Significato delle notizie
Il ruolo della donna
● Il ruolo tradizionale dell’uomo e della donna dipende semplicemente dal modo diverso in cui sono educati? Nel movimento femminista la maggioranza pensa di sì. Ma la dottoressa Judith Bardwick, psicologa e rettrice dell’Università del Michigan, ammette che recenti scoperte in campo biologico l’hanno costretta a rivedere alcune delle sue vecchie idee femministe. Essa dice che “non esiste nessuna società dove il maschio non predomini. Quando una cosa è così universale, c’è la probabilità — anche se sono riluttante a dirlo — che esista nell’organismo qualche caratteristica che determina questa condizione”.
È chiaro che questa ‘caratteristica dell’organismo’, menzionata dalla dottoressa Bardwick, fu posta nella conformazione genetica della donna quando Dio creò Eva perché fosse “un aiuto [per l’uomo], come suo complemento”. (Gen. 2:18) Affinché la prima donna assolvesse questo ruolo complementare, Dio la dotò di certe qualità femminili che servono a completare ed equilibrare la relazione.
Queste qualità hanno portato la sociologa Alice Rossi, fondatrice dell’Organizzazione Nazionale americana della Donna (NOW), a credere che la donna può ‘sempre avere il predominio in certi compiti come l’insegnamento e l’assistenza sociale e nelle scienze che studiano la vita, mentre gli uomini predomineranno in ciò che richiede maggiore aggressività . . . e in scienze come la fisica’. La professoressa Rossi dichiara: “Non credo che parità [uguaglianza] significhi necessariamente identicità”. — “Times” di New York, 30 novembre 1977, p. A1.
L’inferno è caldo?
● L’articolo intitolato “Inferno: ancora una questione scottante?” pubblicato nella rivista “U.S. Catholic” osserva che nel “Vecchio Testamento” l’inferno era chiamato “Sceol e non faceva nessuna differenza l’essere stati buoni o cattivi. Finivano tutti nello stesso luogo”. “Sceol” è la parola ebraica che indica la “tomba”, sebbene sia resa spesso “inferno” nelle popolari traduzioni cattoliche e protestanti della Bibbia. Tuttavia, la “Jerusalem Bible” (cattolica) la lascia così com’è senza tradurla. La “Traduzione del Nuovo Mondo” fa la stessa cosa.
La rivista “U.S. Catholic” prosegue osservando che in seguito si credette che i “cattivi” fossero “mandati nella Geenna, il luogo di scarico dove si bruciavano i rifiuti” fuori di Gerusalemme. “‘Ci sono!’ dice [l’ecclesiastico] Martin Marty. ‘Il fuoco che ora mettiamo in relazione con l’inferno è un simbolo della Geenna’ dove il fuoco era continuamente tenuto acceso per eliminare i rifiuti. . . . È il nome che Gesù usò varie volte parlando dell’inferno nei Vangeli”. — Novembre 1977, pagg. 6-10.
Pertanto, anche le autorità cattoliche ammettono pubblicamente che la parola “inferno” ricorrente in molte traduzioni ha origini e significati diversi da ciò che si è fatto credere a molti. Infatti, la nota della “Jerusalem Bible” (cattolica) sullo “stagno ardente” di Rivelazione (Apocalisse) 21:8, che evidentemente corrisponde a “geenna”, dice che rappresenta la “morte eterna. Il fuoco, come l’acqua del vers. 6, è simbolico”. — Vedi anche Rivelazione 20:14, 15 e la nota, “Jerusalem Bible”.
L’antica superstizione persiste
● Una cartolina recentemente inviata a tutti gli abbonati del “Jewish Observer” (L’Osservatore ebraico), diceva: “Sebbene evitiamo invariabilmente di stampare per intero il Nome [di Dio, cioè Geova o Yahweh] — sia negli editoriali che nella pubblicità — per un errore di stampa, che deploriamo vivamente, nell’annuncio dell’Art Scroll Tehillim stampato sulla copertina del J. O. [Jewish Observer] di sett. il Nome [di Dio] compare per intero in ebraico [יהוה]”.
La cartolina suggeriva pure ai lettori di “maneggiare questa pagina con la debita riverenza”. Come fa notare un articolo del “Times” di New York, questo significa che “la pagina offensiva dovrebbe infine essere sepolta”.
Pertanto l’usanza superstiziosa di evitare l’uso del nome di Dio continua a essere seguita come secoli fa quando i copisti ebrei della Bibbia sostituirono migliaia di volte le parole ebraiche “Signore” o “Dio” a יהוה (Geova).
Al contrario, la Bibbia stessa esorta i credenti a far uso del nome di Dio: “Riempi le loro facce di vergogna; affinché cerchino il tuo nome, O SIGNORE [ebraico: יהוה]. . . . Affinché sappiano che tu solo hai nome il SIGNORE [ebraico: יהוה], l’Altissimo sopra tutta la terra”. — Sal. 83:17, 19, dalla traduzione inglese della Jewish Publication Society (83:16, 18 in altre).