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  • Perché c’è oggi una crisi di energia?
    Svegliatevi! 1973 | 22 gennaio
    • Comunque, questa predizione di tre anni fa può ben essere altamente ottimistica. Già la provvista di gas naturale si va esaurendo. In una relazione al personale dello scorso febbraio, la Commissione Federale per l’Energia notò che la scarsità a cominciare dal 1971 “ha segnato una svolta storica, la fine della crescita dell’industria del gas naturale non ostacolata da questioni di fornitura”. La relazione concludeva: “Il peso di alleviare la deficienza ricadrà su altri combustibili”.

      Tuttavia, anche il petrolio scarseggia negli Stati Uniti. Già si importa più di un quarto del petrolio del paese, circa 620 milioni di litri al giorno, in media. Ma secondo una recente relazione del Dipartimento dell’Interno, queste importazioni dovranno più che essere raddoppiate nel 1980.

      Dipendenza dal petrolio estero

      Nonostante che siano state fatte scoperte di petrolio in Alaska, la maggior quantità delle rimanenti risorse conosciute di petrolio della terra è in altri paesi, in particolar modo nel Medio Oriente. L’assistente del Segretario dell’Interno degli Stati Uniti, Hollis M. Dole, dice pertanto: “Questo paese dovrà andare dov’è il petrolio — in Africa e in Medio Oriente — per soddisfare il suo deficit di combustibile”.

      Tuttavia una crescente dipendenza dal petrolio del Medio Oriente non fa che accentuare la crisi d’energia, come indicò il Times di New York del 7 dicembre 1971:

      “La Commissione per il Servizio Pubblico di Stato ha asserito che ‘le attuali realtà politiche’, compreso ‘il continuo covare del conflitto arabo-israeliano’, han reso gli enti elettrici dello stato sempre più vulnerabili all’interruzione della loro fornitura dei residui di combustibili petroliferi. Quasi tutto tale petrolio è importato”.

      Lo Herald di Miami riferisce: “Il petrolio del Medio Oriente è così importante che gli Stati Uniti sono disposti a correre il rischio di un confronto nucleare per proteggerlo”. Sì, oggi le nazioni rischierebbero la guerra per ottenere il petrolio che è necessario per far funzionare l’industria, alimentare le auto, far funzionare i televisori e far accendere le lampade.

      Ma perché non si può far affidamento sul carbone anziché sul petrolio come principale sorgente di energia? Si riferisce che gli Stati Uniti hanno ancora grandi quantità di carbone.

      Abbondanza di carbone utilizzabile?

      Il problema è che la maggior parte del carbone è troppo pieno di zolfo per soddisfare le attuali norme circa l’ambiente. Le leggi in un crescente numero di città non permettono di bruciare il carbone che ha un contenuto sulfureo superiore all’1 per cento. Perciò negli impianti di generazione dell’energia sempre più comunità sostituiscono al carbone combustibili meno inquinanti, petrolio e gas naturale. Contrariamente a quanto sembra che pensano alcuni, l’uomo semplicemente non sa come eliminare gli inquinanti sulfurei dal carbone o dal petrolio. Il presidente Nixon nel suo messaggio sull’energia del 4 giugno 1971 spiegò:

      “Una maggiore strettoia nel nostro programma di energia pulita è il fatto che ora non possiamo bruciare carbone o petrolio senza riversarne nell’aria il contenuto sulfureo. Abbiamo bisogno di una nuova tecnologia che consenta di eliminare lo zolfo prima di emetterlo nell’aria”.

      È vero che c’è carbone disponibile con un piccolo contenuto di zolfo. Ma dev’essere molto probabilmente vicino alla superficie terrestre, ed è così ottenibile solo con metodi di estrazione a cielo aperto. E l’estrazione a cielo aperto rovina tanto il terreno che sono state proposte leggi per dichiararla illegale.

      Il carbone che è in profondi strati della terra, d’altra parte, è difficile e costoso da ottenere, ed è probabile che abbia un alto contenuto sulfureo. Perciò T. F. Bradshaw, presidente della Compagnia di Richfield, osservò: “Infatti il carbone, almeno a breve scadenza, è probabile che sia in piccole quantità nonostante queste grandi riserve”.

      Un dilemma

      All’uomo si presenta un vero dilemma. La società industrializzata d’oggi per operare ha bisogno di grandi quantità di energia. Tuttavia le forniture di combustibile si vanno esaurendo, in particolar modo quelle che causano meno inquinamento. Se si usano i combustibili disponibili, le persone sono lentamente avvelenate dall’inquinamento. Ma se non si usano, l’industrializzata società moderna muore lentamente per mancanza di energia.

      Pare che gli uomini facciano pericolose scelte per mantenere il loro attuale, industrializzato, modo di vivere mediante consumo di energia. Così, pur riconoscendo la gravità della scarsezza di combustibili fossili, S. David Freeman, ex consulente sull’energia del presidente Nixon, osservò:

      “L’esaurirsi delle risorse di energie non è in sé tale da costituire il grosso del problema. . . . Le quantità di monossido di carbonio, le piccole particelle di materia e altri inquinanti potenziali progettati nei prossimi due decenni sono così grandi da far pensare alla possibilità di cambiamenti fondamentali nel nostro ambiente”.

      È ovvio che un cambiamento è necessario, e deve avvenire presto. Gli attuali mezzi per generare energia devono essere sostituiti. Questo è generalmente riconosciuto. Infatti, la scelta della sostituzione pare sia stata già fatta: è l’energia nucleare. Gli Stati Uniti vi si sono praticamente impegnati.

      Ma è l’energia nucleare sicura? È una scelta saggia? Come è generata l’elettricità dall’energia nucleare? Lasciamo che queste domande siano considerate in un prossimo numero.

  • Partecipata la verità il “Giorno delle partecipazioni”
    Svegliatevi! 1973 | 22 gennaio
    • Partecipata la verità il “Giorno delle partecipazioni”

      ● Gli scolari della terza classe in una scuola pubblica di Washington, nel Distretto di Columbia, furono invitati a intervenire al “Giorno delle partecipazioni”. In questo giorno scolari scelti dovevano portare da casa qualche cosa e renderne partecipi i loro compagni di scuola. Quando venne il suo turno, il novenne Jimmy, la cui madre è testimone di Geova, si chiese che cosa portare, che cosa “partecipare” ai suoi compagni di scuola.

      Col permesso dell’insegnante egli portò a scuola una copia del libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato, che la madre aveva usato per istruirlo sulla Bibbia. La sua insegnante fu molto contenta e fece ‘partecipare’ l’intera classe al capitolo “Come l’uomo sopravvisse a un diluvio che imperversò su tutta la terra”. Questo risultò così informativo e piacevole per l’insegnante e per gli altri scolari che ella continuò a leggere il capitolo successivo: “Dio promette al suo amico di benedire tutte le famiglie umane”.

      Quando si conoscono notizie buone e salvifiche, non è logico parteciparle ad altri?

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