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Le assemblee “Pace in terra” abbracciano l’AtlanticoSvegliatevi! 1970 | 8 marzo
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che ha assistito ad assemblee dei testimoni di Geova dal 1915. Dopo avere assistito a una delle assemblee “Pace in terra”, osservò: “Questa è la migliore che si sia mai tenuta. Ci aiuterà ad essere più maturi, meglio organizzati e più consapevoli di ciò che si attende siano i veri cristiani”.
Dei giovani fecero commenti simili. Uno scrisse: “Essendo adolescente, fui specialmente grata di tutte le franche informazioni presentate sui problemi inerenti ai giovani in questi tempi. Non ho modo di poter ringraziare abbastanza i miei fratelli per tutto il tempo, l’energia e l’amore che sono stati mostrati per questa assemblea, ma so di non esser sola nel voler esprimere la mia gratitudine”.
No, queste persone non furono le sole a sentire profondo apprezzamento per le assemblee “Pace in terra” che si sono tenute lo scorso anno in tutto il mondo. Tutti quelli che hanno assistito non solo hanno apprezzato ciò che s’è detto, ma si rendono pure conto che la vera pace può esistere fra molti popoli e in effetti esiste anche in questo tempo di crisi.
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Prospera economia del VenezuelaSvegliatevi! 1970 | 8 marzo
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Prospera economia del Venezuela
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nel Venezuela
IL QUADRO economico del Venezuela offre un ristoratore contrasto con quello di altri paesi dove la circolazione monetaria può esser depressa, perdendo di continuo valore o perfino oscillando sull’orlo della rovina. Immaginate di vivere in un paese dove il costo della vita l’anno scorso aumentò solo dell’uno per cento!
Quando si pensa al Venezuela e alla sua economia, si pensa immediatamente alla parola “petrolio”. Ma il Venezuela ha lavorato duramente per allargare la sua base economica e sfruttare la sua abbondanza d’altre risorse naturali. I giacimenti di petrolio che si trovano sotto il lago Maracaibo e sotto l’ondeggiante erba delle sue praterie orientali non continueranno a dare per sempre la prosperità al paese. I pianificatori governativi cercano i mezzi per diversificare le fonti d’entrata. Ma con quale successo?
Petrolio, principale sostegno
A differenza della situazione di altri paesi dell’America Centrale e Meridionale, il governo ha la proprietà delle risorse minerali. Così l’entrata che deriva dal petrolio è estesa all’intera economia, recando beneficio alla maggioranza anziché ad alcuni privilegiati. L’entrata pro capite dei dieci milioni di persone del Venezuela varia da circa L. 460.000 a oltre L. 558.000, dando ai Venezolani più denaro da spendere che i loro vicini latino-americani. E il bolivar venezolano è la più forte moneta in tutta l’America Meridionale.
Come massimo esportatore di petrolio del mondo, il Venezuela pompa in media 3.600.000 barili al giorno. Dei risultanti profitti la nazione riceve i due terzi, circa L. 2.170 milioni al giorno. Frattanto gli automobilisti venezolani pagano inoltre per la benzina il prezzo più basso nel mondo, solo L. 18 al litro.
Tutte le solite attività dell’industria petrolifera, produzione, raffinazione, esportazione e consumo interno, hanno visto un notevole aumento, tutto cioè salvo la nuova esplorazione. La norma petrolifera del governo continua a dare enfasi all’efficienza operativa e al produttivo uso delle risorse petrolifere, anziché cercare una più alta erogazione di questo bene di consumo che non è rinnovabile. Gli ultimi metodi di ricupero dei prodotti secondari del petrolio vengono applicati. Infatti, nel 1966, oltre 50 impianti di reiniezione di benzina erano in funzione, uno dei quali è il più grande del mondo.
Si stima che al corrente ritmo di produzione le riserve di petrolio dovrebbero durare tredici anni. Con prudenza, perciò, gli economisti del paese hanno usato le entrate del petrolio per costruire l’ossatura della maggiore industrializzazione come anche per conseguire le necessarie riforme sociali. Indipendentemente dalle oscillazioni delle risorse del petrolio, il ricorso a qualche fonte d’energia diversa dal petrolio potrebbe produrre seri effetti sull’economia.
Si pongono le basi per la crescita
Al fine di porre le basi per la futura crescita industriale, il Venezuela ha investito negli ultimi dieci anni 6.000.000.000 di bolivar in strade, ponti e sviluppo idroelettrico. Il paese ha ora uno dei migliori sistemi viari di tutta l’America latina, 17.600 chilometri pavimentati. Le superstrade vanno intorno e oltre Caracas, la capitale, diramandosi verso le città più importanti.
Il ponte in cemento precompresso più lungo del mondo attraversa il lago Maracaibo, che, a proposito, è il lago più grande dell’America Meridionale. Questo ponte collega Maracaibo, la seconda delle città maggiori, col resto del paese. Prima del 1962 ogni cosa doveva essere o traghettata attraverso il lago o trasportata per tremiladuecento chilometri intorno alla sua spiaggia meridionale. Ora è stata aperta una ricca zona agricola con diretto accesso all’Autostrada Panamericana.
All’altra estremità del paese, invece di dover attendere una lunga, calda, scoraggiante fila per la piccola nave traghetto, gli autisti di autocarri possono ora attraversare il bel nuovo ponte che passa sul potente Orinoco vicino a Ciudad Bolivar e proseguire senza ritardo.
Speciale priorità è stata data all’elettrificazione del paese, giacché il desiderato sviluppo economico richiedeva che si raddoppiasse la capacità di generare energia ogni cinque anni. Nei passati dieci anni l’energia elettrica disponibile si è triplicata e 1.500 città, paesi e villaggi sono stati illuminati alla maniera moderna. Grandi impianti generano centinaia di migliaia di chilowatt sul potente fiume Caronì. Infatti, il potenziale idroelettrico è quasi inesauribile. Solo in alcuni paesi africani c’è un potenziale superiore, che si può sviluppare a costo inferiore.
Altre ricche risorse
Oltre ai giacimenti di “oro nero” che sono nel sottosuolo venezolano, questo paese può anche vantare parecchi monti di ferro. Le sue riserve di minerale di
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