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  • Gog
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • 2. Rivelazione 20:8 parla inoltre di “Gog e Magog”. Qui però non s’intende un singolo comandante o sovrano. È evidente che entrambi i nomi si applicano alle “nazioni che sono ai quattro angoli della terra” che si lasciano sviare da Satana dopo che viene liberato dal simbolico “abisso”. Poiché altri versetti spiegano che il regno millenario di Cristo pone fine a divisioni e sovranità nazionali (Dan. 2:44; 7:13, 14), sembrerebbe che tali “nazioni” siano il prodotto di una ribellione contro il suo dominio mondiale. Esse avanzano “sull’estensione della terra” per circondare “il campo dei santi e la città diletta”. Questo avviene dopo che il regno millenario di Cristo Gesù sulla terra è giunto alla sua conclusione. — Riv. 20:2, 3, 7-9.

      L’uso dei nomi “Gog e Magog” serve evidentemente a sottolineare certe analogie tra la situazione postmillenaria e quella del precedente attacco (prima che Satana venisse inabissato). Alcune di queste analogie, presenti sia in Ezechiele che in Rivelazione, sono: gli oppositori sono numerosi (quelli di Rivelazione sono di numero indefinito, “come la sabbia del mare”), l’attacco è il risultato di una vasta coalizione ed è rivolto contro i servitori di Dio che si trovano in una condizione di grande prosperità. Quindi è molto appropriato usare l’espressione “Gog e Magog” per descrivere coloro che dopo il millennio sono trascinati in una ribellione. La loro fine è la distruzione totale. — Riv. 20:9, 10, 14.

  • Gogna
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    • Gogna

      Questo termine traduce l’ebraico tsinòq (Ger. 29:26) e sembra indicare un congegno che veniva stretto al collo e forse anche alle braccia. Ma il significato del termine ebraico è incerto.

  • Gola
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    • Gola

      Vedi COLLO.

  • Golan
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    • Golan

      (Gòlan).

      Città di Basan nel territorio di Manasse, scelta come città di rifugio. (Deut. 4:41-43; Gios. 20:2, 8) Questa città divenne la dimora dei leviti discendenti di Gherson. (Gios. 21:27; I Cron. 6:71) Quasi tutti i geografi ritengono che corrisponda alla moderna Jaulan, 27 km a E del Mar di Galilea. La regione dallo stesso nome si trova nei pressi del Mar di Galilea.

  • Golgota
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    • Golgota

      (Gòlgota) [teschio].

      Luogo nelle immediate vicinanze di Gerusalemme, dove Gesù Cristo fu messo al palo. (Matt. 27:33; Giov. 19:17-22; Ebr. 13:12) Nei pressi passava una strada e c’era un orto con una tomba. (Matt. 27:39; Giov. 19:41) Il “Golgota” o “Luogo del Teschio” è chiamato anche “Calvario” (Luca 23:33, Mar), dal latino calvària (“cranio, teschio”).

      La “Chiesa del S. Sepolcro”, situata entro le attuali mura di Gerusalemme, sorge su quello che tradizionalmente è ritenuto il luogo del Golgota e della tomba di Gesù. Ma tale identificazione è molto dubbia. Non si sa se tale luogo fosse realmente fuori delle mura di Gerusalemme all’epoca del ministero terreno di Gesù. Solo nel IV secolo E.V. ci fu un tentativo per determinare il luogo in cui Gesù fu messo al palo e la sua tomba. L’imperatore Costantino ne diede l’incarico al vescovo Macario, il quale decise che il tempio adriano di Afrodite (Venere) era stato costruito proprio in quel luogo. Costantino ordinò perciò la demolizione del tempio. Una tomba scavata nella roccia, scoperta pare sotto il tempio, fu acclamata come la tomba di Gesù, e circa 85 m più in là furono scoperte tre presunte “croci”. A una di queste furono attribuiti poteri risanatori, e pertanto si asserì che fosse la “croce” di Gesù.

      Un’altra possibile località si trova circa 230 m a NE della Porta di Damasco. La parete rocciosa assomiglia vagamente a un teschio. Una novantina di metri più a O c’è un vasto giardino delimitato a N da una collinetta. Un sepolcro che contiene una sola tomba è scavato in un roccione che sporge dal fianco della collina. Benché questo luogo corrisponda alla descrizione scritturale non si può affermare dogmaticamente che sia il luogo esatto.

      [Figura a pagina 620]

      Il Golgota(Luogo del Teschio), dove Gesù venne messo al palo, era forse in cima a questo colle. I due incavi visibili nella roccia fanno pensare alle cavità orbitali di un teschio

  • Golia
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    • Golia

      (Golìa) [forse, cospicuo].

      Gigante della città di Gat, campione dell’esercito filisteo, ucciso da Davide. Golia dominava tutti con la sua straordinaria statura di ben sei cubiti e una spanna (m 2,90 ca.). La sua cotta di maglia di rame pesava 5.000 sicli (kg 57 ca.) e la lama di ferro della sua lancia 600 sicli (kg 6,8 ca.). (I Sam. 17:4, 5, 7) Golia era uno dei refaim; forse era un soldato mercenario nell’esercito filisteo. — I Cron. 20:5, 8.

      Non molto tempo dopo che Davide era stato unto da Samuele, e dopo che lo spirito di Geova aveva lasciato il re Saul (I Sam. 16:13, 14), i filistei si radunarono a Soco per muovere guerra a Israele e si accamparono a Efesdammim. Poiché lo schieramento filisteo e l’esercito di Saul si fronteggiavano dai lati opposti della valle, il gigantesco guerriero Golia emergeva dall’accampamento filisteo e sfidava a gran voce Israele a trovare un uomo disposto a cimentarsi con lui in duello per determinare quale esercito dovesse essere asservito dall’altro. Mattina e sera, per quaranta giorni, l’esercito di Israele, pieno di paura, dovette subire tali scherni. Nessun soldato israelita aveva il coraggio di accettare la sfida. — I Sam. 17:1-11, 16.

      Schernendo gli eserciti di Geova il Dio vivente, Golia segnò la propria sorte. Il giovane pastore Davide, su cui era lo spirito di Dio, raccolse la sfida. Golia, preceduto dal suo scudiero che portava un grande scudo, avanzò invocando dai suoi dèi il male su Davide. Non appena Davide lanciò una pietra con la fionda, Golia cadde a terra, con la pietra conficcata nella fronte. Davide gli fu sopra e gli tagliò la testa con la sua stessa spada. A questo fece immediatamente seguito una clamorosa sconfitta e strage dei filistei. — I Sam. 17:26, 41-53.

      “Davide prese quindi la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme, e le sue armi le mise nella propria tenda”. (I Sam. 17:54) Senza dubbio Davide lasciò l’accampamento diretto a casa sua a Betleem, e vi giunse passando da Gerusalemme dove lasciò la testa di Golia, portandosi invece le armi a casa. È vero che la fortezza di Sion fu conquistata solo più tardi da Davide (II Sam. 5:7), tuttavia la città di Gerusalemme era da tempo abitata da israeliti, insieme a gebusei. (Gios. 15:63; Giud. 1:8) In seguito Davide depose evidentemente la spada di Golia nel santuario, com’è indicato dal fatto che se la fece ridare dal sacerdote Ahimelec durante la sua fuga da Saul. — I Sam. 21:8, 9.

      Un brano che è stato fonte di qualche difficoltà è quello di II Samuele 21:19, dove si legge: “Elanan figlio di Iaare-Oreghim il Betleemita abbatté Golia il Gattita, l’asta della cui lancia era come il subbio dei tessitori”. L’analoga descrizione in I Cronache 20:5 dice: “Elanan figlio di Iair abbatté Lami fratello di Golia il Gattita, l’asta della cui lancia era simile al subbio dei tessitori”.

      Diverse ipotesi sono state avanzate per risolvere il problema. Il Targum conserva una tradizione secondo la quale Elanan va identificato con Davide. The Soncino Books of the Bible, a cura di A. Cohen, osservano che non è difficile presumere che ci fossero due Golia, osservando inoltre che Golia poteva essere un titolo descrittivo come “Faraone”, “Rabsache”, “Sultano”. Il fatto che un versetto menzioni “Iaare-Oreghim” e l’altro “Iair”, e che solo in II Samuele ci sia il termine “Betleemita [ebr. behth hallahhmì]”, mentre in Cronache ci sia solo “Lami [’eth Lahhmì]”, è ritenuto dalla maggioranza dei commentatori dovuto a un errore di copiatura.

  • Gomer
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    • Gomer

      (Gòmer) [compimento].

      1. Nipote di Noè e figlio di Iafet menzionato per primo, nato dopo il Diluvio. (Gen. 10:1, 2; I Cron. 1:4, 5) Gomer e i suoi figli, Aschenaz, Rifat e Togarma, sono elencati fra “le famiglie dei figli di Noè secondo le discendenze delle loro famiglie” dalle quali dopo il Diluvio si propagarono le nazioni. — Gen. 10:3, 32.

      La nazione che discese da Gomer viene storicamente collegata con gli antichi cimmeri, popolazione ariana chiamata gimirrai nelle iscrizioni assire che si stabilì nella regione a N del Mar Nero. La Crimea (penisola dell’Ucraina meridionale che si protende nella parte N del Mar Nero) prende evidentemente nome da questa popolazione per lo più nomade. Nell’VIII secolo a.E.V., durante il regno di Sargon re d’Assiria, i cimmeri attraversarono la Caucasia (regione montuosa fra il Mar Nero e il Mar Caspio), attaccando i regni di Urartu (Ararat) e Tabal (Tubal).

      Nella profezia di Ezechiele (messa per iscritto evidentemente entro il 591 a.E.V.), a proposito dell’attacco di “Gog del paese di Magog” contro il popolo di Geova nuovamente radunato “Gomer e tutte le sue schiere” sono inclusi nelle forze di Gog insieme a Togarma “delle remote parti del nord, e tutte le sue schiere”. — Ezec. 38:2-8.

      2. Figlia di Diblaim che diventò la moglie del profeta Osea secondo le istruzioni dategli da Geova. (Osea 1:2, 3) Gomer diede alla luce tre figli, i cui nomi significativi furono usati da Dio per predire i disastrosi risultati dell’adulterio spirituale di cui si era macchiato Israele caduto nell’idolatria. Parlando della nascita del primo figlio, chiamato Izreel, la Bibbia dice che Gomer “gli [a Osea] partorì un figlio”. Mentre a proposito della nascita degli altri due non si accenna al fatto che il profeta fosse il padre, e per questa ragione si pensa fossero illegittimi. (1:3-9) Il capitolo 3, versetti 1-3, sembra indicare che Gomer abbandonò una condotta adultera per tornare dal profeta, e venne acquistata come schiava, illustrando così il fatto che Dio avrebbe riaccolto Israele a motivo del suo pentimento.

  • Gomorra
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    • Gomorra

      (Gomòrra) [sommersione].

      Una delle “città del Distretto” forse situata all’estremità S del Mar Morto (Gen. 13:12), tra le quali Sodoma e Gomorra erano probabilmente le città principali. Si ritiene che le loro rovine siano attualmente sommerse dalle acque del Mar Morto, che coprono quella che all’epoca di Abraamo fu descritta come “una regione ben irrigata, come il giardino di Geova”. (Gen. 13:10) Durante la permanenza di Lot, nipote di Abraamo, in questo fertile Distretto, Birsa re di Gomorra insieme ai re di altre quattro città del Distretto si ribellò contro la dominazione di Chedorlaomer re di Elam e di altri tre re alleati. Tuttavia furono attaccati e sconfitti, e alcuni dei loro soldati caddero nei numerosi pozzi di bitume della regione. Sodoma e Gomorra vennero saccheggiate dai re orientali, che fecero prigioniero Lot. — Gen. 14:1-12.

      Più di tredici anni dopo (Gen. 16:15, 16; 17:1), il “grido di lamento” per la malvagità di Sodoma e Gomorra era diventato tale che Geova mandò degli angeli a ispezionarle e distruggerle mediante una pioggia di fuoco e zolfo. — Gen. 18:20, 21; 19:24, 28.

      La totale distruzione di queste città fu usata in seguito come simbolo di annientamento completo e eterno. (Deut. 29:22, 23; Isa. 1:9; 13:19; Ger. 49:18) In modo figurativo Geova mostrò fino a che livello di malvagità erano caduti i governanti e la popolazione di Giuda e di Gerusalemme dicendo loro per mezzo del profeta Isaia: “Udite la parola di Geova, dittatori di Sodoma. Prestate orecchio alla legge del nostro Dio, popolo di Gomorra”. — Isa. 1:1, 10; Ger. 23:14.

      L’apostolo Pietro disse che riducendo Sodoma e Gomorra in cenere Dio le condannò, “ponendo per gli empi un modello di cose avvenire”. (II Piet. 2:6) Questo accenno di Pietro e i riferimenti di Gesù Cristo e di Giuda dimostrano che sia Gesù che i discepoli riconoscevano che queste città del Distretto erano realmente esistite, e che ciò che ne dice in merito la Bibbia è vero. Benché le città abbiano subito “la punizione giudiziaria del fuoco eterno” (Giuda 7), Gesù disse che la popolazione di Sodoma e Gomorra sarebbe risorta per essere giudicata. Fece un paragone fra queste e una città che aveva scacciato i suoi discepoli che predicavano la buona notizia del Regno: “Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma e Gomorra che per quella città”. — Matt. 10:7, 14, 15.

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