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  • Liberazione dall’inquisizione totalitaria mediante la fede in Dio
    La Torre di Guardia 1961 | 15 ottobre
    • altro provvedimento di Geova. Ben presto essi ripetevano le gioiose parole di un Testimone: “Ora sono libero. Sono grato al Padre e al nostro Capo Gesù Cristo di poter continuare a lodare il Suo nome”.

      L’inquisizione aveva fallito.

      RICOSTRUZIONE

      Lo spirito di Geova ci spinse all’azione. Molti di noi non decidemmo di tornare a casa, se pure ne avevamo ancora una. La nostra prima preoccupazione fu per la proprietà della Società a Magdeburgo. Trovammo che stava per essere trasformata in un albergo per i Russi. Fu un’impresa snervante far capire agli ufficiali sovietici chi erano i testimoni di Geova. Probabilmente l’opera nella Zona Orientale non sarebbe mai stata ripresa se di giorno in giorno non avessimo insistito sul fatto che la sede della nostra organizzazione in Germania doveva essere a Magdeburgo e che intendevamo dirigere l’opera da questo ufficio in tutt’e quattro le zone di occupazione. Alla fine acconsentirono e l’opera procedette nella zona comunista come negli altri settori.

      Ben presto le congregazioni tedesche furono riorganizzate. Dapprima predicammo quasi esclusivamente con la Bibbia e un trattato, ma almeno potevamo riunirci liberamente e aiutarci l’un l’altro. Durante quelle adunanze, subito dopo la guerra, a volte i fratelli e le sorelle cadevano dalla sedia per la fame e la debolezza. Dai testimoni di Geova americani ricevemmo dei pacchi dono ed anche grandi quantità di indumenti da fratelli americani e svizzeri. Questo fu un grande aiuto che venne molto apprezzato.

      Ansiosamente 9.000 di noi partecipammo all’assemblea che si tenne nel 1946 a Norimberga. Anche a Magdeburgo vi fu un’assemblea con 6.000 presenti. Sarebbe difficile imitare l’espressione del viso e i gesti dei Russi quando ci udirono cantare e videro centinaia di persone camminare verso il luogo del battesimo. Naturalmente, ogni assembramento di gente per le strade era severamente proibito, ma quando spiegammo che era per un battesimo essi non ci ostacolarono. Questa libertà non doveva durare a lungo sotto il nuovo governo totalitario della Germania Orientale.

      Nel 1947 il presidente della Società, il fratello Knorr, venne in Germania. A Wiesbaden fu stipulato il contratto per l’affitto dell’edificio e del terreno su cui sorge la nostra casa Betel, ora ingrandita. Qui, nella Germania Occidentale, ci siamo rallegrati di vedere le poche migliaia di Testimoni aumentare, dalla fine della guerra ad oggi, a 68.000 proclamatori che annunciano zelantemente la gioiosa notizia del nuovo mondo di Geova. Il mio cuore trabocca di gioia e di gratitudine verso Geova che ha reso possibile tutto questo. Apprezzo anche le felici settimane trascorse nel 1950, nel 1953 e nel 1958, alle grandi assemblee internazionali di New York. Geova ci ha anche provveduto altre assemblee qui in Germania, come quelle che avemmo a Norimberga e a Berlino nel 1955, allorché furono presenti 125.000 persone. Quanto possono fare e vedere in pochi anni i servitori di Dio!

      LA LIBERAZIONE È CERTA

      Quando i comunisti erano nostri compagni di prigionia nei campi di concentramento nazisti spesso ci minacciavano: “Se andremo al potere, vi impiccheremo, branco di commedianti!” Nel 1950 fu fatta rivivere l’inquisizione totalitaria nella Germania Orientale comunista mettendo al bando i testimoni di Geova. L’ufficio di Magdeburgo fu nuovamente confiscato. E ancora una volta, confidando nella capacità di Geova di liberarli, i fratelli hanno accettato la sfida.

      Capite ora perché, spesso col pensiero, attraverso la “cortina” che divide la Germania, e raggiungo quei Testimoni che per anni soffrirono nei campi di concentramento nazisti e che ora perseverano nelle prigioni comuniste? Attualmente 407 fedeli Testimoni sono in prigione nella Germania Orientale. Penso a fratelli settantenni come il fratello X e il fratello Y, e ad altri solo poco più giovani, come il fratello Z, il fratello A e il fratello B, ciascuno dei quali ha trascorso quasi vent’anni nelle mani di crudeli nemici di Dio per la loro fedeltà a Geova.

      I rapporti che ci pervengono sono prova di coraggio e di assoluta fiducia. Ivi i nostri fratelli si mantengono saldi, avendo sempre in mente la speranza del Regno e facendola conoscere ai loro simili. Quindi danno prova ogni giorno che Geova regna in mezzo ai suoi nemici mediante il suo Re Cristo. Le inquisizioni totalitarie possono imprigionare e ostacolare il popolo di Geova, se egli lo permette a scopo di testimonianza; ma nulla può imprigionare lo spirito di Geova!

      I cristiani che sono sotto l’inquisizione totalitaria e i loro oppressori non dimentichino mai questo: Geova fu di continuo con i suoi Testimoni durante l’inquisizione nazista. Li nutrì e li confortò quando erano esausti. Li rianimò e il ristorò quando venivano meno. Diede la certezza della liberazione per mezzo della risurrezione a quelli che furono fedeli fino alla morte. E al tempo da lui fissato aprirà le porte e libererà il suo popolo!

      La liberazione mediante la fede in Dio è certa. Il suo nuovo mondo di giustizia è vicino! Già i testimoni di Geova inneggiano: “Sia ringraziato Iddio, che ci dà la vittoria mediante il Signor Nostro Gesù Cristo!” — 1 Cor. 15:57, Na.

  • Lo scopo della mia vita
    La Torre di Guardia 1961 | 15 ottobre
    • Lo scopo della mia vita

      Narrato da D. G. Bradley

      MIO PADRE aveva i sette volumi degli Studi sulle Scritture (solo in inglese) e li leggeva ancor prima ch’io nascessi. Quando ero piccolo, mia madre, benché non ancora nella verità, era solita ospitare i rappresentanti viaggianti della Società quando venivano. Alcuni nostri parenti erano testimoni di Geova dagli inizi della prima guerra mondiale. Eppure la nostra casa non fu una casa teocratica fino al 1939, allorché i miei genitori ed io ci schierammo decisamente dalla parte della verità e divenimmo attivi.

      Due pionieri mi fecero riflettere. Mia madre li alloggiò quando essi vennero nella nostra cittadina presso la prateria canadese. Sebbene da principio non volessi ascoltare ciò che dicevano, dopo breve tempo il messaggio del Regno cominciò ad interessarmi sempre più. Fino a quel tempo non avevo mai pregato da solo in vita mia ed ora che volevo chiedere maggior conoscenza e intendimento non sapevo come fare. Imparai il Salmo 25:4, 5 a memoria e per due settimane ripetei quei versetti ogni sera prima di andare a letto. Che trasformazione si verificò nella mia vita! Un mese dopo l’arrivo dei pionieri a casa nostra andavo in servizio con loro. Il mese seguente (settembre) diedi al mio datore di lavoro un mese di preavviso, e in dicembre ricevetti la mia prima assegnazione di pioniere:

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