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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1969 | 15 luglio
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sua moglie, implicava la mestruazione, poiché essa faceva parte di un ciclo mediante cui ella poteva concepire. Il parto era spesso il risultato finale delle loro relazioni coniugali. Ma poiché erano creature umane imperfette, queste normali funzioni trasmettevano la vita imperfetta e peccaminosa. I periodi di temporanea “impurità” associati a queste cose avrebbero continuamente richiamato alla loro attenzione tale ereditaria peccaminosità. E questo avveniva specialmente al parto, poiché era richiesta un’offerta per il peccato. — Lev. 12:8.
Gli Israeliti sarebbero stati così aiutati a capire il bisogno di un sacrificio di riscatto per coprire i loro peccati e ristabilire la perfezione umana. I sacrifici animali che offrivano non compivano ciò. (Ebr. 10:3, 4) La Legge, dunque, doveva condurli a Cristo e aiutarli a capire che per mezzo del suo sacrificio umano era possibile il vero perdono, preparando la via per riavere la perfezione umana. — Gal. 3:24; Ebr. 9:13, 14.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 15 luglio
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Domande dai lettori
● È corretto che il cristiano fidanzato per sposarsi rompa tale fidanzamento? — A. H., U.S.A.
Il matrimonio è un dono di Dio che può recare felicità e soddisfazione all’individuo; tuttavia comporta anche serie responsabilità, per cui non si dovrebbe prendere alla leggera. Mentre in alcuni luoghi i genitori predispongono ancora il fidanzamento dei loro figli, in molte società l’adulto non sposato ha la libertà di scegliersi il coniuge. Se due cristiani che si trovano in quest’ultima situazione accettano o promettono di sposarsi, ci si può aspettare, in normali circostanze, che mantengano la parola.
Prima che la persona accetti di fare una cosa, dovrebbe dunque riflettere secondo la serietà della cosa. Quindi, allorché dà la sua parola, può seguire il consiglio di Gesù: “La vostra parola Sì significhi Sì, il vostro No, No”. (Matt. 5:37) I cristiani non hanno bisogno di fare solenni giuramenti per rendere credibili le loro parole. Quando si dice una cosa, si dovrebbe avere l’intenzione di mantenerla.
Quando due cristiani acconsentono dunque a sposarsi, dovrebbero mantenere la parola data. Non è di solito necessaria nessuna speciale pubblica dichiarazione o azione, sebbene spesso venga fatta. Considerando “Rottura della promessa di matrimonio”, American Jurisprudence, Volume 8, pagine 849 e 850, diceva: “Non è necessaria nessuna particolare formula per dare origine al [fidanzamento]; è sufficiente che la mente delle parti sia d’accordo e che il fidanzamento sia reciprocamente accettato”.
Naturalmente, non c’è fidanzamento quando la proposta è stata solo fatta, ma non accettata. Lo stesso libro di legge diceva: “La promessa di una parte senza che gli sia fatta una promessa corrispondente è solo una proposta di matrimonio e non un contratto [fidanzamento]”. (Pagina 849) Pertanto, quando parliamo di fidanzamento, intendiamo un mutuo accordo che implica l’onesta parola di entrambe le parti.
Fra gli Ebrei il fidanzamento era considerato così serio che si parlava della donna fidanzata come della moglie di un uomo, sebbene, naturalmente, egli non potesse avere relazione con lei finché non fossero effettivamente sposati. (Gen. 29:21; Matt. 1:18, 19) La donna fidanzata aveva una posizione legale diversa dalla vergine non fidanzata. (Eso. 22:16, 17; Deut. 22:23-29) Questo mette in risalto l’importanza della condizione del fidanzamento.
Vi sono però cose che giustificherebbero l’unilaterale rottura di un fidanzamento. Sarebbe una situazione molto rara quella che autorizzerebbe il maturo cristiano a far questo unilateralmente. L’inganno o il celare fatti essenziali potrebbe autorizzare a por fine a un fidanzamento. Facciamo due esempi: Una donna ha deliberatamente nascosto il fatto che non era scritturalmente libera di sposarsi, e ha accettato la proposta di un uomo che aveva fatto limitate investigazioni circa il suo stato coniugale. Se in seguito apprendesse che ella non era ancora in grado di sposarsi, egli sarebbe autorizzato ad annullare il fidanzamento. Anzi, sarebbe scritturalmente obbligato ad annullarlo. (Matt. 5:32) O se un uomo mentisse deliberatamente per celare alcuni fatti affinché una donna accettasse la sua proposta, quando ella venisse a conoscenza dei fatti e della sua menzogna potrebbe essere indotta a por fine al fidanzamento. (Col. 3:9) In questi casi, gli uomini spiritualmente anziani responsabili di proteggere la purezza morale della congregazione cristiana vorrebbero essere portati a conoscenza di tale disonestà per fare i passi necessari onde proteggere altri cristiani.
In altri casi, dove non c’è una ragione valida, l’unilaterale rottura di un fidanzamento sarebbe indice di instabilità e immaturità. Ovviamente, questa persona non potrebbe essere messa dinanzi alla congregazione come esempio di maturità cristiana. Se un uomo della congregazione cristiana facesse questo, non sarebbe idoneo per ricevere responsabilità nella congregazione. I
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