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  • Vinta l’oppressione
    Svegliatevi! 1975 | 22 agosto
    • Vinta l’oppressione

      GLI estremi provvedimenti adottati da Duplessis e gli oltraggiosi commenti di alcuni giudici di corti inferiori causarono una violenta reazione da parte di Canadesi amanti della libertà.

      In una causa dibattuta nella città di Quebec, il giudice Jean Mercier mosse un aspro attacco a un testimone di Geova processato per l’accusa di semplice violazione di un regolamento locale. Il 19 dicembre 1946 il Globe and Mail, influente giornale di Toronto, commentò la cosa nell’articolo di fondo. Con il titolo “Ritorno dell’Inquisizione”, diceva:

      “La persecuzione della setta religiosa chiamata Testimoni di Geova, ora in atto nella provincia di Quebec con l’entusiastica sanzione ufficiale e giudiziaria, ha preso una piega che fa pensare che nel Canada francese sia tornata l’Inquisizione. Il giudice Jean Mercier della corte della città di Quebec avrebbe detto che la polizia del Quebec ha ora l’ordine di ‘arrestare a vista ogni Testimone conosciuto o sospetto’. Se è così, il potere della polizia del Quebec viene impiegato per mettere sotto chiave uomini e donne per il fatto che hanno un’opinione religiosa.

      “Questo è un mostruoso oltraggio alle libertà civili. La teoria dell’Inquisizione era che una funzione delle corti fosse quella di liberare la comunità dagli eretici. L’Inquisizione metteva a morte gli eretici, mentre il Quebec li mette solo in prigione; ma il giudice Mercier non sarebbe evidentemente avverso a ripristinare la pena più severa. Condannerebbe ogni Testimone di Geova ‘come minimo all’ergastolo’ se fosse possibile, secondo le parole che gli sono attribuite”.

      Molti Canadesi furono scandalizzati

      Le informazioni relative alla persecuzione dei testimoni di Geova scandalizzarono molti Canadesi. La fede e la tenacia di questa minoranza di fronte alla schiacciante opposizione suscitarono il rispetto di molti.

      Un rinomato giornalista, Jack Karr, scrisse nello Star di Toronto del 26 dicembre 1946:

      “Ci vuole coraggio per essere oggi Testimone di Geova nella provincia di Quebec, coraggio e quella cosa detta comunemente fegato. Poiché i Testimoni sono l’oggetto di odio, sospetto e disprezzo del popolino. Pochi abitanti del Quebec, però, sembrano sapere con certezza perché odiano e disprezzano i Testimoni, eccetto che il loro governo ha detto di guardarsene.

      “Ma se per quelli che non sono abitanti del Quebec è difficile essere Testimone nella provincia, dev’essere molte volte più difficile per gli abitanti del Quebec che hanno rinunciato alla loro fede e si sono uniti al movimento. Hanno perso gli amici e in effetti sono socialmente messi al bando nei loro quartieri. Quelli che un tempo erano loro amici ora li spiano, essi affermano, e denunciano le loro attività, e quando si tengono adunanze, negli immediati dintorni si sente la tensione dell’antagonismo e sono apertamente spiati.

      “Per questa ragione, talvolta è un po’ difficile a uno di fuori capire il significato della situazione e comprendere pienamente che nel Canada accadono sul serio queste cose. L’osservatore può non essere totalmente d’accordo con le dottrine dei Testimoni o coi metodi che usano per conseguire i loro fini, ma dopo aver fatto l’esperienza di frequentarli avrà come minimo enorme rispetto per il coraggio e la tenacia con cui fanno valere i loro diritti. . . .

      “In breve, i Testimoni di Geova, un gruppetto di 200 persone, hanno creato molto scalpore nel vecchio Quebec. E in una città con una popolazione per il 90 per cento di lingua francese e per il 95 per cento cattolica romana, le loro adunanze cominciano ad assomigliare alle adunanze dei primi cristiani nella Roma di Nerone”.

      E quali furono i risultati di tutte queste sofferenze?

      Dal 1949 al 1959 i testimoni di Geova ottennero cinque vittorie notevoli alla Corte Suprema del Canada, attenuando così lo spietato attacco della chiesa e dello stato. Queste cause dibattute alla Corte Suprema costituirono dei precedenti da cui derivarono princìpi guida secondo i quali furono dibattute con successo molte altre centinaia di cause.

      Le ultime due principali cause furono vinte nel 1959. In un caso un testimone di Geova che aveva gestito un ristorante a Montreal intentò privatamente un procedimento contro Maurice Duplessis. La sua licenza per la vendita dei liquori era stata ritirata perché egli aveva provveduto la cauzione a molti testimoni di Geova accusati. La Corte Suprema del Canada ritenne Duplessis personalmente responsabile dei danni. Tre mesi dopo che era stato pagato il risarcimento, Duplessis morì.

      Riconosciuto il valore delle decisioni

      Il valore di queste decisioni e della coraggiosa presa di posizione dei testimoni di Geova è stato calorosamente riconosciuto dalle principali autorità costituzionali del Canada. Nel suo libro Federalism and the French Canadian, Pierre Elliott Trudeau, ora primo ministro del Canada, ha dichiarato: “Nella provincia di Quebec i Testimoni di Geova . . . sono stati scherniti, perseguitati e odiati dalla nostra intera società; ma con mezzi legali sono riusciti a combattere la chiesa, il governo, la nazione, la polizia e l’opinione pubblica”.

      Il prof. Frank Scott della McGill University, nel suo libro Civil Liberty and Canadian Federalism, considera la causa Lamb v. Benoit: “La causa della Lamb è solo un altro esempio di illegalità della polizia, ma fa parte del triste quadro che in anni recenti è stato troppe volte messo a nudo nel Quebec. La signorina Lamb, altra testimone di Geova, fu illegalmente arrestata e trattenuta per il fine settimana senza che le venisse mossa alcuna accusa. Non le permisero di telefonare all’avvocato e quindi le offrirono la libertà purché firmasse un documento che esonerava la polizia da ogni responsabilità per il modo in cui l’avevano trattata. Leggendo tale racconto ci si chiede quante altre vittime innocenti sono state trattate allo stesso modo dalla polizia ma non hanno avuto il coraggio e i mezzi per arrivare alla vittoria finale, in questo caso dodici anni e mezzo dopo l’arresto. Dovremmo essere grati di avere in questo paese alcune vittime dell’oppressione statale che difendono i loro diritti. La loro vittoria è la vittoria di noi tutti”.

  • Il Quebec avanza: La rivoluzione pacifica
    Svegliatevi! 1975 | 22 agosto
    • Il Quebec avanza: La rivoluzione pacifica

      ENTRO sei mesi dalla morte di Duplessis avvenuta nel 1959 il suo governo cadde. Nel suo libro Canada and the French Canadian Question, Ramsay Cook disse: “La morte di Duplessis ha tolto un coperchio che aveva tenuti sigillati per oltre un decennio i germi del malcontento. C’è da dubitare che anche Duplessis riuscisse a tenercelo ancora per molto, poiché le forze sociali ed economiche all’opera erano troppo potenti”.

      Scrivendo in merito a queste condizioni, Pierre Elliott Trudeau (egli stesso cattolico) descrisse la necessità di “liberare le coscienze tiranneggiate da una chiesa clericale e oscurantista . . . di liberare gli uomini oppressi da una tradizione autoritaria e superata”. Egli indicò che nel Quebec non c’era mai stata molta libertà e aggiunse: “Verso il 1960 parve che la libertà avrebbe infine trionfato. . . . tanto che la generazione che nel 1960 compiva i vent’anni fu la prima della nostra storia a ricevere in sorte una libertà piuttosto completa. Il dogmatismo della Chiesa e dello Stato, della tradizione, della nazione, era stato sconfitto”.

      Svolta decisiva

      Il “cambiamento dal vecchio modo di vivere” recò in molti campi nuovi sviluppi. Il 1960 segnò una svolta decisiva, un balzo in avanti con una tale subitaneità che comunemente se ne parla come della “rivoluzione pacifica”.

      Ebbe inizio una nuova èra di informazione e di libertà intellettuale. La stampa e i mezzi di comunicazione delle notizie cominciarono a trattare la realtà della vita e i suoi problemi invece di presentare una versione svisata di tutti i fatti per proteggere il cattolicesimo e lo status quo. I sociologi di Canada 70 fecero questo commento: “L’istituzione nel 1964 di un Dipartimento dell’Istruzione significò per la Chiesa la fine del predominio nell’istruzione, e l’avvento della rivoluzione pacifica nel 1960 pose termine agli incredibili poteri politici del clero”.

      Il Quebec degli anni sessanta cominciò realmente a perdere la vecchia immagine di predominio e isolazionismo ecclesiastico. Cominciò ad aspirare al modo di vivere nordamericano come quello che si conduce nel resto del Canada e degli Stati Uniti.

      Vari fattori della vita del ventesimo secolo hanno contribuito alla rivoluzione pacifica, alla “società in movimento” del Quebec. Uno di essi fu il concilio Vaticano iniziato da papa Giovanni XXIII. I cambiamenti avvenuti nella Chiesa dopo il concilio ebbero un effetto sconvolgente su molti cattolici.

      Lo Star di Montreal ha precisato che ora “l’opinione diffusa fra gli intellettuali del Quebec è che la causa delle difficoltà nel Quebec è sempre stata la Chiesa”, anziché l’assoluto predominio cattolico.

      Le vittorie dei testimoni di Geova alla Corte Suprema del Canada diedero inizio a una nuova èra per l’esercizio delle libertà civili e della libertà di stampa nel Quebec. La censura era stata dichiarata incostituzionale. Gli oratori pubblici e gli scrittori non avevano più timore che si usasse il forte braccio di un pubblico ministero per fermare il legittimo movimento delle informazioni.

      Un altro aspetto della vita canadese che ha avuto un forte impatto sul Quebec è stato l’avvento della televisione. Finché l’abitante del villaggio sapeva solo quello che gli diceva il sacerdote locale, poteva essere prontamente indotto a credere che il suo custode clericale aveva buona cura di lui. Ma quando arrivò la televisione, egli cominciò a vedere com’era il resto del mondo e com’erano realmente arretrate le comunità sotto il dominio dei cattolici.

      Benché la rivoluzione pacifica non sia stata combattuta coi cannoni, essa ha prodotto immensi cambiamenti nel Quebec. Ma che dire della stabilita posizione del cattolicesimo romano?

      Declino del potere cattolico

      I sociologi di Canada 70 spiegano: “Era inevitabile che la Chiesa Cattolica dovesse un giorno perdere il suo completo dominio sul popolo, e nel Quebec la perdita di potere della Chiesa è stata improvvisa e drammatica”.

      Lo Star di Montreal pubblicò il seguente articolo dello scrittore Ralph Surette: “Il potere della Chiesa Cattolica Romana nel Quebec si è dissolto; l’angoscia e l’indifferenza sia da parte dei laici che del clero tradiscono lo stato di crisi . . . La crisi è nota. La commissione prende per scontato (e conferma) quello che si sa comunemente: che la frequenza alla messa è calata drasticamente, che i sacerdoti se ne vanno, che molte parrocchie hanno difficoltà finanziarie”.

      Lo stesso articolo addita l’impatto sul clero, dicendo: “Il clericalismo come potere assoluto cominciò a sgretolarsi a quel tempo [1949], preparando il terreno così che lo stato divenisse negli anni sessanta la prima istituzione nella vita del Quebec. . . . In relativamente pochi anni, il sacerdote del Quebec ha perso ‘sia la posizione sociale che gli ascoltatori’”.

      I problemi della Chiesa Cattolica sono diventati così gravi che su richiesta dei vescovi fu nominata una commissione governativa, la Commissione Dumont, per investigare “I laici e la Chiesa”. Il resoconto della Commissione, di 315 pagine, fu pubblicato nel dicembre 1971, e confermò a grandi linee quello che i bene informati sapevano già: che la Chiesa aveva perso la fiducia del popolo; che sia il clero che i laici lasciano la Chiesa.

      Per quanto riguarda la popolazione del Quebec, la comune veduta espressa di frequente è questa: ‘La Chiesa è sparita’.

      “Lasciano la Chiesa a branchi”

      In ultima analisi una chiesa ha bisogno dell’appoggio delle persone. Il resoconto Dumont dice che cosa è accaduto a questo aspetto della vita cattolica: “Negli ultimi dieci anni, la pratica religiosa è rapidamente diminuita. Il declino è assai evidente fra i giovani, ma si estende progressivamente e più silenziosamente fra gli anziani”.

      La rapidità con cui questo avviene è indicato da Relations, la pubblicazione dei sacerdoti di Montreal, che nel marzo del 1974 dichiarò: In dieci anni la frequenza domenicale alla chiesa è scesa dal 65 al 30 per cento; e fra i giovani dai 15 ai 35 anni, è scesa al 12 per cento.

      Il vescovo Léo Blais di Westmount ha dichiarato pubblicamente che “i fedeli lasciano la chiesa a branchi”.

      C’è anche il grave problema di sostituire i sacerdoti. A Nicolet, Joliette, Rimouski e Sherbrooke sono stati chiusi seminari per la preparazione dei sacerdoti. Gli edifici vengono usati dal governo come istituti di istruzione superiore per la comunità e, a Nicolet, come scuola per poliziotti.

      Le cifre relative ai candidati al sacerdozio sono significative. Il resoconto Dumont indica: “Nel 1946 la cifra annua di candidati ai sacri ordini (sacerdoti e altri) nella nostra Chiesa era di oltre 2.000, ma nel 1970 era di poco superiore a cento”.

      Nel marzo 1974 Relations dichiarò: “Nel 1968 il reclutamento di sacerdoti cominciò a calare rapidamente . . . Molti pastori lasciano il ministero. Nello stesso tempo i ministri reclutati sono un numero minimo: 3 nuovi seminaristi quest’anno”. Questo accade a Montreal, una diocesi che vanta 1.700.000 cattolici, più di un terzo dei seguaci della chiesa nella provincia.

      Pure in rapido declino è il numero di iscritti a organizzazioni cattoliche. La Lega del Sacro Cuore, che dieci anni fa aveva 28.000 iscritti, ora ne ha solo 3.000.

      A parte i problemi spirituali e i problemi personali, nel Quebec c’è anche la difficoltà del semplice mantenimento delle chiese. Molte di esse sono sull’orlo della bancarotta.

      Alcune famose chiese della città di Montreal sono state demolite e la proprietà è stata destinata ad altri scopi. Una di esse è la Chiesa di Notre-Dame-d’Alexandrie in Amherst Street. In questo caso il sacerdote, Benjamin Trembley, fu felice di veder distruggere la sua chiesa dalla squadra delle demolizioni. Ma perché fu felice?

      Egli avrebbe detto pubblicamente che ora la Chiesa deve occuparsi della vita sociale ed economica della zona e che il nuovo centro aiuterà il quartiere economicamente depresso in cui si trova. In precedenza aveva detto che era meglio vendere queste chiese piuttosto che mantenere degli edifici così costosi e ingombranti. Dal 1967 sono state chiuse a Montreal undici grandi chiese cattoliche, mentre altre attendono d’essere vendute o demolite.

      Le cause del declino cattolico

      Che cos’è accaduto? Che cos’ha portato al drammatico declino del potere cattolico?

      La sfiducia nei capi cattolici ha causato molta incertezza e questo non si limita al Quebec. Andrew M. Greeley, un gesuita che critica la gerarchia degli U.S.A., ha commentato: “L’onestà mi costringe a dire che credo che gli attuali capi della chiesa siano moralmente, intellettualmente e religiosamente falliti. Non abbiamo capi che possano darci il senso dell’orientamento”.

      I sociologi di Canada 70 riscontrarono nella Chiesa del Quebec “un enorme divario di credibilità. Il divario aveva raggiunto proporzioni tali che i laici avevano motivo di sospettare virtualmente di tutti i movimenti in seno alla gerarchia ecclesiastica”.

      Anche il vescovo Léo Blais, già citato, ha pure puntato il dito sul clero. Secondo lui, alcuni sacerdoti sono attualmente causa di confusione nella Chiesa di Montreal. Il vescovo Blais suggerì che sono state “la nostra indisciplina e disubbidienza a causare confusione nella mente dei cattolici e a sviarne molti”.

      “È morta la Chiesa?”

      “È morta la Chiesa?” è una domanda contenuta in un titolo del periodico di lingua francese La Patrie di Montreal.

      Rispondendo, il sacerdote Hubert Falardeau disse che i papi e i vescovi “hanno dimenticato che la chiesa non era una società temporale ma spirituale. Volevano avere seguaci in quantità e non seguaci di qualità. Per tenere gli aderenti nella chiesa occorrevano precetti. Le persone non erano molto istruite così che le imbottirono di precetti. Tutte queste cose, le feste, le grandi cerimonie, furono impiegate per attirare un gran numero di persone”.

      Egli spiega ulteriormente: “È in atto una scristianizzazione perché non c’è mai stata una vera cristianizzazione. Agli inizi della chiesa, le persone erano battezzate da adulte. In seguito si presuppose che tutti fossero cristiani e li battezzarono alla nascita”.

      Questo sacerdote cattolico parla poi del bisogno di vera cristianizzazione, di battesimo degli adulti e di opera missionaria fra il popolo. Queste sono le pratiche strettamente seguite dai testimoni di Geova, che hanno contribuito in modo notevole al successo della loro attività. Non occorre chiedere se i testimoni di Geova sono morti; l’attività e la devota opera missionaria che svolgono in tutte le parti della terra rispondono non con le parole, ma con i fatti!

      I testimoni di Geova hanno compiuto nelle zone rurali del Quebec l’opera missionaria di porta in porta. Quando il Testimone Everett Carlson di Joliette, nel Quebec, fu invitato a dire che cosa aveva notato fra i cattolici che spiegasse il loro mutato atteggiamento verso la Chiesa, disse: “Dal 1970 l’atteggiamento del popolo è nettamente cambiato. Hanno meno paura di parlare con i testimoni di Geova, di fare domande e di esprimersi in merito ai cambiamenti avvenuti nella Chiesa. Ammettono prontamente che il mutato insegnamento sull’inferno di fuoco, sul mangiar carne il venerdì e su molte altre cose, ha scosso la loro fede”.

      Si deve ricordare che, mentre la Chiesa Romana ha perso nel Quebec gran parte del suo potere quasi sovrano, sarebbe inesatto dare l’impressione che si sia completamente ritirata dalla scena. I giovani hanno in larga misura tolto il loro appoggio, ma la generazione più vecchia sia del clero che dei laici continua a dare alla Chiesa un numero di seguaci non ancora insignificante. I riti e l’abitudine son duri a morire.

      Comunque, dal 1960 al 1974 sono avvenuti rapidi cambiamenti nel Quebec. La rivoluzione pacifica ha dato luogo a molti utili sviluppi.

  • Nuova èra di libertà nel Quebec
    Svegliatevi! 1975 | 22 agosto
    • Nuova èra di libertà nel Quebec

      CHE cosa vedreste visitando oggi il Quebec?

      Osservereste una società molto simile al resto dell’America Settentrionale. Spariti sono il timore e l’oppressione che gravavano come una cappa sul popolo nel periodo di totale predominio cattolico. Possono prendere le proprie decisioni in quanto a istruzione, lavoro, pianificazione familiare, religione, non preoccupandosi più d’avere l’approvazione del sacerdote.

      Dal 1964 le redini sono in mano al governo che ha migliorato l’istruzione. Ora si dà importanza all’istruzione in campo commerciale e tecnico invece che alla teologia e alla filosofia. I giovani franco-canadesi hanno sempre più opportunità di fare carriera nel mondo commerciale e industriale.

      La stampa e altri mezzi di comunicazione delle notizie sono liberi di investigare i problemi del giorno e pubblicare i risultati. Oggi l’abitante del Quebec è più sveglio e meglio informato che mai. L’opinione pubblica educata richiede un governo migliore.

      Oggigiorno le minoranze come i testimoni di Geova e altri sono libere nel Quebec come in qualsiasi altro posto. C’è un’atmosfera di libertà intellettuale interamente nuova, sconosciuta prima della rivoluzione pacifica.

      Il Quebec è uscito dalla notte dell’arretratezza facendo un gran balzo in avanti nel mondo moderno. Pur essendo state migliorate molte condizioni grazie a questi cambiamenti avvenuti nelle attività secolari della vita, c’è ancora da considerare un altro importante bisogno umano!

      Il vuoto religioso: Chi può colmarlo?

      L’improvvisa rimozione del nucleo di una società lascia un vuoto. Che cos’è dunque accaduto nel Quebec dopo l’improvviso declino del potere della Chiesa Cattolica?

      Lo scrittore Ralph Surette dello Star di Montreal fa questo commento: “La Chiesa Cattolica è stata per 300 anni il nucleo della società franco-canadese . . . Che cosa accade quando questo tipo di potere svanisce? . . . angoscia e indifferenza da parte sia dei laici che del clero hanno preso il posto un tempo fermamente occupato dalla Chiesa”.

      Chi o che cosa può dunque colmare questo vuoto religioso? Chi è pronto a soddisfare il bisogno di conforto spirituale e istruzione biblica del popolo? In passato la maggioranza delle religioni del Canada temeva di espandersi nel Quebec per timore della predominante gerarchia cattolica. Come risultato non sono preparate a soddisfare il bisogno religioso che ora esiste.

      Ma c’è una notevole eccezione! Negli scorsi cinquant’anni i testimoni di Geova hanno mostrato incessantemente, col buono e col cattivo tempo, il loro amorevole interesse al popolo franco-canadese. Hanno offerto istruzione biblica e conforto spirituale a tutti quelli che li desideravano. Nel Quebec i testimoni di Geova sono saldamente stabiliti, avendo ora 130 congregazioni con più di 7.000 persone che partecipano attivamente all’opera di impartire istruzione biblica. Sono pronti e in grado di colmare il vuoto religioso. Ma ispirano fiducia al popolo?

      Si sono guadagnati il rispetto e la fiducia

      Ora ci sono numerose prove che l’opposizione ai testimoni di Geova precedentemente manifestata dalla popolazione del Quebec era causata dalle errate informazioni diffuse dai capi clericali e politici dell’epoca. Nel frattempo il popolo ha imparato a conoscere direttamente i testimoni di Geova e ora li considera in modo assai diverso.

      Un giornalista franco-canadese, André Rufiange, scrivendo in Le Journal de Montreal del 30 luglio 1973, disse: “Duplessis dev’essersi rigirato nella tomba, lui che trattava i testimoni di Geova come spaventapasseri e che ci convinse, noi che a quel tempo andavamo a scuola, che erano una setta di malfattori . . . Non sono un Testimone. Ma sono testimone del fatto che i Testimoni danno prova di efficienza e corretto comportamento. . . . Sono proprio ottime persone. Se fossero le uniche persone al mondo, di notte non dovremmo sprangare le porte e attaccare la sirena”.

      I testimoni di Geova e la loro pacifica pratica di impartire istruzione biblica nelle case delle persone sono ora ben conosciuti e accettati nella vita del Quebec. Spesso i padroni di casa chiedono loro: ‘La Chiesa è sparita. Che accadrà poi? Dove andremo a finire?’ Avendo perso la fiducia nella Chiesa che per tanto tempo ha avuto il predominio, ora molti abitanti del Quebec si rivolgono ai testimoni di Geova considerandoli gli unici che si interessano seriamente dei loro problemi personali e dei loro bisogni religiosi.

      La loro organizzazione cresce di numero nonché in qualità e maturità. Nello scorso decennio i testimoni di Geova hanno tenuto a Montreal un corso di lingua francese che ha già impartito nozioni essenziali di francese a oltre 1.200 persone, trasferitesi da altri luoghi del Canada per servire in quella parte del campo dove il bisogno è più grande.

      Per di più, nell’estate del 1974 i testimoni di Geova pubblicarono in francese moderno una traduzione della Bibbia, disponibile a una cifra alla portata di tutti. Si fa tutto il possibile per incoraggiare spiritualmente gli abitanti del Quebec. I testimoni di Geova ripetono spesso che è molto piacevole lavorare fra queste persone interessanti e vivaci.

      Confermando che si sono conquistati il rispetto, Georges Bherer, che scrive per Le Soleil della città di Quebec, dopo avere assistito all’assemblea “Proposito Divino” tenutavi nell’agosto del 1974, pubblicò le sue osservazioni: “Negli scorsi pochi anni i testimoni di Geova hanno avuto un aumento strabiliante nella provincia di Quebec. . . .

      “Per il testimone di Geova, la religione è un modo di vivere e non una serie di cerimonie. Dando enfasi all’onestà e alla purezza morale, predicano che Cristo è realmente il Figlio di Dio e che ogni speranza di vita futura dipende dalla fede che si esercita in lui. Credono che in un futuro molto prossimo, nella nostra stessa generazione, il regno di Dio distruggerà il presente sistema malvagio”.

      Il successo e l’efficacia dell’attività dei testimoni di Geova nel Quebec hanno in se stessi contribuito a suscitare il rispetto e la fiducia della popolazione del Quebec. Le Petit Journal di Montreal, nell’edizione del 28 luglio 1974, ha pubblicamente additato il declino religioso da una parte e il progresso dall’altra, dichiarando: “Mentre le religioni tradizionali vanno scomparendo, e le chiese sono sempre più vuote, i testimoni di Geova hanno un accresciuto numero di aderenti e acquistano perfino gli edifici usati un tempo come chiese e altri impianti in cui radunare i loro nuovi aderenti.

      “Mentre nel 1945 avevano solo 356 aderenti [nel Quebec], nel 1974 erano circa 7.000 in tutta la provincia, divisi in 120 congregazioni che includono 125 città.

      “Nel 1973 i testimoni di Geova ebbero un aumento numerico del 22 per cento. A motivo di questo grande aumento di testimoni nel Quebec furono acquistate varie sale e chiese da trasformare in luoghi di raduno. Il più importante edificio acquistato nel distretto di Montreal è la sala da ballo Dorémi di Saint Luc che ha 1.800 posti a sedere”. L’immobile di Saint Luc, nel Quebec, è divenuto una Sala di Assemblee dei testimoni di Geova.

      La città di Joliette, nel Quebec, era uno speciale centro del cattolicesimo romano. Una delle costruzioni predominanti nella città era un immenso seminario. Durante i disordini provocati dai cattolici nel 1949 i missionari dei testimoni di Geova furono cacciati via. — Si veda Svegliatevi! (inglese) dell’8 aprile 1950.

      Ora a Joliette c’è un’attiva congregazione di testimoni di Geova con una bella Sala del Regno in una strada principale. Nel frattempo il seminario è stato comprato dal governo e trasformato in un istituto di istruzione superiore per la comunità. Questo ex seminario è stato usato due volte dai testimoni di Geova per le loro semestrali assemblee di circoscrizione.

      Roland Gagnon era un commerciante di Joliette che, nel 1949, fece parte della turba che cacciò dalla città i testimoni di Geova. Al presente fa parte della congregazione dei testimoni di Geova di Joliette.

      Ora che conoscono meglio i testimoni di Geova, molti Franco-canadesi, per natura amichevoli e vivaci, sono cambiati e mostrano la loro fiducia e il loro rispetto accettando le incoraggianti informazioni bibliche presentate loro.

      Ma che effetto ha questo insegnamento sulla vita di quelli che l’accettano?

      Coloro che vengono aiutati

      Questo mondo instabile esercita molte pressioni. I problemi sono universali, ma specialmente i giovani hanno bisogno d’aiuto. I testimoni di Geova lo danno. Il seguente titolo di giornale preso da La Patrie di Montreal del 28 luglio 1974 pone in rilievo un aspetto del buon lavoro compiuto: “Giovani hippy drogati salvati dai testimoni di Geova”.

      L’articolo spiega come quattro giovani ex drogati, tre uomini e una donna, divennero testimoni di Geova, purificandosi nel fisico e nella condotta morale. Furono pubblicate fotografie indicanti l’aspetto che ciascuno aveva prima di diventare testimone di Geova e dopo. Le fotografie di “prima” presentano dei giovani capelloni scarmigliati; quelle fatte “dopo” presentano quattro giovani ben messi.

      L’articolo scritto da Andrée Le Bel contiene questi commenti: “Il loro modo di vivere è notevolmente cambiato perché dicono di avere alfine trovato nella vita uno scopo a cui dedicare tutte le energie . . . Tutti i testimoni di Geova sono d’accordo che seguendo i princìpi biblici nella vita quotidiana si migliora la condotta morale e la qualità della vita”.

      Un altro giovane, un cattolico di Montreal, si era lasciato prendere dal vizio del gioco. “Una sera che ero alle corse, mio cognato e sua moglie vennero a casa mia e lasciarono a mia moglie due copie del libro La Verità che conduce alla Vita Eterna”, egli scrive. “Quando arrivai a casa ella mi spiegò quello che aveva appreso riguardo alla fine di questo sistema, che era molto vicina, e che quelli che non si schierano con Geova saranno distrutti. Mi suggerì di leggere il libretto blu aperto a pagina 94. Ella fece presa su di me, perché ero realmente turbato dal mio comportamento e sapevo di dover cambiare. La coscienza mi rimordeva tanto che la notte non riuscivo a dormire.

      “Il giorno dopo lessi il libretto, e quella sera chiesi a mio cognato di studiare con me. Ora sono felice d’essere con mia moglie fra i testimoni di Geova”.

      Queste sono soltanto alcune delle esperienze di quelli che sono stati aiutati dall’opera di predicazione e insegnamento dei testimoni di Geova. Tali felici esempi si potrebbero moltiplicare molte volte.

      Che cos’hanno i testimoni di Geova che tocca il cuore di tante persone? Il semplice e chiaro messaggio biblico che il governo di Geova Dio e di suo Figlio Cristo Gesù sta per succedere ai presenti errati sistemi nel dominio della terra. Questo governo farà cambiamenti che recheranno felicità e vita a tutti quelli che saranno idonei per vivere in quel nuovo ordine.

      Sono già stati fatti felici cambiamenti nel Quebec, ma quello più grande deve ancora aver luogo per mezzo del regno di Dio. I testimoni di Geova invitano tutti a unirsi a loro e a imparare di più riguardo a Geova, l’Iddio dell’amore, e ai suoi grandi propositi per l’umanità. Come dice la Bibbia: “Felice è l’uomo che non ha camminato nel consiglio dei malvagi . . . Ma il suo diletto è nella legge di Geova . . . e ogni cosa che fa riuscirà”. — Sal. 1:1-3.

  • Uno sguardo al mondo
    Svegliatevi! 1975 | 22 agosto
    • Uno sguardo al mondo

      La terra è diversa

      ◆ Che cosa rende la terra diversa da altri pianeti vicini? Un recente articolo di Science dice: “Solo la terra fra i pianeti interni ha un grosso satellite, che può spiegare la relativa stabilità climatica del pianeta e, possibilmente, il suo forte campo magnetico”. L’articolo aggiunge: “Gli astronauti dell’Apollo riferirono che il cielo azzurro della terra e le nubi bianche, visti dallo spazio, la rendevano l’oggetto di gran lunga più invitante che potessero vedere. Le crescenti informazioni ottenute circa altri corpi planetari del sistema solare tendono a confermare questa veduta”.

      Impareranno mai?

      ◆ Science News ha recentemente pubblicato gli aspetti salienti del 1974 nel mondo scientifico. Era inclusa questa notizia: “Quella che è stata definita l’incontestabile prova della passata glaciazione nei monti della Carolina del Nord si è rivelato il risultato dell’attività umana”. (Il corsivo è nostro).

      Atteggiamento verso la messa

      ◆ Una decina d’anni fa la Chiesa Cattolica smise di tenere la messa in latino; ora vien detta nella lingua del popolo. Nello stesso periodo la frequenza alla messa diminuì. Alcuni ci vedono un legame. Il giornalista statunitense W. F. Buckley dice: “Come cattolico, ho rinunciato a sperare nella liturgia . . . La prossima cerimonia liturgica che sarà tenuta primariamente a mio favore, dal momento che non ho intenzione d’essere beatificato né di risposarmi, sarà il mio funerale; ed è per me fonte di grande consolazione il fatto che, al mio funerale, sarò del tutto morto, e non dovrò ascoltare l’accettata sostituzione della nobile vecchia liturgia latina. Nel frattempo, pratico lo yoga così che la domenica, in chiesa, acquisisca la facoltà di distogliere l’attenzione da tutto quello che odo, mentre tento . . . di comunicare con il mio Fattore, e Gli chiedo prima di perdonare i miei peccati, e secondo lo imploro di

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