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  • Vita nella sicurezza sotto il Regno del Messia
    “Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
    • sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Rivelazione 21:3, 4.

  • Felicità umana in Paradiso sotto il Governo Divino
    “Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
    • Capitolo XXII

      Felicità umana in Paradiso sotto il Governo Divino

      1. Quale proposito ha “il felice Iddio” riguardo alle sue creature umane, e dove ne saranno situati i membri redenti?

      “IL FELICE Iddio”, così è chiamato Geova. (1 Timoteo 1:11) Ha l’amorevole proposito di rendere tutte le sue creature umane eternamente felici. Nel venticinquesimo anno dell’esilio del suo profeta Ezechiele, egli stabilì le linee di confine del territorio che il suo popolo eletto doveva occupare. Fece questo per mezzo del Suo angelo dopo aver ispirato Ezechiele a profetizzare la caduta del diabolico Gog di Magog. Questa parte finale della visione data a Ezechiele fa pensare evidentemente al modo in cui Geova per mezzo del suo Messia Gesù situerà i membri del redento genere umano in tutta la terra nel Suo nuovo ordine. L’intera terra, in uno stato paradisiaco, sarà l’assegnata dimora del genere umano, proprio com’è scritto per divina ispirazione in Salmo 115:16: “Riguardo ai cieli, i cieli appartengono a Geova, ma la terra l’ha data ai figli degli uomini”. Egli situerà gli individui sulla terra dove, in qualità di Creatore e Proprietario della terra, desidererà collocarli.

      2. In che modo il fatto che Geova avrebbe collocato i membri del redento genere umano secondo la Sua designazione fu illustrato nella visione di Ezechiele inerente alle dodici tribù d’Israele?

      2 Come illustrazione di ciò, nella visione di Ezechiele, Geova stesso designò il luogo di ciascuna delle dodici tribù d’Israele, con le proprie segnate linee di confine. A nord di una striscia amministrativa del paese furono assegnate sette tribù con le loro rispettive ripartizioni del paese parallele l’una all’altra da est fino al mar Mediterraneo a ovest, ciascuna di uguale larghezza da nord a sud, cioè Dan in cima, quindi Aser, Neftali, Manasse, Efraim, Ruben e Giuda. A sud della striscia amministrativa del paese erano le ripartizioni del paese delle rimanenti cinque tribù, che correvano parallelamente da est a ovest, cioè prima Beniamino, quindi Simeone, Issacar, Zabulon e Gad nella parte inferiore. (Ezechiele da 47:13 a 48:8, 23-29) Riguardo alla tribù di Levi, non le fu data nessuna di tali ripartizioni del paese come sua eredità, poiché era stata scelta di tra le dodici tribù originali d’Israele per prestare servizio a Geova nel suo santuario. Quindi i membri di questa tribù eran situati intorno al santuario di Geova nella striscia amministrativa.

      3. Nella striscia amministrativa del paese, dove doveva essere situata la speciale “contribuzione” di terreno, e in questa, dove doveva essere ubicato il santuario di Geova?

      3 La striscia amministrativa correva dal confine orientale sul fiume Giordano e sul mar Morto fino al mare Occidentale o Mediterraneo. Doveva avere intorno ai pressi del monte Moria una speciale donazione di terra, una “contribuzione che dovreste offrire”. Doveva essere un quadrato di 25.000 cubiti, o un quadrato di circa 12.900 metri (13 chilometri). Questa era infatti da nord a sud l’ampiezza della striscia amministrativa. Al centro di questo quadrato della “contribuzione” del terreno doveva essere ubicato il santuario di Geova, o a sei chilometri circa da ciascun lato. (Ezechiele 48:8) Questa “contribuzione” quadrata doveva esser divisa in tre sezioni, che corressero da est a ovest, essendo così ciascuna sezione lunga 25.000 cubiti.

      4. A quale striscia di terreno erano assegnati i Leviti che non erano sacerdoti, e che fosse santa a Geova che cosa non consentiva?

      4 La superiore sezione settentrionale doveva essere di diecimila cubiti di larghezza da nord a sud. Questa fu assegnata ai Leviti che non erano sacerdoti. Nulla di questa assegnazione del paese doveva esser venduta o scambiata, “poiché è qualche cosa di santo a Geova”. (Ezechiele 48:13, 14) Questa santa striscia di terreno non conteneva il santuario di Geova.

      5. A quale striscia di territorio erano assegnati i sacerdoti, quale edificio essa conteneva, e com’era chiamata per la sua santità?

      5 Immediatamente a sud di questa striscia levitica del paese era la sezione riservata ai sacerdoti. Essa pure era di diecimila cubiti di larghezza da nord a sud, o di circa 5 chilometri. (Ezechiele 48:9-12) Questa sezione sacerdotale conteneva il santuario o tempio di Geova. Era una “santa contribuzione per i sacerdoti”, ed era chiamata “qualche cosa di santissimo, sulla linea di confine dei Leviti”.

      6. Quali erano le dimensioni dell’inferiore terza striscia della speciale “contribuzione” di terreno, e quali erano le caratteristiche dell’area del terreno per la città?

      6 L’inferiore terza sezione della “contribuzione” quadrata del terreno doveva essere perciò solo di cinquemila cubiti di larghezza da nord a sud, o di chilometri 2,59. Al centro di questa sezione doveva essere la città. Come dice Ezechiele 48:15, “è qualche cosa di profano per la città, per luogo di dimora e per pascolo. E la città vi deve essere in mezzo”. Le mura della città dovevano essere un quadrato di 4.500 cubiti. Aveva così un perimetro di 18.000 cubiti, ed era un quadrato di circa due chilometri e mezzo. Tutto intorno alla città c’era una striscia di terreno da pascolo larga duecentocinquanta cubiti, o circa un settimo di chilometro. Ciò faceva dell’intera zona della città un quadrato di chilometri 2,59 o un quadrato di 5.000 cubiti, così che il suo lato settentrionale confinava con la santa sezione dei sacerdoti. — Ezechiele 48:15-17.

      7. Dove si produceva il cibo per quelli che lavoravano nella città, e da dove eran prese le persone che lavoravano nella città?

      7 Siccome la sezione “profana” della città era lunga 25.000 cubiti da est a ovest, ciò significava che da ciascun lato di questa città quadrata di 5.000 cubiti c’era una zona lunga 10.000 cubiti. Questo terreno aperto doveva essere coltivato; il suo prodotto doveva essere per alimentare tutti quelli che lavoravano nella città. C’era un personale intertribale di lavoratori cittadini. Persone di tutt’e dodici le tribù non levitiche d’Israele prestavano servizio nella città e vi avevano così un interesse comune. — Ezechiele 48:18, 19.

      RAPPRESENTANTI VISIBILI DEL GOVERNO CELESTE

      8. Chi era il capo visibile di questa amministrazione cittadina, e dov’era situato il suo dominio?

      8 Chi era il capo visibile del governo della città? Era il “capotribù” o Nasi, a cui era assegnato uno speciale territorio o dominio. Dove? Nella striscia amministrativa del paese, in cui era il quadrato della “contribuzione” di terreno di 25.000 cubiti. Ciò che rimaneva di questa striscia amministrativa al lato est e al lato ovest di questa “contribuzione” di terreno era il dominio del “capotribù”. La parte a ovest si estendeva dalla linea di confine occidentale della “contribuzione” di terreno fino al mare Mediterraneo. La parte a est si estendeva dalla linea di confine orientale della “contribuzione” di terreno a est fino al fiume Giordano e al mar Morto o mare Orientale. (Ezechiele 47:18) La tribù di Giuda confinava con il suo dominio a nord, e la tribù di Beniamino confinava con il suo dominio a sud. — Ezechiele 48:20-22.

      9. Quante e dove erano le uscite nelle mura della città, come si chiamavano, e come quelle porte si riflettono in quelle della Nuova Gerusalemme celeste?

      9 La città quadrata di 4.500 cubiti in mezzo alla sezione “profana” della “contribuzione” di terreno aveva nelle sue mura dodici uscite, tre a ogni lato della città. Queste porte eran chiamate secondo le dodici originali tribù d’Israele. A nord, da destra a sinistra, erano le porte con i nomi delle tribù di Ruben, Giuda e Levi. Nelle mura orientali erano le porte di Giuseppe (che rappresentava Manasse ed Efraim), Beniamino e Dan. Nelle mura meridionali erano le porte di Simeone, Issacar e Zabulon. Nelle mura occidentali erano le porte di Gad, Aser e Neftali. (Ezechiele 48:30-34) Che la città abbia dodici porte chiamate secondo le tribù d’Israele si riflette nella Nuova Gerusalemme celeste,

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