-
Mostriamo l’amore che salva il prossimoLa Torre di Guardia 1981 | 15 novembre
-
-
I Testimoni hanno validi precedenti scritturali per compiere l’opera di casa in casa. Quando Gesù mandò i suoi discepoli, comandò loro di portare il messaggio nelle case delle persone. (Matt. 10:7, 12, 13, 42; Luca 10:5, 6) Inoltre l’apostolo Paolo disse agli anziani della congregazione di Efeso: “Voi sapete bene come dal primo giorno che misi piede nel distretto dell’Asia sono stato per tutto il tempo con voi, . . . mentre non mi sono trattenuto dal dirvi alcuna delle cose che erano profittevoli né dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa. Ma ho completamente reso testimonianza a Giudei e Greci intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù”. — Atti 20:18-21.
Sì, Paolo insegnò “di casa in casa”. Non c’è dubbio che visitò coloro che erano già cristiani per rafforzarli e incoraggiarli, ma non possiamo assolutamente limitare le suddette parole di Paolo a tali attività pastorali. Perché no? Perché Paolo disse che predicava il “pentimento verso Dio e [la] fede nel nostro Signore Gesù” sia a giudei che a greci. Queste parole indicano chiaramente che non erano ancora cristiani. Che la considerasse un’opera di salvezza si può capire dalle sue ulteriori parole, cioè che, avendo predicato, era “puro del sangue di tutti gli uomini”. — Atti 20:25-27.
MODELLO PROFETICO
Tutto questo è confermato da una profezia che si trova nel nono capitolo di Ezechiele, dove viene prefigurata l’attività di casa in casa svolta oggi dai testimoni di Geova. Essa parla di una visione che il profeta Ezechiele ebbe circa 2.500 anni fa.
Nel capitolo precedente il profeta dice di avere avuto una visione in cui erano raffigurate varie forme di idolatria e apostasia commesse dai giudei nel tempio di Gerusalemme. Poi, nel capitolo 9, Ezechiele narra una visione di sei uomini armati con armi per infrangere e di un settimo uomo vestito non con l’armatura ma di lino, con un corno da segretario al fianco. A quest’uomo fu detto di passare attraverso la città di Gerusalemme e di “apporre un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le cose detestabili che si fanno in mezzo ad essa”. (Versetto 4) I sei uomini con le armi per infrangere ricevettero il comando di seguirlo e di giustiziare tutti quelli che non avevano il segno, sì, tutti quelli che non sospiravano e non gemevano per tutte le cose malvage commesse nella città.
Come avrebbe fatto quest’uomo vestito di lino a trovare tutti coloro che sospiravano e gemevano? La Torre di Guardia del 1º luglio 1972 spiegava: “Non semplicemente andando nella pubblica piazza o nel luogo di mercato, ma andando alle case delle persone, di casa in casa. In questo modo avrebbe potuto udire le loro accorate espressioni e decidere se dovevano esser segnate sulla fronte o no. Questa non era un’operazione rapida, niente affatto, ma richiedeva di andare pazientemente e coscienziosamente di casa in casa o di porta in porta e di fare un’onesta ispezione, non mostrando nessuna parzialità ma segnando solo quelli che sinceramente erano addolorati per tutte le cose detestabili che altri compivano dentro la città reale. L’‘uomo vestito di lino’ . . . appose il segno distintivo sulla loro fronte dove poteva pubblicamente esser visto da amici o nemici”.
Come l’uomo vestito di lino doveva fare visite di casa in casa per adempiere pienamente l’obbligo di apporre il segno su coloro che meritavano d’essere risparmiati, così oggi i testimoni di Geova devono compiere l’opera di casa in casa per trovare tutti quelli che amano la verità e dare loro l’opportunità di fuggire al regno di Dio.
Cos’è che oggi corrisponde al segno apposto dall’uomo vestito di lino sulla fronte di coloro che meritavano d’essere risparmiati? Sembra che l’avere il segno sulla fronte rappresenti il coltivare una personalità cristiana. Solo avendo tale personalità si meriterebbe d’essere risparmiati da coloro che eseguiranno il giudizio di Geova nella veniente “grande tribolazione”. (Matt. 24:21) Una personalità cristiana sarebbe qualcosa che tutti potrebbero vedere, come un segno sulla fronte potrebbe essere visto da tutti. Le Scritture esortano ripetutamente a coltivare tale personalità cristiana. È ovvio che per apporre tale segno su una persona ci vogliono molto tempo, energie e mezzi, ma i testimoni di Geova sono lieti di fare tali sacrifici. Anche in questo modo mostrano l’amore che salva il prossimo. — Efes. 4:20-24; Col. 3:9-11.
Il primo passo, che consiste nell’andare di casa in casa per trovare coloro che amano la verità e la giustizia e che sospirano e gemono per le malvage condizioni prevalenti nel mondo, è importante, ma è pur sempre il primo passo. Per mostrare l’amore che salva il prossimo, il servitore di Geova deve fare anche visite ulteriori e condurre studi biblici. Gli studenti biblici devono inoltre imparare a pregare, frequentare la congregazione cristiana e mettere in pratica i principi biblici nella propria vita. A loro volta, devono essi stessi partecipare all’opera di far conoscere ad altri ancora le cose che essi imparano. Tutto questo dovrebbe portarli a dedicarsi a Geova Dio per fare la sua volontà ed essere battezzati. Tale condotta è essenziale per ricevere il “segno”, per rivestire la personalità cristiana. E svolgendo questa attività i testimoni di Geova mostrano veramente l’amore che salva il prossimo.
-
-
La sfida dell’opera di casa in casaLa Torre di Guardia 1981 | 15 novembre
-
-
La sfida dell’opera di casa in casa
UN TESTIMONE di Geova sui 75 anni andava di porta in porta; zoppicava, ma non è strano, poiché aveva tutt’e due le gambe di legno. Come ebbe bussato a una porta, gli rispose una donna che, puntandogli un dito contro, chiese con tono adirato: ‘È un testimone di Geova?’
L’uomo rimase qualche istante in silenzio e poi, guardando la donna fisso negli occhi, disse: ‘Le dirò, signora, mi sforzo di esserlo, ma non è facile. Mi ci impegno. È un compito arduo. Può immaginare cosa significa essere testimone dell’Altissimo, Geova, il Sovrano dell’universo? È una cosa impegnativa. Le dirò, signora, che mi sforzo’.
Cosa rispose la donna? Non una parola. Cosa avrebbe potuto dire?
Non si può negare. Andare di casa in casa a portare la buona notizia del regno di Geova Dio è una vera sfida. È senz’altro per tale ragione che solo i Testimoni hanno adottato questa forma di evangelizzazione. Nessun altro gruppo religioso dà risalto a questa attività o esige che sia compiuta da tutti i suoi membri. Ed è molto interessante che coloro che criticano
-