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Vita nel KalahariSvegliatevi! 1980 | 8 gennaio
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una stella luminosa per regolare la propria rotta.
Ricordi
Pochi di quelli che sono stati nel Kalahari riescono a non pensarci con nostalgia. Non potranno mai dimenticare i forti contrasti, le giornate caldissime, le notti fredde, e le vaste distese di dune coperte d’erba, apparentemente desolate, eppure piene di un’infinita varietà di forme di vita.
Quando il sole scende al di sotto dell’orizzonte e il caldo diminuisce si prova un impareggiabile senso di pace. I tramonti sono semplicemente stupendi, con sfumature di rosso, arancione e porpora che mutano di continuo. Intanto, il penetrante “clac-clac-clac” di un geco riceve mille risposte da altri gechi che rispondono al richiamo. L’aria è piena delle loro grida. La sinfonia è completata dal belato delle pecore, dal mugghiare del bestiame e dal grido rauco dell’otarda che vola su e giù facendo acrobazie aeree.
La vita nel Kalahari ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Questo deserto non è una distesa desolata e inanimata. È un luogo pieno di affascinanti forme di vita.
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La loro fede è scossaSvegliatevi! 1980 | 8 gennaio
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La loro fede è scossa
“Le vecchie credenze sono in declino e non sono sorte nuove credenze per sostituirle”, diceva un articolo di fondo di “The Wall Street Journal” del 30 novembre 1978. Faceva alcune riflessioni sul suicidio collettivo nella Guyana. L’articolo proseguiva dicendo:
“Il declino della religione è inequivocabile. Il fascino esercitato dai culti rivela la profonda volontà umana di credere, il vivo desiderio della certezza della fede. L’ultimo posto dove oggi si cercherebbe di soddisfare questo desiderio è una qualsiasi delle principali denominazioni religiose. Hanno poco tempo per la fede, essendo preoccupate per problemi come ad esempio il modo di governare la Repubblica Sudafricana. Anche la Chiesa Cattolica Romana, con i suoi millenni di esperienza nel distinguere il bene dal male nel sentimento religioso, sta perdendo il suo potere di toccare le anime”.
Alcuni sperano nella scienza, ma il summenzionato articolo no. “Tuttavia non è in declino solo la fede religiosa; lo è anche la potente fede secolare nata dall’Illuminismo. Il potere della ragione, il potere della scienza, la fede nel progresso: tutte cose sempre più discusse. E nel mondo secolare come in quello religioso, spesso sono i sacerdoti della religione di stato a prendere la direttiva.
“Gli scienziati che inventarono la bomba atomica diedero anche inizio alla pubblicazione di una rivista che ha sulla copertina di ogni numero un orologio in cui sta per scoccare l’ultima ora: una sorprendente testimonianza della loro colpa e un sorprendente simbolo del fatto che essi stessi dubitano della bontà della scienza. Oggi si può sentire il mondo scientifico tremare mentre si accumulano le prove che l’universo ebbe origine con un ‘big bang’. Viene da chiedere che cosa accadde prima, e il fondamento stesso della fede degli scienziati è scosso quando essi devono ammettere che non sono in grado di rispondere alle domande basilari”.
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