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Parte 7: Le Assemblee “Regno Trionfante” del 1955La Torre di Guardia 1956 | 15 dicembre
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Quindi dopo la preghiera di chiusura fu alzato uno schermo davanti al traliccio dietro la piattaforma e 7.500 congressisti rimasero a vedere il film. Applaudirono ripetutamente durante la proiezione.
Per non essere identificati da spie i fratelli della zona sovietica portavano distintivi senza nome di persona né quello della congregazione. Essendo sprovvisti di libretti di cantici, i fratelli della zona orientale cantarono a memoria i cantici del Regno al Waldbuehne. Il canto accompagnato da un’orchestra di trentacinque suonatori era particolarmente risonante in questo anfiteatro.
Domenica mattina, l’aeroplano speciale per i congressisti tornò a Norimberga, ma il Vicepresidente ed altri rimasero a Berlino. I fratelli affluirono dal loro campeggio allo Stadio Olimpia e da altri alloggi verso il Palco del Bosco per la sessione della mattina. Gli 11.114 presenti, specialmente quelli della zona orientale, si sentirono molto confortati e rafforzati dal discorso di un’ora dal titolo “Cauti come serpenti in mezzo ai lupi”, in tedesco.
Il discorso pubblico del Vicepresidente alle 15 fu ben annunciato con foglietti volanti e altri mezzi, compresi quarantotto striscioni appesi a provvisori pali di sostegno in diversi punti di Berlino Ovest. In un primo tempo le autorità cittadine si opposero all’affissione dei cartelloni, ma mediante il generoso intervento di un senatore il divieto ai cartelloni venne tolto. L’orchestra intratteneva piacevolmente i primi venuti, e al Waldbuehne presero posto comodamente 17.729 persone per il discorso “La conquista del mondo vicina — mediante il regno di Dio” in tedesco. Con persistente e silenziosa attenzione ascoltarono l’oratore fino alla fine e poi diedero sfogo ai loro trattenuti sentimenti quando venne annunciata la pubblicazione del discorso in tedesco in forma di opuscolo.
Seguì un intervallo. Quindi il servitore dell’assemblea parlò ai 15.449 rimasti sul tema “Siate svegli, mantenetevi saldi, divenite forti”. Durante il discorso nuvole temporalesche cominciarono ad addensarsi in alto. Circa dieci minuti dopo che il Vicepresidente aveva cominciato le sue “osservazioni di chiusura” in tedesco, rallegrando il suo uditorio con una rapida presentazione di tutte le assemblee internazionali del 1955, da quella di Chicago fino alla presente, si rovesciò un acquazzone. Migliaia di persone rimasero sedute sotto la pioggia. Lungo le pareti scoscese dell’anfiteatro l’acqua piovana scorreva formando pozzanghere davanti alla piattaforma e dietro il muro di sostegno dei posti a sedere più in basso. Verso la conclusione delle osservazioni, dopo le ore 18, la pioggia diminuì. Gli ascoltatori riconoscenti sembravano non voler smettere di applaudire. Ma infine si giunse all’ultimo cantico, il n. 91, “Sia benedetta Sion”, quindi alla preghiera di chiusura, e il regno di Dio aveva conseguito un altro trionfo nelle assemblee tedesche. Complessivamente i presenti alle assemblee di Norimberga e Berlino (107.423 e 17.729) furono 125.152, e i battezzati (4.333 e 870) 5.203.
Quella sera i fratelli della zona orientale cominciarono ad avviarsi verso casa attraverso la linea che divideva Berlino, città che ancora portava i segni della guerra, verso la zona comunista dove si poteva leggere sui cartelloni indicatori “Inizio del settore democratico della più grande Berlino”. Molto sollevati e rafforzati essi tornavano col timore dell’Onnipotente Dio, non del debole uomo. Il pomeriggio seguente il Vicepresidente si recò agli studi della stazione radio americana di Berlino, RIAS (Radiotrasmittente nel settore americano). Qui egli registrò un discorso di 14 minuti e mezzo in tedesco riguardante il regno di Dio, le cui parole conclusive erano rivolte espressamente ai fratelli della Germania Orientale per incoraggiarli e assicurarli che li ricordiamo sempre nelle nostre preghiere. Questo discorso doveva esser trasmesso dalla RIAS durante “l’ora di culto” domenica 18 settembre. (Infatti lo fu, e questo splendido messaggio venne udito perfino in Olanda). Allora c’erano 1.400 fratelli al confino nella Germania Orientale, e il primo fratello arrestato dai persecutori comunisti nel 1951 era recentemente morto fedele per i maltrattamenti subìti. Sabato 13 agosto 1955 l’edizione dell’8 UhrBlatt (Giornale delle otto) uscì con un titolo in rosso proprio in alto nella prima pagina, “Retata di testimoni di Geova”. Poi in grandi lettere in neretto “Ondata di terrorismo nella zona sovietica. Berlino, 13 agosto — Una nuova ondata di terrorismo contro gli aderenti della società religiosa dei testimoni di Geova ha investito la zona sovietica. Dopo alcuni mesi di calma la minaccia di nuove persecuzioni dei credenti aumenta negli ultimi giorni. Si stima che più di mille di loro si trovino nelle prigioni e nelle case di pena della Germania sovietica. La maggior parte dei prigionieri è stata sottoposta ai lavori forzati. . . . [Pagina 2:] Sin dal 1951 la società è stata messa al bando nella zona sovietica dalle autorità comuniste. . . . Nonostante tutti i bandi e le persecuzioni le autorità della zona sovietica non sono riuscite finora ad infrangere lo stretto legame che unisce i credenti. Non è più permesso loro di riunirsi pubblicamente. . . . La fede e l’unione danno loro una forza che i capi della SED non hanno finora potuto abbattere. . . . Come sempre è di nuovo commovente vedere intere famiglie provenienti dai più remoti villaggi venire in questi giorni nella libera Berlino. . . . Ripetutamente la Pubblica Sicurezza dello Stato ha tentato di mandare agenti e polizia segreta fra i testimoni di Geova. I processi terroristici parlano chiaro. Tuttavia, la fede continua a vivere dietro le mura delle case di pena”.
(La fine nel prossimo numero)
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DeuteronomioLa Torre di Guardia 1956 | 15 dicembre
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Lezione 25
Deuteronomio
IL TITOLO del quinto libro della Bibbia è preso dalla designazione greca della Versione dei Settanta “Deuteronòmion”. È un termine composto, il quale mette insieme dèuteros, che significa “secondo”, è nòmos, che significa “legge”. Quindi il nome di questo libro significa letteralmente “seconda legge” e denota una ripetizione di leggi date in precedenza. A causa di questa ripetizione di certe leggi, insieme alla rassegna o ripetizione della storia del soggiorno di quarant’anni nel deserto, i rabbini lo chiamano Mishnèh Hattoràh, che tradotto significa “ripetizione, duplicato, o doppione della legge”. Spesso lo chiamano semplicemente Mishnèh (ripetizione; duplicato; doppione). Risulta che questo nome significativo fu adottato sia dai rabbini che dai traduttori della Versione dei Settanta dal versetto 18 del capitolo 17, dove si comanda al re di avere una copia o duplicato della legge: “E quando s’insedierà sul suo trono reale, scriverà per suo uso in un libro, una COPIA DI QUESTA LEGGE [ebraico, mishneh hattorah; Versione greca dei Settanta, deuteronòmion] secondo l’esemplare dei sacerdoti levitici”. Con esso non s’intende il “Talmud”.
Lo scrittore del libro è sicuramente Mosè, per le stesse ragioni già presentate affin di stabilire che egli fu lo scrittore dei precedenti quattro libri, dato che questi primi cinque libri della Bibbia furono originariamente un solo volume o rotolo conosciuto come la legge. Deuteronomio stesso identifica Mosè come suo scrittore, in 31:9, 22, 24-26. L’ultimo capitolo, però, fu probabilmente aggiunto o da Giosuè o dal sommo sacerdote Eleazaro, alla cui custodia il Pentateuco fu affidato da Mosè.
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