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Che cosa accade al cibo?Svegliatevi! 1971 | 8 gennaio
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Che cosa accade al cibo?
QUANTO veleno volete mangiare? Indubbiamente tale suggerimento vi ripugnerà. Probabilmente pensate di non voler affatto mangiare veleno.
Tuttavia, che ve ne rendiate conto o no, gran parte del cibo in molti paesi, specialmente negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali, contiene ora piccole quantità di prodotti chimici che potrebbero uccidervi se ne mangiaste in grandi quantità. L’uso di questi prodotti chimici è aumentato specialmente dalla seconda guerra mondiale.
Potete pensare che, mentre tali prodotti chimici sono aggiunti ai cibi in scatola, almeno quando comprate frutta, ortaggi o carne fresca possiate evitarli. Ma quasi tutti questi prodotti, in un modo o nell’altro, sono stati trattati con prodotti chimici molto tempo prima che li compraste.
I prodotti chimici aggiunti ai cibi sono detti “additivi”. Oggi se ne usano letteralmente centinaia. Molti di questi additivi sono sintetici, sostanze chimiche fabbricate dall’uomo in laboratorio.
Quanto è oggi esteso l’uso di questi additivi? William Longgood, nel suo libro The Poisons in Your Food, commenta: “Praticamente ogni boccone di cibo che mangiate è stato trattato con qualche composto chimico in qualche momento della lavorazione: coloranti, sbiancanti, emulsionanti, antiossidanti, sostanze per conservare, aromi, sostanze per arricchire l’aroma, stabilizzanti, spray tossici, sostanze acidificanti e alcalinizzanti, deodoranti, sostanze umidificanti, agenti essiccanti, gas, opacizzanti, composti ispessitori, disinfettanti, sostanze per sfrondare, fungicidi, composti neutralizzanti, sostanze dolcificanti artificiali, agenti antiagglutinanti e antischiumogeni, disidratanti, composti per la salatura, sostanze idrolizzanti e idrogenanti, composti che fan maturare, sostanze integranti e molte altre”.
Recente pubblicità
Gli additivi sono stati recentemente oggetto di cronaca a causa della pubblicità fatta ai ciclammati. I ciclammati erano tra gli oltre 600 additivi alimentari “Generalmente riconosciuti innocui” (chiamati la lista GRAS) dall’Amministrazione statunitense per gli Alimenti e i Farmaci.
I ciclammati sono dolcificanti chimici prodotti dall’uomo che sostituivano lo zucchero per ragioni dietetiche o sanitarie. Erano usati in bevande analcoliche, gelati, condimenti per insalate, budini, gelatine e marmellate e anche nei sottaceti. Venivano impiegati praticamente in ogni alimento dietetico e anche nelle vitamine aromatizzate per bambini.
Comunque, gli esperimenti mostrarono che i ciclammati potevano causare il cancro nei topi e nei ratti, nonché la nascita di pulcini deformi. Questo era in contrasto con la legge americana secondo cui nessun additivo alimentare “sarà considerato innocuo se si riscontra che provoca il cancro quando sia ingerito da un uomo o da un animale”. — Emendamento Delaney circa la Legge sui Generi Alimentari, Farmaci e Cosmetici del 1958.
Pertanto, le bevande dietetiche contenenti ciclammati furono proibite, benché i cibi dietetici e le medicine che li contengono, se debitamente munite di etichetta, si potessero vendere senza ricetta. Parecchi altri paesi imitarono gli Stati Uniti e proibirono l’uso dei ciclammati.
Due lati
Questa pubblicità fatta ai dolcificanti artificiali spinse molti a mettere in questione l’uso di altri additivi. C’era rischio nell’aggiungere a tanti prodotti alimentari sostanze chimiche fabbricate dall’uomo? Alcuni esperti erano preoccupati per il fatto che troppi additivi non erano stati in realtà sufficientemente sperimentati per determinarne l’innocuità anche se erano già nella lista GRAS.
Alcuni dicono che questi prodotti chimici siano innocui nelle quantità usate, benché ammettano che in dosi assai più grandi possono essere nocivi, perfino uccidere. D’altra parte, alcuni sostengono che se un prodotto chimico è velenoso in grandi quantità, è sempre velenoso in piccole quantità: l’arsenico è arsenico, dicono, indipendentemente da quanto poco ne usiate. Sostengono pure che giacché pochi, se non nessuno, di questi additivi hanno valore nutritivo, perché correre il rischio di usarli?
Perché ci dev’essere dubbio sull’innocuità degli additivi alimentari? Perché mentre alcune di queste sostanze chimiche in grandi quantità hanno prodotto il cancro e altri effetti nocivi in esperimenti su animali come topi e ratti, non è certo che ciò accada negli uomini i quali ne consumano molto meno nell’alimentazione. E questi additivi non sono stati usati in misura così grande abbastanza a lungo per scoprire chi ha ragione.
Perché si usano gli additivi?
Se molti additivi chimici, specialmente quelli prodotti dall’uomo, non hanno valore alimentare, come si ammette, e a lungo andare possono anche essere pericolosi, perché vengono usati? Perché l’uomo ha deliberatamente aggiunto questi prodotti agli alimenti così essenziali per la sua salute?
Col sorgere delle grandi città divenne sempre più necessario non solo spedire i prodotti alimentari a grandi distanze ma conservarli in depositi e sugli scaffali per lunghi periodi di tempo. Si doveva fare qualche cosa per impedire che si deteriorassero. Per cui furono aggiunte sostanze chimiche per fermare lo sviluppo di organismi che normalmente fanno deteriorare il cibo.
Quindi cominciarono a richiedersi alimenti dietetici, specialmente cibi e bevande che non ingrassino. Questo significò, per esempio, che nelle bevande analcoliche lo zucchero non andava bene come dolcificante, perché aggiungeva calorie. Quindi si sostituirono allo zucchero sostanze chimiche dal sapore dolce.
Un’altra ragione dell’impiego degli additivi fu quando divennero comuni i cibi già cucinati, come i “pranzi della TV”. La massaia doveva semplicemente riscaldarli e servirli. Comunque, furono aggiunte sostanze chimiche per preservarli e migliorarne il sapore e l’aspetto fin quando il consumatore li comprava.
Il consumatore non è senza colpa. Troppe persone vogliono cose che siano piacevoli da vedere e da toccare e abbiano un buon sapore indipendentemente dal valore alimentare. Quindi i fabbricanti mettono nei cibi sostanze chimiche che producono questi effetti. Per esempio, un pezzo di pane bianco può avere bell’aspetto, apparire soffice e avere anche un buon sapore. Ma di solito è fatto con farina di grano sbiancata, dalla quale la maggior parte del nutrimento è stato eliminato con la lavorazione. Vi sono aggiunte sostanze chimiche per fargli avere un bell’aspetto, gradevole composizione, buon sapore e per conservarlo. Spesso vi sono aggiunte alcune vitamine sintetiche ed è venduto come pane “integrato”. Il consumatore compra volentieri simile prodotto, invece di rifiutarlo.
In relazione al pane, il sig. Longgood osserva: “La sorte riservata a un innocente chicco di grano si addice più agli annali del delitto che a un trattato sui cibi”. Egli dice: “La comune pagnotta di pane bianco commerciale venduta oggi è primariamente il prodotto dell’abilità chimica, dell’ingegnosa tecnologia meccanica e dell’astuzia pubblicitaria. È sottoposto a un bombardamento di sostanze chimiche, spogliato praticamente di ogni nutrimento, arricchito con alcune vitamine sintetiche, trattato con un emulsionante per mantenerlo soffice e . . . venduto al pubblico credulo come prodotto integrato. Il pane e la maggioranza degli altri articoli commerciali cotti al forno sono più strettamente affini alla provetta che alla natura”.
Se vivete nel mondo occidentale, anche la carne che comprate è stata probabilmente trattata con composti chimici. A molti animali sono somministrati ormoni sessuali da giovani e poi vengono alimentati con ormoni sintetici, antibiotici e altre sostanze chimiche perché raggiungano il massimo peso e per impedire alcune malattie. Inoltre, i loro corpi contengono insetticidi assimilati dal foraggio chimicamente irrorato oltre che chimicamente fertilizzato. Molti prodotti di carne, come la carne insaccata, sono ulteriormente trattati con composti chimici nei processi di salatura, aromatizzazione, colorazione e conservazione.
Di questi prodotti chimici quanti ne mangia la persona media? Si calcola che ne mangi circa 1.350 grammi all’anno. Ma qual è l’effetto di questi additivi chimici?
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Gli additivi chimici sono nocivi?Svegliatevi! 1971 | 8 gennaio
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Gli additivi chimici sono nocivi?
IL PUBBLICO è invitato a credere che tutti gli additivi chimici contenuti negli alimenti non siano nocivi, giacché la quantità che se ne mangia ogni giorno è di solito piccolissima. Tuttavia, questa è la domanda che assilla la mente di coloro che ragionano su quanto sono invitati a credere: Se una grande quantità di un prodotto chimico è velenosa e nociva, non sarà nocivo anche un pochino ogni giorno, impiegando solo più tempo a fare effetto?
Coloro che sostengono l’innocuità degli additivi accennano spesso al fatto che una piccola quantità di sale fa bene alla salute della maggioranza, ma grandi quantità di sale possono uccidere. Perciò pensano che altre sostanze chimiche siano innocue in piccole quantità. Ciò può essere vero, purché queste altre sostanze chimiche possano essere eliminate come le quantità in eccesso di sale e non si accumulino nel corpo come il DDT.
Si può sostenere che non ci sia ancora la prova specifica che questi additivi chimici nuocciano alla gente. Ma non è questo un mettere il carro davanti ai buoi? Forse è meglio affermare il contrario, che non c’è ancora la prova specifica che questi additivi alimentari non nuocciano alla gente. Non sarebbe dunque sensato tenere assolutamente al minimo l’uso di tali additivi fino a quando non sia svanita ogni ombra di dubbio sulla loro innocuità?
Un caso pertinente: Molto tempo fa alcuni sostenevano che il fumo probabilmente era nocivo. Ma non era possibile vedere di giorno in giorno alcun visibile cambiamento nella salute, per cui i sostenitori delle sigarette si compiacevano di dire che non c’era nessun danno. Ora, dopo decenni di esperienza, è stato definitivamente stabilito che il fumo nuoce alla salute. Può causare cancro, malattie cardiache e altri disturbi. Ma ci vollero molti anni per dimostrarlo. Chi può dire che pure gli additivi alimentari non abbiano effetti nocivi, anche se a lunga scadenza?
Ci sono enormi differenze nella costituzione del corpo. Probabilmente conoscete persone che possono star fuori al freddo per lunghi periodi senza ammalarsi. Tuttavia, altri possono star fuori solo brevemente e contrarre una malattia.
Nessuno può dire qual è il limite di tolleranza di ciascuno. Ciò che può non danneggiare uno che ha abbastanza vitalità così che il suo corpo respinga gli agenti nocivi può uccidere un altro che non ha tale vitalità. Chi può dunque dire quanto di un prodotto chimico danneggia realmente la salute di una persona? Anche se è solo una piccola percentuale della popolazione ad essere danneggiata, vi piacerebbe far parte di quella percentuale?
Coloro che sostengono una certa veduta possono farvi notare i risultati di certi esperimenti. Ma tale evidenza è sempre conclusiva? Per esempio, a dei ratti ben nutriti in un periodo di sei mesi non fu dato da bere altro che bevande a base di cola. Fu riscontrato che i loro denti si dissolvevano fino alle gengive. Si dice che gli acidi contenuti in queste bevande dissolvano il ferro e la pietra calcarea. Apparentemente questo può sembrare un esperimento molto significativo e se ne può trarre la conclusione che ne deriverebbe certo un danno agli uomini se bevessero tali bevande, sia in un lungo periodo di tempo che solo ogni tanto.
Comunque, gran parte del peso di questo argomento va perduto quando qualcuno accenna al fatto che anche gli acidi contenuti nel succo di limone e nell’aceto scioglieranno il ferro e la pietra calcarea. Quindi, se gli acidi della cola in piccole quantità sono nocivi a lunga scadenza, si potrebbe dire che anche il succo di limone e l’aceto siano nocivi alla salute. È dunque evidente che occorre vasta conoscenza per trarre valide conclusioni.
Chi ne sa di più?
In questa controversia degli additivi alimentari si riscontra che le opinioni variano da un estremo all’altro. Ad alcuni piace pienamente ogni additivo che soddisfa ed eccita i sensi. I conservatori, d’altronde, vi chiederanno: Se il Creatore avesse voluto che certe sostanze chimiche fossero nei nostri cibi, non ve le avrebbe messe? Dopo tutto, chi conosce meglio la composizione e l’equilibrio dei cibi, il Creatore o gli uomini imperfetti?
Facciamo questo ragionamento: Se aveste una bella automobile che richiedesse benzina della migliore qualità, che accadrebbe se cominciaste a mettere nel serbatoio della benzina particelle di terra e carburante da quattro soldi? Col tempo comincerebbe a funzionare male e infine si guasterebbe, e la sua durata sarebbe abbreviata.
Il dott. William E. Smith, che ha fatto ricerche sul cancro, disse: “La diffusa abitudine d’introdurre nell’organismo umano un’interminabile serie di molecole biologicamente estranee per svariati vantaggi commerciali non è dissimile dal gettare una raccolta di dadi e bulloni nella più delicata macchina che si conosca”.
Molti hanno concluso che non si tratta più del fatto che gli additivi chimici siano nocivi o no. Secondo loro la questione riguarda solo l’entità del danno. Il dott. Edward Ryan, ex direttore di Dental Digest dichiarò: “Ogni volta che una sostanza naturale è eliminata da un cibo, ogni volta che un adulterante è aggiunto a un alimento, si turba l’equilibrio della natura. . . . I processi chimici e cellulari in seno alle cellule non possono reagire ai passeggeri capricci dei chimici senza che ne sia turbato il funzionamento”.
Le debite conclusioni
Chemical Week del 10 dicembre 1969 commentò: “Il crescente problema di mettere sempre più prodotti chimici nei cibi, osservò Maurice Shils, professore aggregato di medicina presso l’Università Cornell e convenzionato, fa ‘parte del problema dell’inquinamento. Dovrebbe esserci buona ragione prima di introdurre nuove sostanze chimiche nei nostri alimenti’”.
Il paragone di queste sostanze chimiche con gli inquinanti suscita un altro aspetto della questione. La persona media può non mangiare abbastanza di un qualsiasi additivo chimico ogni giorno per esserne danneggiata, ma prende più di una sola sostanza chimica nel cibo che mangia ogni giorno. E per di più, ne assimila molte da altre fonti.
La gente è sempre più preoccupata per l’ambiente inquinato in cui vive. Ci sono sostanze chimiche estranee in gran parte dell’acqua potabile. Il suolo che produce gran parte del cibo è stato impregnato di insetticidi e concimi chimici. E che dire dell’aria che respiriamo? In molti paesi è decisamente disgustosa. Per esempio, un resoconto inerente ai risultati ottenuti dagli scienziati americani del Centro di Ricerca delle Scienze Atmosferiche dichiara: “L’ultima traccia d’aria pura notata dal centro negli Stati Uniti era a Flagstaff, nell’Arizona, ma scomparve sei anni fa quando . . . l’inquinamento atmosferico dalla costa californiana raggiunse la città settentrionale dell’Arizona”. — Register di New Haven, 21 dicembre 1969.
Newsweek del 26 gennaio 1970 riferì: “I rifiuti che sono nell’aria negli U.S.A. paralizzano il bestiame in Florida, scolorano la vernice delle case e delle automobili a Lincoln, nel Maine, fanno morire i pini a circa 100 chilometri da Los Angeles e rovinano le orchidee nel Texas e nell’Illinois nonché gli spinaci nella California meridionale. Alcuni Americani pagano con la vita; disturbi respiratori come asma, bronchite, cancro polmonare ed enfisema crescono a ritmo allarmante”.
Quando dunque traete le debite conclusioni, riscontrate che non si tratta più di una sola sostanza chimica in piccole quantità. L’assalto di tutti questi elementi innaturali — i composti chimici che sono nei cibi, l’aria sporca che respiriamo, le sostanze estranee nell’acqua che beviamo — può ben essere la causa di alcune malattie sofferte oggi dalle persone.
Che cosa si può fare
Che cosa si può fare preferendo non consumare tante sostanze chimiche? Mentre in gran parte del mondo è oggi impossibile evitarle completamente giacché il loro uso è così esteso e molte volte non visto, potete seguire i suggerimenti del prospetto a pagina 7.
Facendo personalmente tali cose recherete senza dubbio beneficio a voi stesso e alla vostra famiglia fino a un certo punto, ma non eliminerete le principali cause della cattiva salute e delle malattie. Anche se vivessimo in un ambiente non inquinato e gli additivi alimentari fossero proibiti per legge, il genere umano continuerebbe a subire gli effetti del peccato e della morte. L’uomo non può con le sue proprie opere liberarsi da questa maledizione adamica. E il problema dell’inquinamento è insito nell’attuale sistema di cose in cui viviamo, e questo sistema non è qualche cosa che noi possiamo cambiare.
Ma Dio può liberarci da entrambi. E nella sua Parola la Bibbia ha detto che lo farà. Ha specialmente preso nota del fatto che l’uomo rovina questa buona terra da Lui creata e ha dichiarato il Suo proposito di “ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. — Riv. 11:18.
Tutta l’evidenza che adempie la profezia biblica mostra che siamo molto vicini al tempo in cui Dio mostrerà la sua grande potenza e autorità ponendo fine a questo egoistico sistema di cose e a quelli che lo vogliono così. — 2 Tim. 3:1-5.
Dopo tale miracoloso atto di Dio, le attività del genere umano saranno amministrate dal giusto governo di Dio in cielo. La sua Parola promette che la terra diverrà un paradiso. Non solo sarà posto fine in modo permanente all’inquinamento dell’atmosfera, del suolo e dell’acqua della terra, ma ci sarà qualche cosa di gran lunga più meraviglioso: il genere umano sarà riportato a uno stato di perfezione di corpo e di mente! Pena e morte diverranno cose del passato. — Isa. 45:18; Luca 23:43; Riv. 21:4, 5.
Geova Dio, il Creatore dell’uomo e Colui che fa produrre alla terra cibo per tutte le cose viventi, sa quello che ci vuole per far avverare queste cose. Egli ha dato la sua immutabile parola che le farà divenire realtà. — Riv. 21:5.
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