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Le lotterie sono innocue?Svegliatevi! 1982 | 8 dicembre
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cacio sui maccheroni”. Quindi forse quelle autorità del passato avevano ragione quando muovevano delle obiezioni al gioco d’azzardo.
È pure degno di nota il fatto che in quasi tutti i paesi europei dove ci sono casinò è vietato alla gente del posto andarvi a giocare. Perché? Indicandone una ragione, un’enciclopedia (Encyclopædia Britannica) dice che secondo le autorità un casinò accessibile nelle vicinanze sarebbe una tentazione troppo grande per un numero troppo grande di cittadini.
Tali timori sono giustificati? Evidentemente sì. Un sorprendente numero di persone mostra di non sapersi controllare riguardo al gioco. Le autorità di polizia inglesi, parlando dell’aumento delle bische nel loro paese, dicono: “Non c’è dubbio che molte famiglie si trovano in difficoltà quando tali luoghi sono frequentati abitualmente, molto spesso da persone di pochi mezzi”.
L’eccitazione provocata dal gioco d’azzardo può causare vera e propria assuefazione. C’è un’organizzazione detta Anonima Giocatori che dà a chi ha il vizio del gioco lo stesso tipo d’aiuto che l’Anonima Alcolizzati dà agli alcolizzati. E hanno bisogno d’aiuto. Una donna, che in passato aveva il vizio dell’alcool e del fumo, nonché del gioco, ha detto che è stato molto più facile vincere il vizio dell’alcool e del tabacco che tenere a freno il suo impulso di giocare.
Che dire se si giocano solo piccole somme?
Forse qualcuno dirà: ‘Ma io non sono un grande giocatore. Mi limito a comprare ogni tanto un biglietto della lotteria, o forse a giocare una schedina. Non è un problema’. Spesso però i problemi nascono così.
Un uomo di settant’anni comparve davanti a un tribunale canadese dietro l’accusa di avere falsificato biglietti della lotteria. Si apprese che aveva speso i risparmi di tutta una vita — 22.000 dollari — in biglietti della lotteria. Perché? Egli disse: “Quando cominci a comprare i biglietti, supponi di vincere. Quei begli annunci pubblicitari ti incitano”.
Naturalmente non tutti quelli che comprano biglietti delle lotterie diventano giocatori d’azzardo. Ma tutti rispondono a “quei begli annunci”, come nel caso della lotteria della chiesa menzionata all’inizio dell’articolo. Cosa rivela questo?
Lo psicologo canadese Jerry Cooper dice: “Le lotterie in sostanza dicono: ‘Diventa milionario . . . è il solo modo’. Fanno pubblicità contro l’etica del lavoro”. Lo psicologo australiano Charles Kenna è d’accordo. Egli ha detto: “Ho sempre visto il gioco d’azzardo come un rifiuto della realtà, un rifugiarsi nelle illusioni. La gente pensa di fare soldi molto più facilmente col gioco d’azzardo che con il lavoro”.
Sì, questi due psicologi — e tutti gli altri che sono d’accordo con loro — pensano che il gioco d’azzardo tradisca pii desideri, amore del denaro e tendenza alla pigrizia.
Che ne pensate?
Valerie era dunque di mentalità ristretta non permettendo al figlio di vendere biglietti della lotteria? Indubbiamente, molti altri genitori, conoscendo i fatti, avrebbero preso la stessa decisione. Lotterie nazionali, lotterie private e qualsiasi altro tipo di scommessa portano a contatto con un mondo pericoloso, il mondo del gioco d’azzardo. Il gioco d’azzardo non fa bene all’individuo. Anzi, può far male. Provoca spesso una morbosa eccitazione che conduce a intemperanze e assuefazione. Almeno qualche volta ha a che fare con immoralità e crimine. E fa sempre leva sulle fondamentali debolezze umane.
Ma forse chiedete: ‘Che dire se il gioco d’azzardo è per una buona causa?’ Per esempio, supponiamo che una scuola abbia bisogno di nuovi locali e che organizzino una lotteria privata per raccogliere i fondi. In tali casi persone contrarie al gioco d’azzardo hanno a volte fatto offerte dirette, anziché comprare biglietti della lotteria. In tal modo pur essendo contrari al gioco d’azzardo possono dare una mano, se lo desiderano.
Specialmente i veri cristiani sono prudenti in fatto di gioco d’azzardo. Sanno che avidità, pigrizia, mancanza di padronanza di sé, immoralità e crimine dispiacciono a Dio e sono un pericolo per loro. (I Timoteo 6:9, 10; Proverbi 6:6-11; II Timoteo 3:2, 3, 5; Efesini 5:3) Riconoscono che in questo mondo ci sono già troppe tentazioni a fare il male. Non è saggio accrescerle deliberatamente mettendosi a contatto con una pratica deleteria come il gioco d’azzardo.
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Difendiamo la nostra saluteSvegliatevi! 1982 | 8 dicembre
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Difendiamo la nostra salute
Secondo il libro intitolato The Patient’s Advocate (L’avvocato del paziente), è necessario che ognuno si assuma più responsabilità nella difesa della propria salute. L’autrice, Barbara Huttmann, scrive sulla base di trentacinque anni di esperienza come paziente e infermiera. Essa crede fermamente che tutti coloro che vengono ricoverati in ospedale dovrebbero avere un “avvocato”, cioè un coniuge, un intimo amico, qualcuno che faccia domande intelligenti e difenda i diritti del paziente quando questi è troppo malato per farlo.
Essa spiega che le infermiere non possono sempre difendere i pazienti dagli errori nella terapia, poiché le statistiche mostrano che cinquantasette dipendenti ospedalieri entrano ogni giorno nella stanza di un paziente. Di conseguenza, “la legge delle probabilità assicura che il paziente sarà soggetto all’errore umano”. Che specie di errori? Farmaci errati, diagnosi errata, cura del paziente sbagliato perché i risultati di un esame di laboratorio sono stati riportati sulla cartella clinica della persona sbagliata.
“Avevamo una paziente di cinquantacinque anni a cui il medico disse che aveva la sifilide”, narra l’infermiera. “La paziente fu presa da un attacco isterico. Era sposata da trentacinque anni con lo stesso uomo. Non correva la cavallina e, per quello che ne sapeva, era l’unica donna nella vita del marito. Era successo che il laboratorio aveva riportato sulla sua cartella i risultati dell’esame di qualcun altro. Nel frattempo la pratica di divorzio dal marito era a buon punto”.
Cosa raccomanda questa infermiera a chi è ricoverato in ospedale? Essa ribadisce che se qualcosa non sembra logico al paziente o a chi ne difende i diritti, si dovrebbero subito fare domande. “Ma”, essa aggiunge, “lo facciamo di rado: per qualche motivo, riteniamo non ci sia permesso fare domande”.
In difesa dei medici essa scrive che la maggioranza delle persone non sono disposte ad assumersi la responsabilità della propria salute. Spesso mangiano troppo, fumano e bevono molto e poi si aspettano che il medico faccia miracoli col loro corpo malato. “Il medico è messo pertanto nella posizione d’avere poteri divini, secondo le nostre aspettative, e spesso, se lui è disposto a rispondere, noi non siamo disposti ad ascoltare”, essa spiega. “Vogliamo semplicemente andare da lui, come dei bambini, e dirgli di ‘riparare il danno’”. Il punto che si vuole sottolineare è che la maggioranza dei pazienti deve sentirsi maggiormente responsabile della difesa della propria salute.
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