigliabile prendere ora una giusta decisione?

      26 Gli anni che rimangono prima che Dio si levi contro i suoi nemici ad Armaghedon sono anni critici, che rendono assai consigliabile una giusta decisione da parte di tutti. Rimproveri saranno fatti ad Armaghedon, ed essere rimproverato significherà lì la distruzione. Molto appropriatamente il salmista Davide raccomandò una giusta decisione come la cosa giusta da fare nel nostro memorabile tempo, dicendo:

      27 “A causa del tuo tempio in Gerusalemme, dei re porteranno doni a te stesso. Rimprovera la bestia selvaggia delle canne, l’assemblea dei tori, con i vitelli dei popoli, ciascuno che calpesta pezzi d’argento. Egli ha sbaragliato i popoli che provano diletto nei combattimenti. Cose di bronzo verranno dall’Egitto; Cus stesso stenderà presto le mani con doni a Dio. O regni della terra, cantate a Dio, innalzate melodie a Geova — . . . a Colui che cavalca sull’antico cielo dei cieli. Ecco, fa risuonare la sua voce, una voce forte. Ascrivete forza a Dio. Su Israele è la sua eminenza e la sua forza è nelle nuvole. Dio è tremendo dal suo santo santuario. L’Iddio d’Israele è egli, che dà forza, pure potenza al popolo. Benedetto sia Dio”. — Sal. 68:29-35.

      28. In che senso l’“Egitto” e “Cus” hanno fornito doni a Geova Dio?

      28 Chi è, dunque, il “Re delle nazioni”, sì, il “Re a tempo indefinito”? È Geova Dio, il Sovrano universale, che è superiore a tutti i re delle nazioni. (Ger. 10:7, 10) Anche suo Figlio Gesù Cristo è superiore a essi tutti. (Riv. 17:14; 19:16) I re della cristianità nonché quelli del paganesimo si rifiutano di riconoscere il supremo regno di Geova. Ma sono stati obbligati a contribuire all’adorazione di Geova che viene compiuta nel suo tempio spirituale, di cui Gesù Cristo è la Pietra angolare di fondamento e di cui i suoi discepoli sono “pietre viventi”. (1 Piet. 2:5-9) Poiché gli adoratori di Geova, i suoi cristiani testimoni, hanno decisamente ubbidito a Dio come Governante anziché agli uomini, i governanti terrestri sono stati obbligati a fare legislazioni e a emanare decisioni di tribunali che han mostrato favorevole riguardo per i fedeli adoratori di Geova al suo tempio. In questa maniera, per così dire, cose di bronzo son venute dall’antica nazione d’Egitto; e Cus o l’Etiopia, altro nemico, ha fatto presto a stendere doni a Geova Dio.

      29. (a) Come il popolo dei “regni della terra” dovrebbe cantare a Colui che cavalca nei cieli? (b) Come la ‘bestia delle canne’ e “l’assemblea dei tori” saranno rimproverati, e perché?

      29 Ora è tempo che i popoli di tutti i “regni della terra” ascoltino il messaggio del Regno proclamato dai cristiani testimoni di Geova e che si uniscano al canto di lodi a Geova, Colui che cavalca trionfalmente, come su un carro da guerra, sul più alto dei cieli dai tempi antichi in poi. I potenti governanti della terra, come “la bestia selvaggia delle canne”, l’ippopotamo, o come “l’assemblea dei tori”, con i loro sudditi che li seguono simili a “vitelli dei popoli”, saranno rimproverati da Geova Dio ad Armaghedon, perché non gli offrono “pezzi d’argento” quale tributo ma continuano a ‘calpestare’ ciò che gli appartiene. Essi “provano diletto nei combattimenti” con lui e con i suoi fedeli adoratori. Esaudendo la nostra preghiera di levarsi contro tali oppositori, Geova Dio li disperderà e li distruggerà, liberando il suo perseguitato popolo. Simile ad alto tuono, la sua “forte voce” risuonerà nei rimproveri che metteranno a tacere per sempre tutti gli opposti nemici.

      30. (a) Perché dovremmo ascrivere forza a Dio? (b) Com’è la sua “eminenza” sopra il suo popolo?

      30 Crediamo realmente che Geova Dio ha la forza di far ciò? È essenziale che gli ascriviamo tale forza. Per questo medesimo giorno egli ha dato forza e potenza al suo rimanente dell’Israele spirituale e ai loro dedicati compagni terrestri, onde facciano ciò che ha comandato loro di compiere quali suoi testimoni in questi perigliosi giorni prima di Armaghedon. A lui dobbiamo dare, a lui dobbiamo ascrivere la forza di ciò che noi stessi siamo in grado di adempiere a causa delle meravigliose vittorie che egli ci ha concesse. Fra noi egli ha il più alto luogo di “eminenza”, non essendo nessun altro dio o governante terrestre riconosciuto superiore a lui o sia pure alto come lui. La sua “eminenza” quale Sovrano universale è chiaramente al di sopra di noi, perché gli ubbidiamo come Governante e predichiamo il suo regno mediante il Figlio di Davide in tutto il mondo.

      31. Com’è la sua forza “nelle nuvole”?

      31 Veramente “la sua forza è nelle nuvole”, nei cieli, più in alto dello spazio extraterrestre, poiché egli è l’Onnipotente. Ad Armaghedon egli manifesterà la sua onnipotenza sugli uomini e sui demoni, vendicando la sua sovranità universale. Non lo dovremmo benedire quale Dio? Sì, sia ora che nei secoli dei secoli!b

      [Note in calce]

      a Tale pensiero di autorisurrezione o risurrezione di se stesso è espresso nel 1º paragrafo della 2ª colonna a pagina 570 del Volume 3º della Cyclopædia di M’Clintock e Strong. Considerando il soggetto del “Primogenito”, essa dice: “L’espressione ‘primogenito’ non deve sempre intendersi alla lettera; essa è a volte presa per la cosa prima, più eccellente, più distinta. Così ‘Gesù’ è ‘il primogenito di ogni creatura, il primo generato, o primo nato dai morti’, generato dal Padre prima che fosse prodotta qualsiasi creatura; il primo che sorse dai morti col suo proprio potere (si veda Journal of Sacred Literature, aprile 1861)”.

      b Ne La Torre di Guardia, nei suoi numeri dal 1º marzo al 15 maggio 1932 (solo in inglese), fu pubblicata una serie di sei articoli sul soggetto “Proclamiamo il Nome di Geova” e fu esaminato l’intero Salmo 68, ma secondo la Versione Autorizzata o del re Giacomo della Sacra Bibbia. Fu data la spiegazione, naturalmente, secondo la ricerca biblica fatta fino a quel tempo.

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