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  • Manteniamo una veduta equilibrata verso i disassociati
    La Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
    • non è una decisione che gli anziani possono prendere per loro. Gli anziani si interessano che il “lievito” non sia nuovamente introdotto nella congregazione mediante l’associazione spirituale con quelli che si son dovuti rimuovere perché erano un tale “lievito”. Pertanto, se un genitore disassociato va a visitare un figlio o una figlia o va a trovare i nipoti e gli è permesso di entrare nella casa cristiana, questo non interessa gli anziani. Egli ha il diritto naturale di visitare i suoi parenti e la sua progenie. Similmente, quando i figli o le figlie rendono onore a un genitore, benché disassociato, facendogli visita per vedere come sta di salute o di che cosa può avere bisogno, questo atto non è di per se stesso associazione spirituale.

      22. Oltre ai figli o alle figlie minorenni, perché sarebbe possibile accettare e far risiedere altri familiari disassociati in una casa cristiana, e a chi spetta questa decisione?

      22 In alcuni casi in cui un genitore disassociato è anziano o di salute cagionevole e ha bisogno di assistenza, il figlio o la figlia può ritenere opportuno prendere tale genitore in casa sua per adempiere i suoi giusti obblighi filiali. Anche i genitori cristiani di un figlio o di una figlia disassociata che non è più minorenne potrebbero decidere di riprenderla in casa per il fatto che ha un grave problema di salute o è inabile a causa di un incidente o è in difficili condizioni finanziarie. Queste sono decisioni umanitarie che le famiglie cristiane devono prendere e gli anziani della congregazione non devono intervenire se non c’è nessuna valida prova che venga nuovamente introdotta nella congregazione un’influenza corruttrice.

      23. In quali circostanze non sarebbe concesso neppure ai familiari il permesso di visitare una casa cristiana?

      23 Anche quando si tratta di parenti, comunque, se un disassociato si serve dei suoi legami familiari per svolgere un’attività simile a quella descritta in II Giovanni 7-11, i parenti cristiani gli negano giustamente l’ingresso in casa loro, informando piuttosto il disassociato che non è benvenuto dal momento che la visita è fatta allo scopo di promuovere credenze o condotta errata. — Giuda 3, 4; si paragoni Deuteronomio 13:6-8.

      24. Non trattandosi di parentela carnale, i componenti della congregazione a chi devono saggiamente lasciar prendere la direttiva nel ristabilire i disassociati?

      24 Quando non si tratta di parentela carnale, i componenti della congregazione faranno bene a capire che è opportuno lasciare agli anziani, come pastori del gregge, la principale responsabilità di esortare o di operare per la riabilitazione di disassociati che, benché in un certo senso siano ancora ‘lontani’ come il figlio prodigo sulla via del ritorno, ciò nondimeno, danno prova di voler seguire una condotta giusta. Forse in alcuni casi gli anziani riterranno che certuni potrebbero aiutare il disassociato a riabilitarsi, probabilmente per il fatto che sono stati in origine il mezzo mediante il quale egli venne alla conoscenza della verità.

      VANTAGGI DI UNA VEDUTA EQUILIBRATA

      25. (a) Che cosa ci permetterà di mantenere una veduta equilibrata verso i disassociati? (b) In che modo si è ‘consegnati a Satana per la distruzione della carne, acciocché lo spirito sia salvato’, secondo I Corinti 5:5?

      25 Attenendoci alle Scritture, senza sminuire quello che dicono né leggere in esse qualcosa che non dicono, saremo in grado di mantenere una veduta equilibrata verso i disassociati. Ricorderemo sempre la ragione della disassociazione, che è quella di mantenere la congregazione pura e approvata da Dio, libera da influenze corruttrici. Tale “lievito” farebbe “fermentare” spiritualmente l’intera “massa”, la congregazione. Quindi la congregazione ‘distrugge’ effettivamente questa peccaminosa influenza carnale di mezzo ad essa espellendo nel mondo dominato da Satana il trasgressore impenitente, affinché lo “spirito”, la prospettiva, i sentimenti e i motivi predominanti della congregazione siano preservati, salvati. — 1 Cor. 5:5.

      26. (a) La veduta equilibrata che cosa permetterà ai componenti della congregazione di riflettere, e come può questo avere un effetto molto benefico e rincorante su chi desidera essere riaccettato nella congregazione? (b) Che cosa possono ora ritenere opportuno fare gli anziani nel caso che certi disassociati abitino nella zona dove fa servizio la congregazione?

      26 Nello stesso tempo una veduta equilibrata ci farà riflettere armoniosamente le divine qualità del nostro Padre celeste, che è sia giusto che misericordioso. Quelli che sono stati disassociati e che sono sinceramente spronati dal loro cuore a voler tornare non avranno perciò nessuna ragione di esitare o di dubitare circa il modo in cui saranno accolti i loro sforzi di tornare. Non temeranno d’essere respinti freddamente o con indifferenza. Comprenderanno che la loro situazione non è disperata e che gli anziani della congregazione mostreranno loro soccorrevolmente quello che devono fare per riavere una condizione approvata nella congregazione del popolo di Dio e per goderne appieno tutti i benefici. Nei casi in cui gli anziani hanno vere ragioni di credere che alcuni disassociati della zona in cui la congregazione fa servizio sono all’oscuro di tali provvedimenti, forse riterranno opportuno comunicare loro queste informazioni.

      27. (a) Che cosa è essenziale per riavere una condizione approvata nella congregazione? (b) Perché chi desidera ristabilirsi dev’essere spinto a manifestare questa qualità e a fare i passi necessari, con allegrezza di tutta la famiglia di Dio in cielo e sulla terra?

      27 È vero che per riavere una condizione approvata nella congregazione sarà necessaria da parte del disassociato una vera manifestazione di umiltà. (Isa. 57:15; Giac. 4:8-10) Ma è in gioco la vita stessa e, ora che il “tempo accettevole” della buona volontà e tolleranza di Dio è così breve, essi non vorranno certamente che l’orgoglio impedisca loro di volgersi al loro Padre celeste e cercare di nuovo una buona reputazione presso di lui e la piena associazione con i suoi figli spirituali o con i suoi futuri figli nella loro felice relazione familiare. (2 Cor. 6:1, 2) Essi saranno invece grati a Dio che ha preso tali misericordiosi provvedimenti perché siano perdonati e si ristabiliscano, e riconosceranno che ‘questa benevola qualità di Dio cerca di condurli al pentimento’. — Rom. 2:4.

  • Come reagite all’apatia?
    La Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
    • Come reagite all’apatia?

      UNA delle cose più difficili da sopportare è quella d’essere fraintesi. È altrettanto scoraggiante se colui al quale parlate è apatico verso di voi. Vi sentite frustrati non riuscendo a fargli capire il vostro argomento, che forse voi sapete è molto importante per lui.

      I testimoni di Geova riscontrano sempre più che oggi vi è un generale spirito di apatia, di apatia verso la Bibbia e verso la ricerca di qualche cosa che ha relazione con la moralità o con le prospettive di migliori condizioni nel mondo. Infatti, molti non vogliono neppure pensare se non è in gioco un immediato, tangibile vantaggio materiale. Migliaia di persone sono completamente depresse, stanche di ascoltare: pensano che non ne valga proprio la pena.

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