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  • ‘Ho sofferto il male come la giusta specie di soldato’
    La Torre di Guardia 1969 | 15 marzo
    • religiosa o politica del mondo aveva potuto fare: unire persone di tutte le nazioni nella pace e nell’amorevole cooperazione.

      Voi giovani che siete liberi e alla soglia del servizio continuo, non dite: “Non sono adatto per servire”, o: “È troppo per me”. Avanzate con la forza di Geova. Egli vi sosterrà e vi rafforzerà come sostenne e rafforzò il “nuvolo di testimoni”, sia nei tempi antichi che in quelli moderni. Tenete presente che i veri adoratori di Dio sono combattenti, e che viviamo in mezzo a un mondo estraneo, nemico. Sino a che la finale vittoria di Geova porrà fine per sempre all’intera organizzazione di Satana, è vostro nonché nostro privilegio essere ‘eccellenti soldati di Gesù Cristo’, pronti a combattere teocraticamente e a perseverare.

  • È una cosa seria
    La Torre di Guardia 1969 | 15 marzo
    • È una cosa seria

      “LE PICCOLE cose hanno grande importanza”. Queste parole, che sono il titolo di una popolare canzone americana, sono vere in molte situazioni. Le piccole cose spesso rivelano la condizione del cuore, per non dir nulla del fatto che frequentemente portano a grandi cose.

      Si potrebbe dire che la verità contenuta nel titolo di questa canzone sia inclusa nel più importante principio dichiarato da Gesù Cristo, il Figlio di Dio: “Chi è fedele in ciò che è minimo è anche fedele nel molto, e chi è ingiusto in ciò che è minimo è anche ingiusto nel molto”. — Luca 16:10.

      Gesù disse queste parole ai Giudei che erano sotto la legge di Mosè. Quella legge riguardava non solo le cose grandi della vita, come i Dieci Comandamenti, che proibivano l’idolatria e l’assassinio, ma anche cose apparentemente piccole. Per esempio, agli Israeliti non era permesso mangiare certe creature marine, certi mammiferi e certe creature alate. — Lev. 11:4-20.

      Si sarebbe potuto ragionare: Che differenza c’è se un pesce ha le pinne e le scaglie finché è stato procurato onestamente e ha un buon sapore? O che differenza c’è se un mammifero rumina e ha l’unghia spartita? Queste erano cose apparentemente piccole, ma dovevano essere prese seriamente dagli Israeliti. Senza dubbio il Creatore e Legislatore d’Israele, Geova Dio, aveva dato queste leggi a quel tempo per più di una buona ragione, fra cui non certo la più piccola era quella di impedire che il suo popolo fraternizzasse indebitamente coi vicini pagani.

      Che Gesù Cristo capisse l’importanza di prendere seriamente le cose apparentemente piccole si può vedere dai commenti che fece ai capi religiosi del suo giorno. Egli li biasimò perché pagavano la decima delle spezie, cose piccolissime, e tuttavia trascuravano le cose molto più importanti, come “la giustizia e la misericordia e la fedeltà”. Ma con questo rimprovero volle forse dire che se uno faceva le cose più importanti poteva ignorare le cose apparentemente piccole? Niente affatto! Poiché Gesù proseguì dicendo: “Queste cose” — giustizia, misericordia e fedeltà — “era doveroso fare, senza trascurare le altre”, le cose piccole, il pagamento della decima delle spezie come la menta e l’aneto. — Matt. 23:23.

      Oggi è valido lo stesso principio. Il popolo di Dio deve fare cose più importanti: Studiare la Sua Parola e la letteratura che aiuta a capirla; frequentare i raduni cristiani, in particolare le adunanze della congregazione locale; predicare e insegnare la buona notizia del regno di Dio a ogni occasione, in tempo favorevole e in tempo sfavorevole, e produrre i frutti dello spirito santo di Dio, come amore, gioia, pace, longanimità e padronanza di sé. Senza dubbio queste sono le “cose più importanti” e dovrebbero venire prima per il cristiano. Ma pur avendo cura di queste cose il popolo di Geova non può ignorare le cose apparentemente piccole. Anche queste si devono prendere seriamente. — Gal. 5:22, 23; 2 Tim. 4:2; Ebr. 10:23-25.

      Quali potrebbero essere? Fra loro vi è l’astenersi da ogni usanza che è direttamente o indirettamente condannata nelle Scritture perché ha origine nella falsa religione o fa parte del satanico sistema di cose, come la celebrazione di feste, politiche e religiose. Benché il celebrarle possa sembrare ad alcuni una cosa piccola, ciò non la rende meno importante agli occhi di Dio, e i maturi cristiani lo comprendono. Nessun fedele Israelita dei tempi antichi poteva essere costretto a violare la legge di Dio mangiando maiale nemmeno dietro pena di morte. E come Geova Dio aveva buone ragioni per proibire al suo popolo di quel tempo di mangiare certe cose, come il sangue, così oggi vi sono buone ragioni per cui il popolo di Geova dovrebbe astenersi dal celebrare feste mondane. — Giov. 18:36; 1 Cor. 2:12.

      CELEBRAZIONI DI GENETLIACI

      Vogliamo stare al passo ed essere in armonia coi fedeli uomini di Dio o coi pagani? Secondo l’Encyclopædia of Religion and Ethics di Hastings, le celebrazioni dei genetliaci risalgono ai tempi antichi e in particolare erano tenute in gran conto e osservate quelle di preminenti e importanti pagani. Ci fu mai persona più preminente e importante su questa terra di Gesù Cristo, il Figlio di Dio? Tuttavia Dio non ritenne opportuno far mettere per iscritto la data esatta della nascita di Gesù, né la Bibbia riferisce che gli apostoli di Gesù celebrassero il suo genetliaco. Il Signore Gesù stesso comandò di commemorare la sua morte, non la sua nascita. — 1 Cor. 11:20, 23-26.

      Le sole celebrazioni di genetliaci menzionate nella Bibbia sono quelle di due governanti pagani e ciascuno di questi avvenimenti fu macchiato da un’esecuzione. Quello di Faraone fu contrassegnato dall’esecuzione del capo dei suoi panettieri, e quello del re Erode dall’esecuzione di Giovanni Battista. (Gen. 40:20-22; Mar. 6:21-29) Prendendo lo spunto da questi fatti, i primi cristiani si rifiutarono di celebrare i genetliaci. Pertanto Augustus Neander, noto storico, dice in The History of the Christian Religion and Church During the Three First Centuries: “La nozione della festa del genetliaco era lungi dalle idee dei cristiani di questo periodo in generale”. E la Catholic Encyclopedia (Edizione del 1911) attribuisce a Origene queste parole: “Di tutti i santi delle Scritture non è riferito che nessuno tenesse una festa o desse un grande banchetto nel suo genetliaco. Solo i peccatori facevano grandi festeggiamenti il giorno che erano nati in questo mondo”.

      Da questi fatti possiamo stabilire qual è la volontà di Dio al riguardo, per cui che cosa dovremmo fare personalmente? Dovremmo mostrare che ci preoccupiamo di conformarci alla volontà di Dio rifiutando di partecipare in qualsiasi modo alle celebrazioni di genetliaci, sia del nostro che di quelli di nostri amici o parenti o di qualche persona preminente. Se vogliamo

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