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  • Ezechiele, libro di
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Tammuz. (Ezec. 8:13, 14) Oltre a tale abominevole adorazione falsa nel tempio stesso di Geova, gli ebrei apostati avevano riempito di violenza il paese di Giuda. Non sorprende dunque che nella sua visione Ezechiele senta l’invito rivolto ai giustizieri di Geova di avvicinarsi con le loro armi per abbattere e di stare accanto all’altare nel cortile interno del tempio. Geova dà quindi loro l’ordine di passare in mezzo all’infedele Gerusalemme e uccidere chiunque non abbia il segno che lo distingue come adoratore di Geova. — 9:6.

      Le profezie di restaurazione saranno certo state di conforto per gli ebrei in esilio. Nel 593 a.E.V., venticinquesimo anno del suo esilio, Ezechiele ebbe la straordinaria visione di un nuovo tempio di Geova, il cui progetto era dello stesso Geova Dio, e di un’adiacente città chiamata Yehowàh-shàmmah, che significa “Geova stesso è lì”. (40:1–48:35) In mezzo a un paese idolatra e pagano viene così rafforzata nei pentiti ebrei in esilio la speranza di adorare di nuovo il vero Dio, Geova, nel suo tempio.

      La profezia di Ezechiele dà risalto al tema della Bibbia: la santificazione del nome di Geova per mezzo del Regno. Sottolinea che, anche se avrebbe permesso che il trono di Davide rimanesse vacante per molto tempo, Dio non aveva abbandonato il patto per un regno fatto con Davide. Il Regno sarebbe stato dato a colui che ne aveva il diritto legale. Ezechiele, come Daniele, additava dunque agli ebrei la speranza del Messia. (Ezec. 21:27; 37:22, 24, 25) Geova fece ripetere a Ezechiele più di sessanta volte l’espressione: “Dovranno conoscere che io sono Geova”.

      SCHEMA DEL CONTENUTO

      I Geova dà a Ezechiele incarico di sentinella (1:1–3:27)

      II Profezie ammonitrici contro infedeli Giuda e Gerusalemme (4:1–24:27)

      A. Rappresentato assedio di Gerusalemme (4:17:27)

      1. Ezechiele sdraiato davanti a un mattone 390 giorni sul fianco sinistro, 40 giorni sul destro, sostentandosi con misera dieta (4:1-17)

      2. Ezechiele rappresenta risultato dell’assedio radendosi capelli e barba, bruciandone un terzo nel fuoco, colpendone un terzo con la spada e disperdendone un terzo al vento (5:1-17)

      3. Profezia contro i monti di Israele, i suoi alti luoghi saranno ridotti in rovina e l’idolatria cesserà (6:1-14)

      4. “Una calamità singolare” si abbatterà su Gerusalemme, né argento né oro potranno salvare qualcuno (7:1-27)

      B. Visione dell’apostata Giuda (8:1–11:25)

      1. Nel 612 a.E.V. Ezechiele trasportato mediante una visione a Gerusalemme dove vede cose detestabili nel tempio di Geova (8:1-18)

      2. Uomo vestito di lino con corno da scrivano per segnare sulla fronte gli uomini che sospirano per le cose detestabili compiute nella città; i segnati vengono risparmiati, i non segnati sono uccisi per comando di Dio (9:1-11)

      3. Ezechiele vede nuovamente la gloria di Geova al di sopra dei cherubini, e carboni ardenti versati su Gerusalemme (10:1-22)

      4. Prìncipi portano Israele alla rovina sviando il popolo; illustrazione di Gerusalemme come caldaia per cucinare; Pelatia muore; restaurazione predetta; Ezechiele riportato in visione in Caldea (11:1-25)

      C. Altre profezie relative a Gerusalemme pronunciate in Babilonia (12:1–19:14)

      1. Esilio del re Sedechia e di Giuda predetto da azioni simboliche; il giudizio non sarà rinviato (12:1-28)

      2. Smascherati profeti stupidi che predicevano pace (13:1-23)

      3. Gerusalemme così malvagia che neanche presenza di Noè, Daniele e Giobbe la potrebbe salvare; rovina sicura (14:1-23)

      4. Abitanti di Gerusalemme simili a vite inutile, non serve come legname e neanche come cavicchio, solo per accendere un fuoco (15:1-8)

      5. Allegoria della moglie infedele, come Gerusalemme ripaga l’amore di Geova concedendo favori a dèi pagani, prostituendosi, peggio di Sodoma e Samaria; Gerusalemme sarà distrutta da illeciti amanti (16:1-63)

      6. Enigma aquila-vite prefigura Gerusalemme che si volge per aiuto all’Egitto con disastrose conseguenze; tenero ramoscello diventa maestoso cedro (17:1-24)

      7. Esiliati in Babilonia rimproverati per aver detto: “I padri mangiano l’uva immatura, ma ai figli si allegano i denti”. Dio mette le cose a posto: “L’anima che pecca, essa stessa morrà” (18:1-32)

      8. Capitribù di Giuda paragonati a giovani leoni; presi in trappola da Egitto e Babilonia (19:1-14)

      D. Denunce contro Israele (20:1–23:49)

      1. Lunga storia delle detestabili attività di Israele; continua ribellione nonostante misericordie di Geova; restaurazione (20:1-49)

      2. Spada di Dio sguainata per recare rovina su Gerusalemme; trono di Davide “non diverrà di nessuno finché venga colui che ha il diritto legale” (21:1-32)

      3. Altri peccati di Gerusalemme; casa d’Israele diventata come schiumose scorie da liquefare “col fuoco” dell’ira di Geova (22:1-31)

      4.. Parabola di due sorelle, Oola e Ooliba, che si prostituiscono; una è Samaria, l’altra Gerusalemme. Gerusalemme distrutta da illegittimi amanti (23:1-49)

      E. Inizia finale assedio di Gerusalemme (24:1-27)

      1. Nel 609 a.E.V. Geova annuncia a Ezechiele che il re di Babilonia ha assediato Gerusalemme (24:1, 2)

      2. Gerusalemme paragonata a grande caldaia; la carne ne rappresenta gli abitanti; città piena di sangue e immoralità (24:3-14)

      3. Moglie di Ezechiele muore il giorno che inizia l’assedio di Gerusalemme; Ezechiele non deve far lutto, segno che non si deve far lutto per la distruzione di Gerusalemme, poiché è un giudizio di Geova (24:15-27)

      III Profezie contro nazioni circostanti che, Geova prevede, si rallegreranno per la caduta di Gerusalemme (25:1–32:32)

      A. Profezie contro Ammon, Moab, Edom e Filistea; subiranno stessa sorte di Gerusalemme (25:1-17)

      B. Profezie contro Tiro (26:1–28:26)

      1. Tiro sarà assediata da Nabucodonosor re di Babilonia (26:1-21)

      2. Canto funebre su Tiro, raffigurata come bella nave, che trasporta merci e tesori delle nazioni; affonderà in acque profonde (27:1-36)

      3. Caduta dell’orgoglioso re di Tiro, e di Sidone; restaurazione di Israele (28:1-26)

      C. Profezie contro l’Egitto (29:1–32:32)

      1. Nabucodonosor invaderà e saccheggerà l’Egitto, come pagamento da parte di Geova per aver distrutto città di Tiro in terraferma; l’Egitto diventerà “più basso degli altri regni”, non s’innalzerà più al di sopra di altre nazioni (29:1-21)

      2. Sostenitori dell’Egitto pure destinati alla desolazione; egiziani dispersi fra le nazioni (30:1-26)

      3. Faraone avvertito mediante caduta dell’Assiria abbattuta come un albero (31:1-18)

      4. Canto funebre su Faraone messo a tacere; Egitto desolato da Babilonia; lamento per la sepoltura dell’Egitto con gli incirconcisi (32:1-32)

      IV Profezie di restaurazione e liberazione del popolo di Dio (33:1–48:35)

      A. Sentinella per li esiliati; restaurazione predetta (33:1–37:28)

      1. Dio ripete doveri di Ezechiele quale sentinella di avvertire malvagi; scampato da Gerusalemme annuncia ai prigionieri che “la città è stata abbattuta” (33:1-33)

      2. Cattivi pastori rimproverati; Geova radunerà pecore disperse e farà sorgere su di loro un pastore ‘pure il suo servitore Davide’ (34:1-31)

      3. Edom diventerà una completa desolazione (35:1-15)

      4. Restaurazione di Israele; il paese sarà pieno di abitanti e diventerà “simile al giardino d’Eden” (36:1-38)

      5. Israele rappresentato nella visione della valle delle ossa secche; miracolosamente torneranno in vita, diventeranno “forze militari molto, molto grandi”. Dio unificherà il suo popolo in un patto di pace sotto un solo pastore (37:1-28)

      B. Attacco di Gog di Magog contro Israele restaurato (38:1–39:29)

      1. Prosperità del popolo di Dio induce Gog di Magog ad attaccare aspettandosi molto bottino; il risultato è guerra perché Dio combatterà per il suo popolo (38:1-23)

      2. Orde di Gog di Magog distrutte; ossa seppellite per purificare il paese (39:1-20)

      3. Umiliazione di Israele, poi favore di Dio; versato spirito di Dio (39:21-29)

      C. Tempio e città visti in visione da Ezechiele (40:1–48:35)

      1. Esiliati incoraggiati da visione del tempio su monte altissimo; un angelo spiega a Ezechiele particolari del tempio, misura mura, porte, camere della guardia, sale da pranzo e il tempio stesso (40:1–46:24)

      2. Miracoloso corso d’acqua esce dalla casa di Geova e raggiunge Mar Morto; pesce torna in vita e fiorisce la pesca sulle rive del Mar Salato; alberi provvedono cibo e guarigione al popolo (47:1-12)

      3. Suddivisione del paese, e città chiamata “Geova stesso è lì” (47:13–48:35)

      Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 131-136.

  • Ezion-Gheber
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    • Ezion-Gheber

      (Ezion-Ghèber).

      Località menzionata per la prima volta come luogo dove gli israeliti si accamparono verso la fine dei quarant’anni trascorsi nel deserto. (Deut. 2:8) Ezion-Gheber sorgeva sulla riva del Mar Rosso, evidentemente all’estremità del golfo di ‘Aqaba, il braccio NE del Mar Rosso. (I Re 9:26; II Cron. 8:17) Non si può determinare con sicurezza dove si trovasse l’antica Ezion-Gheber. Attualmente quasi tutti i geografi ritengono che la posizione più probabile sia quella di Tell el-Kheleifeh, distante mezzo chilometro circa dal golfo di ‘Agaba, quasi 5 km a NO del moderno villaggio di ‘Agaba.

      In tale località sul golfo Salomone aveva fatto costruire e varare una flotta di navi con equipaggio preso parte da Giuda e parte dalla Fenicia. (I Re 9:26-28; 10:11) Circa un secolo dopo il re Giosafat (936–911 a.E.V.) cercò invano di rinnovare l’industria nautica di Ezion-Gheber. Infatti, come Geova aveva predetto, le sue navi fecero naufragio. — I Re 22:48, 49; II Cron. 20:36, 37.

  • Faccia
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    • Faccia

      [ebr. panèh, pl. panìm; gr. pròsopon].

      Il termine ebraico e quello greco per “faccia” hanno vari significati, come del resto anche il termine italiano.

      Spesso si intende la “faccia” letterale, la parte anteriore della testa. (Gen. 50:1; Matt. 6:16, 17; Giac. 1:23) Si può similmente riferire al davanti o parte anteriore di qualsiasi cosa. (Eso. 26:9; II Sam. 10:9; Ezec. 2:9, 10, dove i termini panèh o panìm sono tradotti “davanti” o “di fronte”). Oppure per “faccia” si può intendere anche la “superficie” (Isa. 14:21; Giob. 38:30; Atti 17:26) o “l’aspetto esteriore” di qualche cosa. — Luca 12:56; Giac. 1:11.

      Le espressioni del viso sono un importante indice dello stato d’animo e dei sentimenti di una persona. Perciò spesso il termine “faccia” descrive l’atteggiamento di Dio e dell’uomo in varie circostanze, oppure indica come uno è considerato da Dio o da altri. Alcuni usi frequenti sono qui elencati:

      ‘Cercare la faccia’ significava cercare di essere ammesso al cospetto di un altro, per esempio di Dio o di un sovrano terreno, per implorarne il favore o l’aiuto. (Sal. 24:6; 27:8, 9; 105:4; Prov. 29:26; Osea 5:15) Gli ebrei usavano l’espressione ‘alzare la faccia a qualcuno’, nel senso di ‘mostrare considerazione per lui’. — I Sam. 25:35.

      ‘Placare la faccia di qualcuno’ significa dissiparne la collera o acquistarne il favore o la benevolenza. — Eso. 32:11; Sal. 119:58.

      ‘Far splendere la propria faccia’ verso un altro è un’espressione di favore (Num. 6:25; confronta Salmo 80:7), e ‘mettere qualcuno davanti alla propria faccia’ denota benevola attenzione. — Sal. 41:12; confronta Salmo 140:13.

      ‘A faccia a faccia’ può indicare intima associazione o comunicazione. Mosè ebbe il privilegio di avere tale stretta relazione con Dio e di essere impiegato da Dio in modo tanto potente da essere definito un profeta “che Geova conobbe a faccia a faccia”. (Deut. 34:10-12) Benché si legga che vide “l’apparenza di Geova”, e che Geova gli parlò “a bocca a bocca”, Mosè non vide mai letteralmente la faccia di Geova. Piuttosto, come indica il contesto, Dio gli parlò per mezzo di portavoce angelici, comunicando con lui apertamente, a parole (anziché con visioni o sogni), e ciò diede origine a tale espressione. (Num. 12:6-8;

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