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La cristianità conoscerà, alla sua fine“Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
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mani nervose, incerti sul modo di applicare i loro poteri per salvare i loro istituti religiosi. Il risultato sarà per la cristianità uguale a quello della tipica Gerusalemme.
67. Poiché la cristianità ha sempre preteso di rappresentare Dio, quale sarà, quindi, il risultato, quando egli l’avrà presa in parola?
67 Le vie della cristianità sono scritte nelle pagine della storia dal suo inizio nel quarto secolo fino a ora. Poiché essa ha fatto capire a tutto il mondo che rappresenti il Sovrano Signore Dio, Geova deve prenderla in parola e agire verso di lei secondo le sue vie. I suoi giudizi che le si applicano sono scritti nella sua sacra Parola, la Bibbia; ed Egli la deve giudicare in piena armonia con questi. Essi sono giudizi immutabili. Allorché Egli li eseguirà su di lei e ne recherà così la fine, la cristianità imparerà che Egli non è cambiato. È ancora lo stesso Dio in questo ventesimo secolo. Essa dovrà conoscere che Egli è Geova.
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Detestabili cose religiose per cui sospirare“Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
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Capitolo VIII
Detestabili cose religiose per cui sospirare
1. Dopo la sua visione del 613 a.E.V., quanto tempo passò prima che Ezechiele ricevesse la sua visione successiva?
SI ERA di un anno e due mesi più vicini al giorno in cui la furia di Geova si abbatté sull’antica Gerusalemme, quando Ezechiele da esiliato in Babilonia ricevette la sua successiva rivelazione dal Sovrano Signore Geova. Se quell’anno ebbe un intercalare o tredicesimo mese lunare, quell’anno lunare e i due mesi lunari diedero più tempo di quanto non fosse stato comandato al profeta Ezechiele di giacere a terra, 390 giorni sul fianco sinistro e 40 giorni sul fianco destro, in un mimico assedio di Gerusalemme. (Ezechiele 4:4-7) Così Ezechiele ricevette la rivelazione il quinto giorno del mese lunare di Elul nell’anno 612 avanti la nostra Èra Volgare, o nel sesto anno dell’esilio di Ezechiele in Babilonia. Egli data il tempo con queste parole:
2. Al tempo della visione, chi erano quelli che sedevano dinanzi a Ezechiele, e dove?
2 “E avvenne nel sesto anno, nel sesto mese, il quinto giorno del mese, che sedevo nella mia casa e gli anziani di Giuda sedevano dinanzi a me, quando la mano del Sovrano Signore Geova cadde lì su di me”. — Ezechiele 8:1, NW.
3. Perché quegli anziani erano lì, e quanto dovettero attendere per apprendere ciò che ora Ezechiele aveva visto?
3 Evidentemente Geova aveva qualche cosa di speciale da portare all’attenzione di quei compagni d’esilio di Ezechiele che gli sedevano dinanzi nella sua casa di Tel-Abib in Babilonia. Questi anziani eran venuti probabilmente a “interrogare Geova”, per mezzo di Ezechiele, proprio come avvenne circa un anno dopo. (Ezechiele 20:1-3) Quando la “mano” dell’impiegato potere di Geova cadde su Ezechiele, per fargli avere una stimolante visione, dovettero attendere che il potere divino si ritraesse da lui alla fine della visione per apprendere ciò che Ezechiele aveva visto. Ecco ciò che poté dir loro:
4. Che cosa vide dapprima Ezechiele, e dove fu trasportato, e in che modo?
4 “E vedevo, ed ecco, una somiglianza simile all’aspetto del fuoco; dall’aspetto dei suoi fianchi in giù c’era fuoco, e dai suoi fianchi in su c’era qualche cosa come l’aspetto d’uno splendore, come lo splendore dell’elettro. Quindi tese la rappresentazione di una mano e mi prese per un ciuffo dei capelli della mia testa, e uno spirito mi portò fra la terra e i cieli e mi condusse a Gerusalemme nelle visioni di Dio, all’ingresso della porta interna che guarda al nord, dov’è il luogo di dimora del simbolo di gelosia che incita alla gelosia. Ed ecco, la gloria dell’Iddio d’Israele era lì, come l’aspetto che avevo visto nella pianura della valle”. — Ezechiele 8:2-4.
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