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  • Nostro figlio mi ha aiutata a trovare nuovi valori
    Svegliatevi! 1979 | 22 gennaio
    • cristiane. Sia che siamo a casa, a fare la spesa, in macchina o che andiamo a trovare i vicini, spesso questo bimbo allegro canta. È straordinario come può essere piacevole e incoraggiante anche per l’estraneo a cui passiamo accanto mentre facciamo la spesa al mercato.

      Craig è un bambino attento e quindi più ricettivo all’insegnamento, anche se, come ho già detto, è più lento a comprendere la relazione fra il movimento e le persone e gli oggetti. A due anni e mezzo sapeva dire nel giusto ordine i primi 13 libri della Bibbia. Era in grado di rispondere a molte domande su personaggi biblici. Durante le preghiere sta così attento che alle adunanze cristiane dice “Amen!” ad alta voce prima di tutti gli altri. Fa la stessa cosa all’ora dei pasti dopo la nostra preghiera di ringraziamento. Il suo temperamento e il suo amore verso Dio in così tenera età sono stati di vero incoraggiamento.

      Una volta non volevo andare a un’adunanza cristiana, perché mi sentivo un po’ giù, ma Craig andò in giro per casa tutto il pomeriggio, dicendo: “Andiamo alla Sala del Regno a trovare i fratelli e cantare cantici a Geova”.

      Altre volte, quando eravamo stanchi, ci ha incoraggiato dicendoci: “Cantiamo!” “Cantiamo un cantico a Geova”. Oppure chiede: “Chi ha fatto l’arancia? Chi ha fatto il sole?” Ha subito effetto.

      In principio consideravo la menomazione di mio figlio una vera tragedia. Ma è tutt’altro che insopportabile. Invece di piangere sulla perdita di un dono, quello della vista, altri doni hanno assunto per me un valore molto più grande. Ora che Craig ha cinque anni ed è più robusto, lo abbiamo portato da un chirurgo oculista. Ha riacquistato in parte la vista da un occhio, con l’uso di spesse lenti.

      Come Craig, anche noi non vediamo l’ora che venga il giorno in cui potrà vederci chiaramente. Questo è anche il desiderio del suo fratellino che ci vede bene e che si dà già da fare per giocare con lui. — Da una collaboratrice.

  • La verità “viene a galla”
    Svegliatevi! 1979 | 22 gennaio
    • La verità “viene a galla”

      UNA donna lavorava con un gruppo di suore in una clinica di Manfredonia, nell’Italia meridionale. “Un giorno ero in cucina”, narra, “e la madre superiora mi disse di andare in lavanderia e gettar via un libro che aveva tenuto a mollo per alcuni giorni”. La donna andò a prendere il libro, ma prima di gettarlo via decise di dargli un’occhiata. Il libro non aveva perso il suo colore arancione. Era il libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato.

      “Lo presi con delicatezza”, continua la donna, “e lo misi in terrazza per farlo asciugare e potermelo portare a casa. Ne stirai con cura le pagine. Lo feci vedere anche a mia madre, e ogni sera ne leggevamo alcune pagine. Trovavamo spesso il nome Geova, ma non sapevamo che era il nome di Dio. Qualche tempo dopo una signora con un bambino venne a casa mia a parlare della Sacra Bibbia. Le chiesi: ‘Saprebbe dirmi cosa significa Geova?’”

      Questa donna sincera accettò subito uno studio biblico e cominciò ad assistere alle adunanze dei testimoni di Geova.

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