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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
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  • Cercano i Testimoni
  • Imparare a fare il bene
  • Nessuna “verità”?
  • Quando i medici cercano di imporre le trasfusioni di sangue
    Svegliatevi! 1974
  • Domande per lo studio dell’opuscolo I testimoni di Geova e il problema . . .”
    Il ministero del Regno 1988
  • I Testimoni di Geova e il problema del sangue
    I Testimoni di Geova e il problema del sangue
  • Medicina e chirurgia senza sangue sono sempre più richieste
    Svegliatevi! 2000
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1985
w85 15/6 p. 19

Significato delle notizie

Cercano i Testimoni

I giornali americani riferiscono che alcuni ospedali californiani si danno un gran daffare per avere testimoni di Geova tra i loro pazienti. Certi ospedali in passato hanno mostrato una certa riluttanza a operare i Testimoni per il loro rifiuto di accettare trasfusioni di sangue per motivi religiosi. A cosa è dovuto il mutato atteggiamento? Dato che l’industria ospedaliera è finanziariamente in crisi, gli amministratori cercano ulteriori fonti di guadagno. Ma viene data un’altra spiegazione ancora. “Anche i recenti progressi medici, che hanno reso meno rischiosa la chirurgia incruenta — espressione con cui ci si riferisce alle operazioni fatte senza ricorrere a trasfusioni di sangue o di frazioni di sangue — hanno indotto gli ospedali e i medici interessati a una maggiore disponibilità alla cooperazione”, riferisce il Daily News di Van Nuys (California, USA). “Stando molto attenti e avendo pazienza col paziente, si possono effettuare quasi tutti gli interventi chirurgici senza trasfondere sangue”, ammette il dott. Sheldon N. Lipshutz, capo dei servizi medici del Ministero della Sanità.

I testimoni di Geova, pur accettando sostituti del sangue, come le soluzioni saline, si rifiutano di ‘ripudiare la propria fede e la propria buona coscienza’ acconsentendo a sottoporsi a un procedimento medico non scritturale. (I Timoteo 1:19; Atti 15:20) Hanno anche riscontrato che ubbidire a Dio è salutare dal punto di vista medico. “Quindici o vent’anni fa non volevo (Testimoni) nel mio ospedale”, ha detto un amministratore al Daily News. “Oggi ci sono moltissimi casi di AIDS e di epatite diffusi tramite trasfusione, per non parlare poi della desiderabilità di effettuare trasfusioni di sangue per semplice abitudine. Il punto di vista dei testimoni di Geova appare sempre più sensato”.

Imparare a fare il bene

Perché nella Germania nazista alcuni misero a repentaglio la propria vita per salvare o aiutare i perseguitati e chi era in pericolo di morte, mentre altri che avrebbero potuto aiutarli voltarono loro le spalle? Il dott. Samuel Oliner, un sociologo dell’Università Statale Humboldt di Arcata (California, USA), e i suoi colleghi stanno tentando di scoprirlo. Secondo il New York Times, le loro indagini già “indicano che le esperienze formative fatte durante l’infanzia sembrano rendere alcuni, a molti anni di distanza, più predisposti di altri a venire in aiuto di coloro che si trovano in difficoltà”.

Ervin Staub, psicologo dell’Università del Massachusetts, è d’accordo. “I genitori che riescono meglio a trasmettere l’altruismo”, ha detto il dott. Staub, “sono un saldo freno per i figli. Pur essendo premurosi, non sono permissivi. Usano un insieme di fermezza, affetto e ragionamento. Indicano ai figli le conseguenze della cattiva — o della buona — condotta sugli altri. E insegnano attivamente al bambino a fare il bene, a essere generoso e soccorrevole”.

Non c’è da stupirsi, quindi, che ai genitori venga detto di allevare i figli “nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”, visto che “chi fa il bene ha origine da Dio”. — Efesini 6:4; III Giovanni 11.

Nessuna “verità”?

“Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”, disse Gesù, come si legge in Giovanni 8:32. Ma si tende sempre più a pensare che non sia possibile conoscere la verità. Notate, come riferisce il Sunday Star-Ledger di Newark (New Jersey, USA), cosa ha detto il vescovo John S. Spong: “Dobbiamo . . . smettere di pensare che noi abbiamo la verità e che gli altri devono accettare il nostro punto di vista, e dobbiamo capire che la verità definitiva sfugge a noi tutti”. Ha aggiunto: “Qualsiasi tradizione religiosa . . . si impernia su un centro che nessuno di noi può infine reclamare o afferrare come suo”. Parlando ai 600 delegati presenti a un congresso di vescovi e laici episcopaliani, il vescovo ha messo in discussione “le rivendicazioni tradizionali e imperialistiche del cristianesimo”.

Ma se non fosse possibile trovare la “verità definitiva”, perché mai Gesù avrebbe sostenuto che Dio va adorato “con spirito e verità”? O perché avrebbe affermato che i suoi seguaci sarebbero stati guidati “in tutta la verità”? (Giovanni 4:23, 24; 16:13) E perché l’apostolo Paolo avrebbe detto che le singole persone devono pervenire “all’accurata conoscenza della verità”? (I Timoteo 2:3, 4) O per quale motivo avrebbe affermato che certe dottrine erano una ‘deviazione dalla verità’? (II Timoteo 2:18; 4:3, 4) Come nel primo secolo la congregazione cristiana aveva la verità, così ci si può senz’altro aspettare che oggi esista un gruppo di adoratori che ha la verità.

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