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  • Impiegate saggiamente il tempo che rimane
    La Torre di Guardia 1952 | 15 febbraio
    • Impiegate saggiamente il tempo che rimane

      NON vi sbagliate al riguardo, “il tempo è ormai abbreviato”. “Guardate dunque con diligenza [tente stretta sorveglianza, NM] come vi conducete; non da stolti, ma da savi; approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi”. (1 Cor. 7:29; Efes. 5:15, 16) Quanto è più abbreviato attualmente il tempo che rimane, e quanto è maggiore la necessità di farne il miglior uso!a

      Mentre Paolo vedeva le cose con gli occhi della fede, oggi la realtà ci sta davanti. La consumazione dell’attuale sistema di cose è stata raggiunta. La cronologia biblica e le profezie adempiute — totali guerre mondiali, carestie, malattie pestilenziali, terremoti, angoscie e terrori — sono i segni dei tempi o pietre miliari, che avvertono uomini e nazioni a qual punto si trovano nel corso del tempo. I trentasei anni intercorsi dal 1914, anziché differire Harmaghedon, l’hanno soltanto reso più vicino di quanto molti pensino. Non dimenticate: “Questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute”. (Matt. 24:34) Di conseguenza, la domanda importante è: Qual è la maniera più utile d’impiegare il tempo che rimane? Se siete saggio voi non eluderete né trascurerete la risposta. — Eccl. 8:5.

      Noi viviamo al culmine delle età, mentre il vecchio mondo è nelle angoscie della morte e un luminoso nuovo mondo si leva all’orizzonte per sostituire il vecchio. È quindi inutile e stolto cercare ricchezza e potenza e posizione o consumar tempo ed energia ad immagazzinare beni terreni che non possono durare. (1 Tim. 6:9, 10; Matt. 6:19) “Conducetevi con saviezza verso quelli di fuori, approffitando delle opportunità”.

      Noè si valse delle sue opportunità quando il mondo di quella generazione si trovava sull’orlo della distruzione. Egli impiegò saggiamente il tempo che rimaneva per predicare il messaggio di avvertimento e costruire un’arca di salvezza. “E come fu ai giorni di Noè,” così è ora. — Matt. 24:37.

      Anche Cristo si valse delle sue opportunità. Egli pure impiegò il suo tempo nel modo più utile. Invece di salire la breve, vana, mondana “scala di successo” per diventare un magnate del commercio, o una potestà imperiale, oppure un pontefice religioso, egli intraprese il servizio continuo del suo Dio Geova, benché questo gli procurasse grande persecuzione e sofferenza e alla fine gli costasse la sua vita umana. Egli cercò ciò che è più utile e l’ottenne.

      Il modo in cui noi impieghiamo il nostro tempo è grandemente determinato dalle abitudini. Perciò è profittevole coltivare buone abitudini. Guardatevi dall’amare il piacere più di Dio. Non v’azzardate a rimandare a domani quello che potete fare oggi. (Matt. 6:27, NM) Il tempo è prezioso. Non lo sciupate in cose futili, insignificanti. Evitate la compagnia degli empi di questo mondo.

      È scritto: “Afferra saldamente l’istruzione, non la lasciar andare; serbala, perch’essa è la tua vita”. (Prov. 4:13) Questo esige che si studi diligentemente la Parola di Dio, e si assista a tutte le adunanze teocratiche. Non una campagna propagandistica contro i testimoni di Geova agli studi Torre di Guardia e alle adunanze di servizio e di partecipare alla scuola di ministero. — Ebr. 10:25.

      La vostra vita e la vita di altri dipendono dal modo in cui usate la conoscenza e le istruzioni teocratiche ottenute con lo studio. Voi dovete predicare quello che imparate ad altri, perché è mediante “la pazzia della predicazione” che le persone sfuggiranno alla distruzione. (1 Cor. 1:21) La predicazione è dunque l’opera saggia e utile da fare. Quando quest’opera di testimonianza mondiale sarà stata completata e si sarà scatenato Harmaghedon, i fedeli predicanti testimoni di Dio otterranno la vita senza fine.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1952 | 15 febbraio
    • Domande dai lettori

      ◆ Se non ci dev’essere nessuna risurrezione dei malvagi, perché La Torre di Guardia citò Atti 24:15 da Una Traduzione Americana, che dice: “Ci dev’essere una risurrezione dei giusti e dei malvagi”? Un lettore dell’Ohio.

      Non vediamo nessuna ragione di preoccuparci riguardo all’uso di “malvagi” in relazione con la risurrezione. Noi non possiamo essere tenuti da un significato e un’applicazione della parola “malvagi”. Tutto dipende dalla condizione se la malvagità è volontaria e ripetuta o se è fatta altrimenti.

      Per esempio, Efesini 6:16 parla dei “dardi infocati del maligno”, e adopera la parola greca ponerós; infatti, 1 Giovanni 2:13, 14; 3:12; 5:18, 19 parlano tutti del “maligno”, adoperando ponerós e intendendo Satana il Diavolo. E ancora rivolgendosi ai suoi discepoli nel sermone sul monte Gesù disse loro: “Se dunque voi siete malvagi [ponerós], sapete dar buoni doni ai vostri figliuoli,” ecc. (Matt. 7:11; Luca 11:13) Egli disse pure che Dio fa “levare il suo sole sopra i malvagi [ponerós] e sopra i buoni”. (Matt. 5:45; Luca 6:35) Colossesi 1:21 ci dice che una volta noi fummo nemici di Dio “nella vostra mente e nelle vostre opere malvage [ponerós]”. Anche Ezechiele 18:21, 23 dice: “E se l’empio si ritrae da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica l’equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morrà. Provo io forse piacere, se l’empio muore? dice il Signore, l’Eterno. Non ne provo piuttosto quand’egli si converte dalle sue vie e vive?”

      Quindi vediamo che quelli che scrissero la Bibbia usarono le parole che significano malvagità o esser maligni o empi in una maniera generale alcune volte, per comprendere quelli che possono essere guadagnati alla giustizia e salvati dalla Geenna. Perciò Una Traduzione Americana non ha commesso nessun grave errore dottrinale parlando di una “risurrezione di . . . malvagi”, né lo ha commesso La Torre di Guardia citando questa traduzione. Certo qui non potrebbe significare malvagi oltre la possibilità del ravvedimento, come afferma Salmo 145:20: “Distruggerà tutti gli empi”.

  • Domande dai lettori (3)
    La Torre di Guardia 1952 | 15 febbraio
    • Domande dai lettori

      ◆ Tenendo conto di ciò che dice Deuteronomio 4:15-23 in quanto al fare qualsiasi immagine scolpita, sarebbe considerato scritturalmente corretto far fotografie di persone per qualunque specie di esposizione, o per altri usi? — P. S., Indiana.

      La proibizione di fare immagini si riferiva specificatamente al fare immagini per lo scopo di adorazione. Gli Israeliti non erano ostacolati nel fare immagini per altri scopi, ma poiché le immagini in quei tempi erano quasi invariabilmente fatte per scopi idolatri, vi era pochissima costruzione di statue fra gli Israeliti. Comunque, vi erano immagini o raffigurazioni di cherubini nel tabernacolo, sia nel panneggio che sul coperchio dell’arca. Salomone fece immagini di buoi per sostenere la conca del tempio, e immagini di leoni per il suo trono. Sarebbe molto esagerato mettere in relazione il far fotografie per qualsiasi scopo, diverso da quello dell’idolatria, naturalmente, col fare idoli. Fotografia, pittura e scultura possono servire per scopi utili o artistici per raffigurare accuratamente persone o cose. Le figure sono spesso educative, e si afferma che una figura dice molto più che mille parole.

  • La Germania orientale mette al bando
    La Torre di Guardia 1952 | 15 febbraio
    • La Germania orientale mette al bando

      IL 30 agosto a Magdeburgo nella zona sovietica 60 testimoni di Geova furono arrestati e imprigionati, secondo un dispaccio del Times di Nuova York, il 31 agosto. Il rapporto disse che già da mesi i Testimoni “sono stati imprigionati a dozzine, le loro adunanze interrotte e alcuni fra loro malamente battuti dalla polizia col pretesto ch’essi costituivano una minaccia per la pace. Accuse sono state mosse di continuo contro di loro dalla stampa comunista che essi erano spie e sabotatori al soldo degli ‘imperialisti’ statunitensi”.

      Poi il 5 settembre il giornale Daily News di Nuova York portò un dispaccio della United Press con la data del 4 settembre che riferiva: “Il governo comunista della Germania Orientale ha oggi messo al bando i testimoni di Geova nella zona sovietica, accusando i suoi 25.000 membri circa di ‘spionaggio a favore d’una potenza straniera imperialista’. . . . Questo fu il primo atto formale contro l’organizzazione da parte del governo comunista, benché abbia fatto nelle recenti settimane una campagna propagandistica contro i testimoni di Geova ed abbia assegnato un piccolo corpo d’uomini e donne alla vigilanza dei membri giorno e notte”. Il Times di Nuova York riferì la stessa cosa, ma aggiunse: “Ieri, fonti attendibili comunicarono dalla zona orientale che i capi del gruppo, 500 membri, erano stati presi mercoledì scorso in una irruzione della polizia alla “centrale di Magdeburgo”.

      Il 6 settembre il Times di Nuova York pubblicò il seguente dispaccio della Reuter del 5 settembre: “La polizia di sicurezza della Germania Orientale ha gettato 1.000 testimoni di Geova in prigione nelle ventiquattr’ore che seguirono il bando della setta da parte del governo della Germania Orientale, ha dichiarato oggi un portavoce di Berlino dei Testimoni. . . . Gli ‘opuscoli illegali’, che sarebbero stati trovati negli uffici della setta, erano letteratura biblica tradotta in oltre novanta lingue e disponibile in tutto il mondo”.

      In Svizzera il Berner TagbIatt del 4 settembre pubblicò in prima pagina: “Un rappresentante della setta ha dichiarato che l’azione intrapresa dai comunisti contro la setta ha condotto a una persecuzione più severa di quella della Gestapo. La Gestapo aveva qualificato i membri della setta come amici dei comunisti e degli ebrei. Oggi sono accusati d’essere ‘agenti dell’imperialismo americano’. La setta non si sottometterà mai alla pressione dittatoriale. Né cesserà di predicare l’evangelo nella zona sovietica”.

  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1952 | 15 febbraio
    • Domande dai lettori

      ◆ Fu il dono di lingue nella chiesa primitiva sempre manifestato in lingue usate dagli uomini, o fu qualche volta rivelato in lingue sconosciute a tutti gli uomini? — L.  S., New York.

      Paolo scrisse: “Se io parlo nelle lingue degli uomini e degli angeli ma non ho amore, io sono un pezzo di rame risonante o uno squillante cembalo”. (1 Cor. 13:1, NM) Qui Paolo fece una distinzione tra le lingue degli uomini e la lingua degli angeli, e certamente quest’ultima non sarebbe compresa dagli uomini. Tuttavia è evidente che il dono di lingue mediante lo spirito qualche volta fece parlare degli uomini nella lingua degli angeli. È possibile che al tempo della Pentecoste quando fu sparso lo spirito alcuni parlassero nella lingua degli angeli, la quale a causa della sua singolarità per le orecchie umane avrebbe suscitato l’accusa che i Cristiani erano ubriachi. Certamente non si potrebbe ricorrere all’ubriachezza per spiegare l’improvvisa capacità di parlare in varie lingue umane, benché possa essere citato dagli schernitori come discorso ispirato che sarebbe stato incomprensibile a ogni orecchio umano. (Atti 2:1-13) Senza il dono d’interpretare, non avrebbe edificato nessun uomo, ma sarebbe stato come “un pezzo di rame risonante o uno squillante cembalo” — 1 Cor. 12:10.

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