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  • Perseveranza dopo una tragica perdita
    La Torre di Guardia 1982 | 15 aprile
    • la fiducia in Geova, al quale ho sempre esposto i miei problemi in preghiera.

      Nell’ultima lettera scrittami poche ore prima di morire, Johannes mi disse queste parole, che non ho mai dimenticato e che mi hanno ugualmente aiutato a perseverare: “Non vogliamo essere fedeli al nostro Dio per amore di una ricompensa, ma per mostrare con la nostra perseveranza nel servirlo che gli uomini, come Giobbe, possono mantenere l’integrità anche nella più difficile delle prove”.

      Come sarebbe stato felice Johannes se avesse potuto sapere allora quello che io so adesso! Sarebbe stato lieto di sapere che suo padre è morto fedele dopo circa cinque decenni trascorsi al servizio di Geova, e che io, la sua “cara Lieschen”, quarantun anni dopo la sua esecuzione sono ancora fra i felici Testimoni che si sforzano di perseverare fedelmente.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1982 | 15 aprile
    • Domande dai lettori

      ◼ In che modo un cristiano dovrebbe considerare l’uso del sangue come fertilizzante, come cibo per gli animali o in qualche altra maniera che non richieda che egli lo mangi?

      In questioni del genere il modo di pensare e di agire del cristiano dovrebbe riflettere il suo rispetto per il carattere sacro che la Bibbia attribuisce al sangue.

      Molti che non conoscono il punto di vista di Dio o non se ne interessano approvano l’uso di sangue umano per le trasfusioni. In alcuni luoghi la gente mangia cibi contenenti sangue animale, come il sanguinaccio. E gli usi errati del sangue non finiscono qui. Per guadagno, alcuni industriali usano il sangue degli animali macellati per produrre fertilizzanti agricoli o come ingrediente negli alimenti per cani e gatti o in altri prodotti commerciali.

      I cristiani però sanno dalla Bibbia che il sangue non è un prodotto biologico qualsiasi da usare in qualunque modo si voglia o sia redditizio. La Bibbia mostra che il sangue rappresenta la vita. Perciò Dio, tramite Noè, disse al genere umano che gli uomini non dovevano mangiare sangue. (Genesi 9:3, 4) In seguito Geova Dio incluse questa proibizione nella legge mosaica. (Levitico 17:12; Deuteronomio 12:23) Una volta abolita la Legge, Dio comandò ai cristiani di ‘astenersi dal sangue’. Di conseguenza i testimoni di Geova non mangiano sangue e non accettano trasfusioni di sangue. Né approvano i vari impieghi commerciali del sangue. — Atti 15:19, 20, 28, 29.

      Possiamo capire meglio la giustezza di questo punto di vista considerando questa domanda: Nell’antico Israele cosa si faceva col sangue di un animale scannato?

      Dio disse agli israeliti che il sangue si poteva usare in sacrificio sull’altare. (Levitico 17:11) Se non veniva usato in quel modo, il sangue dell’animale doveva essere versato in terra. In un certo senso si restituiva così il sangue a Dio, poiché la terra è chiamata lo sgabello dei suoi piedi. — Levitico 17:13, 14; Isaia 66:1.

      I limiti imposti da Dio all’uso del sangue erano ulteriormente evidenziati da ciò che Dio aveva detto agli israeliti riguardo al grasso. Benché non fosse un’esigenza per i veri adoratori prima e dopo la legge mosaica, mentre questa era in vigore agli israeliti era vietato mangiare il grasso. Il grasso di un animale sacrificato era considerato la parte migliore, per cui poteva essere bruciato sull’altare come sacrificio a Dio. (Levitico 3:3-5, 16) Sotto questo aspetto c’era una somiglianza fra sangue e grasso nel modo in cui erano considerati e usati da quelli che erano sotto la legge mosaica. Ma c’era una differenza. Almeno per quanto riguarda gli animali morti da sé o uccisi da un’altra bestia, la legge di Dio diceva che il grasso ‘poteva usarsi per qualsiasi altra cosa concepibile, ma che non lo dovevano mangiare affatto’. Notate il punto? Sebbene non potessero mangiare né il sangue né il grasso, Geova diceva che potevano utilizzare il grasso in modi diversi dal sacrificio. Ma Dio non disse una cosa simile riguardo al sangue. Se il sangue non veniva messo sull’altare doveva essere versato in terra, restituendo in tal modo la vita dell’animale al Datore di vita. — Levitico 7:22-27.

      I cristiani non sono sotto la legge mosaica. (Romani 7:6; Colossesi 2:13-16) Ci è però specificamente comandato di ‘astenerci dal sangue’. E senza dubbio dobbiamo rispettare la santità del sangue, comprendendo che la nostra salvezza è stata resa possibile mediante il sangue di Cristo. (Efesini 1:7; Colossesi 1:13, 14, 20) Un cristiano che sia profondamente consapevole di questo non ha bisogno di interminabili regole su ciò che dovrebbe fare per quanto riguarda gli usi commerciali del sangue.

      Si consideri per esempio l’impiego del sangue come fertilizzante. Quando un cacciatore israelita versava a terra il sangue di un animale, non lo faceva per fertilizzare il suolo. Lo versava a terra per rispetto verso la santità del sangue. Un cristiano che comprenda altrettanto bene il significato del sangue, perciò, lo preleverebbe intenzionalmente dagli animali macellati per utilizzarlo come fertilizzante? Difficilmente, perché questa commercializzazione del sangue non sarebbe in armonia col profondo rispetto per il valore del sangue quale simbolo della vita.

      Naturalmente i cristiani non possono dire ai non cristiani che non devono usare il sangue nella produzione di fertilizzanti o in altri prodotti commerciali. Perciò se la maggior parte dei fertilizzanti sul mercato contenesse sangue, il cristiano dovrebbe decidere da sé cosa fare. Potrebbe soppesare fattori come il consiglio biblico di ‘astenersi dal sangue’, la disponibilità di prodotti alternativi, gli stimoli della propria coscienza addestrata secondo la Bibbia e i sentimenti altrui. — Confronta I Corinti 8:10-13.

      Un’altra situazione che a volte sorge riguarda il dar da mangiare sangue agli animali. È vero che attualmente molti animali selvatici non hanno un’alimentazione vegetariana come la Bibbia dice che avevano in origine. (Genesi 1:30) Si nutrono di altre creature col sangue e tutto il resto. Ciò nondimeno, un cristiano che conosce la legge di Dio sul sangue darebbe intenzionalmente sangue da mangiare agli animali sottoposti alla sua cura? Sarebbe questo in armonia con quello che sa sulle norme riguardanti il sangue contenute nella Legge?

      Infine sono sorte domande su cosa fare dei corpi di animali morti contenenti sangue. In Israele chi trovava un animale morto da sé poteva venderlo a uno straniero che non si interessava di osservare la legge di Dio. (Deuteronomio 14:21) Si noti però che questa concessione non era stata fatta con lo scopo che gli israeliti cominciassero a trafficare regolarmente vendendo sangue o carni non dissanguate. Inoltre non era l’israelita a uccidere deliberatamente l’animale e a non dissanguarlo perché a qualcuno piaceva il sapore della carne non dissanguata o perché l’animale morto pesasse di più. Si trattava semplicemente di disfarsi di un animale morto che egli non poteva mangiare e che si doveva eliminare.

      In modo analogo, oggi un contadino potrebbe doversi disfare di un animale morto e non dissanguato, per esempio una mucca trovata morta e che quindi non è stato possibile dissanguare. Oppure un cacciatore potrebbe trovare un animale morto in una trappola. Cosa potrebbe fare con una tale bestia non dissanguata? Venderla a uno stabilimento di trasformazione? Venderla a un non cristiano che ne utilizzi la carne per uso personale o commerciale? Sarà il singolo cristiano a deciderlo, tenendo conto delle norme vigenti nel paese e di fattori come quelli menzionati sopra, inclusa l’importanza di avere una buona coscienza dinanzi a Dio e agli uomini. — Atti 24:16.

  • ‘Un uomo veramente devoto’
    La Torre di Guardia 1982 | 15 aprile
    • ‘Un uomo veramente devoto’

      William Kirk Jackson era nato il 16 settembre 1901 a Galveston nel Texas. Dopo una vita di devoto servizio a Geova Dio egli ha terminato la sua vita terrena il 13 dicembre 1981.

      Fin da quando era in giovane età William aveva manifestato un notevole interesse per la verità biblica. Nel 1915, a 14 anni, si era dedicato a Geova tramite Cristo Gesù. Aveva sempre avuto a cuore la sua chiamata come unto del Signore in unione con Cristo. Il 1º giugno 1933 aveva intrapreso il servizio continuo a Geova come pioniere. Dopo aver ricoperto incarichi speciali a Washington e a Chicago, il 13 novembre 1937 il fratello Jackson era entrato a far parte della famiglia Betel di Brooklyn. Dal 1941 aveva lavorato insieme all’avvocato Hayden C. Covington, trovandosi così nel mezzo delle lotte legali da cui scaturirono molte notevoli vittorie dei testimoni di Geova davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Il 15 ottobre 1971 era stato nominato membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, e in tale veste aveva lavorato per conto del Comitato del Servizio e di quello Editoriale.

      Il fratello Jackson era una persona umile che si teneva in disparte e non si dava mai delle arie. Migliaia di persone in tutto il mondo lo conoscevano semplicemente come “Bill”. Era d’indole mite sempre avvicinabile, amichevole e simpatico. Metteva sempre gli altri a loro agio. Nel discorso funebre pronunciato alla Betel di Brooklyn, il fratello F. W. Franz ha detto: ‘Ringraziamo Geova di averci dato questo eccellente Testimone. Egli ha portato fedelmente a termine la sua vita terrena, e la sua ricompensa è certa. Bill Jackson era un uomo veramente devoto’.

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