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  • ‘Viviamo non più per noi stessi’
    La Torre di Guardia 1974 | 1° dicembre
    • queste adunanze. Anche quando le famiglie sono in viaggio, possono includere nei loro progetti alcune adunanze cristiane. Hanno così un ulteriore piacere, l’opportunità di farsi nuovi amici, fratelli e sorelle spirituali, in un’altra città o nazione. Quando si trovano a una certa distanza da una Sala del Regno, forse in un campeggio nei boschi, provano gioia a meditare intorno al loro Creatore e a fare considerazioni scritturali in seno alla famiglia. Molti testimoni di Geova, inoltre, dispongono il periodo delle loro vacanze in modo che includa uno dei grandi congressi cristiani indetti ogni anno per trarne pieno beneficio.

      29. Pensando a come trascorrere il nostro tempo “libero”, che cosa sarebbe utile considerare?

      29 Pensando a come voi personalmente potete trascorrere le serate, i fine settimana o le vacanze, riflettete sulla vostra condizione dinanzi a Dio e a Cristo. Sforzatevi di fare ciò che vi recherà ristoro fisico, mentale o spirituale. Abbiate come obiettivo di acquistare la forza di cui farete buon uso mentre continuerete a servire Dio una volta terminato il periodo di tempo “libero”. Mentre il mondo dice: ‘Va via per un po’ e dimentica il tuo solito tran-tran’, dimostrate il vostro apprezzamento verso ciò che Dio e Cristo hanno fatto per voi. Evitate le cose che potrebbero turbare la vostra coscienza e farvi ripensare con rammarico a un periodo di tempo che altrimenti avrebbe potuto recarvi soddisfazione e ristoro.

      30. Quali domande sorgono riguardo a quelli che asseriscono di credere in Dio ma che vivono per il piacere?

      30 In realtà, il servitore di Dio dovrebbe ricordare di fare ogni cosa alla gloria del suo Creatore. (1 Cor. 10:31) Benché imperfetto, dovrebbe sforzarsi di dominare le inclinazioni peccaminose, e non ‘presentarsi come schiavo del peccato’. (Rom. 6:16) Avrete notato, comunque, che alcuni che dicono di credere nel Creatore e in suo Figlio vivono ogni giorno con l’obiettivo di procurarsi adesso e subito tutto il piacere che possono. Che cosa manca? Può darsi che non vedano nessuna speranza per il futuro? La vostra veduta del futuro come influisce sulla vostra vita di giorno in giorno? Questo sarà considerato nel prossimo articolo.

  • Servite in vista dell’eternità
    La Torre di Guardia 1974 | 1° dicembre
    • Servite in vista dell’eternità

      1, 2. (a) Quale veduta hanno le persone e le nazioni riguardo al futuro? (b) Perché alcuni non sono neppure inclini a pensare al loro futuro?

      OGGI non è forse comune incontrare alcuni che, con quello che dicono o con quello che fanno, rivelano che il tema fondamentale della loro vita è questo: “Divertiti finché puoi; chissà che cosa porterà il domani?” Pare che anche molte nazioni siano di tale idea. Uno dei più influenti economisti d’Europa accusò il suo governo di seguire una politica di “Dopo di noi il diluvio”, cioè di fare progetti e spendere denaro solo in vista del presente, non del futuro.

      2 E molti sono così disillusi degli obiettivi e dei risultati dell’“istituzione” che non si interessano di un futuro pressoché uguale. Nel 1972 un professore universitario osservò che “i giovani adulti non sembrano interessarsi abbastanza del loro personale futuro”. Egli aggiunse: “Ai giovani manca ciò che gli studiosi di scienze sociali chiamano ‘orientamento verso una meta’, e frequentemente sprecano il tempo in tutto ciò che va da droga e protesta a esperimenti sul modo di vivere e progetti o piaceri senza scopo”. Vi sono poi altri che preferiscono non pensare neppure al futuro a causa dei sempre più spaventosi avvertimenti su inquinamento, crimine, carestia e guerra.

      3. Quale consapevolezza spinge molti a vivere solo per il presente?

      3 Anche se le principali nazioni facessero sorprendenti passi avanti nelle relazioni internazionali, così che il predetto significativo annuncio di “pace e sicurezza” apparisse certo, molti ancora ‘vivrebbero solo per il momento’. (1 Tess. 5:3) Credono che valga la pena di godersi la vita più che si può finché c’è, dal momento che la scienza (in cui hanno confidato) non può impedire la morte. Per esempio, commentando le scoperte scientifiche, un giornalista ammise che secondo Friedhelm Schneider, professore di Tübingen, “nulla sostiene [la veduta] che la morte sia legata al concetto della vita come necessità fisica”. E il giornalista riconobbe che secondo le attuali prove, “con il giusto miscuglio di ormoni cellulari in ciascuna cellula non si morirebbe più”. Tuttavia, fu costretto ad aggiungere: “Solo che al presente non c’è nessuna possibilità di produrre questo giusto miscuglio!” Per la maggioranza, dunque, si tratta di questo: ‘Vivi per il presente!’ giacché la morte appare inevitabile.

      4. (a) È questa la veduta dei testimoni di Geova?

      4 Quale veduta assai diversa si trova comunque fra i cristiani testimoni di Geova! Essi non seguono il pensiero fatalistico: “Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo”. (1 Cor. 15:32) Piuttosto, si interessano vivamente del futuro, non vedendo l’ora che arrivi. Infatti, tutta la loro vita e i loro pensieri sono imperniati non su un’esistenza finita e limitata, ma sull’eternità. Comunque, può dirsi questo di voi individualmente? Per vedere come ciò è possibile, consideriamo l’“eternità” per quanto riguarda Dio e i suoi propositi.

      L’ETERNITÀ FA PARTE DELLA NOSTRA ADORAZIONE

      5. Perché l’eternità è fondamentale nella nostra adorazione?

      5 Si può dire appropriatamente che l’adorazione cristiana si fonda sull’eternità, poiché il nostro Dio stesso è eterno. Per gli uomini questo può essere difficile da capire, che Dio non ha mai avuto principio. Ma considerate solo i monti, tutta la terra, e, sì, l’intero universo. Sono essi nuovi, recenti? Gli scienziati attribuiscono all’universo migliaia di milioni di anni. Il loro Creatore, pertanto, non esisteva già prima d’allora? Comprensibilmente, l’apostolo Paolo scrisse che la “sempiterna potenza e Divinità” di Geova si vedono da ciò che ha creato. — Rom. 1:20.

      6. Che cosa indica la Bibbia del futuro di Dio?

      6 L’eternità di Dio si estende anche nel futuro. Gli scrittori sia delle Scritture Ebraiche che delle Scritture Greche Cristiane sapevano che Dio non morirà mai, per cui, che Geova regnerà per tutta l’eternità avvenire. Il salmista proclamò: “Geova è Re a tempo indefinito [ebr., ‘ohlam], sì, per sempre [ebr.,ʽadh]”. (Sal. 10:16; Eso. 15:18) E nell’ultimo libro della Bibbia l’apostolo Giovanni riferì che delle voci dal cielo dicevano del Signore Geova: “Egli regnerà per i secoli dei secoli”. Lo scrittore Giovanni usò lì la forma plurale dell’espressione greca che significa letteralmente “per le età delle età”. (Riv. 11:15; 1 Tim. 1:17) Riguardo al futuro, quindi, Giovanni sapeva indubbiamente che il nostro Creatore regnerà “nei secoli dei secoli”. (Traduzione interlineare del Regno [inglese]) Che cosa può significare questo per voi sia ora che in futuro?

      7. È l’esistenza eterna legata a tutta la vivente creazione di Dio? E che dire dell’uomo?

      7 Non tutta la creazione vivente di Dio è eterna. Sappiamo che le piante, anche gli alberi secolari, infine muoiono. (1 Piet. 1:24) E non c’è nessuna prova biblica che

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