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Perché Dio permette la malvagità?Svegliatevi! 1981 | 8 ottobre
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Perché Dio permette la malvagità?
Se è onnipotente, può impedirla. Se è amore, perché non la impedisce?
A coloro che chiedono “Perché Dio permette la malvagità?” il suddetto quesito sembra molto semplice e chiaro.
Ma non è proprio così semplice. Coloro che chiedono il perché sono disposti ad accettare il rimedio? La malvagità non si crea da sola. La malvagità è l’effetto prodotto da certe cause. Quali sono queste cause? Perché la malvagità abbia fine devono aver fine anche le cause.
Chi o che cosa causa la malvagità? E chi o che cosa, perciò, deve Dio eliminare per non permettere più la malvagità, ciò che desiderano evidentemente coloro che pongono il quesito?
La cosa non è poi così semplice, non vi pare? Dobbiamo prendere in esame altre domande: Dio permette la malvagità, ma chi commette gli atti di malvagità? Egli potrebbe impedirla, ma che accadrebbe se lo facesse? Finché dura, cosa possiamo imparare? Infine, perché la permette, e vi porrà mai fine?
Le otto pagine che seguono prendono in esame queste domande, con le relative implicazioni e conseguenze, nonché quello che sarà il risultato finale.
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Egli la permette, ma chi ne è responsabile?Svegliatevi! 1981 | 8 ottobre
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Egli la permette, ma chi ne è responsabile?
Cos’è la malvagità che Dio permette e di cui la gente si lamenta? Tutto ciò che causa sofferenze all’uomo.
LE VITTIME DELLA GUERRA
Le nazioni dichiarano guerre, fanno strage di soldati, bombardano città, uccidono donne e bambini, cospargono la terra di cadaveri. La pestilenza si diffonde. Si adotta la tattica della terra bruciata. Ne seguono carestie. Questa generazione ha visto due guerre mondiali. La prima uccise 10 milioni di uomini, la seconda fece 55 milioni di vittime. Vaste zone furono bombardate e le bombe atomiche distrussero due grandi città.
IL PREZZO DELLA CARESTIA
Nel 1979, nelle nazioni del terzo mondo, circa 50 milioni di persone sono morte di fame. In quelle nazioni muoiono ogni anno circa 25 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni, e un miliardo di persone soffrono regolarmente la fame. L’uomo potrebbe impedire questo male. La terra può produrre cibo in quantità molto superiore al fabbisogno dei suoi abitanti. Se si coltivasse il bacino del Gange, ad esempio, si potrebbero ricavare 150 milioni di tonnellate di derrate alimentari, ma il costo di un simile progetto ne impedisce la realizzazione. Eppure per finanziarlo basterebbe una piccola frazione dei 500 miliardi di dollari spesi nel mondo nel 1980 per gli armamenti. A cosa dà la precedenza l’uomo?
SCOMPAIONO LE FORESTE
“Nel tempo che ci vuole per leggere questa frase, scompariranno oltre tre ettari di foresta”. Così la rivista “Newsweek” introduceva un suo articolo sul soggetto delle foreste che vanno scomparendo. Dal 1950 potrebbero essere andati distrutti metà dei boschi del mondo. Ora scompaiono ogni anno da dieci a venti milioni di ettari di foresta. In Africa ne sono abbattuti annualmente due milioni di ettari, e il 90 per cento della legna è usata per il riscaldamento. Il risultato? I deserti si estendono e la carestia aumenta. Uomini avidi di profitti rapidi stanno devastando le foreste pluviali del bacino dell’Amazzonia, con disastrose conseguenze. Un ecologo dice: “Al ritmo attuale, finiranno per creare un altro Sahara”.
Quando l’uomo spoglia la terra delle sue foreste, il terreno superficiale va a finire in mare. Ed è nel terreno superficiale che crescono le piante che sfamano il mondo. Un esempio: In India 6 miliardi di tonnellate di questa preziosa risorsa, 10 tonnellate per persona nel paese, finiscono ogni anno a valle. Ci vogliono migliaia d’anni perché la roccia si polverizzi trasformandosi in terreno e altri secoli perché questo terreno si arricchisca abbastanza da consentire le colture. Non è altro che terra? È vero, ma è molto più preziosa dell’oro. Meno suolo coltivabile, meno raccolti, più carestia: chi fa questo è l’uomo, non Dio.
I DANNI DELL’INQUINAMENTO
Dio lo permette ma è l’uomo a causare l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo in tutto il mondo. Questa è malvagità, se la malvagità si valuta in base alla sofferenza umana. Aborti spontanei, difetti congeniti, malattie, morte: nessuno sa quanti sono i milioni di vittime. Un esempio lampante: in Brasile vi è un centro con 80.000 abitanti dove si trovano dei complessi petrolchimici. La chiamano “valle della morte”. Nell’aria e nell’acqua di questa città sono immesse quotidianamente 1.000 tonnellate di gas tossici, esalazioni e liquidi velenosi. I fiumi sono pieni di schiuma di detersivi, i pesci nascono ciechi e deformi, l’aria è satura di fumi industriali. In questa zona non esistono né insetti né uccelli né farfalle di alcun genere, e quando piove gli acidi contenuti nella pioggia irritano la pelle. Le persone muoiono a migliaia.
Man mano che si manifestano gli orrori della sofferenza umana, diventa evidente un altro tipo di inquinamento: la corruzione della mente e dei costumi. Prima di potere deliberatamente e flagrantemente inquinare la terra e così distruggere bellezza, patrimonio, salute e vita, gli uomini devono essersi corrotti interiormente: nella mente, nel cuore e nello spirito.
L’UOMO DANNEGGIA SE STESSO
Ma non sono soltanto le nazioni e le industrie e altre potenti organizzazioni a causare sofferenze a milioni di vittime impotenti; anche i singoli individui sono vittime di altri individui. Il crimine raggiunge nuove vette mentre le persone sono vittime di omicidi, stupri, rapine e aggressioni.
Ci sono poi milioni di persone che fanno del male a se stesse. Mangiano troppo, ingrassano e si affaticano il cuore; seguono diete in modo fanatico, dimagriscono troppo e indeboliscono la resistenza del loro organismo; rifiutano di fare dell’esercizio fisico e si arrugginiscono; bevono troppi alcolici e prendono la cirrosi epatica; fumano e muoiono di cancro del polmone; fumano marijuana e si danneggiano cervello, cuore, polmoni e il sistema riproduttivo e immunitario; commettono adulterio e sodomia e contraggono malattie veneree; guidano in modo sfrenato e procurano danni a se stessi e ad altri, se non anche la morte; ricercano avidamente denaro e potere, posizione e beni, e lo stress che ne deriva causa loro ulcere e attacchi cardiaci; ciascun lettore può continuare a elencare i mali che la gente si procura e che si potrebbero evitare.
ABUSO DEL LIBERO ARBITRIO
Dio non permette la malvagità nel senso di accordare il permesso di compiere il male; egli lascia libero l’uomo di abusare della propria facoltà di scelta e di compiere atti di malvagità. A questo proposito è interessante il commento di Ecclesiaste 7:29: “Dio ha creato l’uomo retto, ma poi essi cercano una quantità di sotterfugi”. — La Bibbia Concordata.
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Egli la proibisce, eppure ne viene incolpatoSvegliatevi! 1981 | 8 ottobre
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Egli la proibisce, eppure ne viene incolpato
SONO gli uomini a fare le guerre, mutilare e uccidere milioni di persone, a causare carestie e pestilenze. Sono gli uomini a inquinare l’ambiente, sfruttare ed esaurire le risorse terrestri. Distruggono la fauna selvatica e abbattono le foreste come se fosse grano da mietere, di conseguenza la terra nuda è erosa dalla pioggia e le città sono allagate. Sono gli uomini a causare la spirale della violenza, fino al punto che molte zone non sono sicure neppure di giorno. Milioni di persone seguono una strada rovinosa, prendono la droga per sottrarsi alla loro monotona e misera esistenza, solo per peggiorare la situazione.
In sostanza sono gli uomini a fare queste cose deleterie e sono gli uomini ad avere il potere di impedirle. La sofferenza sarebbe in gran parte evitata se si desse ascolto ai comandi di Dio. Egli vieta assassinio, furto, fornicazione, sodomia, avidità, ghiottoneria, ubriachezza e altre cose cattive che danneggiano le persone. Egli ci dice di custodire la terra, le piante e gli animali, di amare il prossimo, di trattare gli altri come noi vorremmo essere trattati. — Gen. 1:28; 2:15; Matt. 22:39; 7:12.
Perché proprio io?
Nondimeno, moltitudini di persone rifiutano di seguire i suoi consigli e fanno invece di testa propria; quando poi si trovano nei guai ne danno la colpa a colui che li aveva avvertiti di non seguire quella condotta. Allora si lamentano della propria sorte ed esclamano: ‘Perché proprio io?’ Si comportano come se la provvidenza divina avesse scelto proprio loro per farne delle vittime innocenti. In Proverbi 19:3 la Bibbia addita questa tendenza di alcuni. La versione della Bibbia a cura del Pontificio Istituto Biblico lo traduce così: “La stoltezza d’un uomo ne guasta gli affari; ed egli poi se la prende con Dio”. La versione della CEI dice: “La stoltezza intralcia il cammino dell’uomo e poi egli si adira contro il Signore”. Stranamente queste persone sono pronte a dare a Dio la colpa della malvagità, ma quando accade loro qualcosa di buono non chiedono mai: ‘Perché proprio io?’ Sono sempre pronti a incolparlo, mai a ringraziarlo.
La malvagità di cui l’uomo si lamenta consiste per lo più di atti commessi contro il prossimo o contro se stessi. Alcune sofferenze, però, sono causate da disastri naturali, come terremoti, uragani, tornado, siccità prolungata e altre simili calamità. Anche in questi casi i danni possono essere tenuti al minimo costruendo le abitazioni e altri edifici nel modo appropriato e salvaguardando le foreste che regolano le precipitazioni. E quando si verificano danni, non è che siano presi di mira solo alcuni, ma avviene come dice Ecclesiaste 9:11: “I veloci non hanno la corsa, né i potenti la battaglia, i saggi neanche hanno cibo, quelli che hanno intendimento neanche hanno ricchezze, neppure quelli che hanno conoscenza hanno favore; perché il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti loro”.
Dio proibisce la malvagità, ma la permette, anche se è onnipotente e può impedirla. Perché allora non la impedisce?
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Che accadrebbe se la impedisse?Svegliatevi! 1981 | 8 ottobre
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Che accadrebbe se la impedisse?
COLORO che criticano Dio perché permette la malvagità vogliono veramente che sia impedita? Quale malvagità vorrebbero che fosse impedita? La loro o soltanto quella degli altri? Che accadrebbe se per porre fine al cancro del polmone Dio strappasse loro di mano le sigarette? o se per porre fine alla cirrosi epatica versasse i loro cocktail nel lavandino? o se per porre fine alle malattie veneree separasse i fornicatori? Ne sarebbero contenti, o protesterebbero dicendo che questa è una violazione della loro libertà?
Forse sarebbero tutti d’accordo che Dio strappasse le armi dalle mani dei rapinatori. Ma che dire dei furti commessi da impiegati e da altri lavoratori, per somme molto più elevate? Sarebbero contenti se Dio li sollevasse e li depositasse nell’ufficio del principale con il bottino nelle mani? Desiderano la fine di ogni specie di furto, o solo di certi tipi?
Si rallegrerebbero se Dio chiudesse le fabbriche che inquinano flagrantemente e causano infermità e morte, se ciò includesse la fabbrica dove essi lavorano e che li paga? Si lamentano dicendo che la guerra è un male, ma approverebbero la fine delle fabbriche di armi che farebbe crollare l’economia? E che accadrebbe se Dio dividesse il loro cibo con gli affamati e la loro ricchezza con i poveri?
Fino a che punto desiderano veramente che Dio ponga fine alla malvagità? Forse non è la malvagità, dopo tutto, che desiderano sia eliminata. Forse vorrebbero solo che fossero eliminate le pene inflitte per le azioni malvage, che fossero eliminate le conseguenze degli atti di malvagità: poter praticare la promiscuità sessuale senza pericolo di malattie veneree; bere smodatamente senza avere disturbi di fegato; fumare tabacco senza contrarre il cancro polmonare; eccitarsi con la marijuana senza che il cervello ne sia danneggiato; seminare il male senza raccoglierne i frutti. È questo che vogliono? Ma non è possibile, più di quanto non si possano raccogliere mele dalle zizzanie o uva dagli spini.
I veri sentimenti vengono a galla
Quando a causa di disastri l’azione della polizia è ostacolata e i furti possono restare impuniti diventa evidente la volontà di commettere atti di malvagità, se le pene si possono evitare. Inondazioni o incendi che costringono ad abbandonare zone residenziali, o interruzioni di corrente che immergono le città nelle tenebre fanno uscir fuori gli sciacalli che spogliano case e negozi delle cose di valore. Avviene come dice la Bibbia: “Perché la sentenza contro un’opera cattiva non è stata eseguita rapidamente, per questo il cuore dei figli degli uomini s’è in loro pienamente volto a fare il male”. — Eccl. 8:11.
Gli uomini hanno cercato di impedire certi mali per mezzo di leggi, tribunali, prigioni e rieducazione, ma ammettono il loro fallimento. Si commette ugualmente tanto male e non c’è nessun desiderio da parte di molti di porvi fine. Tuttavia criticano Dio perché lo permette; eppure, se lo impedisse condannerebbero la sua ingerenza nella loro libertà di commetterlo. Comunque Dio faccia, lo rimproverano.
Nondimeno, tutto questo serve al proposito di Geova Dio, come potranno vedere coloro che amano la giustizia.
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Finché dura, cosa possiamo imparare?Svegliatevi! 1981 | 8 ottobre
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Finché dura, cosa possiamo imparare?
SI RACCOGLIE QUELLO CHE SI SEMINA
Seminate grano e raccoglierete grano. Seminate segala e verrà su segala. Seminate orzo e mieterete orzo. Logico. Nessuno si aspetta qualcosa di diverso. Ma quando si tratta della condotta, molti pensano di poter seminare il male e di raccogliere il bene. Però non è così, infatti Galati 6:7 dice: “Non siate sviati: Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. Può passare molto tempo tra la semina e la raccolta, ma il giorno della raccolta verrà. È una lezione che facciamo bene a imparare.
A VOLTE L’ESPERIENZA INSEGNA
Geova permise che suo Figlio Gesù soffrisse per mano di uomini malvagi e imparasse da quella esperienza: “Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì”. Lo preparò anche a essere un sommo sacerdote in grado di “compatire le nostre debolezze”. (Ebr. 4:15; 5:8) Sopportando la malvagità rafforziamo la nostra integrità, la nostra ubbidienza verso Dio e siamo aiutati, come lo fu Gesù, ad avere compassione per altri che soffrono. Spesso i genitori lasciano che i figli imparino con le dure esperienze, permettono che subiscano le conseguenze della loro stoltezza, sapendo che non impareranno in nessun altro modo. Il fatto che Geova abbia permesso la malvagità può insegnarci utili lezioni.
PIÙ APPREZZAMENTO PER LE COSE BUONE
Siamo inclini a prendere per scontate molte delle cose buone che abbiamo. Finché siamo giovani non pensiamo neppure al vigore e alla salute di cui godiamo, finché l’avanzare dell’età non ce ne priva. Vista acuta, udito buono, cibo sano, abiti caldi, case comode: queste e altre cose buone sono prese per ovvie da chi ci è abituato. Ma se dovessimo diventare ciechi o sordi, patire il freddo o la fame, perdere una gamba o una persona cara, apprezzeremmo come non mai quello che avevamo e che abbiamo perduto. Provate a bendarvi per una settimana, o anche solo per un giorno, e capirete cosa significano gli occhi per voi. La malvagità può farci perdere alcune delle cose buone che avevamo, ma può insegnarci ad apprezzare quello che abbiamo.
LA VIA DELLA SAGGEZZA
Oggi milioni di persone non apprezzano le norme che Dio ci ha date. Non almeno fin quando, dopo averle ignorate, ne subiscono le conseguenze. Come sarebbe stato meglio darvi ascolto ed evitare le sofferenze! Non dobbiamo per forza imparare dall’amara esperienza: “Il rammemoratore di Geova è degno di fede, rende saggio l’inesperto”. (Sal. 19:7) Gli inesperti possono imparare vedendo le dure esperienze degli altri: “Infliggendo una multa allo schernitore, l’inesperto diviene saggio”. Non si deve necessariamente soffrire: “Accorto è chi ha visto la calamità e va a nascondersi”. (Prov. 21:11; 22:3) Vedendo le conseguenze delle azioni malvage possiamo imparare a non commetterle.
IMPARARE A PROPRIE SPESE
L’antica nazione d’Israele, il popolo di Geova, non volle accettare le sue norme e imparò quanto valevano a proprie spese, subendone le conseguenze: “Con affanno soggiogava dunque il loro cuore . . . Quelli che erano stolti, . . . per i loro errori, infine si causarono afflizione”. (Sal. 107:11-17) “La tua malizia ti dovrebbe correggere”, disse loro Geova, “e i tuoi propri atti d’infedeltà ti dovrebbero riprendere. Sappi, quindi, e vedi che il tuo lasciar Geova tuo Dio è qualche cosa di cattivo e di amaro”. (Ger. 2:19) Molti, però, rifiutano ostinatamente di imparare dalla correzione: “Anche se tu pestassi lo stolto con il pestello in un mortaio, fra il grano stritolato, la sua stoltezza non si dipartirebbe da lui”. — Prov. 27:22.
QUANTA SOFFERENZA?
Molti soffrono senza averne colpa. Questo fatto causa turbamento, ma dovrebbe insegnarci che i sistemi malvagi fanno soffrire milioni di persone. Tuttavia non dovremmo pensare che la sofferenza sia peggiore di quanto non lo sia per il singolo individuo. Si parla della spaventosa somma delle miserie umane, ma c’è una cosa da ricordare: mille persone possono avere il mal di testa, tuttavia nessuno soffre per mille mal di testa. Nessuno sente più di un mal di testa; ciascuno soffre solo per un millesimo del totale. Inoltre, la malvagità è stata permessa per 6.000 anni, ma nessuno ne ha sofferto per 6.000 anni. Ognuno soffre solo per la durata di una vita. Ed è più che sufficiente.
L’UOMO NON PUÒ FARCI NULLA
È importante imparare la lezione che il perdurare della malvagità ci insegna. Se compiamo azioni malvage ne raccoglieremo i frutti. Quando sono le nazioni a compiere atti di malvagità, sono milioni di persone a soffrirne. In 6.000 anni di storia gli uomini hanno sperimentato molte forme di governo; nessuna ha recato pace e felicità. È stato ripetutamente dimostrato che “non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Ger. 10:23) Uomini politici, militari, banchieri, ecclesiastici, tutti hanno deluso l’umanità. Questi millenni durante i quali sono stati raccolti i frutti della malvagità non ci insegnano che c’è bisogno di seminare qualcosa di diverso e che gli sforzi dell’uomo non bastano?
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Perché la permette e come vi porrà fineSvegliatevi! 1981 | 8 ottobre
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Perché la permette e come vi porrà fine
MOLTO tempo fa un uomo irreprensibile e giusto subì una prova che non capiva: perse beni e familiari, e fu colpito da una penosa malattia. Indubbiamente si sentiva come molti di oggi che, quando sono in mezzo alle difficoltà, esclamano: ‘Perché proprio io?’ Quell’uomo incolpò Dio, dicendo: “Le frecce dell’Onnipotente sono dentro di me, e il mio spirito ne beve il veleno, . . . Volesse Dio opprimermi . . . e mi finisse!” In seguitò gridò: “Abbiate pietà, pietà di me . . . perché la mano di Dio mi ha colpito”. — Giob. 6:4, 9; 19:21, La Bibbia Concordata.
Il fedele Giobbe diede la colpa a Dio. Dando uno sguardo nelle corti celesti, però, si scopre chi è il colpevole. Davanti a un’assemblea di angeli Geova richiamò l’attenzione di Satana su Giobbe, dicendo che era “timorato di Dio e alieno dal male”. Satana ribatté: “Forse che Giobbe teme Dio senza motivo? Non hai tu posto forse un riparo intorno a lui?” Poi aggiunse: “Ma prova a stendere la mano, tocca tutto ciò che egli possiede, e vedrai se non ti offenderà apertamente”. Questo indica che Satana aveva già sfidato Dio, sostenendo che non potesse avere persone sulla terra che rimanessero fedeli nella prova. In questo caso Satana asserì di non avere avuto la possibilità di mettere Giobbe alla prova. Per cui Geova gli disse: “Tutto ciò che egli possiede è in mano tua, solo non stendere la mano contro di lui”. — Giob. 1:6-11; 2:1-6, Con.
Fu dunque Satana a colpire Giobbe, con il permesso di Geova. Giobbe non lo capiva e incolpò Dio, ma ciò nondimeno si mantenne integro verso di lui e dimostrò che la sfida di Satana era falsa. (Giob. 2:7; 27:5; 31:6) Nel corso dei secoli, fino al nostro giorno, persone fedeli hanno fatto la stessa cosa. (Ebr. 11:1-39; Riv. 7:9, 10; 14:1, 4) In questi ultimi giorni i problemi si moltiplicano. Rivelazione 12:12 dice perché: “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. Solo Geova può porre fine a questa invisibile fonte della malvagità, e lo farà presto. — Giov. 12:31; Riv. 20:1-3.
Ma che dire dei mali e delle sofferenze causate dalla società umana: dalla politica corrotta, dall’avido commercialismo e dal militarismo guerrafondaio? E come si porrà fine ai mali causati da persone incorreggibili che sfruttano il prossimo? Le persone sincere che odiano la malvagità hanno tentato di impedirla mediante leggi, tribunali, prigioni e programmi di riabilitazione, ma inutilmente.
Ammettete la realtà!
Emerge una cruda realtà: Per far finire le guerre, devono finire i guerrafondai. Per far finire le carestie, devono finire gli sfruttatori. Per far finire l’inquinamento, devono finire coloro che inquinano. Per far finire il crimine, devono finire i criminali e le condizioni in cui essi si formano. Per far finire l’immoralità che distrugge famiglie e favorisce le malattie, devono finire coloro che praticano l’immoralità. Riformatori, assistenti sociali, uomini politici, poliziotti e organizzazioni per la pace, in seimila anni di storia, hanno tutti fallito. Se i malvagi non vogliono emendarsi, quale altra soluzione c’è se non quella di toglierli di mezzo? Si possono mettere volpi insieme alle galline nel pollaio, o lupi insieme alle pecore nell’ovile, e stare tranquilli? Allo stesso modo non può esistere la pace sulla terra finché è infestata dai malfattori. Il permesso della malvagità avrà fine quando Dio toglierà di mezzo Satana e tutti gli altri che insistono nel commettere atti di malvagità. Il tempo concesso a Satana per dimostrare la sua sfida si sta rapidamente esaurendo. — Eso. 9:16.
In effetti, i guai cominciarono con la prima coppia umana. Geova Dio creò la terra, l’affidò all’uomo, gli disse di avere cura d’essa nonché degli animali e delle piante che erano su di essa. Adamo ed Eva ricevettero da Dio queste istruzioni: se ubbidivano sarebbero vissuti, se disubbidivano sarebbero morti. Satana mise in discussione questo fatto. Adamo ed Eva erano dotati di libero arbitrio, potevano scegliere quello che volevano, e scelsero di seguire Satana. Da allora l’umanità ha sempre abusato del suo libero arbitrio.
La libertà di scelta oggi
I risultati di ciò si vedono nella malvagità che ci circonda anche oggi. Per propria scelta gli uomini hanno seminato il male e raccolto sofferenze. Hanno imparato le lezioni della loro infelice storia? Osservando il fallimento di ogni specie di governo umano, hanno compreso che c’è bisogno del regno di Dio retto da Cristo? Hanno notato i disastrosi risultati ottenuti da nazioni e uomini avidi che hanno inquinato la terra e bagnato il suolo di sangue innocente? Hanno imparato con l’amara esperienza che scegliendo materialismo, immoralità, crimine e piaceri egoistici milioni di persone hanno usato poco saggiamente la loro libertà attirando su di sé indicibili sofferenze e angosce?
Il fatto che Dio abbia permesso la malvagità ha forse insegnato loro a usare il libero arbitrio per seguire la via indicata loro da Dio: trattare gli altri come vogliono che gli altri trattino loro, amare il prossimo come se stessi, mantenersi integri verso Dio e ottenere la sua approvazione? Le condizioni del mondo rispondono di no! Seimila anni di guerre, carestie, malattie e morte hanno forse permesso a molti della razza umana di apprezzare maggiormente le benedizioni che si potranno ricevere nella terra paradisiaca sotto il regno di Dio? Si spera di sì, poiché Dio promette tali benedizioni all’umanità ubbidiente. In II Pietro 3:13 leggiamo: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”.
Dio non si compiace della morte dei malvagi; desidera invece che tutti si pentano e adempirà misericordiosamente il proposito che ebbe in origine quando creò la terra. Egli “non la creò semplicemente per nulla”; “la formò pure per essere abitata” da persone che scelgano spontaneamente la pace e la tranquillità. Egli non si dimentica di coloro che “sospirano e gemono per tutte le cose detestabili che si fanno”. Egli sa che “tutta la creazione continua a gemere insieme ed è in pena insieme fino ad ora”. — Isa. 45:18; Ezec. 9:4; 18:23; Rom. 2:4; 8:22; II Piet. 3:9.
Dio recherà sollievo dalle afflizioni ed esaudirà le loro aspettative. Manterrà la sua promessa di purificare la terra dalla malvagità affinché i mansueti e i pacifici realizzino il loro più ambito desiderio:
“Ancora un pochino, e il malvagio non sarà più; e per certo presterai attenzione al suo luogo, ed egli non sarà. Ma i mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace. I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”. — Sal. 37:10, 11, 29.
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