-
La scienza, vista nella giusta luceSvegliatevi! 1983 | 8 marzo
-
-
Un esempio del genere si ebbe nel 1976. I giornali tedeschi definirono “sensazionale” un reperto fossile che era stato portato alla luce. Si pensò che fosse un anello mancante in una catena di cefalopodi, e quindi che fosse una prova dell’evoluzione. Nel 1979 la frode fu smascherata, e si scoprì che il fossile era un falso. “Ma”, disse sospirando un giornalista, “la paleontologia [lo studio dei fossili] ha alle spalle una pittoresca storia di fossili falsificati”.
Perciò, pur non sminuendo i grandi contributi della scienza all’umanità, dovremmo anche ricordare le sue limitazioni. Questo è particolarmente importante quando la paragoniamo a quell’altra grande fonte di informazioni che è la Bibbia.
-
-
La scienza e la BibbiaSvegliatevi! 1983 | 8 marzo
-
-
La scienza e la Bibbia
LA SCIENZA moderna rende impossibile credere nella Bibbia? Alcuni evidentemente la pensano così, ma dovremmo ricordare che la Bibbia non è primariamente un testo scientifico. Essa rivela un tipo di verità diverso da quella rivelata dai metodi scientifici. A volte però dice cose che hanno a che fare con la geologia, l’archeologia o altre scienze. In tali casi, è in armonia con quello che dicono gli scienziati? Consideriamo solo due esempi.
Nel libro di Salmi leggiamo: “Egli ha fondato la terra sui suoi luoghi stabiliti; . . . La copristi con acque dell’abisso proprio come di una veste. Le acque stavano sopra i medesimi monti. . . . I monti ascendevano, le pianure delle valli scendevano”. (Salmo 104:5-8) Si può veramente dire che i monti ‘ascendono’? E che vengono a volte sommersi dal mare? The Book of Popular Science (Il libro della scienza popolare) dice: “Dai primordi fino a oggi il perenne processo di formazione e distruzione dei monti è continuato. . . . Non solo sono nati monti dal fondo di mari scomparsi, ma spesso molto tempo dopo la loro formazione sono stati sommersi, per poi riemergere”.
Nel primo versetto della Bibbia leggiamo: “In principio Dio creò i cieli e la terra”. (Genesi 1:1) Un tempo gli scienziati discutevano accesamente se c’era mai stato un principio, o se la materia era sempre esistita. Nel 1979 però la rivista Time dichiarò: “Ora la maggioranza degli astronomi accetta la teoria che l’universo ebbe un istante creativo. . . . La teoria del Big Bang somiglia moltissimo al racconto che il Vecchio Testamento ci ha sempre fatto”.
A volte però sembra che la Bibbia dica una cosa e la scienza un’altra. È la Bibbia in errore? No, anche se a volte coloro che asserivano di insegnare la Bibbia erano in errore.
La Bibbia è veramente in errore?
Nel diciassettesimo secolo, per esempio, lo scienziato italiano Galileo insegnò che era la terra a girare attorno al sole, e non viceversa. La Chiesa Cattolica gli ordinò di ritrattare. Perché? Perché ritenevano che il suo insegnamento contraddicesse la Bibbia. Ebbene, Galileo aveva ragione e la Chiesa si sbagliava. Ma la Bibbia non era in errore. In nessun punto della Bibbia si legge che il sole giri attorno alla terra. Fu l’antico astronomo Tolomeo a dirlo.
Oggi certi fondamentalisti credono che la terra sia stata creata in sei giorni di ventiquattr’ore ciascuno. Questo è in netta contraddizione con l’insegnamento scientifico, ma qual è il pensiero corretto?
I fondamentalisti credono che il loro insegnamento si basi sulla Bibbia, ma un’attenta lettura del primo capitolo di Genesi rivela che si sbagliano. La Bibbia afferma che la terra fu creata in qualche tempo non specificato del passato, e che i famosi “sei giorni” servirono per prepararla come dimora dell’uomo. — Genesi 1:1-31.
È vero che il racconto prosegue dicendo che ogni giorno furono fatti passi giganteschi nello sviluppo della terra. Ma, nella Bibbia, “giorno” può significare più che un periodo di ventiquattr’ore. Può significare mille anni o anche più! (Genesi 2:4; Salmo 90:4) Il racconto biblico, insieme alla storia verificabile, indica che il settimo giorno di quella settimana creativa abbraccia un periodo di 7.000 anni. Quindi, ciascuno dei sei “giorni” precedenti sarebbe della stessa durata.
Perciò, quando leggiamo il primo capitolo di Genesi riscontriamo che nel corso di sei lunghi periodi di tempo — migliaia d’anni, non semplicemente ore — dagli antichi mari emerse la terraferma, si poterono distinguere il giorno e la notte (forse perché venne tolta di mezzo la polvere cosmica che avvolgeva la terra), e apparve la vita vegetale, seguita da pesci, uccelli, animali terrestri e infine dall’uomo. Sotto molti aspetti, questo racconto somiglia a quello che leggereste in un testo scolastico.
La scienza moderna è veramente nel giusto?
Ma che dire di quei casi in cui la Bibbia dice qualcosa che contraddice chiaramente una moderna teoria scientifica? Dovremmo supporre che la Bibbia sia in errore? No. Si ricordi che, nella migliore delle ipotesi, la scienza è un continuo processo di apprendimento. Teorie che avevano un largo seguito ieri possono essere abbandonate domani. Quindi può darsi benissimo che un’opinione scientifica che contraddice la Bibbia sia in futuro anch’essa superata.
Citiamo un esempio: al principio del secolo molti furono d’accordo con il critico Wellhausen che disse che i racconti di Abraamo, Isacco e Giacobbe erano solo miti. Oggi le opinioni stanno cambiando, come spiega un libro di recente pubblicazione: “Dai giorni di Wellhausen le opinioni, a conti fatti, si sono spostate in una direzione conservatrice, ma troppo spesso questa tendenza è esagerata. Ne è un buon esempio la storicità dei patriarchi, che Wellhausen considerò ‘un miraggio miticizzato’ del primo millennio. Studi più recenti hanno portato alla luce le prove grazie a cui molti si sono persuasi che i patriarchi dopo tutto esisterono veramente e vissero nel periodo indicato nella Bibbia, cioè nel secondo millennio a.C.”. (Ebla, a Revelation in Archaeology, di Chaim Bermant e Michael Weitzman) In questo caso, pertanto, il progresso nella scienza dell’archeologia ha avvicinato maggiormente le idee di molti studiosi a quello che la Bibbia dice.
Forse la differenza più conosciuta fra la Bibbia e la scienza moderna riguarda la teoria evoluzionistica. L’evoluzione insegna che tutti gli organismi viventi si svilupparono gradualmente da un’unica fonte biologica. La versione che la Bibbia presenta è diversa, poiché essa dice che Dio creò tutti gli organismi viventi separatamente, e che ciascuno si riproduce “secondo la sua specie”. (Genesi 1:11, 12, 21, 24, 25) La scienza ha dimostrato la possibilità di ampia variazione all’interno delle specie animali. Ma l’idea che per esempio il rinoceronte, l’aquila e lo scombro abbiano alla fine tutti uno stesso antenato contraddice chiaramente quello che la Bibbia dice. Significa questo che la Bibbia sia in errore?
No. Molti non credono che le prove disponibili dimostrino l’evento dell’evoluzione.a E chi sa cosa riserva il futuro per questa teoria? Anzitutto, l’idea che tutta la vita sia discesa da un unico capostipite è oggetto di accese critiche in alcuni ambienti. Nel 1978 il professor A. E. Wilder Smith, autore di oltre cinquanta libri scientifici, scrisse: “Alcuni esperti, soprattutto giovani, si sono convinti negli ultimi anni che la biogenesi, l’origine della vita, non fu monofiletica (tutti gli organismi viventi derivati da un’unica cellula), ma piuttosto polifiletica (da molte fonti). Alcuni esperti d’oggi, pertanto, non credono più che tutte le specie siano derivate attraverso
-