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  • Moralità sessuale: una cosa possibile?
    La Torre di Guardia 1982 | 1° luglio
    • Moralità sessuale: una cosa possibile?

      VIVIAMO in un mondo saturo di sesso, e questo ha influito sia sui giovani che sui meno giovani. Forse siete d’accordo con quel giovane che ha detto: “Tutto quello che ci circonda è orientato verso il sesso. È una cosa così comune come respirare e dormire. Ogni volta che si prende in mano una rivista o che si accende il televisore ve lo trovate davanti. Nei negozi, al volante della vostra auto, al lavoro, a scuola, lo trovate ovunque! Il modo di agire, di parlare e di vestire della gente richiama continuamente l’attenzione sul corpo umano e sul sesso. È l’argomento di conversazione numero uno”. Recenti statistiche mostrano che, in tutto il mondo, un numero senza precedenti di adolescenti — e perfino di alcuni che non sono ancora entrati nell’adolescenza — hanno relazioni sessuali preconiugali.

      GRAN BRETAGNA: “Solo una ragazza su sei è ancora vergine a vent’anni e una su quattro ha avuto rapporti sessuali prima dei sedici anni”, rivela un sondaggio del 1980.

      CANADA: Un rapporto governativo compilato nel 1979 parla di “un’ ‘epidemia’ di ragazze madri adolescenti”.

      STATI UNITI: ‘Quattro ragazzi su cinque e due ragazze su tre hanno avuto rapporti sessuali prima dei diciannove anni’, secondo uno studio del 1981.

      GIAPPONE: In alcune città, ‘fra il 1970 e il 1979 il numero delle ragazze madri non ancora ventenni e poco più che ventenni si è moltiplicato per sessanta volte’.

      FRANCIA: “Più di metà delle studentesse francesi affermano di avere regolarmente rapporti sessuali”, indica un sondaggio del 1980.

      “Gravidanze fra adolescenti: un crescente problema mondiale”: questo il titolo di un articolo pubblicato recentemente dal giornale Brazil Herald. L’articolo fornisce le prove di tali aumenti in Inghilterra, Galles, Germania Orientale e Russia. Niente meno che l’85 per cento di tutti i casi denunciati di malattie veneree riguardano giovani. Tali malattie hanno assunto proporzioni epidemiche in tutto il mondo.

      Non tutti i giovani però sono d’accordo che non valga la pena di mantenersi casti. Molti hanno deciso che avranno relazioni sessuali solo dopo il matrimonio. Ma non è facile per loro mantenere la castità e ‘astenersi dalla fornicazione’ come comanda la Bibbia. (I Tessalonicesi 4:3) Forse chiedono giustamente: ‘C’è qualche forza che possa aiutare l’individuo a resistere a questa spaventosa ondata di amore libero?’

      Sì, c’è. L’esistenza di questa forza fu dimostrata in modo sorprendente 2.000 anni fa durante uno dei periodi di peggiore degenerazione morale della storia.

      “La mostruosa morale di Roma”

      Lo statista romano Seneca fu testimone oculare delle condizioni del mondo romano all’epoca in cui si sviluppò il cristianesimo. Egli ammise: ‘Ogni giorno il desiderio di fare il male diventa più grande. La malvagità si è impadronita a tal punto dei cuori che non si può dire che l’innocenza sia rara: non esiste più’. Giovenale, vissuto anch’egli in quel periodo, parla della “mostruosa morale di Roma”.

      Descrivendo le persone del suo tempo uno scrittore biblico disse che ‘avevano superato ogni senso morale’. (Efesini 4:19) L’amore libero era considerato una cosa normale. L’antico storico Lampridio, parlando di quell’epoca, dice che uno scapolo doveva avere un’amante, “perché era impossibile che ne facesse a meno”. Ma cosa aveva favorito un’atmosfera così sordida?

      ‘Se un dio lo fa, perché io no?’

      Gli dèi dei romani, per la maggior parte imitazioni di quelli dei greci, erano considerati modelli di comportamento. Ma com’erano immorali! Venere e Flora erano sfacciate prostitute, Bacco era un ubriacone, Mercurio era un ladro e Apollo un seduttore di donne. Perfino Giove, il principale e il più saggio degli dèi, si diceva avesse commesso adulterio o incesto con cinquantanove donne!

      Che effetto avevano questi esempi sul popolo? In un dramma dell’epoca viene rappresentato un giovane che si chiede se debba o meno commettere fornicazione con una bella ragazza. Egli nota quindi una raffigurazione di Giove che seduce una donna. “Se un dio lo fa, perché io che sono un uomo no?” ragiona e “così decisi di farlo”. Questo dramma rispecchiava la vita reale poiché Seneca scrisse che l’immoralità sessuale non era più una cosa vergognosa per un uomo “poiché vedeva che gli dèi non erano meglio di lui”. Non c’è dubbio che le invisibili menti superiori che avevano formulato questo concetto della divinità erano i ‘figli di Dio’ che si erano ribellati ai giorni di Noè, scendendo sulla terra per avere relazioni immorali con le figlie degli uomini. Pur essendo tornati nel reame spirituale, questi pervertiti sessuali han continuato a permeare la società umana con uno spirito d’immoralità. — Genesi 6:1-4; Giuda 6, 7.

      “Un mercato per la fornicazione”

      Atenagora, scrittore del secondo secolo, afferma che a quel tempo alcuni avevano creato “un mercato per la fornicazione e aperto infami luoghi di ritrovo dove i giovani potevano trovare ogni sorta di ignobile piacere”. Questo “mercato” che “vendeva” pubblicamente rapporti sessuali illeciti includeva il teatro. I temi degli spettacoli erano le vicende amorose degli dèi. Gli attori indossavano spesso “abiti aderenti” che li facevano sembrare nudi. Inoltre, sulle pareti delle case e dei templi erano dipinte scene di “indescrivibile licenziosità”, che a volte rappresentavano addirittura rapporti sessuali, e in molti casi queste scene erano esposte alla vista dei cittadini. Le statue degli dèi immorali, che spesso venivano presentati nudi, erano esposte alla vista anche dei più giovani. E tra i giovani circolava liberamente una letteratura tra le più oscene in quanto a linguaggio e descrizioni. Dall’infanzia la loro mente era contaminata perché leggevano, o erano loro lette, le avventure degli dèi e delle dee.

      A ciò si aggiungano le popolarissime terme, frequentate dalle masse e considerate poco meno che “case di prostituzione con un nome rispettabile”; le palestre, dove giovani e vecchi si esercitavano nudi e che divennero covi di omosessuali; e le feste, che spesso erano nient’altro che orge sessuali in pubblico. La situazione divenne proprio come quella descritta dall’apostolo Paolo nella sua lettera ai cristiani di Roma. Riferendosi a coloro che ‘rendevano sacro servizio alla creazione anziché al Creatore’ e che seguivano la morale corrente dell’epoca, scrisse: “Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali, poiché le loro femmine hanno mutato il loro uso naturale in uno contro natura; e similmente anche i maschi hanno lasciato l’uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno”. (Romani 1:24-27) La descrizione di Paolo era estremamente accurata, poiché la depravazione morale del mondo greco-romano portò a una delle pratiche più disgustose della storia: l’abuso sessuale di ragazzi giovanissimi da parte di uomini anziani. Questa sordida pratica era esaltata nei poemi e nei drammi e l’intera società ne era infettata.

      Se foste vissuti allora e aveste visto tutt’attorno a voi i segni della corruzione morale, come sarebbe stato difficile mantenere la purezza! Sì, il giovane uomo o la giovane donna che avesse voluto mantenere la virtù avrebbe veramente avuto bisogno di forza morale e devozione ai princìpi morali. Ma in mezzo a tutto questo, e come per miracolo, alcuni manifestarono tale virtù.

      Un miracolo di purezza morale

      Dopo aver elencato il genere di persone immorali di cui l’antica Corinto era piena — fornicatori, adulteri, omosessuali, ecc. — l’apostolo Paolo, nella sua lettera alla congregazione cristiana di quella città, scrisse: “Questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati”. (I Corinti 6:9-11) Gli insegnamenti del vero cristianesimo avevano dato ai suoi seguaci la forza morale per cambiare e stare lontani dall’immoralità sessuale.

      “Forse la caratteristica più spiccata della dottrina cristiana era il fatto che insisteva sulla castità”, conclude William Sanger nel suo libro The History of Prostitution, che considera estesamente la morale dell’antichità. Egli aggiunge: “Sin dal principio le comunità cristiane ebbero ragione di vantare la loro purezza morale”. Che cosa aveva fatto loro conquistare tale reputazione? Con l’aiuto di Dio erano in grado di imitare un’“immagine” migliore di quella degli dèi ossessionati dal sesso.

      L’“immagine” migliore

      “Rivestitevi della nuova personalità”, consigliò l’apostolo Paolo, “che per mezzo dell’accurata conoscenza si rinnova secondo l’immagine di Colui che la creò”. (Colossesi 3:10) Mediante le informazioni ottenute dalle Scritture ispirate e mediante gli insegnamenti e l’esempio di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, i cristiani furono in grado di venire all’“accurata conoscenza” delle qualità del vero Dio, Geova. La Sua “immagine” era in netto contrasto con quella degli dèi romani.

      I veri cristiani consideravano il loro Creatore come loro Padre celeste che li amava e ne aveva cura. (I Pietro 5:6, 7) Avevano appreso che egli agiva sempre con giustizia, rettitudine e misericordia. Era puro e santo. (Deuteronomio 32:4; I Pietro 1:15, 16) Erano spronati dalle sue qualità e si sforzavano di seguire il consiglio ispirato: “Divenite perciò imitatori di Dio, come figli diletti”. (Efesini 5:1) Vedevano Dio come glielo aveva rivelato Cristo, cioè come un amico sempre presente. Potevano amarlo. Lo spirito dell’amore sincero riempiva il loro cuore e li spingeva a compiere opere cristiane.

      Dio aiutò quei primi cristiani per mezzo del suo spirito santo, che diede loro “potenza oltre ciò che è normale”. Inoltre, alle loro adunanze religiose veniva rammentata la necessità di mantenersi casti. Stando vicini ai loro fratelli cristiani riuscirono a essere fedeli. (II Corinti 4:7; Ebrei 10:24-26) “Noi che prima provavamo diletto nella fornicazione ora ci sforziamo d’essere puri”, dichiarò Giustino Martire, un cristiano professante del secondo secolo. Ma quella lotta per mantenere la purezza morale non era facile.

      Una lotta quotidiana

      Non dobbiamo dimenticare che i primi cristiani vivevano in un mondo depravato. Alcuni che divennero cristiani erano della “casa di Cesare”. (Filippesi 4:22) A quell’epoca il Cesare era Nerone, e i suoi vergognosi oltraggi alla morale sono ben noti. Egli organizzò i divertimenti più licenziosi. Arrivò al punto di “sposare” un giovane “con tutte le formalità del matrimonio regolare”.a Eppure quelli della sua “casa” che erano cristiani (forse funzionari governativi o servitori) si mantennero casti pur vivendo in quell’ambiente.

      I cristiani di Roma furono oggetto di molte pressioni e scherni. Per esempio, Seneca riflette l’opinione popolare quando scrive: “Chi non ha relazioni amorose è disprezzato”. “Se uno è casto è solo perché è brutto”. Altri si sarebbero lamentati: ‘Che donna era! Com’era sensuale, com’era allegra! Che uomo era! Com’era dissoluto, com’era lussurioso! Ora sono diventati cristiani: che peccato!’

      Ma quei primi discepoli non erano da commiserare. Potevano tenere dignitosamente la testa alta. Avevano la coscienza pulita. Come “figli di luce” divulgavano in lungo e in largo il loro messaggio puro senza alcun imbarazzo. (Efesini 5:8) Non avreste anche voi considerato un privilegio essere paragonati a una “roccia” morale in mezzo a quel mare di fango? Il loro modo di vivere veramente soddisfacente era in netto contrasto con quello delle persone delle nazioni ‘che non conoscevano Dio e si abbandonavano alla concupiscenza di appetito sessuale’ a loro danno. — I Tessalonicesi 4:5.

      Per esempio, nel primo secolo la vita aveva perso ogni significato per molti. Avevano bevuto l’inebriante calice del piacere sino alla feccia, esaurendo ogni possibilità di godimento. Non rimaneva più nessun incanto, nessuna raffinatezza e nemmeno soddisfazione. Giovenale scrisse di un omosessuale che, dopo essere stato respinto nella vecchiaia dall’amante, implorò: “Cosa farò ora dopo avere sprecato tutti questi anni e con le mie speranze deluse? Presto il fiore della vita appassirà; la nostra breve e misera esistenza sulla terra sta per finire: mentre beviamo, mentre chiediamo a gran voce ghirlande e profumi e ragazze, la vecchiaia si impadronisce lentamente di noi, negletti”. Mentre per quei fedeli cristiani non c’era nessuna delusione né infelicità.

      Anche se i veri seguaci di Gesù dovevano ingaggiare una lotta quotidiana per mantenersi moralmente puri, ne valeva la pena per avere pace mentale. La moralità sessuale era una cosa possibile.

      Esiste oggi una simile forza morale? Sì. Innumerevoli giovani, in ogni parte del mondo, diranno che la moralità sessuale è una cosa possibile. Questi giovani fanno parte delle congregazioni dei testimoni di Geova. Malgrado le corruttrici influenze morali esercitate dai divertimenti e dalla vita sociale della società odierna — che non ha nulla da invidiare a quella dell’antica Roma — questi giovani, come gruppo, si distinguono quali luminosi esempi di purezza.

      Tuttavia alcuni giovani che fanno parte di queste congregazioni cristiane hanno dei problemi al riguardo. Perfino alcuni che sono cresciuti in famiglie cristiane ogni tanto perdono di vista la morale biblica. Come possono i giovani cristiani mantenere la stessa purezza morale che fu così evidente tra i veri cristiani del primo secolo, nonostante gli enormi ostacoli? Come possono aiutarli i loro genitori? Due articoli che seguono forniranno consigli pratici. — Vedi pagina 8.

  • Significato delle notizie
    La Torre di Guardia 1982 | 1° luglio
    • Significato delle notizie

      Non rende il matrimonio più felice

      “Non dite più alla mamma che convivendo prima del matrimonio sarete più felici dopo”, dichiara “Psychology Today”. L’articolo riferisce i risultati di un nuovo studio indicanti che le coppie che hanno coabitato prima del matrimonio avevano le stesse probabilità di divorziare di quelle vissute separatamente. Questo studio condotto dall’Università della California a Los Angeles ha confermato i risultati simili ottenuti nel corso di uno studio condotto in precedenza dall’Agricultural and Mechanical University della Florida. Un altro dato interessante è che coloro che avevano coabitato prima del matrimonio avevano più problemi di adulterio, alcolismo e droga. Indipendentemente da tali risultati, comunque, coloro che desiderano coscienziosamente fare la volontà di Dio rispettano la norma scritturale di non avere relazioni sessuali prima del matrimonio, poiché la sua Parola dichiara: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. — Ebrei 13:4

      Un milione di madri adolescenti

      Ogni anno, solo negli Stati Uniti, più di un milione di studentesse rimangono incinte, dice l’Istituto Nazionale dell’Istruzione, e l’80 per cento di esse interrompono gli studi. L’Istituto comunica che circa metà di quelle che decidono d’avere il bambino se lo tengono, ma pochissime si sposano. Di conseguenza una grande percentuale di queste ragazze madri chiedono subito l’assistenza pubblica, poiché hanno poche speranze di riuscire mai a mantenersi da sole. Spesso anche i loro figli, una volta cresciuti, non finiscono le scuole, per cui anch’essi saranno a carico dell’assistenza pubblica.

      A questi risultati si aggiunga quanto segue: l’epidemia di malattie veneree tra giovani che praticano l’amore libero; i dispiaceri che la ragazza madre procura a se stessa e alla sua famiglia; in molti casi, l’omicidio connesso con l’aborto; il fatto che “i bambini nati a ragazze al di sotto dei quindici anni hanno il triplo dei disturbi cerebrali e del sistema nervoso” rispetto ai figli di donne di età superiore, secondo il Dipartimento della Sanità dell’Istruzione e del Benessere. Inoltre, considerate che questi bambini hanno il doppio delle probabilità di nascere prematuri, con un peso di soli due chili, col risultato che sono tre volte più soggetti a morire durante il primo anno di vita del figlio di una donna di 20-24 anni; e che la donna che ha un figlio quando è poco più che adolescente ha il doppio delle probabilità di subire un’isterectomia negli anni successivi rispetto alle donne che hanno figli quando sono più avanti con gli anni.

      Da questi fatti si vede che le relazioni sessuali illecite hanno pessimi frutti. Notate dunque la saggezza del consiglio contenuto nella Parola di Dio: “Fuggite la fornicazione”. (I Corinti 6:18) Oltre ai cattivi frutti delle relazioni sessuali immorali, c’è un’altra considerazione da fare che è anche più importante. Ed è che, “nessun fornicatore . . . ha alcuna eredità nel regno del Cristo e di Dio”. — Efesini 5:5.

      “Non credetegli”

      “Uccidono i loro simili, e pretendono d’essere cristiani. Non credetegli”, ha dichiarato Steve Whysall, redattore del “Sun” di Vancouver. Egli fa notare che le violenze perpetrate o appoggiate da persone che pretendono d’essere cristiane sono in diretto contrasto con gli insegnamenti di Gesù, che disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giovanni 13:34, 35.

      Dopo aver commentato gli episodi di violenza fra cattolici e protestanti nell’Irlanda del Nord, l’appoggio delle religioni a dittatori, l’Inquisizione e altri atti di violenza commessi da persone che si dichiaravano cristiane, Whysall ha detto: “Solo perché vanno in chiesa tutte le domeniche, citano le scritture e sono circondati da persone che fanno la stessa cosa, non sono per forza cristiani. Gesù Cristo disse: ‘Giudicate un albero dai suoi frutti’”. Whysall ha pure osservato: “Chi ha mai detto che chi faceva quelle cose orribili era cristiano? Oh, dite, sono le religioni di stato a dirlo. Chi ha mai detto che le religioni di stato sono cristiane? Così il papa ha benedetto Mussolini, e ci sono le prove che altri papi hanno commesso azioni ignobili in passato. Allora chi ha detto che erano cristiani? . . . Nessun cristiano può far guerra a un altro cristiano: sarebbe come se un uomo combattesse contro se stesso. I veri cristiani sono fratelli e sorelle in Gesù Cristo. . . . e non farebbero mai, mai del male a un altro intenzionalmente”. Ha aggiunto che anche in tempo di lotta i “veri cristiani” “operano per l’amore e l’armonia e l’unità”.

  • Giovani, la moralità biblica è la via migliore?
    La Torre di Guardia 1982 | 1° luglio
    • Giovani, la moralità biblica è la via migliore?

      “Io, Geova, sono il tuo Dio, che ti insegno per il tuo beneficio, che ti faccio calcare la via per la quale dovresti camminare”. — Isaia 48:17.

      1. Perché la giovinezza è un bel periodo della vita, ma quale atteggiamento hanno alcuni?

      “I GIORNI della giovinezza sono i giorni della gloria”, ha scritto un poeta. Molti giovani sono d’accordo, poiché la giovinezza è un periodo in cui si è spensierati e liberi dalle gravose responsabilità dell’età adulta. Molti giovani però sono impazienti di provare tutti i piaceri che si offrono sia ai giovani che agli adulti. Il loro atteggiamento si può riassumere così: ‘Non vogliamo aspettare; vogliamo provare tutto e subito’.

      2. (a) Cosa indicano recenti statistiche riguardo ai giovani e alla morale? (b) Ritenete che queste tendenze influiscano sui giovani della congregazione cristiana?

      2 Il desiderio di provare ogni piacere nel “fiore della vita” ha indotto più giovani che in qualsiasi altro periodo della storia moderna ad avere relazioni sessuali preconiugali, in altre parole a commettere fornicazione.a Questa ondata di amore libero ha influenzato perfino alcuni giovani della congregazione cristiana. Se siete cristiani forse vi chiedete: ‘Perché è così difficile per un giovane mantenere la castità, specialmente in questi “ultimi giorni”?’ — Ecclesiaste 11:10; II Timoteo 3:1-5.

      Le pressioni

      3, 4. (a) Perché non è facile per un giovane rimanere casto? (b) In che modo le pressioni esercitate da altri ragazzi e il bisogno di comprensione creano problemi?

      3 Durante l’adolescenza il desiderio sessuale comincia a manifestarsi. In questo periodo, che la Bibbia chiama “fiore della giovinezza”, nasce di solito una forte attrazione per l’altro sesso. Non è dunque strano se voi giovani siete turbati da desideri sessuali. Questo desiderio normale, però, è intensificato dagli spettacoli e dalla pubblicità d’oggi, che esaltano il sesso. — I Corinti 7:36.

      4 Anche gli altri ragazzi possono esercitare forte pressione, come spiega una giovane studentessa cristiana che dice: “Oggi è molto difficile essere diversi. A scuola alcune ragazze mi hanno chiesto se avevo già avuto rapporti sessuali. Quando ho detto loro di no, si sono messe tutte a ridere. Avrei voluto mettermi a piangere e dire di sì”. I giovani inoltre hanno bisogno di amore e di comprensione e forse a casa non li ricevono. Hanno un ragazzo o una ragazza che li tratta in modo “speciale” e che li ascolta con comprensione. Tale comunione di sentimenti può portare a intimità sessuali. Alcuni ragazzi sono confusi da questa ondata di nuove emozioni. Forse si chiedono: ‘È possibile che una cosa così piacevole sia errata? La moralità della Bibbia è veramente la via migliore?’

      La via migliore

      5. (a) Cosa ci dice Isaia 48:17 riguardo a Dio? (b) In base a I Tessalonicesi 4:3-8, cosa richiede Dio da noi moralmente parlando?

      5 Il nostro Padre celeste rammentò al suo popolo eletto: “Io, Geova, sono il tuo Dio, che t’insegno per il tuo beneficio, che ti faccio calcare la via per la quale dovresti camminare”. (Isaia 48:17) Qual è la ‘via in cui dovremmo camminare’ moralmente parlando? “Questo è ciò che Dio vuole [o richiede] . . . che vi asteniate dalla fornicazione; che ciascuno di voi sappia possedere il proprio vaso [corpo] in santificazione e onore, non in concupiscenza di appetito sessuale . . . Poiché Dio ci chiamò, non mediante concessione a impurità”. — I Tessalonicesi 4:3-8.

      6. (a) Cosa comandò l’apostolo Paolo agli unti cristiani riguardo alla fornicazione, e perché? (b) Perché questo dovrebbe indurre i giovani a considerare la propria condotta?

      6 Ciò che Dio richiede riguardo alla morale è chiaro: ‘padroneggiate il vostro corpo’; astenetevi dalla fornicazione e dall’impurità. Giovani, dedicando la vostra vita a Dio avete stretto un’intima relazione con lui e siete entrati a far parte di un’organizzazione pura. Come si compiace Dio di tale condotta! Ma se aveste relazioni sessuali preconiugali sarebbe come se uno di quelli che formano le unte “membra del Cristo” e che è ‘unito al Signore’ ‘si unisse sessualmente ad una meretrice’. “Non sia mai!” esclamò l’apostolo Paolo. Sarebbe il più grave insulto verso tale preziosa relazione. Nessun altro peccato è come questo, poiché “chi pratica la fornicazione pecca contro il proprio corpo”. Certo tale peccato può distruggere la relazione spirituale che abbiamo con Dio. Non è dunque strano che Paolo ci esorti a ‘fuggire la fornicazione’. Sì, “fuggite”! Non vi soffermate a ragionare o discutere su di essa. Allontanatevene il più possibile, e in fretta! Ma che dire di chi non ‘fugge’ tale condotta? — I Corinti 6:15-18.

      ‘Recano su di sé il male’

      7-9. (a) Cosa dice II Pietro 2:9-13 riguardo a quelli che praticano l’immoralità? (b) In che modo alcuni che hanno praticato l’impurità ‘hanno recato su di sé il male’?

      7 L’apostolo Pietro dice che quei componenti della congregazione che parlavano ingiuriosamente dei “gloriosi” e commettevano immoralità avrebbero finito per ‘recare su di sé il male quale ricompensa del male che facevano’. (II Pietro 2:9-13) Queste ‘ricompense’ per le trasgressioni di natura sessuale hanno conseguenze molto più gravi delle malattie veneree o di una gravidanza illegittima. Distruggono l’amore, il rispetto e la pace di mente. Per esempio, alcuni giovani che “si sono spinti troppo in là”, commettendo fornicazione, hanno fatto queste penose ammissioni:

      “È stata una grande delusione. Non ho provato nessuna sensazione di benessere né di calore come supponevo. Ho invece capito tutta l’erroneità dell’atto”.

      “Ho pianto tutta la notte”.

      “Mi sono sentito un essere spregevole. Ho provato una sensazione di vuoto e di disgusto. Ho perso il rispetto per me stesso e per la ragazza. Anzi, mi sono accorto che incolpavo la ragazza per averlo permesso”.

      8 Il nostro Padre celeste ci dice di evitare non solo la fornicazione ma anche l’“impurità”. (I Tessalonicesi 4:7) Sebbene questo termine abbia un significato molto ampio, si riferisce alla condotta moralmente ripugnante. Per esempio la masturbazione (od onanismo) è una cosa ‘impura’ che molti giovani hanno praticato. Stuzzica indubbiamente l’“appetito sessuale” e può causare un forte senso di colpa. In alcuni casi in cui la persona non si è sforzata seriamente di vincere questa tendenza ci sono stati problemi dopo il matrimonio. Un giovane è rimasto sconvolto quando, una volta sposato, si è reso conto che la sua lunga pratica di masturbazione gli impediva di rendere il “debito” coniugale. Seguirono mesi di infelicità! — I Corinti 7:3.

      9 Alcune coppie si sono abbandonate ad appassionate carezze delle parti intime provocando eccitazione sessuale. Anche questa è “impurità” e può facilmente condurre a relazioni sessuali immorali, come accade spesso. Questa pratica può stimolare l’“appetito sessuale” fino al punto che l’individuo è preso da una vera e propria frenesia. Un giovane ha ammesso: “Ti vedi come un animale con desideri bestiali, il che è deleterio sul piano emotivo”. Tale condotta ha portato alla rottura di fidanzamentib e in molti casi ha creato problemi a quelli che poi si sono sposati. “Abbiamo fatto quasi tutto tranne che commettere fornicazione e ci siamo quasi arrivati prima del matrimonio”, ha confessato una giovane coppia. “Anche se gli anziani ci hanno aiutato, non è stato mai più come prima. È stato difficile riguadagnare il rispetto che avevamo un tempo l’uno per l’altro”.

      10. Perché l’“impurità” fra persone non sposate è dannosa?

      10 Quando una persona non sposata si abbandona a qualcuna delle ‘inebrianti’ pratiche sessuali riservate al letto matrimoniale, può essere indotta a sposare qualcuno che non ha le qualità necessarie per diventare un buon marito o una buona moglie. I rapporti sessuali tendono a nascondere le profonde differenze che dopo il matrimonio ricompaiono e causano problemi. Uno studio ha rivelato che su 265 matrimoni in cui la sposa era incinta, solo quindici coppie erano ancora insieme dopo cinque anni, e questo non sorprende! Altri studi indicano che l’uomo o la donna che ha relazioni preconiugali ha il doppio di probabilità di commettere adulterio rispetto a chi non ha relazioni preconiugali. Pertanto, voi giovani fratelli e sorelle non vi fate ingannare dalle “parole vuote” di persone che dicono che avere relazioni sessuali prima del matrimonio vi aiuterà ad avere un matrimonio più felice. (Efesini 5:6) Alcuni sostengono addirittura che ci si ammala se non si hanno rapporti sessuali una volta raggiunta la pubertà. Questo non è vero. I medici non hanno mai attribuito nessuna malattia alla castità! Purtroppo alcuni che hanno preferito la concupiscenza all’amore se ne sono rammaricati per il resto dei loro giorni!

      11, 12. (a) In che modo Geova esige la punizione per l’immoralità sessuale? (b) Cosa dice Giobbe di quelli che mostrano “caparbietà” verso Dio? (c) Quale domanda prenderemo ora in considerazione?

      11 Non dimenticate mai che “Geova è uno che esige la punizione per tutte queste cose [fornicazione e impurità]”. (I Tessalonicesi 4:6) Questa punizione può essere una coscienza che rimorde, la disciplina impartita dagli anziani della congregazione o il raccogliere i frutti di quello che si è seminato. Certo, se siamo pentiti Geova perdona liberalmente e copre del tutto i nostri peccati. Ma alcuni sono ostinati e si rifiutano di dare ascolto alle leggi di Dio. “Chi gli può mostrare caparbietà [a Dio] e uscirne incolume?” chiese Giobbe. (Giobbe 9:4) Nessuno! Fa male a Geova vedere tale “caparbietà”. Addolora gli anziani interessati che hanno visto tanti fra i nostri giovani subire i traumi menzionati in precedenza. Questi sorveglianti si rendono conto che nessuno può violare le leggi e i princìpi di Dio e uscirne “incolume”. Una giovane cristiana pentitasi dell’immoralità che aveva commessa disse agli anziani della sua congregazione: “Vorrei poter dire a tutti i giovani che sono nella verità: ‘Non fatelo!’ Geova può perdonare i vostri errori ma voi non ve li perdonerete mai. I cattivi ricordi vi tormenteranno. Non ne vale la pena”. Gli anziani si associano a Geova nell’implorare: “Oh effettivamente prestassi tu attenzione ai miei comandamenti!” — Isaia 48:18.

      12 Come può un giovane cristiano seguire i comandamenti di Geova ed evitare le molte trappole e i subdoli lacci dell’immoralità sessuale?

      Date il cuore ai genitori

      13. Come possono i giovani che hanno genitori devoti seguire Proverbi 23:26, e con quali risultati?

      13 “Figlio mio, dammi effettivamente il tuo cuore, e quei tuoi occhi provino piacere delle mie proprie vie”. (Proverbi 23:26) Questo invito richiede più che semplice ubbidienza meccanica. Il giovane deve aprirsi e confidarsi. Tuttavia, se siete giovani forse pensate che vostro padre o vostra madre, che sono cristiani, non capiscano i vostri sentimenti. Una ragazza cristiana che aveva il problema della masturbazione e aveva bisogno di aiuto si sentiva così. Era preoccupata al pensiero di parlarne con la madre. Come avrebbe reagito? Avrebbe capito? “Ebbene, quando gliene ho parlato, mi ha ascoltato senza rimproverarmi”, disse l’adolescente. “Mi mise un braccio attorno alle spalle, mi disse che mi amava e che mi avrebbe aiutato a sormontare il problema. Ne parlammo apertamente e alla fine mi tenne nelle sue braccia e pregammo insieme. Da allora mi sento libera di parlarle di tutto”.

      14. Come i giovani cristiani dovrebbero considerare le leggi dei loro devoti genitori?

      14 I ragazzi che si sono confidati con i loro genitori cristiani hanno subito ricevuto l’aiuto. Imparano a ‘provare piacere’ nelle vie dei loro genitori devoti e a considerare le loro regole e la loro disciplina come una preziosa “collana” anziché una dura ‘catena’ che impedisce loro di ‘spassarsela’. (Proverbi 1:8, 9) Siete veramente onesti con i vostri genitori? O siete come quel ragazzo che ammise: “Quando sto con i miei genitori sono quello che vogliono che sia, ma le altre volte sono quello che voglio essere”? Stando uniti ai genitori timorati di Dio, potete essere aiutati a risparmiarvi molti inutili dispiaceri. Chi non ha i genitori cristiani può parlare a maturi uomini e donne cristiani e agli anziani della congregazione. Chiedete loro aiuto

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