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  • Parte XXVII: L’assemblea internazionale del 1946
    La Torre di Guardia 1956 | 1° ottobre
    • circa la proposta di un vasto programma di espansione rispetto alla ricostruzione della sede centrale della Bethel e anche all’ingrandimento dello stabilimento tipografico in 117 Adams Street, Brooklyn, New York. Uffici filiali in sei Paesi dovevano essere anche ingranditi. Questo programma di espansione in quattro anni, che sarebbe costato quattro milioni di dollari, fu approvato entusiasticamente dai 58.000 partecipanti all’assemblea.d

      Riunire tale massa di persone per otto giorni di adorazione cristiana in un solo posto suscita molti problemi. Un notevole problema è quello degli alloggi. Un sistema ben escogitato fu preparato per questa assemblea di Cleveland ed è divenuto un modello per tutte le successive assemblee nazionali e internazionali dei testimoni. Alcune settimane prima del congresso fu chiesto a gran numero di pionieri nel servizio continuo di offrirsi e, venendo accettati, essi furono invitati a venire a Cleveland per i preparativi del congresso. La maggior parte di questo personale ricevette l’incarico nel reparto alloggi. Insieme ai proclamatori di congregazione questi servitori speciali fecero visite di casa in casa e visitarono alberghi per trovare alloggi per i congressisti a varie tariffe dopo aver ispezionato le camere. Il personale dell’ufficio del congresso registrava queste camere e mandava le relative prenotazioni ai testimoni appena i fratelli scrivevano al Comitato Congresso specificando le loro necessità. In questo modo quasi tutti i congressisti furono informati in anticipo riguardo ai loro alloggi. Questo sistema di provvedere alloggio per i testimoni nelle case private è risultato una potente testimonianza, poiché mette il pubblico in stretto contatto con la buona attitudine e pura condotta del trasformato popolo di Dio. La gentilezza, l’amorevole considerazione e la disciplina manifestate da questi testimoni visitatori fecero una profonda impressione sulle menti delle persone che li ospitarono, le quali per risultato sono ora divenute anch’esse testimoni.

      Ai precedenti congressi tenuti nel 1937 a Columbus e nel 1941 a S. Louis molti testimoni americani e canadesi avevano preferito dormire in tende o portare i loro trailers (case rimorchio) per avere alloggio durante il congresso. Quindi all’assemblea di Cleveland un grande “Campo di trailers dei testimoni di Geova” fu stabilito alla periferia di Cleveland. Vaste estensioni di terreno erano state prese in affitto per il tempo del congresso, e su queste una piccola città ben disposta venne sviluppata con le sue vie e con piccole ripartizioni di terra sufficientemente grandi per una tenda o una casa rimorchio. Per questa improvvisata comunità nomade di 20.000 testimoni furono provveduti servizi igienici, acqua potabile, sedici chilometri di fili elettrici e altri servizi utili. Il controllo del traffico e l’amministrazione della “città” furono affidati ad un personale di 550 testimoni volontari che operarono l’intera organizzazione in base alle norme governative della sanità di quella contea. Un impianto acustico fu installato per trasmettere le adunanze del congresso, dallo stadio ai testimoni nel “Campo di trailers” che non lo potevano raggiungere.

      Cibare decine di migliaia di persone tre volte al giorno costituisce una grande impresa. Il sistema di provvedere pasti con una mensa risultò essere il più pratico, e molta esperienza era stata acquistata alle molte precedenti assemblee nazionali tenute negli Stati Uniti. Per l’assemblea di Cleveland fu creato uno speciale piatto di plastica, suddiviso in varie parti, il quale facilitava immensamente il servizio di mensa. Cinque macchine automatiche per lavare piatti erano state specificamente ideate, costruite e messe in funzione per questo congresso. Questo sistema di un piatto speciale per la mensa è stato adottato in tutti i congressi, grandi e piccoli, dei testimoni in molte parti della terra sin d’allora. Migliaia di congressisti formavano lunghe code di fronte ai banchi di distribuzione dove ricevevano un piatto con posate e poi passavano subito allo spaccio dove distributori volontari componevano un pasto preparato secondo il gusto del consumatore. Dallo spaccio le moltitudini di persone servite venivano dirette verso appositi locali o tende provveduti di tavole sulle quali i piatti venivano posati, e i pasti erano consumati in piedi. Bianchi e neri, giovani e vecchi provenienti da molti Paesi si associavano insieme durante queste colazioni scambiando racconti e rapporti delle loro attività locali nel campo di predicazione o conversando intorno alle varie sessioni e informazioni del congresso. Tutti sorridevano mentre la vasta famiglia di migliaia di testimoni veniva servita mediante uno scorrevole sistema di benevola cooperazione reciproca. Il cibo era nutriente, pulito, ben cucinato mediante una meravigliosa organizzazione di cuochi volontari e servito ad un prezzo fisso per pasto a tutti all’infuori dei pionieri, i quali ricevevano dalla Società buoni per pasti gratuiti.

      (Continua)

  • Commenti di un ecclesiastico sulle usanze natalizie
    La Torre di Guardia 1956 | 1° ottobre
    • Commenti di un ecclesiastico sulle usanze natalizie

      ● Un discorso natalizio, pronunciato nel 1954 dal predicatore Robert T. Schleiter della Chiesa di Santa Teresa a Hutchinson, Kansas (Stati Uniti), fu pubblicato nel News-Herald di Hutchinson (22 dicembre 1954). Dipingendo un quadro meschino delle usanze natalizie, l’ecclesiastico Schleiter disse: “Non avete troppo denaro, amico? Fate un debito, è Natale! Spendete tutto quello che volete, e dimenticatelo, finché non ricevete la nostra nota di addebito insieme al nostro augurio di capodanno il 2 gennaio. . . . Finora, per un caso di eccezionale freno, nessuno si è servito dell’inno Notte Sacra come canzone iniziale di un annuncio pubblicitario alla radio. Ma l’atmosfera natalizia è piena di musica, il Cielo lo sa, ventisette volte ogni ora, dagli altoparlanti sulla strada che richiamano l’attenzione alle offerte speciali natalizie di attrezzi per idraulici, alla radio, da parte delle tintorie di spirito natalizio, e nelle botteghe, udiamo la canzone Bianco Natale. Altre 27 volte sentiamo la canzone Suonano le Campane. . . .

      ● “Vi era un giorno, nella nostra innocenza, in cui le cartoline per gli auguri di Natale venivano dagli amici e non avevano nessun sapore commerciale. Nel nostro zelo di svalutare, abbiamo cambiato anche questo. Vogliate accettare questo quaderno per far ricordare a voi, uomini affaccendati, i vostri appuntamenti, rammentandovi anche che quando avete bisogno di una dentiera, il dottor Glazel, dentista che lavora in serie, vi offre un credito amichevole. Un augurio di Natale da un albergo dove vi siete fermato tre anni fa solo il tempo necessario per scoprire che era uno sbaglio. Un Buon Natale da alcuni agenti di assicurazione, da un venditore di tappeti per la cucina, e da un costruttore di tetti che vi augura tanta felicità con la speranza che il vostro tetto si screpoli. E un Buon Natale, sì molto buono, da una piccola società di prestiti, che pensa a voi come un falcone pensa a un piccione stanco”.

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