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Libro biblico numero 49: Efesini“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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“radunare di nuovo tutte le cose nel Cristo”, uniti al quale furono anche designati come eredi. (1:10) Come caparra di ciò sono stati suggellati con lo spirito santo. La preghiera di Paolo è che siano fermamente convinti della speranza alla quale sono stati chiamati e comprendano che Dio userà verso di loro la stessa potenza che usò nel risuscitare Cristo e nel porlo molto al di sopra di ogni governo e autorità e nel darlo come Capo su tutte le cose alla congregazione.
10. In che modo gli efesini sono divenuti “concittadini dei santi”?
10 Dio, per la ricchezza della sua misericordia e per il suo grande amore, li ha resi viventi, nonostante fossero morti nei loro falli e peccati, e li ha fatti sedere insieme “nei luoghi celesti unitamente a Cristo Gesù”. (2:6) Tutto questo è da attribuire all’immeritata benignità e alla fede e non è il risultato di qualche loro opera. Cristo è la loro pace che ha abbattuto il muro, la Legge di comandamenti, che separava i gentili dai giudei. Ora entrambi i popoli hanno accesso presso il Padre per mezzo di Cristo. Perciò gli efesini non sono più forestieri, ma sono “concittadini dei santi” e crescono in un tempio santo perché Geova vi abiti mediante lo spirito. — 2:19.
11. Qual è il “sacro segreto”, e per che cosa Paolo prega a favore degli efesini?
11 Il “sacro segreto del Cristo” (3:1-21). Ora Dio ha rivelato ai suoi santi apostoli e profeti il “sacro segreto del Cristo . . . cioè che persone delle nazioni sarebbero state coeredi e membra dello stesso corpo e partecipi con noi della promessa unitamente a Cristo Gesù per mezzo della buona notizia”. (3:4, 6) Per immeritata benignità di Dio, Paolo ne è divenuto ministro, affinché dichiari l’insondabile ricchezza del Cristo e faccia vedere agli uomini come è amministrato il sacro segreto. È per mezzo della congregazione che viene fatta conoscere la grandemente varia sapienza di Dio. A motivo di ciò Paolo prega che essi siano rafforzati con potenza mediante lo spirito di Dio, affinché conoscano pienamente l’amore del Cristo, che sorpassa la conoscenza, e comprendano che Dio può “fare più che sovrabbondantemente oltre tutte le cose che chiediamo o concepiamo”. — 3:20.
12. (a) Come dovrebbero camminare i cristiani, e perché? (b) Quali doni ha dato Cristo, e a che scopo? (c) Cosa comporta rivestire “la nuova personalità”?
12 Rivestire la “nuova personalità” (4:1–5:20). I cristiani dovrebbero camminare in modo degno della loro chiamata, con modestia di mente, longanimità e amore, e nell’unificante vincolo della pace. C’è infatti un solo spirito, un’unica speranza, una sola fede e “un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti e mediante tutti e in tutti”. (4:6) Perciò Cristo, il “solo Signore”, ha dato profeti, evangelizzatori, pastori e maestri, “in vista del ristabilimento dei santi, per l’opera di ministero, per l’edificazione del corpo del Cristo”. Paolo dunque scrive: “Dicendo la verità, mediante l’amore cresciamo in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo”, come un corpo armoniosamente unito in cui ciascun membro coopera. (4:5, 12, 15) La condotta immorale, futile e da ignoranti tipica della vecchia personalità deve essere abbandonata; ognuno dev’essere rinnovato nella forza che fa operare la mente e deve “rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”. Poiché appartengono gli uni agli altri, tutti devono dire la verità e allontanare ira, furto, parole corrotte, acrimoniosa amarezza, non contristando lo spirito santo di Dio. Devono ‘divenire benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandosi liberalmente gli uni gli altri, come anche Dio li ha liberalmente perdonati mediante Cristo’. — 4:24, 32.
13. Per divenire imitatori di Dio, che cosa si deve fare?
13 Tutti devono divenire imitatori di Dio. Fornicazione, impurità e avidità non siano neppure menzionate fra loro, poiché quelli che praticano queste cose non hanno nessuna eredità nel Regno. Paolo esorta gli efesini dicendo: “Continuate a camminare come figli della luce”. “Guardate dunque accortamente” al modo in cui camminate, riscattando il tempo opportuno, “perché i giorni sono malvagi”. Sì, devono ‘comprendere qual è la volontà di Geova’ e dichiarare le lodi di Dio con gratitudine. — 5:8, 15-17.
14. Quali sono le reciproche responsabilità dei mariti e delle mogli?
14 Dovuta sottomissione; guerra cristiana (5:21–6:24). Le mogli siano sottomesse ai mariti, come anche la congregazione è sottomessa al Cristo, e i mariti continuino ad amare la propria moglie “come anche il Cristo amò la congregazione”. Similmente, “la moglie abbia profondo rispetto per il marito”. — 5:25, 33.
15. Cosa consiglia Paolo riguardo ai figli e ai genitori, agli schiavi e ai signori, e all’armatura del cristiano?
15 I figli siano uniti ai genitori, ubbidendo e accettando la santa disciplina. Anche schiavi e signori si comportino in modo da piacere a Dio, poiché il Signore di tutti “è nei cieli, e presso di lui non c’è parzialità”. Infine, tutti ‘continuino ad acquistare potenza nel Signore e nel potere della sua forza’, rivestendo la completa armatura di Dio in modo da star fermi contro il Diavolo. “Soprattutto, prendete il grande scudo della fede”, e “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”. Dedicatevi alla preghiera e mantenetevi svegli. Paolo chiede che preghino anche per lui, affinché con ogni libertà di parola egli faccia “conoscere il sacro segreto della buona notizia”. — 6:9, 10, 16, 17, 19.
PERCHÉ È UTILE
16. Quali domande trovano in Efesini una risposta pratica, e cosa viene detto riguardo alla personalità che piace a Dio?
16 L’epistola agli Efesini tocca quasi ogni aspetto della vita cristiana. In vista degli angosciosi problemi e della delinquenza che attualmente dilagano nel mondo, i sani e pratici consigli di Paolo sono realmente utili per quelli che desiderano vivere una vita santa. Come dovrebbero comportarsi i figli verso i genitori e i genitori verso i figli? Quali sono le responsabilità del marito verso la moglie e della moglie verso il marito? Cosa devono fare i singoli componenti della congregazione per mantenere l’unità nell’amore e la purezza cristiana in mezzo a un mondo malvagio? I consigli di Paolo abbracciano tutte queste situazioni, ed egli mostra pure cosa comporta rivestire la nuova personalità cristiana. Studiando Efesini, tutti potranno comprendere appieno qual è il tipo di personalità che piace a Dio e che è stata “creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà”. — 4:24-32; 6:1-4; 5:3-5, 15-20, 22-33.
17. Cosa mostra Efesini in quanto al cooperare con le disposizioni della congregazione?
17 La lettera mostra pure lo scopo delle nomine e degli incarichi nella congregazione. È “in vista del ristabilimento dei santi, per l’opera di ministero, per l’edificazione del corpo del Cristo”, per il conseguimento della maturità. Cooperando pienamente con queste disposizioni della congregazione, il cristiano può ‘mediante l’amore crescere in ogni cosa in lui che è il capo, Cristo’. — 4:12, 15.
18. Cos’è spiegato chiaramente riguardo al “sacro segreto” e a un tempio spirituale?
18 La lettera agli Efesini fu molto utile alla congregazione primitiva nell’affinare il suo intendimento del “sacro segreto del Cristo”. In essa fu chiaramente spiegato che, insieme ai giudei credenti, “persone delle nazioni” venivano chiamate a essere “coeredi e membra dello stesso corpo e partecipi . . . della promessa unitamente a Cristo Gesù per mezzo della buona notizia”. Il muro divisorio, “la Legge di comandamenti”, che aveva tenuto separati i gentili dai giudei, era stato abolito, e ora mediante il sangue del Cristo tutti erano divenuti concittadini dei santi e membri della casa di Dio. In netto contrasto con il tempio pagano di Artemide, questi venivano edificati insieme unitamente a Cristo Gesù in un luogo che Dio abitasse mediante lo spirito, “un tempio santo a Geova”. — 3:4, 6; 2:15, 21.
19. Quale speranza e quale incoraggiamento Efesini continua a offrire fino ai nostri giorni?
19 Riguardo al “sacro segreto”, Paolo parlò pure di “un’amministrazione” per “radunare di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose nei cieli [quelli scelti per far parte del Regno celeste] e le cose sulla terra [quelli che vivranno sulla terra nel reame del Regno]”. Così viene messo in risalto il grandioso proposito di Dio di riportare pace e unità. In relazione a questo, Paolo pregò a favore degli efesini — gli occhi del cui cuore erano stati illuminati — affinché afferrassero pienamente la speranza a cui Dio li aveva chiamati e vedessero “qual è la gloriosa ricchezza che egli riserva come eredità ai santi”. Queste parole dovettero incoraggiarli grandemente nella loro speranza. E l’ispirata lettera agli Efesini continua a edificare la congregazione fino ai nostri giorni, affinché ‘in ogni cosa siamo ripieni di tutta la pienezza che Dio dona’. — 1:9-11, 18; 3:19.
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Libro biblico numero 50: Filippesi“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 50: Filippesi
Scrittore: Paolo
Dove fu scritto: Roma
Quando fu completato: ca. 60–61 E.V.
1. (a) Come fu che i filippesi udirono la buona notizia? (b) Quali sono alcune informazioni storiche sulla città di Filippi?
QUANDO l’apostolo Paolo ricevette in una visione l’invito di portare la buona notizia in Macedonia, lui e i suoi compagni — Luca, Sila e il giovane Timoteo — furono pronti a ubbidire. Da Troas in Asia Minore si recarono via mare fino a Neapoli e proseguirono subito per Filippi, circa 15 chilometri nell’interno oltre un passo montano. La città è definita da Luca “la principale città del distretto della Macedonia”. (Atti 16:12) Fu chiamata Filippi dal nome del re macedone Filippo II (padre di Alessandro Magno), che conquistò la città nel 356 a.E.V. In seguito fu presa dai romani. Nel 42 a.E.V. fu teatro di una battaglia decisiva che contribuì a rafforzare la posizione di Ottaviano, il quale in seguito divenne Cesare Augusto. Per commemorare la vittoria egli fece di Filippi una colonia romana.
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