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  • Le formiche rosse, un insetticida naturale
  • Svegliatevi! 1985
Svegliatevi! 1985
g85 8/4 p. 24

Le formiche rosse, un insetticida naturale

“NESSUNO avrebbe mai creduto”, scrive Luca Ansaldo su La Stampa del 25 maggio 1983, “che le appartenenti al gruppo Formica rufa, comunemente chiamate Formiche rosse dei boschi, potessero divenire ausiliari dell’uomo nella protezione forestale. . . .

“Polizia anti-insetti permanente, gratuita e non inquinante, la Formica rossa si è rivelata utilissima all’economia forestale per la lotta contro i parassiti delle foreste: la sua azione devastatrice impedisce infatti agli altri insetti di svilupparsi in massa, limitando o annullando il danno che essi possono recare al bosco.

“È stato calcolato che la popolazione di un nido può distruggere nell’arco di una giornata fino a 100.000 insetti, tanto che quattro grandi nidi sono sufficienti a garantire una efficace protezione di un ettaro di bosco. In Italia il gruppo Formica rufa è presente in popolazioni naturali solo sulle Alpi, principalmente nelle foreste a forma di cupola (acervi), costituiti da aghi di conifere, frammenti di vegetali e terriccio, che ricoprono la parte sotterranea del nido”.

Come possono le formiche rosse sconfiggere degli insetti molto più grandi di loro? Luca Ansaldo spiega che esse attaccano ergendosi “verticalmente, con le mandibole spalancate e con l’addome rivolto al nemico in assetto di spruzzare l’acido formico. È questo l’asso nella manica delle formiche, che permette di aggredire un insetto ben più grande della loro mole.

“Molti anni fa”, prosegue il quotidiano, “è stato notato che durante una gravissima infestione avvenuta in Germania di processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) 15.000 ettari di bosco erano stati distrutti mentre in alcuni punti permanevano macchie verdi e lussureggianti: si osservò che gli isolotti di bosco indenni dall’infestione venivano protetti dalla Formica rufa, che divorava i bruchi di processionaria”.

La scoperta di questo “insetticida naturale” può avere un’applicazione pratica? Senza dubbio. “Si è così pensato di trapiantarle in boschi che ne erano privi allo scopo di dotarli di una protezione biologica del tutto naturale.

“Per raggiungere questo obiettivo, l’Organizzazione Internazionale di Lotta Biologica contro le piante e gli animali nocivi (Oilb) ha costituito [presso l’Università di Pavia] un ‘gruppo di lavoro Formica rufa’ con la collaborazione internazionale di numerosi specialisti. . . .

“Le formiche sono state inserite nel sistema di rapporti insetti-foresta sfavorevoli alla foresta allo scopo di rovesciare la situazione esistente. Si è così ottenuto negli ambienti trattati un nuovo equilibrio del tutto simile a quello originario alpino, vantaggioso per la foresta e quindi per l’economia umana”.

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