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  • È peccato cambiare religione?
    La Torre di Guardia 1971 | 1° settembre
    • per almeno sei mesi e ha fatto definiti cambiamenti nella sua vita per conformarsi alle giuste leggi di Dio.

      Comunque, questo non è tutto. Ciascuna di queste molte migliaia di persone cerca di mostrare genuino amore ai genitori, ai parenti e ai vicini, offrendosi d’aiutarli perché essi pure servano Dio in modo accettevole. Possono visitarvi nella vostra casa un giorno. Sapendo quanto seriamente prendano la loro religione, non sarebbe saggio che voi li ascoltiate e studiate con loro la Parola di Dio? Se farete questo, comprenderete che il vero cristianesimo è molto vivo e fiorente non solo nelle Filippine, ma in tutta la terra abitata!

  • Perché la persecuzione è permessa da Geova?
    La Torre di Guardia 1971 | 1° settembre
    • Perché la persecuzione è permessa da Geova?

      “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova, ma riservare gli ingiusti al giorno del giudizio perché siano stroncati”. — 2 Piet. 2:9.

      1, 2. Che cosa potrebbero falsamente concludere i persecutori dei veri cristiani, e perché Geova non interviene?

      DAL giorno che Abele, secondo figlio di Adamo ed Eva, fu ucciso dal suo geloso fratello Caino, i fedeli testimoni di Geova sono stati odiati e accanitamente perseguitati. Un ispirato scrittore del primo secolo E.V., nella sua lettera agli Ebrei, descrisse il trattamento che essi ricevevano, e Gesù di Nazaret, che fu egli stesso ucciso da sviati oppositori, preavvertì i suoi veri seguaci che avrebbero ricevuto una persecuzione simile. (Ebr. 11:4, 36-38; Giov. 15:18-20) Tutto questo maltrattamento è immeritato e il Signore Dio Geova avrebbe potuto impedirlo. Perché non lo ha impedito? — Si veda Abacuc 1:13.

      2 Quelli che agiscono proditoriamente potrebbero cominciare a provare un falso senso di sicurezza. Il salmista biblico scrisse: “Perché il malvagio ha mancato di rispetto a Dio? Ha detto nel suo cuore: ‘Tu non chiederai conto’”. (Sal. 10:13; 76:7) Ma il differimento di Dio nell’esigere una resa dei conti non è da attribuire a debolezza o a mancanza di considerazione per gli oppressi. Pietro, apostolo di Gesù, ci assicurò: “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova, ma riservare gli ingiusti al giorno del giudizio perché siano stroncati”. (2 Piet. 2:9) La persecuzione dei giusti da parte dei malvagi serve quindi a uno scopo di Dio; a volte, è vero, è da lui permessa come castigo quando il suo popolo gli ha recato dispiacere (Isa. 12:1), ma, nella maggior parte, la persecuzione è servita per identificare i nemici di Dio (Deut. 25:17-19) e anche quelli che sono favorevolmente disposti verso di lui. (Matt. 25:34-36) È servita come prova d’integrità sul suo proprio popolo e, per mezzo della loro liberazione, come rivendicazione del nome di Geova. — 1 Piet. 4:1, 2; Prov. 27:11.

      3. Che cosa sono i drammi profetici, e quali evidenze ce ne sono nella Bibbia?

      3 Il modo in cui Dio trattò il suo popolo e i loro avversari nei tempi passati è spesso simbolico o figurativo del modo in cui tratta noi oggi, e uno dei più drammatici racconti della Bibbia si trova nel libro di Ester. (1 Cor. 10:11; Gal. 4:24-26; Luca 17:26-30) Leggerete l’intero libro con grande profitto. Quindi, con i particolari freschi nella mente, considerate il significato di questo dramma profetico nel nostro giorno.

      4. Come si identifica nei tempi moderni la caratteristica del tempo del dramma di Ester, e che cosa è rappresentato dal re Assuero?

      4 Il racconto comincia nella corte del re Assuero, che regnava sul vasto impero della Persia e della Media dall’India all’Etiopia. “Or avvenne . . . nel terzo anno del suo regno tenne un banchetto per tutti i suoi principi e i suoi servitori”. (Est. 1:1-9) A che cosa fa pensare questo nei tempi moderni? Alla fine dei “tempi dei Gentili” per il dominio del mondo nel 1914, era arrivato il tempo perché Gesù Cristo, Erede del re Davide, assumesse la sua celeste autorità di Re, per dominare su tutti i suoi sudditi con potenza e autorità reali, sottoponendo i suoi nemici ed esaltando quelli che approva. (Luca 21:20-24; Sal. 110:1, 2; 1 Cor. 15:25; Matt. 24:45-47) E in una rimarchevole previsione data all’apostolo Giovanni come si narra in Rivelazione 12:10, 12, venne subito dopo un tempo di grande letizia per quelli che capivano la profezia biblica. “E udii nel cielo un’alta voce dire: ‘Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo [Messia], perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte davanti al nostro Dio! Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi!’” Finalmente, ci fu dunque nelle corti celesti grande allegrezza. Così, il re Assuero, seduto sul suo trono reale con splendore ed esercitando illimitata autorità sul suo vasto impero, ben raffigurerebbe la potenza reale nelle mani di Gesù Cristo in questo “tempo della fine”. — Dan. 12:1-4.

      5, 6. (a) Che cosa fu invitata a fare la regina Vasti? con quale risultato? (b) Come si riconosce il parallelo moderno?

      5 Per giunta, quegli studenti biblici che sulla terra attendevano questi avvenimenti come giustamente ci si aspettava si unirono a questa gioiosa celebrazione. (Sal. 97:1; 96:8) Che parallelo si ebbe di questo fra i sudditi del re Assuero? “Il settimo giorno, quando il cuore del re era allegro per il vino, disse . . . di condurre Vasti la regina con il copricapo reale dinanzi al re, per mostrare ai popoli e ai principi la sua avvenenza; poiché era di bell’aspetto. Ma la regina Vasti si rifiutava di venire alla parola del re che era comunicata per mezzo dei funzionari di corte. A ciò il re si indignò grandemente e il suo medesimo furore divampò dentro di lui”. (Est. 1:10-12) E si indignò giustamente! Questo sarebbe stato molto dannoso per il prestigio del re e avrebbe potuto propagare il disprezzo per l’autorità in tutto l’impero. Il re cercò il consiglio legale dei suoi saggi, che gli consigliarono: “Se al re in effetti sembra bene, esca una parola reale dalla sua persona, e si scriva fra le leggi di Persia e di Media, affinché non sia abrogata, che Vasti non venga dinanzi al re Assuero; e il re dia la sua dignità reale a una delle sue compagne, a una donna migliore di lei”. Questo piacque al re ed egli ordinò che fosse fatto. — Est. 1:13-22.

      6 Vasti, il cui nome significa “bella”, era la regina, sposata con il re; ma nonostante questa favorita posizione che occupava, fu deposta perché non aveva risposto al comando del re di unirsi a lui nel suo gioioso banchetto. Negli avvenimenti che circondarono l’intronizzazione del Messia, Gesù Cristo, nei cieli nel 1914, si unirono al Re nella sua celebrazione tutti quelli che cercavano il regno di Dio? Le profezie della Bibbia, accompagnate dai fatti fisici che le adempirono, provvedono la risposta.

      PROVA DI LEALTÀ

      7. Che cosa accadde nel 1918, e che cosa richiese il proposito di Geova per il “tempo della fine” riguardo alla classe dello “schiavo”?

      7 Nel 1918, Gesù il messianico Messaggero accompagnò Geova al tempio spirituale, all’improvviso e inaspettatamente, per cominciare il giudizio sul popolo di Dio. (1 Piet. 4:17; Mal. 3:1) Gesù il Messia preconosceva che alcuni di quelli che lo cercavano non avrebbero fatto questo con motivo puro. Uno scopo del giudizio era di smascherare questa attitudine di cuore di quelli che cercavano il messianico regno di Dio e di trattare conformemente quelli che la manifestavano. (Matt. 24:48-51) Come lo aveva un padrone di schiavi, il Messia aveva la prerogativa di agire secondo la propria volontà e secondo quella del suo Dio Geova, trattando quelli dei quali si parla in modo scritturale come della classe di uno “schiavo”. Lo scopo di Geova per questo “tempo della fine” era stato determinato molto tempo prima. (Isa. 46:8-11) Che tutti i particolari di questo scopo non fossero conosciuti dalla classe dello “schiavo” sulla terra in quel tempo non era la cosa importante. Il loro voto di dedicazione a Geova li rese responsabili di fare qualsiasi cosa Geova e il suo messianico Re chiedessero loro di fare secondo la sua Parola, le Sacre Scritture. Essendo stati espulsi ora dal cielo i nemici di Geova, era venuto il tempo perché il messianico Re e Giudice cominciasse ad adempiere il proposito di Geova riguardo alla terra. Egli conosceva ciò che attendeva questa classe di servitori sulla terra e conosceva che solo la completa unità nelle loro file e l’unità di pensiero in quanto ad adempiere il proposito di Dio avrebbero permesso loro di assolvere la responsabilità scritturale loro affidata. Per questa ragione sembrerebbe che egli imponesse agli unti seguaci delle sue orme sulla terra una prova molto severa per eliminare quelli che non avrebbero risposto alla sua direttiva. — Mal. 3:2, 3; 1 Piet. 2:4-8; Isa. 8:13-15.

      8. Come furono provati quelli che asserivano d’essere della classe della “sposa”? Con quali risultati?

      8 Si lasciarono manifestare certe condizioni entro l’organizzazione religiosa che scrutarono la piena profondità della devozione di cuore di ogni individuo che asseriva d’essere sposato con il messianico Re, Gesù, quale membro della classe della “sposa”. (Sal. 45:10-14; Giov. 3:29) In tre modi particolarmente la loro sottomissione fu messa alla prova: primo, in quanto alla loro fiducia nella dottrina della Parola di Dio com’era rivelata dal suo canale di comunicazione; secondo, riguardo alla loro volontà di partecipare alla predicazione di questa buona notizia del regno messianico, che si deve fare prima che sia portato a termine il proposito di Geova in questo “tempo della fine”; e, terzo, riguardo alla loro completa lealtà alla sua organizzazione terrestre, che doveva ancora essere edificata nella piena struttura teocratica, qualche cosa che doveva compiersi in questo “tempo della fine”. Ciò era essenziale non solo per consentire al suo popolo di alzarsi in piedi e di affrontare la severa persecuzione che Gesù sapeva dovevano ancora ricevere, ma anche affinché il suo popolo fosse pronto ad assumere la responsabile opera che avrebbero avuto dopo la distruzione dell’attuale sistema di cose nell’afflizione mondiale che s’avvicina. Durante la prima guerra mondiale dal 1914 al 1918 nessuno del popolo di Dio si rese conto della piena vastità di questa responsabilità religiosa che li attendeva. Tuttavia, quelli che amavano Dio sinceramente accettarono le prove che vennero su di loro dall’interno della turbata organizzazione e l’infuocata prova che fu loro imposta per purificarli e mondarli com’era stato predetto dal profeta Malachia. Ci furono alcuni, comunque, che vennero meno e si ribellarono e perciò, come Vasti, questi non si sottomisero quando venne la chiamata perché mostrassero la loro santa bellezza e la loro sottomissione al messianico Re.a — Luca 14:17-21.

      9. Quale opera di radunamento doveva aver luogo durante il “tempo della fine”, e come fu predetta?

      9 Ulteriori particolari furono dati da Gesù nella sua illustrazione del campo in cui un cert’uomo aveva seminato grano e in cui un nemico era venuto e aveva poi seminato zizzanie. Quando la cosa fu riferita al padrone, egli disse: “Lasciate che l’uno e le altre crescano insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Prima raccogliete le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle, quindi andate a radunare il grano nel mio deposito”. (Matt. 13:30) Il radunamento di cui qui si parla doveva aver luogo dopo il giudizio del tempio e doveva applicarsi a quelli che erano membri fedeli della “sposa” di Cristo, i suoi unti seguaci che dovevano regnare con lui in cielo. (Luca 22:28, 29; Riv. 3:21) Ma non era proposito di Dio radunare solo questo gruppo. (Luca 12:32) Geova ebbe un ulteriore proposito, sconosciuto in quel tempo agli unti, e questo fu di radunare in seguito una grande folla che si proponeva di impiegare come il nucleo di una giusta società umana che sarebbe vissuta sulla terra sotto il messianico regno. (Giov. 10:16; 2 Piet. 3:13) Questo avrebbe richiesto da parte degli unti una grande quantità di lavoro, ed essi dovevano unirsi perché l’opera di predicazione del regno messianico si compisse in mezzo a grande opposizione. (Matt. 10:16-18) Questo fu anche il quadro raffigurato dal dramma di Ester mentre si svolgeva.

      SOSTITUITO CHI NON SI SOTTOMISE

      10. Quali passi fece il re Assuero per sostituire Vasti, e come vi furono implicati Mardocheo ed Ester?

      10 Prima, il re Assuero ritenne comunque necessario sostituire la regina che era stata deposta. I suoi consiglieri gli fecero la raccomandazione di radunare tutte le giovani vergini, le più belle dell’intero reame, affinché scegliesse dal loro numero quella che gli sarebbe piaciuta di più per metterla al posto di Vasti. Prima che qualsiasi giovane fosse condotta al re, doveva essere debitamente preparata per conoscerlo. Questo richiedeva un trattamento di bellezza di un anno compresi i massaggi con varie specie di olii sotto la rigida sorveglianza di Egai, fidato eunuco al servizio del re. Ester, il cui nome significa “mirto”, fu inclusa fra queste giovani e immediatamente trovò favore presso Egai così che “egli s’affrettò a darle i suoi massaggi e il suo cibo appropriato, e a darle sette giovani scelte della casa del re”. Ester non aveva parlato del suo popolo o dei suoi parenti, poiché suo cugino Mardocheo stesso le aveva imposto il comando di non parlarne. Mardocheo sapeva che Ester sarebbe stata sottoposta a molti cambiamenti ambientali e a pressioni che avrebbero potuto indurla ad allontanarsi dalla legge del suo proprio popolo in cui era stata istruita dal suo tutore Mardocheo. Egli aveva determinato che questa non sarebbe stata per lei la riuscita finale. Continuò dunque a mantenere una stretta sorveglianza sul suo benessere spirituale. “E di giorno in giorno Mardocheo camminava dinanzi al cortile della casa delle donne per sapere come stava Ester e che cosa le si faceva”. — Est. 2:1-11.

      11. Chi o che cosa è raffigurato da (a) Mardocheo? (b) Egai?

      11 Mardocheo, il cui nome significa “come pura mirra, mirra pestata”, raffigura perciò quelli dell’unto rimanente che con fedeltà sopravvissero al giudizio del tempio durante la prima guerra mondiale e che s’interessarono di vedere che quelli che avrebbero sostituito la classe di Vasti fossero debitamente preparati da essere accetti al Re. Nei tempi moderni, quelli della classe di Mardocheo sono stati trovati ad assolvere con fedeltà le responsabilità loro affidate da Dio. (Matt. 24:45-47) Ma si deve notare che Mardocheo stesso non ebbe personalmente l’immediato incarico di Ester in quest’opera; essa fu compiuta per mezzo di Egai, che era al servizio del re. Egai raffigura perciò la disposizione sotto la sorveglianza della classe di Mardocheo di preparare quelli della classe di Ester onde siano debitamente presentati al Re. — Efes. 5:26, 27.

      12, 13. Di chi Ester fu un tipo, come si sono essi manifestati, e quale attitudine simile a quella di Ester manifestano?

      12 Alla fine venne il giorno che Ester doveva comparire dinanzi al re. A differenza di Vasti, che aveva confidato sul suo proprio intendimento nel rispondere ai comandi del re, Ester decise di non portare nulla con sé quando entrò dal re salvo ciò che Egai stesso aveva raccomandato. Anche oggi, quelli della classe di Ester si mostrano modesti nel fare la valutazione di se stessi e si mostrano disposti a seguire la disposizione che è per loro stabilita nel servizio che rendono al Re. “E il re amò Ester più di tutte le altre donne, così che ella guadagnò dinanzi a lui più favore e amorevole benignità di tutte le altre vergini. Ed egli le poneva sulla testa il copricapo reale e la faceva regina invece di Vasti”. — Est. 2:12-18.

      13 Dovette essere un giorno gioioso per il re avere dinanzi, mentre era assiso sul proprio trono, una donna dotata non solo di grande bellezza ma anche di modestia e apprezzamento per la sua relazione con lui. Anche oggi c’è grande allegrezza mentre si vedono quelli che dalla fine della prima guerra mondiale son divenuti nuovi credenti, nuovi dedicati che han simboleggiato la loro dedicazione a Geova Dio per mezzo di Gesù Cristo con l’immersione in acqua dall’anno 1919 in poi, specialmente fino al 1931. Quelli che entrarono furono unti con lo spirito di Dio come membri più giovani della classe della “sposa” perché la porta non era ancora chiusa per l’alta chiamata al regno del celeste Messia. Essi erano sostituzioni che si facevano per quelli che erano stati messi da parte, perché avevano mostrato l’attitudine di non sottomettersi. Ma questi, come Ester, non ebbero presunzione per il loro nuovo posto. Continuarono a seguire la disposizione di Dio esattamente come Ester aveva seguito quella di Mardocheo. “Ed Ester eseguiva la parola di Mardocheo, proprio come quando era sotto la sua tutela”. — Est. 2:19, 20.

      UNA ATTO DI LEALTÀ NON VIENE RICOMPENSATO

      14. Come Mardocheo dimostrò la sua lealtà al re, e che cosa ne risultò?

      14 Accade ora nel racconto drammatico qualche cosa che per il momento sembra di piccolo significato per la storia, ma che avrebbe avuto nel succedersi degli avvenimenti una parte rimarchevole. Mardocheo scoprì un complotto contro il re e lo riferì a Ester, che lo rivelò al re. L’investigazione provò la colpevolezza degli intenzionali assassini che furono impiccati. (Est. 2:21-23) L’azione di Mardocheo che frustrò questo tentato assassinio del re rimase senza ricompensa, nonostante che fosse permanentemente riportato negli scritti a suo favore. La stessa cosa può dirsi nel parallelo moderno. — Ebr. 6:10.

      15. Come la classe di Mardocheo mostra la sua lealtà al Re, e come questo è portato all’attenzione del Re?

      15 Nel loro servizio verso il Re, quelli della classe di Mardocheo pensano all’organizzazione. Allorché l’organizzazione cominciò ad assumere una struttura più teocratica dopo l’inizio del giudizio del tempio, presto osservarono alcuni che parevano in armonia con il progresso del proposito di Geova fino a quel tempo, uomini preminenti nell’organizzazione, ma che eran divenuti scontenti e avevano intrapreso una condotta pericolosa per il benessere degli interessi del Regno, costituendo in tal modo una ribellione contro il Re. (Giuda 16-19) La classe di Mardocheo portò queste cose all’attenzione della classe di Ester, che aveva bisogno d’imparare sull’organizzazione e di rafforzarsi nella lealtà verso il Re. Questo era specialmente vero nel senso che essi eran nuovi venuti. (Rom. 16:17, 18) Per mezzo della classe di Ester giunse all’attenzione del Re che questi nuovi eletti della sposa di Cristo preferivano la lealtà al Re a all’organizzazione messianica. Comunque, in quel tempo non fu data alla classe di Mardocheo nessuna particolare ricompensa.

      COMPARE UN ANTICO NEMICO

      16, 17. (a) Come Aman divenne preminente, e quali sono i precedenti dei suoi antenati? (b) Chi raffigura Aman, e come mai?

      16 Sembrerebbe quasi che, infatti, l’azione di Mardocheo non fosse apprezzata, perché il racconto continua: “Dopo queste cose il re Assuero magnificò Aman figlio di Ammedata l’Agaghita e lo esaltava e metteva il suo trono al di sopra di tutti gli altri principi che erano con lui. E tutti i servitori del re che erano alla porta del re si inchinavano e si prostravano ad Aman, poiché così il re aveva comandato riguardo a lui. Ma in quanto a Mardocheo, non si inchinava né si prostrava”. — Est. 3:1-4.

      17 Il nome di Aman, se è di origine persiana, significa “magnifico; celebrato”, ma se corrisponde al parallelo ebraico, significa “rumore, tumulto, colui che si prepara”, indubbiamente in modo cattivo. Essendo il figlio di Ammedata (possibilmente, “colui che turba la legge”) l’Agaghita, egli era discendente di Amalec, che fu nipote di Esaù. Esaù aveva venduto il suo diritto di primogenitura a suo fratello gemello Giacobbe, da cui era disceso Mardocheo. Tuttavia Esaù odiò Giacobbe e gli fece accanita opposizione perché Giacobbe aveva preso ciò che gli apparteneva per diritto. (Gen. 25:29-34; 27:41) Per giunta, e secondo quest’animosità di Esaù verso Giacobbe, i suoi discendenti per mezzo di Amalec mostrarono il loro odio per gli Israeliti, il popolo di Dio, quando Geova stesso liberava il suo popolo dall’Egitto. Gli Amalechiti attaccarono la retroguardia degli Israeliti che partivano e Giosuè combatté perciò contro di loro con l’aiuto delle braccia alzate di Mosè e li sconfisse. A causa di questo vile attacco contro gli Israeliti, Dio disse che avevano messo mano contro il trono di Dio e che Geova avrebbe fatto guerra contro i figli di Amalec per sempre, e questo significava fino al giorno di Mardocheo e di Ester. (Eso. 17:8-16) Aman ben rappresenterebbe nei tempi moderni il clero della cristianità che ha venduto il suo diritto di primogenitura in quanto al regno di Dio in cambio dell’esaltazione fra i regni di questo mondo e che combatte accanitamente contro Dio e il suo popolo eletto, come fecero gli Amalechiti dell’antichità. — Matt. 23:5-7, 13-15; Giov. 11:48-50, 53.

      18. Come può la classe di Aman ricevere preminenza in questo “tempo della fine” quando Gesù Cristo regna in cielo con ogni potenza e autorità?

      18 Ora Aman fu esaltato al di sopra di Mardocheo, e il re Assuero aveva comandato che tutti si inchinassero e si prostrassero a lui. Come possiamo quindi dire che Assuero rappresenta la potenza reale nelle mani di Gesù Cristo? Le Scritture dicono che Dio permette certe cose che accadono, cose cattive, apparentemente dannose per la sua propria organizzazione e nocive per il momento riguardo al suo proprio popolo. Un caso di ciò si trova in II Tessalonicesi 2:11: “E per questo Dio fa andare da loro un’operazione d’errore [Dio manderà loro forte delusione (AV)], affinché credano alla menzogna”. Dio non è l’autore dell’errore né la fonte delle delusioni ma permette che essi vadano alla classe che vuole ne subisca l’influenza. Così in adempimento del dramma profetico, Geova vuole che il suo popolo venga sotto una certa prova perché mostri di sostenere la sua sovranità universale e manifesti la sua vera teocratica integrità cristiana verso di lui. Il Signore Gesù Cristo, regnando alla destra di Geova con ogni potenza in cielo e sulla terra, lascia che questa situazione si riveli. Egli lascia che il clero di tutta la cristianità occupi un alto posto in questo mondo, in mezzo a cui vivono la classe di Mardocheo e la classe di Ester. Questo influisce sulla condizione del popolo del Signore sulla terra. Non distrugge la loro relazione con il Re messianico, ma in effetti risulta un pericolo, che minaccia perfino la loro vita. — Giov. 16:2, 3.

      MINACCIA DI ANNIENTAMENTO

      19. Quale attitudine assunse Mardocheo verso Aman, e perché il suo adempimento nei tempi recenti potrebbe per alcuni non essere troppo difficile da capire?

      19 Mardocheo si rifiutò comunque di inchinarsi ad Aman. I testimoni di Geova assumono oggi la stessa attitudine riguardo al clero della cristianità. (Sal. 139:21, 22) In vista dei recenti sviluppi nella scena del mondo, questo non dovrebbe essere difficile da capire. Dobbiamo ricordare, comunque, che gli avvenimenti che hanno relazione con questo aspetto dell’adempimento del dramma profetico cominciarono ad aver luogo alcuni anni fa quando la ribellione non era all’ordine del giorno e quando le chiese erano assai frequentate e i capi religiosi erano altamente rispettati. Essi occupavano alti posti nelle attività civiche. Facevano concordati con i capi del mondo non solo per stabilirsi più sicuramente, ma anche per promuovere gli interessi di questi capi secolari. Quando i testimoni di Geova, la classe di Mardocheo, parlarono con baldanza contro di loro per smascherare la loro amicizia col mondo che li rendeva nemici di Dio, è comprensibile che la tensione e l’ostilità crescessero fra questi servitori di Dio e il clero della cristianità.b (Giac. 4:4) La predicazione di casa in casa della classe di Mardocheo continuò, comunque, e l’animosità del clero crebbe fino al punto che da ultimo divenne evidente che aveva determinato d’infrangere completamente l’opera della classe di Mardocheo.

      20. (a) Quale fu la reazione di Aman, e che cosa si accinse egli a fare? (b) Qual è oggi il parallelo?

      20 Aman, inoltre, spronato al massimo dal suo orgoglio e dal rifiuto di Mardocheo d’inchinarglisi, determinò d’annientare non solo Mardocheo ma tutti i Giudei. A tal fine Aman gettò le sorti per determinare il tempo più propizio dal punto di vista dei suoi dèi onde si adempisse il suo complotto. La sorte o “Pur” cadde sul tredicesimo giorno del dodicesimo mese lunare, Adar. Egli presentò quindi la questione al re, accusando i Giudei di essere contro la legge del re e chiese di pubblicare uno scritto in tutto l’impero che autorizzasse la loro distruzione. Il re Assuero acconsentì, dando ad Aman il suo proprio anello con sigillo perché sigillasse lo scritto e ne facesse una legge dei Medi e dei Persiani che non poteva essere revocata. (Est. 3:5-15) Questo avrebbe indicato che nei tempi moderni il Signore Gesù Cristo avrebbe permesso ai nemici del suo popolo di giungere fino al pieno limite del loro sforzo per attuare il loro proposito di distruggerli. Il risultato finale, comunque, sarebbe stato determinato da lui, come accadde anche nel caso di Mardocheo e di Ester. Questi drammatici avvenimenti sono la sostanza dell’articolo che segue.

      [Note in calce]

      a Si veda il libro (inglese) I Testimoni di Geova nel proposito divino, pagg. 64-73.

      b Si veda il libro (inglese) I Testimoni di Geova nel proposito divino, pagg. 123-125, 129.

      [Immagine a pagina 524]

      Il re Assuero fece Ester regina in luogo di Vasti che non si sottomise

  • Cambiamento dal cordoglio a un buon giorno
    La Torre di Guardia 1971 | 1° settembre
    • Cambiamento dal cordoglio a un buon giorno

      1. Perché i veri cristiani non si sorprendono quando viene la persecuzione?

      I VERI cristiani sanno d’essere odiati da questo mondo, perché il mondo odiò anche Gesù, perfino mettendolo crudelmente a morte. (Giov. 15:18-25) L’apostolo Pietro scrisse alla congregazione cristiana: “Diletti, non siate perplessi per l’incendio [persecuzione] che vi è fra voi . . . Al contrario, continuate a rallegrarvi, visto che siete partecipi delle sofferenze del Cristo [Messia], affinché vi rallegriate ed esultiate anche durante la rivelazione della sua gloria”. — 1 Piet. 4:12, 13.

      2, 3. (a) Che cosa permise la persecuzione nel caso di Mardocheo e di Ester, ma perché Mardocheo faceva cordoglio? (b) Quale condotta determinò di tenere Mardocheo, e quale fu la risposta di Ester?

      2 Questo privilegio di partecipare alla rivendicazione del nome di Dio mediante la perseveranza e mediante la fiducia nella potenza di liberazione di Geova fu dimostrato sia da Mardocheo che da Ester quando Aman complottò d’annientare tutti i Giudei. Uno scritto, che nomina il 13 Adar come il giorno fatale, fu pubblicato in tutti i 127 distretti giurisdizionali dell’impero dei Persiani e dei Medi, incluso Susan il castello reale. Mardocheo, appresolo, si vestì di sacco e si coprì di cenere, senza dubbio per supplicare Geova, come avevan fatto altri servitori di Dio. (Dan. 9:3; Sal. 12:1) Quando Ester chiese la ragione della sua profonda afflizione, egli le disse tutte le cose che erano accadute e le impose il comando di entrare dal re e di fargli direttamente la richiesta del suo proprio popolo.

      3 Vivamente commossa da questo comando di Mardocheo, Ester gli rammentò che secondo la legge dei Medi e dei Persiani chiunque fosse entrato dal re senza essere invitato sarebbe stato messo a morte. Solo nel caso che il re avesse teso verso di lui lo scettro d’oro sarebbe rimasto in vita. Inoltre, Ester informò Mardocheo, ella non era stata invitata ad entrare dal re per trenta giorni. Fare ora ciò che Mardocheo richiedeva, senza essere invitata dal re, poteva significare la sua morte. Mardocheo, comunque, fu inflessibile e rispose a Ester: “Non pensare nella tua propria anima che la casa del re scamperà più di tutti gli altri Giudei. Poiché se in questo tempo tu del tutto tacerai, sollievo e liberazione stessi si leveranno per i Giudei da un altro luogo; ma in quanto a te e alla casa di tuo padre, perirete. E chi sa se è per un tempo come questo che sei pervenuta alla dignità reale?” L’ubbidienza di Ester verso Mardocheo e l’amore di lei verso il proprio popolo ebbero il sopravvento. Ella rispose: “Va, aduna tutti i Giudei che si trovano in Susan e digiunate a mio favore e non mangiate né bevete per tre giorni, notte e giorno. Io pure con le mie giovani, similmente digiunerò, e dopo ciò entrerò dal re, il che non è secondo la legge; e nel caso che io debba perire, devo perire”. — Est. 4:1-17.

      DISCERNIMENTO DINANZI AL PERICOLO

      4. Quale attitudine mostrarono Ester e Mardocheo, e quale esempio viene dato da quelli che essi raffigurarono?

      4 Ester non fece affidamento sulla sua relazione col re. Né Mardocheo confidò nella propria opera di lealtà, che fino a questo punto non era stata ricompensata. (Est. 2:21-23) Entrambi confidarono interamente in Geova e ne cercarono la guida nella condotta che avrebbero seguita per servire da strumenti per preservare in vita il popolo di Dio. Ester, prese la propria vita nelle proprie mani, si vestì in maniera reale e stette dinanzi al re. “Appena il re vide Ester la regina stare nel cortile, ella ottenne favore ai suoi occhi, così che il re tese a Ester lo scettro d’oro che era nella sua mano”. (Est. 5:1, 2) Anche oggi, la classe di Ester è nello stesso pericolo della classe di Mardocheo. Ma non si tirano indietro, mostrano reale amore verso tutto il popolo di Dio e operano insieme alla classe di Mardocheo in completa unità, cercando la preservazione di quelli che Dio chiama fuori di questo mondo perché lo rappresentino in questo “tempo della fine”. (Matt. 12:30; Sal. 133:1) Che esempio è questo per quelli che si associano agli unti di Geova, confidando nel risultato della loro fiducia nel più grande Assuero, Gesù Cristo.

      5. Quale richiesta fece Ester, ma quale fu la sua condotta verso Aman che non fu in contraddizione con quella di Mardocheo?

      5 Ester si rivolse al re ma chiese semplicemente che il re partecipasse a un banchetto che ella aveva preparato per lui e per Aman. Il re prontamente accettò. (Est. 5:3-5) In apparenza, includendo Aman in questa disposizione, Ester mostrava favore ad Aman, a differenza di Mardocheo. Questo è in armonia con il fatto che nell’antitipo la classe di Ester, agendo secondo le istruzioni della classe di Mardocheo, non cerca di distruggere con la violenza il sedicente clero cristiano della cristianità. Non cercano di disfarne la stretta unione di Chiesa e Stato. (Efes. 6:12) Secondo la profezia biblica si deve manifestare fino al suo massimo grado. La classe di Aman si smaschererà per ciò che realmente sono: nemici di Dio in quanto sono amici del mondo. Deve divenire molto evidente che quelli raffigurati da Aman sono l’“uomo dell’illegalità” verso Dio, assolutamente condannato alla distruzione. — 2 Tess. 2:3, 4, 8.

      6. Come Aman rispose a questo apparente favore di Ester, ma che cosa si propose egli di fare ora verso Mardocheo?

      6 Ancora Ester non rivelò ciò che era nel suo cuore. Senza dubbio agendo sotto la guida di Geova, come i successivi avvenimenti vigorosamente indicano, ella chiese al re di tornare a un secondo banchetto, a cui avrebbe preso parte anche Aman. Aman uscì, “gioioso e allegro di cuore”. Ma visto Mardocheo alla porta del re che non si inchinava né tremava a causa di lui, fu immediatamente pieno di furore. Comunque, si controllò ed entrò nella sua casa dove si vantò della sua grandezza con sua moglie e i suoi amici. Essi si rallegrarono con lui ma convennero quando Aman si lamentò che “tutto questo non mi fa affatto piacere finché vedo Mardocheo il Giudeo sedere alla porta del re”. Quindi Zeres e tutti i suoi amici gli consigliarono: “Facciano un palo alto cinquanta cubiti. Quindi la mattina di’ al re che vi appendano Mardocheo. Va quindi gioioso al banchetto col re”. Questo piacque immensamente ad Aman. Egli determinò che di buon’ora la mattina dopo sarebbe entrato dal re e gli avrebbe fatto pressione perché approvasse questa richiesta. — Est. 5:6-14.

      GEOVA DIRIGE GLI AVVENIMENTI

      7. Quale inaspettato avvenimento cambiò quella notte la situazione per Mardocheo?

      7 Ora gli avvenimenti presero una svolta inaspettata. Quella notte mentre Aman complottava di fare il male a Mardocheo, il re Assuero andò a letto ma non poté dormire. Traendo la conclusione che aveva omesso qualche cosa, che era colpevole di qualche mancanza, di qualche inadempienza, si fece portare il libro delle memorie e chiese ai suoi servitori di leggerle. Essi scorsero l’elenco per vedere se avessero mancato di fare qualche cosa. “Col passar del tempo si trovò scritto ciò che Mardocheo aveva rivelato riguardo a Bigtana e a Teres, due funzionari di corte del re, portinai, che avevan cercato di mettere la mano sul re Assuero. Quindi il re disse: ‘Quale onore e cosa grande è stata fatta per questo a Mardocheo?’ A ciò i servitori del re, suoi ministri, dissero: ‘Non gli è stato fatto niente’”. Il re determinò subito di onorare Mardocheo. — Est. 6:1-3.

      8. Che cosa accadde che assicurò a Mardocheo d’avere ancora una parte nell’adempimento del proposito di Geova?

      8 Di buon’ora la mattina dopo, Aman venne a presentarsi al re e il re Assuero lo fece entrare. Ma prima che potesse attuare quanto aveva deciso verso Mardocheo, il re espresse la sua domanda, prevenendo in tal modo ciò che avrebbe potuto essere una piega degli avvenimenti del tutto diversa. Se fosse stato prima consentito ad Aman di chiedere che Mardocheo fosse impiccato, il re, che cercava di onorare Mardocheo, avrebbe ben potuto volgersi all’istante contro Aman senza l’intervento della regina Ester o di Mardocheo. Così, il loro ruolo in questo dramma sarebbe stato anticipato e non sarebbero serviti a finire la guerra di Geova contro gli Amalechiti. — Est. 6:4, 5.

      9. Come Aman fu umiliato dinanzi a Mardocheo?

      9 Secondo il proposito di Geova, il re parlò per primo: “Che cosa si deve fare all’uomo nel cui onore il re stesso ha preso diletto?” (Est. 6:6) Aman, con le sue millanterie della notte precedente ancora fresche nella mente, non poté vedere nessun altro che se stesso nella più alta stima del re e concluse che egli doveva essere colui che il re provava diletto di onorare. Pertanto diede consiglio al re secondo le sue proprie ambizioni: ‘Portino fuori lo stesso cavallo del re con una corona sulla sua testa e l’uomo che dev’essere onorato sieda sul cavallo e il principale funzionario del reame del re conduca il cavallo e lo faccia cavalcare a quest’uomo favorito nella pubblica piazza della città e proclami ad alta voce davanti a lui: “In questo modo si fa all’uomo nel cui onore il re stesso ha preso diletto”’. Con fiducia, Aman attese la risposta del re, solo per udirlo dire: “Presto, prendi la veste e il cavallo, proprio come hai detto, e fa così a Mardocheo il Giudeo che siede alla porta del re”. Aman fu completamente annichilito. Ma non poté fare altro che ubbidire. Se non avesse ubbidito per certo sarebbe stato messo a morte. Così, quando fu più necessario che Mardocheo fosse ricordato, Geova agì a suo favore per la sua protezione e per salvargli la vita. Aman, in contrasto, fu obbligato ad ammettere che non lui, ma questo odiato, disprezzato giudeo Mardocheo era colui nel cui onore il re provava diletto. — Est. 6:6-11.

      UN COMPLETO CAPOVOLGIMENTO

      10. Che cosa portò alla caduta di Aman, e quale parallelo ha luogo oggi?

      10 Aman era un uomo orgoglioso. Proverbi 16:18 dice: “L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima dell’inciampo”. Secondo questo principio c’era per Aman una sola conseguenza. Ci doveva essere la caduta. Oggi, ha luogo un esatto parallelo. Nei tempi passati il clero è stato esaltato alla più alta posizione in questo sistema di cose. Sebbene pretenda di regnare per grazia di Dio e mediante il suo Re, Gesù Cristo, il clero non ha presso Dio nessuna vera reputazione, fatto che diviene sempre più evidente a tutti gli osservatori di mente aperta. (Matt. 7:15-23) La classe di Mardocheo, d’altra parte, acquista sempre più favore presso Gesù Cristo, in particolar modo dal 1926 quando nel numero de La Torre di Guardia del 1º gennaio di quell’anno, nell’articolo principale: “Chi onorerà Geova?” si dichiararono a favore di Dio. Molti avvenimenti da quel tempo hanno dato risalto a questi fatti. Dal 1922 al 1928 i testimoni di Geova fecero una serie di proclamazioni, molte delle quali mirarono direttamente a smascherare il clero. Nel 1930, furono pubblicati due libri chiamati “Luce”, che spiegavano Rivelazione, e anche questi smascheravano il clero della cristianità mentre esaltavano nello stesso tempo il regno di Dio retto dal Signore Gesù Cristo. Tutte queste proclamazioni e denunce ferirono il clero della cristianità di umiliazione. Tuttavia, anche al sommo della loro potenza non poterono impedire che queste e altre pubblicazioni fossero distribuite in tutto il mondo a milioni di copie.a Questo fatto ancora sussiste, e alla luce degli avvenimenti correnti risulta ancor più verace. Quelli che vogliono prendersi la cura di guardare la storia possono vedere da sé che l’infedeltà del clero verso la Bibbia e la sua mancanza d’interesse nell’edificazione delle norme morali del popolo non sono nuove ma sono proprio come è stato denunciato dai testimoni di Geova da questo primo periodo in cui Dio mostrò il proprio favore ai suoi veri servitori, la classe di Mardocheo, a spese del clero e a vergogna del clero. Quale ulteriore umiliazione li attende prima della loro ignominiosa fine, sarà rivelato solo dal futuro.

      11. Quale futuro la moglie e gli amici di Aman videro ora per lui?

      11 Aman corse a casa dalla sua famiglia e dai suoi amici, ma non vi trovò nessun conforto. Al contrario, “i suoi saggi e Zeres sua moglie gli dissero: ‘Se Mardocheo, dinanzi al quale hai cominciato a cadere, è dal seme dei Giudei, non prevarrai contro di lui, ma senza fallo gli cadrai dinanzi’”. Queste parole di condanna erano uscite appena dalla loro bocca che arrivarono i funzionari del re e conducevano Aman al secondo banchetto che Ester aveva fatto per il re. — Est. 6:12-14.

      IDENTIFICAZIONE E SMASCHERAMENTO

      12. Come Ester smascherò Aman e quale fu per lui la conseguenza?

      12 Ora, al termine del secondo banchetto, era giunto il tempo che Ester facesse al re la propria richiesta. “Se ho trovato favore ai tuoi occhi, o re, e se al re in effetti sembra bene, mi sia data la mia propria anima alla mia petizione e il mio popolo alla mia richiesta. Poiché siamo stati venduti, io e il mio popolo, per essere annientati, uccisi e distrutti. Ora se fossimo stati venduti per semplici schiavi e per semplici serve, avrei dovuto tacere. Ma l’angustia non conviene quando è di danno al re”. Il re fu grandemente scosso. “‘Chi è costui, e dov’è mai colui che si è imbaldanzito da fare in tal modo?’ Quindi Ester disse: ‘L’uomo, l’avversario e nemico, è questo malvagio Aman’”. Il re, non potendo contenere la sua furia, si ritirò nel giardino del palazzo per riacquistare la padronanza di sé. Aman, atterrito a questo volgere di avvenimenti, supplicò Ester di salvargli la vita, poiché sapeva che la faccia del re era volta contro di lui. Le sue suppliche erano così intense che le cadde accanto sul divano proprio mentre il re tornava dal giardino. Visto ciò, il re disse: “‘Si deve anche far violenza alla regina, presso di me nella casa?’ La parola stessa uscì dalla bocca del re, e coprirono la faccia di Aman. Arbona, uno dei funzionari di corte dinanzi al re, ora disse: ‘Inoltre, c’è un palo che Aman ha fatto per Mardocheo, che aveva proferito il bene riguardo al re, eretto nella casa di Aman, alto cinquanta cubiti’. Allora il re disse: ‘Impiccatevelo’. E impiccavano Aman al palo che egli aveva preparato per Mardocheo; e il furore del re si calmò”. — Est. 7:1-10.

      13. (a) Come l’identificazione della classe di Ester fu compiuta; come questo ha accresciuto lo smascheramento della classe di Aman? (b) Che cosa è raffigurato dal fatto che Aman fu impiccato al palo preparato per Mardocheo?

      13 Perché Ester smascherasse Aman come arcinemico era necessario che rivelasse la propria identità. Quando nei tempi moderni si identificarono quelli della classe di Ester secondo il racconto storico? La migliore evidenza è l’identificazione che ebbe luogo la domenica 26 luglio 1931, a un’assemblea del popolo di Geova, a Columbus, nell’Ohio. In quell’occasione adottarono una risoluzione con la quale si identificarono, abbracciando il nome “testimoni di Geova”. (Isa. 43:10, 12) Un opuscolo contenente questa risoluzione fu pubblicato e divulgato estesamente. Questa identificazione operò pure per lo smascheramento della classe del clero. L’odio già manifestato verso i veri servitori di Dio si rivelò ora in un’azione ancor più vigorosa e la classe di Aman s’identificò ora ancor più positivamente come contro Dio e decisa a distruggere i servitori di Dio. (Matt. 23:29-36) Il popolo di Geova corse all’opposizione come non aveva mai fatto prima nella sua storia.b L’adempimento dell’impiccagione di Aman al palo preparato per Mardocheo non deve più aspettare la distruzione di Babilonia la Grande, poiché con queste azioni, da questo tempo in poi, la classe di Aman è morta agli occhi di Dio e agli occhi delle persone di cuore onesto di tutto il mondo. Per giunta, i dieci figli di Aman gli sopravvissero per portare il quadro a un ulteriore adempimento.

      14. Quale ulteriore opera si vide ora che attendeva la classe di Mardocheo?

      14 Fu in quello stesso anno 1931 che fu pubblicato il primo volume di una serie di tre libri, vale a dire Rivendicazione, e a quella stessa assemblea fu pronunciato un discorso che spiegò nei particolari il nono capitolo di Ezechiele. In questo discorso l’uomo vestito di lino che portava il corno da scrivano fu identificato nell’adempimento antitipico come pure quelli che sospiravano e gemevano i quali dovevano essere segnati sulla fronte e i venticinque uomini di fronte al tempio che adoravano il sole invece di Geova Dio. La classe di Mardocheo e la classe di Ester insieme compresero ora d’avere un’ulteriore opera da fare per cui furono ritenute ancora sulla terra per un poco. Si trattava di trovare quelli che sospiravano e gemevano a causa delle condizioni create da quelli che pervertivano la vera adorazione di Dio, quelli raffigurati dai venticinque uomini che adoravano il sole, vale a dire la classe del clero. Quest’opera di salvezza doveva aver luogo prima che la distruzione fosse recata su tutti quelli che non avevan ricevuto il marchio sulle loro fronti. Quindi l’identificazione del popolo di Geova per mezzo del significativo nome di testimoni di Geova venne in un tempo di grande necessità per il popolo di Dio e simultaneamente all’inizio di una nuova e importante fase del proposito di Dio in questo “tempo della fine”.

      ORGANIZZATI PER LA DIFESA E PER L’OFFESA

      15. (a) Quale capovolgimento predisse Gesù per la classe di Mardocheo? (b) Quale minaccia sovrastava ancora i Giudei, e quali passi fece Mardocheo per scongiurarla?

      15 Ora Mardocheo fu promosso e gli venne dato l’anello con sigillo del re, che era stato tolto dal dito di Aman prima che fosse impiccato. L’adempimento è in armonia con la profezia di Gesù che disse: “Perciò vi dico [cioè al clero del suo giorno]: Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti”. (Matt. 21:43) Questo è stato invero un drammatico capovolgimento che ha avuto luogo nel nostro giorno. Ma si doveva fare qualche altra cosa. Benché fosse stata salvata la vita personale di Mardocheo ed egli fosse stato esaltato, i dieci figli di Aman erano ancora vivi e c’era ancora il decreto di sterminare tutti i Giudei il 13 Adar in tutto l’impero. Mardocheo comprese che c’era un modo di venirne fuori per i Giudei, un modo che il decreto di Aman non aveva previsto. Questa era l’autorità che il popolo di Geova si adunasse e combattesse per la propria difesa. Ora i Giudei potevano prendere l’iniziativa contro quelli che li volevano distruggere, distruggendo invece il malvagio nemico. Il re acconsentì che si prendesse questo provvedimento e il decreto fu suggellato con il suo anello e copie ne furono inviate a tutti i 127 distretti giurisdizionali. — Est. 8:1-14.

      16. (a) Quale cambiamento di attitudine ci fu ora fra i Giudei? (b) Come si è adempiuto questo nei tempi moderni?

      16 Questo causò un grande cambiamento. Ora, invece d’esserci fra i Giudei grande cordoglio e digiuno e gemiti, essi cominciarono a rallegrarsi e ad adunarsi e a unirsi per schierarsi contro i loro nemici. Per di più, il timore dei Giudei cadde sui popoli del paese e molti si dichiaravano Giudei. (Est. 8:15-17) Questa parte del dramma ebbe un drammatico adempimento durante il critico decennio degli anni trenta. Avendo compreso che avevano diritto di prendere tutte le pacifiche, legali misure per proteggere la propria vita, i servitori di Dio facevano appello ai tribunali e ai governi a favore dell’opera che Dio aveva loro data di trovare quelli sinceramente disposti verso Geova e il suo popolo. Ulteriori passi di unificazione furono compiuti e la struttura teocratica dell’organizzazione raggiunse la sua piena realizzazione nel 1938. Il popolo di Dio era ora pienamente unito e pronto quando venne il tempo dell’adempimento del 13 Adar antitipico.c

      17. Quando giunse l’antitipico giorno del 13 Adar, e che cosa accadde?

      17 Questo tempo giunse durante il periodo della seconda guerra mondiale. Ogni evidenza indica la conclusione che i nemici del popolo di Dio determinarono di usare quella situazione bellica con il suo patriottismo, il suo nazionalismo, le sue influenze, le sue false accuse di comunismo da una parte e di nazismo dall’altra per prendere i testimoni di Geova e distruggerli. Si delineò un attacco mondiale che parve potesse cancellare completamente la predicazione mondiale delle classi di Mardocheo e di Ester e dei loro compagni che ora cominciavano a unirsi a loro.d Avrebbe potuto davvero essere un giorno tetro, un giorno di cordoglio, ma questi fedeli servitori di Dio non accolsero questa concertata azione standosene inoperosi. Durante questo tempo rappresentato dal 13 Adar, i testimoni di Geova combatterono come non avevano mai combattuto prima. Fecero una lotta spirituale per preservare la loro vita spirituale in tutto il mondo, combattendo da una sede centrale, presentando un fronte organizzato contro il nemico. Ci furono perdite, ma non ci fu nessun combattimento con armi carnali da parte del popolo di Geova. (2 Cor. 10:3, 4) Anche nei campi di concentramento Geova benedisse questa dimostrazione di coraggio dei suoi testimoni, e il risultato di questa lotta ha fatto una durevole impressione a quelli che soffrivano e gemevano nella cristianità perché il clero si era smascherato più che mai come contro Dio e contro il regno di Cristo.e (2 Tess. 1:4, 5) Questa continua morte spirituale del clero agli occhi delle persone di cuore onesto è ben rappresentato dalla morte dei dieci figli di Aman uccisi il 13 Adar. Insieme a loro, 500 nemici di Dio furono uccisi a Susan e 75.000 in tutto il resto del reame. Il 14 Adar il combattimento continuò a Susan il castello e 300 altri nemici dei Giudei furon messi a morte, mentre nei distretti periferici i Giudei celebravano la loro vittoria. — Est. 9:1-19.

      DAL CORDOGLIO ALL’ALLEGREZZA

      18. Quale fu il risultato degli sforzi del nemico d’annientare il popolo di Dio, e che cosa è raffigurato dalla continuazione di questa guerra spirituale?

      18 Questo giorno, che com’era stato complottato doveva essere un giorno di cordoglio, divenne un buon giorno, un giorno di vittoria, di rivendicazione e di allegrezza! Così pure nei tempi moderni! Quando cominciò la seconda guerra mondiale nel 1939, c’erano 71.509 del popolo di Geova uniti in difesa della vera adorazione. Ma al tempo in cui questa guerra finì fra le nazioni del mondo, lungi dall’essere annientati, la fedele schiera di attivi testimoni si era raddoppiata, e nel 1945 vide 141.606 d’essi compiere la loro guerra spirituale contro i nemici di Dio. Ma la nostra guerra spirituale di autodifesa non è finita. Essa continua fino a questo giorno come fu raffigurato dalla celebrazione annuale dei “Purim” imposta da Mardocheo a tutto il popolo, cioè “di celebrare regolarmente il quattordicesimo giorno del mese di Adar e il quindicesimo giorno d’esso ogni anno, secondo i giorni nei quali i Giudei si erano riposati dai loro nemici e il mese che si era cambiato per loro da mestizia in allegrezza e da lutto in un buon giorno”. (Est. 9:20-32) Quest’anno (1971) i Giudei ortodossi han celebrato la loro “festa di Ester” il 10 marzo, e la loro festa dei Purim l’11 e il 12 marzo.

      19, 20. Quale risultato finale è certo, e come dovremmo considerare nel loro adempimento i “lavori forzati” imposti dal re Assuero?

      19 Con la piena prova della liberazione di Geova già parte del racconto storico sia dei tempi antichi che di quelli moderni, guarderemo ancora con fiducia e viva attesa la “grande tribolazione” che sta per abbattersi nella quale tutti quelli della classe di Aman e i loro sostenitori raccoglieranno letteralmente ciò che hanno seminato, esattamente come il re Assuero dichiarò su Aman: “Il malvagio disegno che egli ha tramato contro i Giudei ricada sulla sua propria testa”. (Est. 9:25; Matt. 24:21, 22) Quando quel tempo verrà, il più grande Assuero porrà letteralmente fine a tutti i suoi nemici ed esalterà le classi di Mardocheo e di Ester al posto loro riservato nel regno messianico. — 2 Tess. 1:6-10.

      20 Frattanto la finale preparazione dei sudditi del Re deve compiersi secondo il proposito di Geova per questo “tempo della fine”. Questo è indicato da Ester 10:1: “E il re Assuero imponeva lavori forzati al paese e alle isole del mare”. Quale benedetto privilegio è oggi che quelle “altre pecore” del Messia adempiano con tutto il cuore e con lealtà il moderno mandato di servizio! Fanno questo cooperando per il loro beneficio eterno con quelli che prendono la direttiva in questa “vigorosa opera” com’è promossa da quegli unti cristiani prefigurati da Mardocheo. “Poiché Mardocheo il Giudeo fu secondo al re Assuero e fu grande fra i Giudei e approvato dalla moltitudine dei suoi fratelli, operando per il bene del suo popolo e parlando per la pace a tutta la sua progenie”. — Est. 10:2, 3.

      [Note in calce]

      a Per un caso notevole, si veda il libro (inglese) I Testimoni di Geova nel proposito divino, pagg. 117, 118.

      b Per alcuni particolari, si veda il libro (inglese) I Testimoni di Geova nel proposito divino, pagg. 125, 126, 128-147.

      c Si veda il libro (inglese) I Testimoni di Geova nel proposito divino, pagg. 127, 147-149.

      d Si veda il libro (inglese) I Testimoni di Geova nel proposito divino, pagg. 150-153.

      e Si veda il libro (inglese) I Testimoni di Geova nel proposito divino, pagg. 154-185.

      [Immagine a pagina 531]

      Ester smascherò Aman come l’arcinemico, rivelando così anche la propria identità

  • Lo schiavo che non perdonò
    La Torre di Guardia 1971 | 1° settembre
    • Lo schiavo che non perdonò

      Articolo specialmente preparato perché i genitori lo leggano con i loro figli

      QUALCUNO ti ha mai fatto qualche torto? Ti fece male o ti disse qualche cosa di scortese? Ti dispiacque, non è vero?

      Quando accade qualche cosa di simile, dovresti trattare l’altra persona nello stesso modo in cui ha trattato te? Che ne pensi?

      Se qualcuno fa loro del male molti ricambiano subito il male. Ma Gesù disse che questo non è bene. Egli insegnò che dovremmo perdonare quelli che ci fanno del male.

      Ma che dire se una persona è sgarbata o scortese verso di noi molte volte? Quante volte lo dovremmo perdonare? Questo è ciò che un giorno l’apostolo Pietro volle sapere. Chiese dunque al grande Insegnante: ‘Lo devo perdonare fino a sette volte?’

      Gesù non disse a Pietro che sette volte sarebbero state tante. Disse: ‘Lo devi perdonare settantasette volte’, se la persona ha peccato contro di te tante volte.

      È un gran numero di volte in cui perdonare qualcuno! Non ricordiamo nemmeno tanti torti o cose cattive che ci siano state fatte, non è vero? E questo è ciò che Gesù mostrava. Dovremmo perdonare altri ripetute volte. Non dovremmo cercar di ricordare il numero di torti che altri ci facciano. Se chiedono perdono, li dovremmo perdonare.

      Gesù volle mostrare ai suoi discepoli che è importantissimo perdonare. Dopo aver risposto dunque alla domanda di Pietro, egli fece ai suoi discepoli un racconto. Lo vuoi udire?

      C’era una volta un re. Era un re buono. Mostrava molta benignità. Prestava perfino denaro ai suoi schiavi quando avevano bisogno d’aiuto.

      Ma venne il giorno in cui il re volle riavere il suo denaro. Chiamò dunque i suoi schiavi che gli dovevano del denaro, e chiese loro di restituirglielo. Ebbene, fu introdotto un uomo che doveva al re sessanta milioni di pezzi di moneta! Questa è una grande quantità di denaro. È più denaro di quanto io non abbia avuto in tutta la mia vita.

      Lo schiavo aveva speso il denaro del re e non aveva nulla per restituirlo. Il re diede dunque ordini perché questo schiavo fosse venduto. Il re disse anche di vendere la moglie dello schiavo e i suoi figli e tutto ciò che lo schiavo possedeva. Quindi con il denaro che avrebbe ricevuto

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