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  • Perché evitare il vizio dell’onanismo?
    La Torre di Guardia 1972 | 1° settembre
    • Geova Dio e il suo Figlio Cristo Gesù vi abbiano abbandonato. Se continuate con sincerità a sforzarvi per superarla, essi vi aiuteranno con benignità e pazienza ad acquistare la forza di cui avete bisogno per riuscirvi. — Filip. 4:6, 7.

  • Cercasi un messaggero
    La Torre di Guardia 1972 | 1° settembre
    • Cercasi un messaggero

      C’È OGGI una reale necessità che qualcuno parli come vero rappresentante di Dio. Perché?

      Perché avvengono cose che le persone non capiscono, cose che influiscono grandemente sulle loro attività quotidiane, sì, sulle loro stesse vite. Le chiese non hanno una spiegazione soddisfacente. Ma Dio ce l’ha. C’è qualcuno che possa portare la verità della Parola di Dio al popolo, facendogli conoscere ciò che l’attende e ciò che può fare per la propria sicurezza e sopravvivenza?

      Possiamo meglio capire quello che accade risalendo a qualche cosa descritto nella Bibbia che ebbe luogo in condizioni assai simili alla situazione d’oggi. Vedendo ciò che Dio fece allora e per quali ragioni, potremo discernere ciò che egli fa oggi e in quale posizione ci troviamo. Possiamo esser sicuri che il nostro discernimento sarà così accurato, poiché Dio non cambia mai i suoi princìpi. Il modo in cui considerò le cose in quel tempo è il modo in cui egli considera questioni simili adesso. — Mal. 3:6.

      Nella situazione del passato a cui ci riferiamo occorreva un messaggero, e se ne trovò uno e gli fu affidato l’incarico. Era un servitore giudeo di Dio, il sacerdote Ezechiele. Ezechiele viveva quando il suo popolo, i Giudei, era in una triste condizione. L’anno era il 613 a.E.V., ed Ezechiele con alcuni suoi connazionali era in esilio a Babilonia. Ma la maggioranza dei Giudei erano ancora in Gerusalemme e nel paese di Giuda, e sebbene non se ne rendessero conto, andavano incontro a un grande pericolo. Per questa ragione, la maggior parte del messaggio annunciato da Ezechiele, nonostante che egli fosse a Babilonia, era un avvertimento per i Giudei rimasti a Gerusalemme, il quale rafforzava un messaggio simile annunciato dal profeta Geremia nella stessa Gerusalemme. Ma il messaggio di Ezechiele servì pure a correggere i Giudei in Babilonia riguardo alla loro attitudine verso Dio.

      Geova Dio apparve a Ezechiele in una visione in cui vide il celeste carro di Geova. (Ezec., cap. 1) Sopraffatto fino al punto di prostrarsi dinanzi alla “somiglianza della gloria di Geova”, Ezechiele udì la voce di Colui che era sul carro che gli affidava l’incarico.

      Geova si rivolse a Ezechiele non mediante il suo nome personale, ma come “figlio d’uomo”. Con questa espressione, in ebraico ben adám, l’Iddio Altissimo richiamò l’attenzione sul basso stato e sull’origine di Ezechiele, quale progenie dell’uomo terreno. Il nome proprio del profeta non ha perciò nella profezia nessuna preminenza.

      Non dobbiamo intendere che questa espressione rivolta a Ezechiele come “figlio d’uomo” significhi ch’egli fosse un “tipo” di Gesù Cristo, che settantasei volte parlò di sé come del “Figlio dell’uomo”. Nel caso di Gesù, egli non si paragonava a Ezechiele, ma al “figlio d’uomo” visto nella visione di Daniele 7:13. Quel “figlio d’uomo” ricevette da Dio autorità regale. — Si paragoni Atti 7:56.

      AFFIDATO L’INCARICO A EZECHIELE

      Mentre Ezechiele era prostrato a terra, Geova gli disse: “Figlio d’uomo, sta in piedi affinché io ti parli”. Il comando di Dio impartì forza attiva a Ezechiele: “E spirito veniva in me appena mi ebbe parlato, e infine mi fece stare in piedi affinché udissi Colui che mi parlava”. (Ezec. 2:1, 2) La seria necessità di un messaggero fu quindi rivelata a Ezechiele, poiché Dio disse:

      “Figlio d’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a nazioni ribelli che si sono ribellate contro di me. Essi stessi e i loro antenati hanno trasgredito contro di me fino a questo medesimo giorno. E i figli insolenti di faccia e duri di cuore: ti mando a loro e tu devi dir loro: ‘Il Sovrano Signore Geova ha detto questo’. E in quanto a loro, sia che odano o che se ne astengano — poiché sono una casa ribelle — per certo anche conosceranno che un profeta stesso è stato in mezzo a loro”. — Ezec. 2:3-5, NW.

      Ezechiele ricevette così l’incarico. Notate che egli non si costituì profeta. Questo difficile incarico non era qualche cosa che un individuo scegliesse probabilmente da sé. Il fatto che Geova gli apparve in una notevole visione (e in seguito nella visione gli rivelò cose che altrimenti Ezechiele non avrebbe potuto conoscere), e che Geova gli affidasse direttamente l’incarico, tutte queste cose provano che ciò che Ezechiele disse e scrisse nella sua profezia erano state ispirate da Geova. Egli fu reso in maniera rimarchevole testimone di Geova Dio. Che fosse un testimone di Geova è messo in risalto dal suo uso insolitamente frequente del nome personale di Dio.

      EZECHIELE PROFETICO DI UN MESSAGGERO PIÙ GRANDE

      Per giunta, non solo le parole di Ezechiele furono profetiche, ma egli pure fu una figura profetica con la sua azione, come fu mostrato in un’occasione. (Ezec. 24:24) Egli fu un “portento” o segno. Di chi fu egli, questo messaggero, una figura profetica, dal momento che non prefigurò Gesù Cristo? Considerate prima questa evidenza.

      Solo sei anni dopo che Ezechiele aveva avuto la visione del celeste “carro” di Dio, cioè nel 607 a.E.V., Gerusalemme fu distrutta dagli eserciti del re Nabucodonosor di Babilonia. Così se l’evidenza mostra che Ezechiele fu una figura profetica di un odierno ‘messaggero’ di Dio, questo sistema di cose del mondo non ha ancora molto tempo prima che venga la sua fine completa. Per certo il mondo ha bisogno che un messaggero inviato da Dio ne dia avvertimento.

      Ci sono le indicazioni che dal 1914 questo mondo è stato nel suo ‘tempo della fine’. Gli storici moderni concordano che quell’anno finì un’èra quando la prima guerra mondiale iniziò il suo violento corso distruttivo. Essi sono pervenuti a questa conclusione senza comprendere che la cronologia biblica segna il 1914 come la data della fine dei “tempi dei Gentili”. — Luca 21:24, Versione di F. Nardoni.

      Come mostra la Bibbia che il 1914 è una data segnata? Perché gli si dà tale grande importanza? Perché ha relazione con la manifestazione della sua sovranità verso la terra. Fino al tempo della caduta di Gerusalemme nelle mani di Nabucodonosor, Dio aveva espresso la sua sovranità su parte della terra, cioè sul dominio dei re di Giuda, per mezzo del governo dei re della linea di Davide, i quali si diceva sedessero sul “trono di Geova”. (1 Cron. 29:23) Ma nel 607 a.E.V. egli eliminò quel regno e lasciò il paese desolato per settant’anni. Anche dopo i settant’anni Dio non rimise un re sul trono, ma Gerusalemme continuò a essere sotto il dominio di potenze gentili.

      Il profeta Daniele, compagno d’esilio di Ezechiele, fu impiegato da Dio per indicare che ci sarebbe stato un periodo

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