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Ci credete realmente?La Torre di Guardia 1973 | 1° luglio
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ricompensa per avere diligentemente dimostrato ciò che crediamo con un’azione positiva. Se lo desiderate, mostrate in ogni aspetto della vostra vita di credere che viviamo negli “ultimi giorni” del presente sistema di cose.
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Avete bisogno di perseveranzaLa Torre di Guardia 1973 | 1° luglio
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Avete bisogno di perseveranza
“Avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa”. — Ebr. 10:36.
1. (a) Perché si attendeva che gli anni successivi al 1914 fossero difficili? (b) Quali sono alcune difficoltà così accuratamente predette?
GLI anni che seguirono l’insorgere di nazione contro nazione e regno contro regno nell’anno 1914 sono stati anni difficili per la razza umana, ma non si doveva attendere che fossero altrimenti. Le profezie bibliche inerenti a questi tempi in cui viviamo indicavano che ci sarebbero stati “penuria di viveri e terremoti in un luogo dopo l’altro” e che tutte queste cose sarebbero state solo “il principio dei dolori d’afflizione”. (Matt. 24:7, 8) Rivelazione 12:12 predisse che sarebbe stato un tempo di “guai” per la terra perché il Diavolo sa di avere solo “un breve periodo di tempo”. L’apostolo Paolo, in II Timoteo capitolo 3, mostrò perché questi “ultimi giorni” sarebbero stati “tempi difficili”, un tempo in cui molti sarebbero stati senza fede o integrità.
2. Quali dolorose condizioni avrebbero dovuto sopportare i cristiani?
2 Per giunta, la profezia di Gesù in Matteo capitolo 24 predisse che in questi giorni i veri cristiani sarebbero stati odiati da tutte le nazioni, essendo alcuni perfino traditi e uccisi. In questo tempo ci sarebbero stati falsi profeti sulla terra, l’illegalità sarebbe aumentata, l’amore del popolo si sarebbe raffreddato. E dopo avere descritto tutte queste future condizioni, Gesù dichiarò: “Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. — Matt. 24:13; Riv. 12:17.
3. (a) Che cosa indica il racconto parallelo di Luca 21 che sarebbe accaduto ai cristiani? (b) Perché, dunque, la perseveranza è tanto importante?
3 Che in tempi come questi la perseveranza sia molto necessaria ai servitori di Dio è pure messo in rilievo nel racconto parallelo della profezia di Gesù, in Luca capitolo 21, che narra le sofferenze e le persecuzioni che avrebbero avuto in questo tempo i fedeli cristiani. Lì Gesù si espresse così: “Con la vostra perseveranza guadagnerete le vostre anime”. Si tratta dunque di ottenere la vita eterna. — Luca 21:12-19.
4. (a) Nonostante tutte le difficoltà del ‘tempo della fine’, quale speciale opera devono compiere i cristiani? (b) Che cosa mostra che è compiuta in tutto il mondo?
4 Insieme a questa perseveranza e sofferenza durante anni di difficoltà, i cristiani, secondo la profezia biblica, dovevano impegnarsi nella predicazione della buona notizia del Regno in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni prima che venisse la fine di questo sistema di cose. L’Annuario del 1973 dei Testimoni di Geova mostra che tale predicazione è fatta ora in 208 paesi del mondo. — Matt. 24:14.
5. In che modo l’esempio di Gesù Cristo ci è di aiuto?
5 Che cos’è che aiuta i cristiani a perseverare in questi “ultimi giorni”? Sono passati molti anni dal 1914, quando cominciò la prima guerra mondiale, e in questo periodo i servitori di Dio hanno avuto molte prove. Una cosa che li ha aiutati moltissimo in tali dolorose condizioni è l’esempio di perseveranza di Cristo nelle sofferenze. Pietro lo richiama alla nostra attenzione: “Infatti, a questa condotta foste chiamati, perché anche Cristo soffrì per voi lasciandovi un modello, onde seguiate attentamente le sue orme. Egli non commise peccato, né fu trovato inganno nella sua bocca. Quando era oltraggiato, non rese oltraggio. Quando soffriva, non minacciò, ma continuò ad affidarsi a colui che giudica giustamente”. (1 Piet. 2:21-23) Rammentiamo come Gesù Cristo confidò nel Padre suo e continuò a pregarlo. Anche noi dobbiamo supplicare Geova perché ci aiuti a perseverare. — Matt. 26:39, 42, 44.
6. (a) Perché si deve badare di non cadere? (b) Perché possiamo confidare che Geova ci aiuti nella tentazione?
6 Oltre a sopportare la sofferenza, bisogna anche resistere alle tentazioni. La suddetta descrizione di Paolo sulla cattiva condotta del genere umano negli “ultimi giorni” indicava che ci sarebbe stata una forte influenza a fare il male sulla terra. Perciò, i cristiani devono continuamente stare molto attenti e confidare sempre che Geova li aiuti nei momenti di tentazione. In I Corinti capitolo 10 Paolo descrisse alcune tentazioni che si presentarono agli antichi servitori di Geova, come idolatria o fornicazione, e poi disse: “Quindi chi pensa di stare in piedi badi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha colti eccetto ciò che è comune agli uomini. Ma Dio è fedele, ed egli non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, e con la tentazione farà anche la via d’uscita onde la possiate sopportare”. — 1 Cor. 10:12, 13.
7. (a) Quali fonti di incoraggiamento abbiamo? (b) Quale prova potete dare per mostrare che alcuni si indeboliscono spiritualmente?
7 Geova ci aiuta a sopportare la tentazione e a resistere alla sofferenza dandoci guida e incoraggiamento spirituale. Inoltre, Geova ha dato al suo popolo uno straordinario aumento mondiale di conservi testimoni e questo ci incoraggia. Poiché ci amiamo gli uni gli altri, dovremmo sempre incoraggiare altri nella famiglia e nella congregazione. È evidente che molti devono essere aiutati a rendersi conto del loro bisogno spirituale perché, dopo essere stati illuminati e aver cominciato a servire Geova, alcuni si indeboliscono spiritualmente; perdono l’apprezzamento per la giustizia di Geova e diventano inattivi per quanto riguarda le cose spirituali. (Matt. 5:3) Quelli che pertanto diventano inattivi nel ministero dovrebbero svegliarsi e tornare ad essere attivi. Questo apre dunque un grande campo di lavoro dinanzi a noi che siamo forti.a — Gal. 6:1.
8. Quanto è serio divenire inattivi, e quali domande fa sorgere questo?
8 È triste vedere qualcuno che comincia a servire Geova e poi rallenta, perché può significare la perdita dell’opportunità della vita eterna per tale persona. (Riv. 3:15, 16) Pure seria è la posizione di quelli che cedono alla tentazione, commettono gravi violazioni delle leggi di Dio, e, di conseguenza, devono essere espulsi dalla congregazione. Quando ha luogo la disassociazione, è sempre perché la Parola di Dio stabilisce la norma per i membri della congregazione. (1 Cor. 5:9-13) Sorge la domanda: Come possiamo impedire che queste cose accadano a noi o ai nostri intimi? Che cosa possiamo fare per accrescere la nostra perseveranza?
NEL PRIMO SECOLO E.V.
9. (a) Quali condizioni e circostanze resero così essenziale la perseveranza per i cristiani ebrei del primo secolo E.V.? (b) Che cosa ci aiuta a capire il genere di pressioni subite dai primi cristiani ebrei?
9 Un interessante esempio di come aiutare altri a perseverare riguarda gli Ebrei che divennero cristiani dopo la Pentecoste dell’anno 33 dell’Èra Volgare. Avevano cessato le pratiche seguite sotto il patto della legge, tra cui l’offerta di sacrifici animali, il riconoscimento del sacerdozio e l’appoggio al tempio. Avevano accettato la nuova e migliore disposizione di Dio, resa operante mediante il sacrificio di riscatto di Cristo Gesù. Questi cristiani vivevano nel “tempo della fine” del “sistema di cose” giudaico e avevano sopportato aspra, fanatica opposizione da altri Giudei a Gerusalemme e in Giudea. Paolo medesimo aveva subìto la stessa fanatica persecuzione giudaica prima d’essere mandato a Roma a presentare a Cesare il suo appello. (Atti capitoli 22 e 23) Nonostante tali difficili condizioni, i cristiani ebrei dovevano mantenere l’integrità. Per di più, li attendeva l’adempimento della profezia di Gesù in Luca 21:20-24, che ora sappiamo fu un tempo difficile per loro. Gli eserciti romani sarebbero arrivati nella zona a causa della ribellione dei Giudei (66 E.V.), e poi tali eserciti si sarebbero improvvisamente ritirati, dando a quelli che avevano ascoltato la profezia di Cristo la possibilità di fuggire. Sarebbe stata certamente una prova per chi attribuiva molto valore alle cose materiali. Per abbandonare case e possedimenti e fuggire dalla Giudea, dovevano realmente avere fede. Ci fu così, in effetti, un adempimento in piccole proporzioni di Matteo capitolo 24 e Luca capitolo 21, che hanno un adempimento maggiore nel nostro tempo. Dalle condizioni del nostro giorno possiamo capire, fino a un certo punto, che genere di pressioni subirono i cristiani ebrei per un certo numero d’anni del primo secolo E.V. — Si veda La Torre di Guardia del 15 aprile 1969.
10. (a) Perché Paolo scrisse agli Ebrei? (b) Come li incoraggiò Paolo, e in che modo ripensando alle prove passate si è aiutati ad affrontare coraggiosamente la prossima prova?
10 Quando fu evidente che alcuni avevano cominciato a raffreddare la loro devozione, l’apostolo Paolo scrisse una lettera per incoraggiarli. (Ebr. 13:22) Osservando ciò che disse l’apostolo Paolo, possiamo apprendere come aiutare noi stessi e incoraggiare anche altri ad acquistare perseveranza. Un buon modo di incoraggiare qualcuno è di rammentargli come Geova lo ha sostenuto nelle grandi prove. Paolo disse: “Continuate a ricordare i giorni precedenti nei quali, dopo essere stati illuminati, sosteneste una grande gara nelle sofferenze, a volte mentre eravate esposti come in un teatro sia a biasimi che a tribolazioni, e a volte mentre eravate partecipi con quelli che avevano tale esperienza. Poiché esprimeste simpatia per quelli in prigione e accettaste con gioia la rapina dei vostri averi, sapendo d’avere voi stessi un possedimento migliore e durevole. Perciò, non gettate via la vostra libertà di parola, che ha una grande ricompensa. Poiché avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa”. (Ebr. 10:32-36) Sì, avevano superato alcune gravi prove e perduto alcuni loro possedimenti, ma erano ancora vivi, avevano di che vestirsi, di che mangiare e altre cose necessarie. Potevano dunque essere grati a Geova e continuare a servirlo. Soprattutto, avevano la prospettiva di ottenere la vita eterna mediante la perseveranza. Da tutto questo dovevano vedere che Geova è in grado di far loro superare molte prove future, quindi perché temere la prossima? Tale incoraggiamento aveva lo scopo di mantenere vivo l’apprezzamento di quei cristiani ebrei verso le cose di Geova e il premio che potevano ottenere mantenendo l’integrità.
11. Che cosa indica che alcuni Ebrei avevano perso la vigilanza spirituale, e perché è pericoloso essere in tale condizione?
11 Paolo scrisse con molta franchezza a quei cristiani. Essi erano “divenuti di udito torpido”. (Ebr. 5:11) Non che i loro orecchi avessero smesso di funzionare, ma, piuttosto, che il loro udito spirituale e la loro vigilanza rispetto alle cose spirituali erano deboli. Avevano mostrato una certa indifferenza verso la Parola e i propositi di Geova, trascurando i loro bisogni spirituali. Forse non si rendevano conto della loro pericolosa posizione. Qualcuno doveva metterli in guardia. Per cui Paolo descrisse il loro attuale bisogno che qualcuno insegnasse loro dal principio le cose elementari dei sacri oracoli di Dio.
12. (a) Qual è il miglior modo per aiutare chi è divenuto di udito torpido? (b) Che cosa disse Paolo per incoraggiarli a non accontentarsi della verità elementare, ma a riprendersi?
12 Questa è esattamente la formula per aiutare quelli che diventano inattivi e si addormentano spiritualmente, cioè insegnare loro da capo la verità. Se diventano di udito torpido verso le cose spirituali trascurano di prendere il cibo solido della Parola di Dio. Spiritualmente diventano come bambini, prendendo solo latte, non apprezzando le sostanziose verità della Parola di Dio. (Ebr. 5:13) Un bambino ha bisogno che qualcuno si occupi di lui, perché non può aver cura di sé. Non può prendere decisioni giuste o sbagliate. Certo i cristiani non possono permettersi d’essere così, perché prendendo la decisione sbagliata si può perdere il favore di Geova e la vita stessa. Se vogliono perseverare devono prendere cibo solido, usando le loro facoltà di percezione e le Scritture, e avere una base per determinare ciò che è bene e ciò che è male. Nel caso degli Ebrei, Paolo li spronò ad accrescere la loro conoscenza della verità e ad avanzare verso la maturità. (Ebr. 6:1, 2) Quei cristiani non furono classificati da Paolo insieme a coloro che si erano irreparabilmente allontanati, ma, invece, egli disse: “Nel vostro caso, diletti, siamo convinti di cose migliori e di cose accompagnate dalla salvezza, benché parliamo in questo modo. Poiché Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l’amore che avete mostrato per il suo nome, in quanto avete servito e continuate a servire i santi. Ma desideriamo che ciascuno di voi mostri la stessa operosità in modo da avere la piena certezza della speranza sino alla fine, onde non diveniate pigri, ma siate imitatori di quelli che mediante la fede e la pazienza ereditano le promesse”. (Ebr. 6:9-12) Queste parole di Paolo sono molto incoraggianti anche per noi.
SUSCITIAMO APPREZZAMENTO
13. Nel capitolo iniziale della sua lettera agli Ebrei, come cominciò Paolo a suscitare apprezzamento per ciò che Geova aveva fatto?
13 Esaminando questa lettera scritta dall’apostolo Paolo, comprendiamo quanto è importante che i cristiani suscitino apprezzamento per le cose spirituali nella mente di altri cristiani. Proprio all’inizio della sua lettera, nei capitoli uno e due, l’apostolo menzionò come molto tempo fa Geova aveva parlato ai suoi servitori per mezzo dei profeti (che spesso avevano ricevuto informazioni dagli angeli). (Si paragoni Galati 3:19). Gli Ebrei conoscevano molto bene la storia e sapevano come Geova aveva impiegato gli angeli trattando con i loro antenati. Questa era una cosa meravigliosa. Se a uno qualsiasi di noi parlasse personalmente un angelo di Geova sarebbe difficile dimenticarlo per tutto il resto della vita. Ma nel primo secolo era stato fatto qualche cosa di speciale per i cristiani. Era accaduto qualche cosa di molto più grande. Dio aveva parlato per mezzo di suo Figlio, che aveva una posizione molto superiore a quella degli angeli. “Riguardo a quale degli angeli [Dio] disse mai: ‘Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi’?” — Ebr. 1:13.
14. Perché è necessario prestare più che la solita attenzione alle cose udite?
14 Avendo apprezzamento per queste grandi verità il cristiano riflessivo comprende quanto è importante prestare attenzione a ciò che dice questo Figlio di Dio. Quindi Paolo scrive ancora: “Per questo è necessario che prestiamo più che la solita attenzione alle cose udite, affinché non siamo portati via. Poiché se la parola detta per mezzo degli angeli si mostrò ferma e ogni trasgressione e atto di disubbidienza ricevette una retribuzione in armonia con la giustizia; come sfuggiremo noi se avremo trascurato una così grande salvezza che era dichiarata dal nostro Signore e fu confermata per noi da quelli che lo udirono?” (Ebr. 2:1-3) Perciò, se non siamo inclini a prestare più che la solita attenzione alle cose udite da noi, saremo portati via e perderemo la vita eterna.
15. (a) Come potremmo usare una barca per illustrare il fatto d’essere portati via? (b) Descrivete come il cristiano può essere portato lontano da Dio e dalla congregazione cristiana.
15 È molto interessante notare che Paolo usò l’espressione “non siamo portati via”. Forse avete visto qualcuno su una piccola barca correre via dopo essere giunto a riva, senza legare la barca. Stando a guardare si vede che dapprima la barca si allontana dalla riva lentamente, secondo le correnti e il vento. Ma col passar del tempo, la barca è portata sempre più lontano nel lago. D’altra parte, se non si è stati continuamente a guardare, dopo un po’ si potrebbe rimanere sbalorditi vedendo la barca lontano in mezzo al lago. Il processo con cui viene portata via, dunque, è generalmente lento e questo può accadere ai cristiani quando smettono di prestare “più che la solita attenzione alle cose udite”, quando diventano “di udito torpido”. Man mano che la perdita di apprezzamento per le cose spirituali aumenta, si prendono gradualmente cattive abitudini, forse smettendo di studiare, poi mancando alle adunanze cristiane. Non si diventa irregolari nel dichiarare la buona notizia ad altri in modo simile a un fuoribordo che attraversa velocemente un lago, ma si tratta di un processo lento, come quando una canoa è portata via a poco a poco da un sicuro ancoraggio. È realmente come lo chiama l’apostolo Paolo, un ‘trascurare la salvezza’.
16. (a) Quali importanti verità dovremmo apprezzare, menzionate in Ebrei 2:10, 14, 18? (b) Che cosa dovremmo fare quando la nostra perseveranza è messa alla prova?
16 Il nostro nemico, colui che causa la sofferenza e la perdita della salvezza, è Satana il Diavolo. Con la venuta di Cristo Gesù i mezzi per ridurre a nulla il Diavolo divennero certezza. Cristo divenne il principale Agente della salvezza e subì la morte per rendere possibile questo provvedimento. (Ebr. 2:10, 14) Certo questo glorioso provvedimento della salvezza dev’essere considerato con grande apprezzamento dal cristiano. Paolo mise in risalto ai suoi sofferenti fratelli ebrei che Cristo Gesù comprende la nostra posizione; anch’egli soffrì una volta come uomo. Paolo additò in modo molto incoraggiante questo fatto: “Poiché in ciò che egli stesso ha sofferto essendo messo alla prova, può venire in aiuto di quelli che sono messi alla prova”. (Ebr. 2:18; 4:15, 16) Ah, sì, i cristiani sanno che nei cieli vi è un Cristo vivente pronto a venire in loro aiuto quando sono messi alla prova! Pregate dunque per ricevere questa assistenza divina la prossima volta che la vostra perseveranza e integrità sono dolorosamente messe alla prova.
[Nota in calce]
a Che ci sia grave pericolo di non perseverare come cristiani è dimostrato dai fatti. Nell’anno di servizio del 1970, per prendere un paese come illustrazione del problema, negli Stati Uniti un totale di 13.732 persone divennero inattive per quanto riguarda la pubblica predicazione della buona notizia, ciò che richiese attenzione in senso spirituale dai locali sorveglianti di congregazione. Altre 4.332 persone furono disassociate per gravi violazioni delle giuste leggi di Dio. Che alcuni disassociati si pentano e siano infine riammessi nelle congregazioni è confermato dal totale di 1.642 persone che in anni precedenti erano state espulse e che sono state riassociate nell’anno di servizio del 1970. Complessivamente, nel 1970 negli Stati Uniti, 13.469 persone tornarono a essere attive. Mentre queste cifre sono piccole in paragone con il massimo di 388.920 proclamatori del Regno degli Stati Uniti, dovrebbero servire a far capire a tutti la necessità di prestare attenzione alle cose spirituali e mantenersi spiritualmente forti. — 1 Tim. 4:16.
[Grafico a pagina 393]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
AUMENTO DI PROCLAMATORI DEL REGNO DAL 1920
1920 8.402
1940 74.804
1960 851.378
1972 1.596.442
Geova ha dato al suo popolo un grande aumento mondiale di conservi Testimoni. Questo ci incoraggia e ci aiuta a perseverare
[Immagine a pagina 396]
In passato Dio parlò agli uomini per mezzo di angeli, come nel caso di Manoa e sua moglie. Ma nel primo secolo Dio mandò il suo unigenito Figlio a parlare agli uomini. Possiamo leggere le parole del Figlio nella Bibbia.
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Incoraggiamo altri a perseverareLa Torre di Guardia 1973 | 1° luglio
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Incoraggiamo altri a perseverare
1. (a) Paolo che cosa esortò i suoi fratelli ebrei a fare? (b) Quante volte è bene incoraggiarsi gli uni gli altri?
SOLO nove brevi anni prima che Gerusalemme fosse distrutta dai Romani nel 70 E.V., l’apostolo Paolo scrisse la sua dinamica lettera alla congregazione di cristiani ebrei di quella città. Nel precedente articolo abbiamo considerato ciò che disse nei capitoli uno e due di quella lettera. Nel terzo capitolo della lettera agli Ebrei cristianizzati Paolo esortò i suoi fratelli ebrei a considerare l’apostolo e sommo sacerdote Gesù, che fu fedele come un Figlio sulla casa di Dio. I cristiani hanno dinanzi a sé la possibilità d’essere di quella casa se mantengono ferma la loro libertà di parola e il loro vanto della speranza sino alla fine. Questo significa perseveranza. I cristiani devono evitare di far sorgere in loro “un cuore malvagio privo di fede che si allontani dall’Iddio vivente”, ma piuttosto, devono continuare a esortarsi e a incoraggiarsi gli uni gli altri ogni giorno finché può chiamarsi “Oggi”. — Ebr. 3:12, 13.
2. Nel quarto capitolo del libro di Ebrei, come Paolo incoraggiò i suoi fratelli?
2 Nelle Scritture ci sono molte parole di consiglio, molti esempi che possiamo considerare. Paolo rammentò ai cristiani ebrei che erano lì a Gerusalemme alcuni di questi esempi per loro incoraggiamento. Disse come Dio si era disgustato dell’antico Israele e non aveva permesso alla maggioranza degli Ebrei usciti dall’Egitto di entrare nella Terra Promessa. Perché no? Perché, non avendo fede, agirono disubbidientemente. Ora, noi non vogliamo similmente essere privi della promessa. La buona notizia ci è stata dichiarata e se esercitiamo fede possiamo essere sicuri di entrare nel ‘riposo di Dio’. Per cui ci esortiamo e ci incoraggiamo gli uni gli altri a non cadere nello stesso modello di disubbidienza in cui caddero coloro che uscirono dall’Egitto. Dovremmo sempre avere vivo apprezzamento per la buona notizia dichiarataci e mantenere forte la nostra fede. Lasciamo che la Parola di Dio eserciti la sua potenza nella nostra vita. “Poiché la parola di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, e delle giunture e del loro midollo, e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. — Ebr. 4:1-5, 11, 12.
3. Quali circostanze poterono essere un laccio per i cristiani ebrei?
3 Quei cristiani ebrei del primo secolo vivevano in mezzo a grandi moltitudini di Giudei che praticavano la tradizionale religione rabbinica e che tentavano di seguire il patto della legge malgrado il fatto che era cessato. I cristiani erano in minoranza e quindi erano impopolari, perseguitati e odiati. Ma non potevano neppure pensare di tornare al giudaismo per evitare l’odio e la persecuzione, né potevano farsi attrarre dalle festività sociali in relazione con le sinagoghe. Dovevano avere una buona conoscenza e un buon intendimento di come Cristo adempì la Legge, per evitare di tornare al giudaismo e all’offerta di sacrifici animali, tutte cose che ora non erano altro che vuoti, inefficaci riti agli occhi di Dio.
4. Quali sono alcune dottrine che Paolo incluse nella sua lettera per edificare gli Ebrei?
4 In queste condizioni, chi era più in grado dell’apostolo Paolo di capire la pressione e la persecuzione a cui erano soggetti i cristiani giudei lì in Gerusalemme? Chi era più preparato di Paolo, un ex Fariseo, a provvedere loro vigorosi argomenti per confutare la tradizione giudaica? Con la sua conoscenza della legge mosaica acquistata ai piedi di Gamaliele, egli fu in grado di presentare l’incontestabile prova che Cristo è l’adempimento della Legge, insieme alle sue ordinanze e ai suoi sacrifici, e che la precedente disposizione era stata ora sostituita da realtà assai più gloriose. Tutti i nuovi insegnamenti di rimarchevole splendore circa il Cristo furono ivi presentati ai convertiti giudei con tali abbondanti prove dalle Scritture Ebraiche che nessuna persona ragionevole poteva fare a meno di convincersi e d’essere spiritualmente edificata. La lettera agli Ebrei mostra il profondo amore di Paolo per i suoi fratelli e il suo ardente desiderio di aiutarli in modo pratico nel loro momento di grande bisogno spirituale.
SUPERIORITÀ DEL NUOVO RISPETTO AL VECCHIO
5. Come mise in rilievo la superiorità della nuova disposizione cristiana?
5 La considerazione di questa lettera agli Ebrei mostra come Paolo mise in rilievo la superiorità della nuova disposizione presa da Dio per il suo popolo. Sotto questo nuovo sistema di cose Gesù Cristo divenne sommo sacerdote per sempre, senza bisogno di successori, come ne avevano bisogno i sommi sacerdoti negli antichi giorni dei Leviti. Non ha bisogno di offrire ogni giorno sacrifici per i propri peccati e quindi per i peccati del popolo come facevano quei sommi sacerdoti. Egli poté fare un sacrificio per i peccati del popolo in perpetuo e quindi si sedette alla destra di Dio. — Ebr. 6:20; 7:11-28; 8:1; 9:6-28.
6. Perché il nuovo patto era così superiore al patto della legge?
6 Ora è entrato in vigore un nuovo patto che fa cose che il patto della legge non poteva mai fare. Il patto della legge rammentava agli uomini i loro peccati, richiedendo che offrissero sacrifici di continuo. E tuttavia, non poteva mai aprire dinanzi all’uomo la via per ricevere la vita eterna. Paolo citò la profezia di Geremia sul nuovo patto che Geova avrebbe fatto: “‘Questo è il patto che stipulerò con loro dopo quei giorni’, dice Geova. ‘Porrò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti’”. E continuò la citazione: “Non rammenterò più i loro peccati e le loro opere illegali”. “Ora dove vi è il perdono di questi”, ragiona Paolo, “non vi è più offerta per il peccato”. (Ebr. 10:16-18; 8:7-13; Ger. 31:31-33) Il nuovo è dunque immensamente superiore al vecchio in molti modi.
7. (a) Come Paolo mise in risalto l’importanza di avere fede? (b) Come l’esempio di Gesù dimostrò la relazione tra la fede e la perseveranza?
7 Nel capitolo 11 della lettera di Paolo agli Ebrei fu messo in risalto che la fede è assolutamente necessaria, poiché senza di essa è impossibile essere accetti a Dio. Gli Ebrei cristianizzati conoscevano la storia dei loro antenati, dei fedeli uomini dell’antichità. Per cui Paolo poté servirsi delle esperienze di Abraamo e di quegli altri uomini di fede come mezzo per incoraggiare. Quei devoti uomini di Dio avevano dimostrato l’assoluta necessità di mantenere una forte fede in molte prove. Quindi nel capitolo 12 Paolo culminò il suo argomento facendo riferimento al principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, dicendo: “Or dunque, poiché abbiamo un così gran nuvolo di testimoni che ci circondano, deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, mentre guardiamo attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. In realtà, considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlar contrario dei peccatori a discapito dei loro propri interessi, affinché non vi stanchiate e non veniate meno nelle vostre anime”. (Ebr. 12:1-3) La fedele perseveranza di Cristo è l’esempio che dobbiamo imitare. Egli sopportò il parlar contrario e la sofferenza perché mediante la fede poteva vedere, oltre l’esperienza della morte, la gioia futura. Se la nostra fede è forte, così che possiamo visualizzare il Nuovo Ordine che ci sta dinanzi, anche noi dovremmo essere in grado di perseverare. Così, dando spiritualmente risalto alla superiorità dell’esempio di Cristo e alla disposizione cristiana, Paolo poté esortare i suoi compagni nel servizio di Dio a mantenere vivo l’apprezzamento per le cose sacre.
INCORAGGIATI AD APPREZZARE LE COSE SACRE
8. Come la santificazione e l’apprezzamento per le cose sacre hanno relazione con la perseveranza?
8 Egli mostrò anche l’importanza della santificazione e della purezza, collegando tutto insieme, in questo modo: “Perseguite la pace con tutti, e la santificazione senza cui nessuno vedrà il Signore, vigilando attentamente perché nessuno sia privato dell’immeritata benignità di Dio; affinché non spunti nessuna radice velenosa e non causi difficoltà e affinché molti non ne siano contaminati; affinché non vi sia fornicatore né alcuno che non apprezzi le cose sacre, come Esaù, che in cambio di un pasto cedette i suoi diritti di primogenito. Poiché sapete che anche dopo, quando volle ereditare la benedizione, fu rigettato, poiché, sebbene premurosamente cercasse con lagrime un mutamento di mente [da parte di suo padre], non trovò luogo per esso”. (Ebr. 12:14-17) Sì, Esaù non seppe mantenere l’apprezzamento per le cose sacre neppure sotto la lieve pressione della fame. Non ebbe la fede necessaria per visualizzare la gioia che i fedeli avrebbero provato. Non sopportò una prova così piccola. In questi “ultimi giorni” ci sarà penuria di viveri e anche noi potremo a volte provare la fame. Ma questa non è una ragione per rinunciare alla nostra benedetta posizione di servitori di Dio. Geova ci aiuterà a superare tutte le nostre prove, piccole o grandi. (Matt. 4:1-11) Gesù è il nostro grande esempio a questo riguardo.
9. Qual è uno dei modi migliori per aiutare noi stessi e altri ad apprezzare le cose spirituali e la necessità di perseverare?
9 Come rimedio per quelli che possono divenire di udito torpido e cadere nell’inattività, Paolo raccomanda: “Riteniamo la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza vacillare, poiché colui che ha promesso è fedele. E consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. (Ebr. 10:23-25) Da ciò comprendiamo l’importanza sia di frequentare che di partecipare regolarmente alle adunanze, per conservare l’apprezzamento verso le cose spirituali. Quelli che si sono indeboliti o che sono divenuti di udito torpido possono rinvigorirsi o essere incitati all’amore e alle opere eccellenti se li conduciamo alle adunanze cristiane. Non c’è realmente nulla che sostituisca questo provvedimento di Dio.
10. (a) Perché dovremmo ora incoraggiarci l’un l’altro? (b) Quale qualità spinge a incoraggiare i propri fratelli?
10 Paolo ci disse di incoraggiarci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno. Ora che siamo giunti a questo periodo della storia in cui è prossima la fine del dominio di Satana, è urgente continuare a incoraggiarci l’un l’altro. Benché oggi la maggioranza dei veri cristiani non sia uscita dal sistema religioso giudaico che contrastò e perseguitò i primi cristiani, ciò nondimeno, siamo circondati dalle tentazioni e siamo sotto la pressione della persecuzione e dell’odio da molte altre parti. Siamo usciti da Babilonia la Grande, che appare ancora materialmente prospera in alcuni luoghi, ma non desideriamo certo tornare alle sue malvage pratiche. Pietro avvertì contro una tal cosa. (2 Piet. 2:21, 22) Ora è il tempo di mantenere vivo l’apprezzamento per le cose sacre di cui abbiamo acquistato conoscenza. Per l’amore che esiste nella congregazione cristiana, tutti desiderano vedere i fratelli e le sorelle perseverare e continuare per la via che conduce alla vita eterna. Perciò, è il momento di esortarci e incoraggiarci l’un l’altro. Ciascuno di noi può ricordare ciò che fece l’apostolo Paolo per incoraggiare e aiutare i suoi fratelli. Mise in risalto per loro la superiorità di questa nuova e migliore disposizione che Dio ha presa per il suo popolo. Perciò, non dovrebbe esserci da parte nostra nessuna inclinazione a farci portare via dal mondo e dai suoi sistemi religiosi.
11. Come traiamo profitto dalle cose spirituali che Paolo scrisse agli Ebrei?
11 Anche noi possiamo trarre profitto da ciò che Paolo disse agli Ebrei, ricordando il grande provvedimento che Geova ha preso per mezzo del sacerdozio eterno, i benefici del nuovo patto e l’eterna rimozione dei peccati mediante l’unico sacrificio di Cristo. Anche se abbiamo udito molte volte queste cose, non sono qualcosa di comune o normale. Sono assolutamente superiori. La ripetizione della verità edifica. Ci sono molte eccellenti occasioni di parlare dei benefici spirituali che tutti abbiamo quali dedicati servitori di Geova in questi “ultimi giorni”. Rammentandoci l’un l’altro queste cose importantissime ci aiuteremo a evitar d’essere lentamente portati via.
BENEFICI SPIRITUALI
12. (a) Perché sapere come ottenere la vita eterna è ora qualche cosa di speciale? (b) Quali sono alcune altre cose che comparativamente pochi hanno ora?
12 Quali sono alcuni benefici spirituali di cui possiamo parlare fra noi quali cristiani testimoni di Geova? Sono numerosissimi. Possiamo cominciare dicendo di sapere come ottenere la vita; apprezziamo il sacrificio di riscatto di Cristo. (Rom. 6:23) Pensate a quelli che praticano ancora il giudaismo e attendono ancora il Messia, o pensate a quelli che sono pagani, che sanno poco o nulla di Cristo e della speranza della vita. (1 Cor. 1:18, 23) O pensate alla cristianità, che è tutta mischiata con molte false teorie e filosofie e non segue la condotta che conduce alla salvezza mediante Cristo. (Si paragoni Matteo 15:1-9) Al contrario, i servitori di Geova si sono liberati dalle tradizioni di Babilonia la Grande. (Giov. 8:31, 32) Non viviamo con il timore di soffrire in purgatorio o in un inferno di fuoco. Sappiamo che i morti dormono. Abbiamo la meravigliosa speranza della risurrezione. (Giov. 5:28, 29; 1 Tess. 4:13-18; Riv. 20:4-13) Non siamo confusi da nessun falso insegnamento della Trinità. Ci siamo liberati delle superstizioni, non confidando in amuleti, immagini, idoli, non dovendo trascinarci in ginocchio sui fianchi dei monti o fino agli altari in cerimonie religiose. Non soffriamo per la negligenza spirituale dei falsi pastori della cristianità né siamo oppressi dal suo clero. (1 Cor. 10:14; Matt. 9:36; Luca 22:25, 26; 2 Cor. 1:24) Queste verità sono qualche cosa di speciale che comparativamente pochi comprendono.
13. Come quelli che servono Geova trovano protezione contro il demonismo?
13 Pensate come Geova ha aperto la mente e l’intendimento del suo popolo perché capisca i pericoli del demonismo nelle sue molte manifestazioni, come astrologia e predizione della fortuna, e come ne dà protezione. (Deut. 18:10-12; 1 Cor. 10:21; Gal. 5:19, 20; 1 Tim. 4:1; Riv. 18:4, 23) Benché altri abbiano timore, noi non dobbiamo avere paura dello spiritismo. — Num. 23:21, 23; Prov. 18:10.
14, 15. In questo tempo della storia mondiale, quali sono alcuni vantaggi che hanno i servitori di Dio?
14 Le condizioni del mondo peggiorano di giorno in giorno. Gli uomini vengono meno per il timore di ciò che sta per accadere. Fra tutti, solo i cristiani testimoni di Geova hanno una vera speranza per il futuro. Questi cristiani hanno amorevoli fratelli che li confortano e li edificano; quando uno è nel bisogno, gli altri sono lì ad aiutarlo. Specialmente quando Babilonia la Grande sarà distrutta con grande violenza sarà il momento per questi fedeli cristiani di confortarsi e aiutarsi l’un l’altro e osservare la salvezza di Geova. Si avranno davvero molte benedizioni essendo allora nelle file del popolo di Geova. — Luca 21:26; 1 Tess. 5:12-15; Riv. 17:15-18; 19:1.
15 Sappiamo perché è stata permessa la malvagità. Comprendiamo il significato degli “ultimi giorni” e non dobbiamo immischiarci nella politica e nella confusione del mondo. I veri cristiani non si lasciano coinvolgere negli scioperi, nei tumulti, nelle insurrezioni e nell’illegalità di questi “ultimi giorni”. Tutto questo è una protezione per noi. — Eso. 9:15, 16; Giob. 1:6–2:10; Giov. 6:15; 17:16; Rom. 13:1-9.
16. Quali sono alcune cose da cui riceviamo personalmente beneficio perché conosciamo la Parola di Dio e viviamo conforme ad essa?
16 I testimoni di Geova hanno personalmente molti benefici. Non avendo le ansietà delle persone di questo vecchio sistema di cose che non hanno nessuna speranza, possiamo evitare molte afflizioni. L’ansietà è una delle principali cause dei disturbi cardiaci. Seguendo le leggi di Geova sulla moralità evitiamo le malattie veneree del mondo, che in questi “ultimi giorni” si propagano così rapidamente. Siamo puri dall’abitudine del tabacco e questa è una protezione contro il cancro, che ora colpisce tante persone. Non ci ubriachiamo e così non siamo afflitti dal deleterio effetto dell’alcolismo sulla mente e sul corpo. Non abbiamo l’infelicità causata dalle perdite al gioco. Le feste mondane inducono molti a indebitarsi per mostrare lo “spirito delle feste” e dopo essi impiegano moltissimi mesi per cercar di pagare questi debiti. Al contrario, la conoscenza della verità della Parola di Dio ci rende felici e si dice che un cuore felice è una buona medicina. Si prova anche molta felicità trasmettendo la verità ad altri. Ci sono tanti benefici, sotto ogni aspetto! — Filip. 4:6, 7; Gal. 5:19-23; Prov. 4:20-22; Matt. 5:3-12; Atti 20:35.
17. Osservando le leggi di Dio, quali benefici hanno le famiglie cristiane?
17 Oggi un gran numero di famiglie nel mondo si sono divise per non avere rispettato le leggi di Geova. Ma l’insegnamento di Geova ci ha aiutati a conseguire l’unità familiare. Seguendo le Scritture, i figli debitamente istruiti dai loro genitori nelle attività cristiane sono protetti dai nocivi effetti della delinquenza e del vizio dei narcotici oggi così prevalenti, che causano tanta angoscia e infelicità. — Efes. 6:1-4; Prov. 3:1, 2.
18. Mostrate con le scritture la superiorità delle compagnie cristiane rispetto alle compagnie mondane.
18 Associandoci insieme nella congregazione cristiana e stando in compagnia con i fratelli riceviamo una grande benedizione, poiché è un vero piacere stare insieme a coloro che producono il frutto dello spirito. Pertanto, non siamo immischiati nelle opere della carne, che sono così dannose. — Prov. 17:17; Gal. 5:22-26; 1 Cor. 15:33.
19. (a) Potete pensare ad altre ragioni per esser grati a Geova? Quali sono alcune di esse? (b) Come possiamo perseverare sino alla fine?
19 Si potrebbe continuare per parecchie ore a passare in rassegna le benedizioni che la disposizione di Geova provvede ai suoi servitori. Chi all’infuori dei servitori di Geova può capire ciò che significa il regno di Dio da che il Re Gesù Cristo cominciò a dominare nei cieli nel 1914 E.V.? (Sal. 2:4-6; 110:1, 4; Dan. 2:44; 7:13, 14; Matt. 11:25-27; 13:44; Riv. 11:15-17; 19:11-21) Chi altro capisce come, sotto il dominio del Regno, Geova farà di questa terra un paradiso in cui l’uomo vivrà per sempre? (Riv. 21:1-5; Sal. 37:9-11, 29; Eccl. 1:4; Isa. 65:17-23; Ezec. 34:25-27; Luca 23:42, 43) Mentre leggete la Parola di Dio, continuate a pensare a tutti i modi in cui Geova ha provveduto ciò di cui abbiamo bisogno e non mancate mai di ringraziare Geova. (Rom. 8:28) È questa sorta di apprezzamento per le buone cose di Geova e questo modo di pensare alle sue numerose benedizioni che edificano e incoraggiano. Queste sono le cose di cui dobbiamo parlare. (Atti 14:21, 22; 1 Cor. 14:3) In questo modo possiamo aiutarci gli uni gli altri a mantenere la spiritualità. Anche se verranno prove, Geova ci ha dato tanti provvedimenti per aiutarci a perseverare. (Giac. 1:12) Come singoli e come congregazioni abbiamo fortificato la fede così che siamo in un’eccellente posizione per perseverare sino alla fine, mentre resistiamo alle tentazioni e alle malvage influenze di questi “ultimi giorni” e prendiamo parte alla proclamazione della buona notizia. La nostra determinazione sia perciò come quella espressa dall’apostolo Paolo: “Ora noi non siamo di quelli che tornano indietro alla distruzione, ma di quelli che hanno fede per conservare in vita l’anima”. — Ebr. 10:39.
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Facendo commenti alle adunanze ci incoraggiamo e ci esortiamo l’un l’altro a perseverare
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Le cose di cui parliamo sono in realtà argomenti utili spiritualmente?
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Non indugiateLa Torre di Guardia 1973 | 1° luglio
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Non indugiate
● Il detto: ‘Domani è spesso il giorno dell’anno in cui c’è più da fare’, riflette l’umana tendenza a procrastinare. Com’è dunque appropriato l’ispirato incoraggiamento relativo al presente, all’oggi: “Realmente, dunque, finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”. — Gal. 6:10.
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