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Uno sguardo al mondoSvegliatevi! 1984 | 8 febbraio
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che dal secondo anno in poi non ci sono più spese.
Una illuminata legge regionale
◆ La Regione Toscana ha recentemente approvato una legge — Legge Regionale 1 giugno 1983, n. 36 — per tutelare i diritti fondamentali del paziente ricoverato in ospedale. La legge contiene delle norme particolarmente interessanti e illuminate. L’articolo 2 prescrive che gli operatori sanitari “devono tenere comportamenti che non inducano in stato di soggezione l’utente [il paziente] rispettando, altresì, le sue convinzioni religiose, filosofiche e politiche secondo i princìpi della pari dignità umana”. L’articolo 6 tra l’altro prevede che “qualora l’utente rifiuti il consenso ad un intervento ritenuto indispensabile, il medico richiede il rilascio di una dichiarazione liberatoria da parte dell’interessato o dei suoi familiari o di chi lo rappresenta”. Lo stesso articolo precisa che “Il paziente ha diritto di essere informato su indagini e trattamenti alternativi, anche se eseguiti altrove”.
Pertanto i pazienti residenti in Toscana che desiderano siano rispettate le loro convinzioni religiose o la loro dignità umana possono riferirsi a tali illuminate norme. Comunque anche nelle altre regioni d’Italia i cittadini possono appellarsi alla Costituzione (articolo 32) che tutela gli stessi fondamentali diritti. Eventualmente essi possono fare riferimento alla citata legge regionale che costituisce un’interpretazione autorevole della suddetta norma costituzionale.
Terremoto in Giappone
◆ Il terremoto che lo scorso 26 maggio ha colpito il Giappone settentrionale era di 7,7 gradi della scala Richter, e l’epicentro era situato nel Mare del Giappone, circa 200 chilometri al largo della costa. Le onde di maremoto che ne sono seguite, alte fino a tre metri, hanno sferzato il litorale causando la maggior parte delle oltre cento vittime denunciate fra uccisi o dispersi e morti presunti. Il terremoto ha danneggiato una centrale elettrica, togliendo la corrente a circa 30.000 case. I servizi telefonici e ferroviari sono stati interrotti. The Daily Yomiuri ha scritto che “43 alunni della scuola elementare Aikawa-Minami di Aikawamachi, nella prefettura di Akita, in gita sulla spiaggia nella vicina Oga, sono stati spazzati via dal maremoto”. La filiale giapponese della Watch Tower Society ha comunicato che le case missionarie di Akita e Yamagata non hanno subito danni e che nessun testimone di Geova della zona è rimasto ferito.
Giocattoli ispirati alla guerra
◆ Oltre ai genitori cristiani testimoni di Geova, la cui coscienza non consente di fornire ai figli giocattoli ispirati alla guerra, anche altre persone ben pensanti appartenenti al mondo politico e culturale hanno espresso la loro disapprovazione nei confronti di tali giocattoli ritenuti deleteri per l’educazione dei fanciulli. L’argomento è stato anche oggetto di discussione al Parlamento Europeo che ha sede a Strasburgo (Francia).
In questa sede è stato menzionato che secondo alcuni studiosi “il ‘giocattolo-arma da guerra’ rappresenta un serio pericolo ‘di INCITAMENTO alla violenza’” e induce “al disprezzo della vita umana” con “il rischio che il bambino IMPARI a trovare soluzioni ai suoi problemi nella violenza”. Secondo gli stessi studiosi, “i nuovi giocattoli ispirati alla guerra abituano i bambini a considerare l’omicidio e la violenza come un gioco e li rendono meno sensibili agli orrori reali delle guerre odierne”.
Inoltre “il fatto che i genitori tollerino o addirittura acquistino questo tipo di giocattoli per i propri figli costituisce per questi ultimi un incoraggiamento a giocare soltanto con giocattoli ispirati alla guerra”. Infine è stato segnalato “il pericolo che costituisce per i bambini, in taluni paesi in guerra, l’uso di giocattoli di tipo bellico. In Irlanda fanciulli sono stati uccisi per errore, poiché le forze di sicurezza li credevano armati, mentre essi stavano semplicemente giocando”.
La Chiesa Cattolica in Francia
◆ Nel suo numero del 5 febbraio 1983 La Civiltà Cattolica, organo ufficiale dei gesuiti, ha fatto una panoramica sulla situazione della Chiesa Cattolica in Francia. Fra le “ombre” messe in risalto dall’articolo vengono menzionate: “scristianizzazione sempre più estesa e profonda, specialmente tra i giovani, a livello delle convinzioni di fede; mancanza di vocazioni sacerdotali e religiose, incredulità massiccia e avanzante, ateismo perlomeno pratico, indifferenza religiosa”.
Quali le cause del fenomeno? L’articolo rileva soprattutto “quelle interne alla vita stessa della Chiesa e cioè la scarsa fiducia nella potenza e nella saggezza del messaggio evangelico, nella forza del Vangelo vissuto, nella vera gioia delle beatitudini [le felicità di cui parlò Gesù nel Sermone del Monte]”. Tale quadro negativo è suffragato da alcune cifre indicate da recenti sondaggi d’opinione condotti in Francia e riportate nel suddetto articolo: il 53 per cento dei cattolici intervistati pensa “che la Chiesa sia in declino, anche perché difende una morale ormai sorpassata”; il 67 per cento ha risposto di non pregare mai. Risulta inoltre che ‘più della metà delle parrocchie francesi non hanno parroco o religioso residente, e settecento di esse non possono più avere alcuna assistenza’.
I più carnivori
◆ I neozelandesi sono ora in testa alla lista dei consumatori di carne, poiché ciascuno di loro ha consumato in media 103,9 chili di carne nel 1982. Al secondo posto ci sono gli Stati Uniti con 100,8 chili per persona, seguiti da Canada, 96,9 chili; Australia, 96,3 chili e Gran Bretagna, 70 chili. Non è che i neozelandesi abbiano notevolmente accresciuto il loro consumo di carni rosse, dice la relazione, ma c’è stato un calo nella quantità di carni rosse consumate in altri paesi, particolarmente negli Stati Uniti e in Australia. Il sondaggio ha preso in considerazione il consumo di manzo, vitello, maiale, montone, agnello e pollame, ma non quello del pesce.
Dov’è Londra?
◆ Quasi metà degli studenti a cui era stato chiesto di individuare Londra su una carta geografica non hanno saputo farlo, riferisce il professor David Helgren dell’Università di Miami (USA). “È una di quelle cose che si dovrebbero imparare alle scuole medie”, ha detto. “Ma la geografia non viene più insegnata nelle nostre scuole”. Alcuni studenti hanno detto che Londra era in Islanda, mentre per altri era sul continente europeo. ‘Era tanto se dicevano che si trovava in qualche parte dell’Inghilterra meridionale’, ha dichiarato il professore. “Ma il 42 per cento non l’ha situata neppure nel sud dell’Inghilterra”. Londra, comunque, non era l’unico posto che gli studenti non sapevano trovare. Hanno situato l’Algeria nel Messico e Città del Capo nell’America Meridionale, mentre l’8 per cento non ha saputo indicare neppure dov’era Miami, la città in cui stavano sostenendo l’esame!
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