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Ai missionari è detto d’essere leali, misericordiosiLa Torre di Guardia 1972 | 1° giugno
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vista cristiano. In tal modo non farà inciampare alcuno nell’organizzazione di Dio. “O cari missionari”, consigliò, “abbiate sale in voi stessi!”
Dopo che gli studenti ebbero ricevuto il diploma, uno di essi lesse una lettera che fra l’altro diceva: “Siamo venuti alla scuola per studiare, ma questo era previsto. Ciò che non avevamo previsto era il calore e la portata del benvenuto che abbiamo ricevuto da parte della famiglia Betel. Voi fratelli e sorelle ci avete aperto il cuore. Vogliamo ringraziarvi con tutto il nostro cuore”.
Il programma terminò con dilettevoli cantici cantati dai diplomati e con un dramma biblico intitolato “Sei una persona misericordiosa?” Basato sul racconto biblico di Giuseppe e dei suoi fratelli, mise in evidenza la qualità precedentemente messa in risalto dal presidente della Società. Era evidente dai lunghi applausi che il bisogno d’essere misericordiosi e leali era vivamente apprezzato dai presenti.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1972 | 1° giugno
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Domande dai lettori
● Perché la Traduzione del Nuovo Mondo in Isaia 14:23 usa “porcospini” invece di “tarabuso” o qualche altro termine che si riferisca a un uccello? — M.S., U.S.A.
La parola ebraica qippôd di Isaia 14:23 ha dato luogo a molte dispute in quanto a ciò che rappresenta, se un uccello come il tarabuso o un animale, sia il riccio, una creatura simile al porcospino, sia il porcospino stesso. La profezia di Isaia 14:23 si riferisce alla più completa desolazione che Dio avrebbe recato su Babilonia e dice, secondo la Traduzione del Nuovo Mondo: “Di sicuro ne farò un possesso di porcospini e stagni d’acqua folti di canne, e la spazzerò via con la scopa dell’annientamento”. La Versione del Re Giacomo (inglese) usa “tarabuso”, invece di porcospino, essendo il tarabuso un uccello dal collo lungo della famiglia degli aironi che abita nei luoghi paludosi. La traduzione biblica di George M. Lamsa dice: “Ne farò un possesso di civette”. La Revised Standard Version, An American Translation e la traduzione cattolica romana di mons. Ronald A. Knox tutte rendono la parola in questione come “riccio”.
Dizionari e commentari biblici sono spesso incerti nella loro spiegazione di qippôd. Così The Interpreter’s Bible semplicemente dice: “Quale creatura si intenda con [qippôd] è incerto; si menziona solo in relazione con luoghi desolati”. Harper’s Bible Dictionary afferma: “Forse un porcospino o qualche sorta di lucertola, benché non definitamente identificato”. Il Dictionary of the Bible del dott. William Smith (edizione del 1888) dichiara: “La parola ebraica è stata il soggetto di varie interpretazioni, e le vecchie versioni in genere approvano il ‘riccio’ o il ‘porcospino’; . . . la ‘tartaruga’, l’‘orso’, la ‘lontra’, la ‘civetta’ sono stati tutti congetturati, ma senza la minima mostra di ragione”. Le versioni più vecchie come la Vulgata latina e la Settanta usano “riccio” o “porcospino”. The Septuagint Bible, com’è tradotta da Charles Thomson, riveduta da C. A. Muses, rende Isaia 14:23: “Renderò Babilonia desolata: affinché vi abitino i porcospini; e sarà una desolazione”.
I lessici ebraico-inglesi di recente data generalmente elencano la parola ebraica qippôd col significato di riccio o di porcospino. Inoltre, altri lessici come quelli di Lee, Parkhurst, Winer, Fürst e Gesenius tutti dicono che “riccio” o “porcospino” rappresenta la parola ebraica. Gesenius collega la parola ebraica qippôd [o kippôd] all’arabo kunfudh, porcospino, considerandoli come la stessa cosa.
La ragione per cui alcuni espositori hanno preferito “tarabuso” in Isaia 14:23 sono: (1) I porcospini non frequentano gli stagni folti di canne; (2) si suppone che la creatura in questione possa salire sui capitelli delle colonne, in vista di Sofonia 2:14 e (3) dev’essere un uccello per cantare, in vista di quello stesso versetto.
Queste ragioni per preferire “tarabuso”, comunque, non sono valide. Si dovrebbe notare che Isaia 14:23 non dice che stagni d’acqua sarebbero divenuti la dimora dei porcospini; dice che Babilonia diverrà “un possesso di porcospini e [non, in] stagni d’acqua folti di canne”. L’idea a sostegno delle espressioni porcospini e stagni d’acqua folti di canne è quella della desolazione. E la profezia di Sofonia (Sof. 2:13, 14), dice, secondo la Versione del Re Giacomo: “Egli stenderà la sua mano contro il settentrione, e distruggerà l’Assiria; e farà di Ninive una desolazione, e una regione arida come un deserto. E greggi giaceranno in mezzo a lei, tutte le bestie delle nazioni: sia il cormorano che il tarabuso dimoreranno nelle sue architravi; la loro voce canterà nelle finestre; la desolazione sarà sulle soglie”.
Non è essenziale, comunque, che il qippôd sia in grado di salire in cima a colonne erette, perché l’allusione è piuttosto alle colonne abbattute dei palazzi di Ninive, non ai capitelli di colonne erette. La Traduzione del Nuovo Mondo rende la profezia di Sofonia: “Farà di Ninive una distesa desolata, una regione senz’acqua come il deserto. E in mezzo ad essa, i branchi per certo si accovacceranno, tutti gli animali selvaggi di una nazione. Sia il pellicano che il porcospino passeranno la notte proprio fra i capitelli delle sue colonne. Una voce continuerà a cantare nella finestra. Ci sarà devastazione sulla soglia”. Il pensiero è che le bestie selvagge avrebbero fatto la loro dimora fra i capitelli delle colonne abbattute di Ninive, il che i porcospini avrebbero potuto fare facilmente, giacché questi fanno la loro dimora fra le rocce. In quanto al terzo punto, la Versione del Re Giacomo dice: “La loro voce canterà nelle finestre”. Ma la parola “loro” non è nell’ebraico originale. Perciò la Traduzione del Nuovo Mondo dice: “Una voce continuerà a cantare nella finestra”, che potrebbe essere un riferimento a qualsiasi uccello che si posi nella finestra abbandonata o al suono del vento. La “voce” non si riferisce al pellicano o al porcospino, poiché si può dire che né l’uno né l’altro ha voce canora.
Il tarabuso inoltre non ha voce canora ma un grido cupo, e questo uccello trampoliere non è probabile che si addica alla predetta “regione [di Ninive] arida come un deserto”. Il porcospino e il pellicano, comunque, vi si addicono. Il pellicano, benché sia un volatile acquatico, è anche un uccello del deserto, come scrisse il salmista: “Somiglio in effetti al pellicano del deserto”. (Sal. 102:6) Il pellicano, uccello impuro secondo Levitico 11:18, si ritira non infrequentemente nell’asciutto in un luogo deserto e se ne sta in melanconica attitudine, con la testa fra le spalle e il becco poggiato sul petto. Il pellicano inoltre sceglie isole deserte e remote spiagge rocciose lungi dalla caccia degli uomini come luoghi per l’accoppiamento. L’intento della profezia è che Ninive sarebbe divenuta del tutto desolata. New York, Londra e Parigi dovrebbero divenire del tutto desolate prima che il pellicano e il porcospino vi potessero fare la propria dimora.
Quindi sia per il deserto di Ninive che per le rovine di Babilonia, il porcospino sarebbe in un luogo appropriato. In realtà, The Imperial Bible Dictionary dice del porcospino: “È abbondante in tutta la Palestina, la Siria e la valle dell’Eufrate. È un animale notturno e perciò adatto ad associarsi con le ‘creature dolenti’ che sono compagne del kippod. Di solito si nasconde in luoghi oscuri e solitari, e, infatti, si trova nelle rovine dell’Idumea [Isa. 34:11] e di Babilonia. Il sig. Rich [ex residente inglese di Bagdad] espressamente dice nei suoi tentativi di esplorare gli arsi cumuli dell’antica Babilonia, che sono pieni di passaggi e gallerie: ‘Trovai una grande quantità di aculei di porcospino’”.
I porcospini, che dimorano nei palazzi in rovina di Babilonia: com’è appropriato! Quale terribile fine per una città così grande! A causa delle sue abitudini e della sua difesa di irti aculei lo strisciante porcospino è un’appropriata creatura per esprimere ciò che si abbatté su Babilonia e su Ninive, in armonia con la profetica Parola di Geova: l’assenza dell’uomo, la completa desolazione.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1972 | 1° giugno
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Domande dai lettori
● Giobbe 28:5 si riferisce forse all’apparente stato fuso dell’interno della terra dicendo: “In quanto alla terra, da essa spunta il cibo; ma sotto di essa, è stata capovolta come dal fuoco”? — Cipro.
No. Il contesto rivela che si riferisce agli sforzi dell’uomo di trovare i tesori della terra. (Giob. 28:1-4) Sopra la terra l’agricoltore prepara pacificamente il suolo, semina il seme e ha cura del grano che cresce. Così la terra produce cibo. Sotto la superficie terrestre, comunque, l’uomo svolge una turbolenta attività di ‘capovolgimento’, con effetti paragonabili a quelli di un fuoco devastatore. I minatori scavano e strappano all’interno della terra pietre preziose e metalli.
Si può notare che alcune traduzioni rendono Giobbe 28:5 in modo alquanto diverso. Per esempio, La Sacra Bibbia a cura di mons. S. Garofalo, dice: “Una terra dalla quale esce pane e che sotto è sconvolta come fuoco”. In base a questa versione, alcuni commentatori suggeriscono che il fuoco si riferisca allo scintillio delle pietre preziose e dei metalli scoperti dall’uomo. Comunque, il nostro intendimento che il “fuoco” alluda alle operazioni minerarie compiute dall’uomo si addice di più al contesto ed è in armonia con la versione di molte moderne traduzioni.
Benché non risparmi gli sforzi per estrarre i tesori nascosti della terra, l’uomo non trova la vera sapienza esplorando la creazione fisica. (Giob. 28:1-12) Per questo, l’uomo deve volgersi a Dio. Giobbe conclude: “Ecco, il timore di Geova, questo è sapienza, e dipartirsi dal male è intendimento”. — Giob. 28:28.
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Scritture per luglioLa Torre di Guardia 1972 | 1° giugno
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Scritture per luglio
Lodate Geova di cuore alle assemblee. — Sal. 111:1.
1 Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non t’appoggiare al tuo proprio intendimento. — Prov. 3:5. TG 15/8/71 22, 23a
2 Non aver timore, ma continua a parlare e non tacere, . . . poiché ho un gran popolo in questa città. — Atti 18:9, 10. TG 1/8/71 27, 28, 30a
3 La moglie abbia profondo rispetto per il marito. — Efes. 5:33. TG 15/9/71 3, 4, 6, 7a
4 Oh venite, adoriamo e inchiniamoci; inginocchiamoci dinanzi a Geova nostro Fattore. Poiché egli è il nostro Dio. — Sal. 95:6, 7. TG 15/12/71 12a
5 Similmente digiunerò e dopo ciò entrerò dal re, il che non è secondo la legge; e nel caso che io debba perire, devo perire. — Ester 4:16. TG 1/9/71 4a
6 Pentitevi, perciò, e convertitevi . . . onde vengano dalla persona di Geova stagioni di ristoro. — Atti 3:19. TG 1/10/71 18
7 Lodate Geova dalla terra, . . . giovani e anche vergini, vecchi insieme a ragazzi. — Sal. 148:7, 12. TG 1/12/71 16, 17a
8 Chi fa la volontà di Dio rimane per sempre. — 1 Giov. 2:17. TG 15/11/71 6
9 “Venite, e saliamo al monte di Geova” . . . Poiché da Sion uscirà la legge. — Isa. 2:3. TG 1/1/72 19-21b
10 Mostratevi cauti come serpenti e innocenti come colombe. — Matt. 10:16. TG 1/2/72 22, 23a
11 Colui che dice: “Io l’ho conosciuto”, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in tale persona. — 1 Giov. 2:4. TG 1/1/72 9a
12 Non mi son seduto con gli uomini non veritieri; e non vengo con quelli che nascondono ciò che sono. Ho odiato la congregazione dei malfattori, e non siedo coi malvagi. — Sal. 26:4, 5. TG 15/2/72 14
13 Prendete su di voi il mio giogo e divenite miei discepoli, . . . e troverete ristoro per le anime vostre. Poiché il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero. — Matt. 11:29, 30. TG 1/3/72 14, 15
14 Ti loderò con tutto il mio cuore . . . a causa della tua verità. Poiché hai magnificato il tuo detto pure al di sopra di tutto il tuo nome. — Sal. 138:1, 2. TG 1/6/72 4, 6a
15 Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo, come se Dio supplicasse per mezzo di noi. Quali sostituti di Cristo noi imploriamo: “Siate riconciliati con Dio”. — 2 Cor. 5:20. TG 15/4/72 44-46
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BUONI COMPAGNI
Nel campo della letteratura come nella vita reale è difficile trovare buoni compagni la cui associazione sia edificante e rafforzi la fede. La Bibbia, naturalmente, è la migliore compagna che si possa trovare nella letteratura. La sua sapienza è insuperata perché è la Parola di Dio. Un altro eccellente compagno che rafforza la fede è il libro di 192 pagine È la Bibbia realmente la Parola di Dio? Esso sostiene la Bibbia come ispirata Parola di Dio, dandone valide ragioni. Nel mese di giugno, i testimoni di Geova incoraggeranno le persone a trarre profitto dalla compagnia di questi due eccellenti libri, mentre faranno visite alle case delle persone. Se li desiderate, potete ottenerli scrivendo agli editori di questa rivista.
STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE
del 2 luglio: Il nome di chi rispettate maggiormente, il vostro o quello di Dio?, §§1-25. Pagina 332. Cantici da usare: 76, 105.
del 9 luglio: Il nome di chi rispettate maggiormente, il vostro o quello di Dio?, §§26-39, e Il popolo che rispetta il nome di Dio più del proprio. Pagina 339. Cantici da usare: 116, 95.
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