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Che cosa sta accadendo ai prezzi?Svegliatevi! 1974 | 8 maggio
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come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. (Matt. 24:21) Questa enorme agitazione, naturalmente, comporterà i più intensi sconvolgimenti anche nel campo economico.
Come mostra la Bibbia, ciò preparerà il terreno a un sistema di governo che risolverà permanentemente ogni difficoltà economica. Tale governo è quello per cui Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare, il celeste regno di Dio. — Matt. 6:10.
Il regno di Dio introdurrà un’èra di giustizia e prosperità senza precedenti. Riguardo al governo del Regno retto da Gesù Cristo, che è più grande di Salomone, ci è promesso: “Giudichi gli afflitti del popolo, salvi i figli del povero, e schiacci il frodatore”. A quel tempo “ci sarà gran quantità di grano sulla terra”. E poiché il cibo sarà prodotto e distribuito sotto la sorveglianza di un governo fondato sulla superiore sapienza e giustizia di Dio, prezzi elevati, penurie e fame non affliggeranno mai più il genere umano. — Sal. 72:4, 16; Luca 11:31.
A motivo di ciò che sicuramente accadrà nel prossimo futuro, fate bene a non confidare e a non sperare nel denaro, o in altre cose materiali. Nei venienti sconvolgimenti sociali ed economici, le cose materiali potranno essere spazzate via in un attimo. Invece, è dal nuovo ordine stabilito da Dio che si deve attendere la soluzione di tutti i problemi dell’uomo, inclusi quelli economici che ora causano tanta afflizione.
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Oh, arrivano ospiti!Svegliatevi! 1974 | 8 maggio
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Oh, arrivano ospiti!
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Germania
“MAMMA, mamma, sono arrivati i nostri ospiti!” gridarono i bambini. Il piccolo Michele corse a nascondersi e Rut si attaccò al grembiule della mamma, mentre Ester, disinvolta e allegra per natura, corse avanti a salutare gli ospiti: “Siamo tanto felici che siete venuti. Mamma ha preparato la vostra stanza. Noi bambini dormiremo con mamma e papà nella loro stanza”.
“Ecco la vostra stanza”, disse la madre. “Speriamo che qui vi sentirete a vostro agio. Potete mettere lì le valige, e c’è un angolino dove potete scrivere; altrimenti, sentitevi liberi di andare nel soggiorno. Fate come a casa vostra. Nel frattempo, preparerò qualche cosa da mangiare. Bambini, lasciate soli i nostri ospiti per un momento perché si rinfreschino”.
Certo questa fu un’accoglienza ristoratrice dopo un faticoso viaggio. Il lettore della Bibbia rammenterà forse l’ospitalità mostrata da Abraamo ai suoi visitatori, dicendo: “Si prenda un po’ d’acqua, vi prego, e devono lavarsi i vostri piedi. Quindi giacete sotto l’albero. E lasciatemi prendere un pezzo di pane e ristorare i vostri cuori”. (Gen. 18:4, 5) Il solo pensiero d’essere benvenuti ci mette a nostro agio.
Tipo di visita
L’accoglienza descritta sopra fu riservata a un rappresentante viaggiante della Società Torre di Guardia che visita certe congregazioni dei testimoni di Geova dell’Europa una volta ogni sei mesi. Egli si trattiene una settimana per edificare la congregazione nella fede, aiutandola in modo molto simile a come facevano l’apostolo Paolo e altri fedeli servitori della primitiva chiesa cristiana. Il nostro visitatore, comunque, non era solo; la moglie lo accompagna e si associa alle sorelle cristiane nella predicazione della buona notizia del regno di Dio. Un altro visitatore che molti Europei accolgono è l’ospite pagante che va per trarre profitto dai bagni nelle acque minerali della comunità, o il turista che affitta una stanza per le vacanze. In tal caso i saluti sono più formali e a questi ospiti interessano più che altro il riposo e l’indipendenza. Ci sono poi le visite di cortesia, per prendere il caffè o il tè del pomeriggio, e le visite ai malati.
In alcuni paesi c’è l’usanza, quando qualcuno vi fa una gentilezza, di visitare questa persona nelle prime ore della mattina dopo per ringraziarla di nuovo. Chi se ne dimentica, sarà sempre ricordato come una persona priva di apprezzamento. Nell’Africa Occidentale, quando missionari dei testimoni di Geova vanno in un villaggio fuori mano per visitare come ministri viaggianti la congregazione, accade di solito che il capo del villaggio li saluti in modo ospitale. Forse manderà le sue mogli con una ciotola di riso e un grosso pollo come regalo di benvenuto. In tal caso bisognerà andare la mattina dopo a ringraziarlo.
Preparativi
Naturalmente, i preparativi per gli ospiti comportano lavoro. Ma tale lavoro si fa volentieri se si apprezzano gli ospiti. Comunque, non esagerate. Non è assolutamente necessario, ad esempio, lavare le tende. Forse non vi siete mai soffermati a considerare che troppi preparativi potrebbero mettere a disagio i vostri ospiti. Se pensate di verniciare il tubo della stufa per dare alla stanza un aspetto attraente e pulito, pensate allo sgradevole odore che emanerà nei giorni successivi. Gli asciugamani nuovi sono belli, ma non assorbono molto bene l’acqua. E, per di più, se una donna è stanca morta perché ha lavorato duramente a fare i preparativi per i suoi ospiti, non sarà una padrona di casa felice.
C’è una cosa, però, che dà prova di considerazione e non richiede un mucchio di lavoro. Se gli ospiti vengono d’inverno, l’inutilizzata stanza degli ospiti dovrebbe essere riscaldata alcuni giorni prima per eliminare l’umidità. Non c’è nulla di più sgradevole per un ospite che doversi infilare in un letto freddo e umido!
Comportamento dell’ospite
Naturalmente, il comportamento dell’ospite determina in larga misura se la sua visita sarà una gioia o un peso. Se l’ospite usa un po’ di discernimento e di tatto, la sua visita può essere edificante. Le parole “Fa come a casa tua” sono un’espressione molto generosa. Comunque, quello che può essere accettato come una cosa normale in una famiglia può non essere permesso in un’altra. In alcune famiglie, ad esempio, può essere considerato normale che quando uno ha fame vada a prendere quello che vuole nella dispensa o nel frigorifero. A un’altra massaia può non piacere che l’ospite vada in cucina. Forse ha fatto piani precisi, e ha acquistato tutto il necessario per il menu del giorno dopo. Quindi se manca qualcosa i suoi piani potrebbero essere guastati.
Se un ospite prende libri da uno scaffale, dovrebbe rimetterli allo stesso posto sullo scaffale. In seguito, se il padrone di casa cerca un certo libro, potrebbe irritarsi con la sua famiglia se i libri sono fuori posto.
Un’altra cosa è quella di adattarsi al programma della famiglia. Come ospite, fate conoscere alla famiglia quali progetti avete durante il vostro soggiorno? Vi hanno detto di ‘sentirvi a vostro agio’, e probabilmente vi hanno dato la chiave di casa, ma è sensato far loro sapere quando intendete andare e tornare. Nel caso che una sera dobbiate tornare a casa tardi, non mancate di dirlo loro in anticipo, altrimenti si preoccuperanno se non arrivate all’ora che vi aspettano. Se chi vi ospita abita in un appartamento dalle pareti sottili, dovreste mostrare speciale considerazione, non facendo la sera tardi rumori inutili, come scrivendo a macchina.
L’amorevole considerazione verso tutti i componenti della famiglia, bambini compresi, fa ricordare a lungo una felice visita. Una missionaria scrisse della sua infanzia: “Gli speciali rappresentanti viaggianti della Società Torre di Guardia venivano a visitare il nostro piccolo gruppo. Erano molto occupati, e, sono sicura, spesso molto stanchi. Ma, ciò nondimeno, trovavano sempre il tempo di parlarmi. Mi facevano sentire partecipe di quello che avveniva”.
Quando è ospitata anche la moglie, ella può contribuire notevolmente a rendere gioiosa la visita. Comunque, non è sempre facile inserirsi nel programma della famiglia, specialmente quando si è stanchi. Mentre una massaia apprezzerà che qualcuno l’aiuti a lavare i piatti, un’altra preferirà lavarli da sola, perché s’innervosisce quando c’è qualcun altro in cucina. Alcune massaie apprezzano che i loro ospiti si rifacciano i letti, mentre un’altra preferirà che i letti prendano aria prima di riassettare ella stessa la stanza più tardi. Se prendete lo straccio per spolverare un po’, la padrona di casa potrebbe farsi l’idea che la stanza non è abbastanza pulita per i vostri gusti. Tutte queste sono piccole cose che si possono appurare se si mostra discernimento. Perché non chiedere: “Rifaccio i letti ora o preferisci che li faccia più tardi, dopo che hanno preso aria?” Oppure dite: “Lascia che ti aiuti a lavare i piatti”. In questo modo potete subito sapere se realmente vuole essere aiutata.
Essendo eccessivamente modesti non facilitate le cose per il padrone di casa. Egli vuole che vi sentiate a vostro agio, e quindi, se vi offre qualche cosa, sentitevi liberi di accettarla, invece di dire sempre: “No, non è necessario”. Che cosa dissero i tre uomini ai quali Abraamo aveva offerto un pasto? “Benissimo. Puoi fare proprio come hai parlato”. Comunque, se vi offrono qualcosa che forse non vi farà bene, abbiate il coraggio d’essere onesti e di rifiutarlo con tatto. Nei tropici dovrete forse rifiutare la ben intenzionata offerta d’acqua rinfrescante, anche se l’amichevole padrone di casa la beve. Probabilmente a lui non farà male, perché vi è abituato, ma voi potreste aver problemi con le amebe.
Quando siete invitati a pranzo potete evitare una situazione imbarazzante se non vi sedete immediatamente. Aspettate invece che il padrone di casa vi mostri dove vuole farvi sedere. Gesù diede questo buon consiglio, riportato in Luca 14:8, 9: “Quando sarai invitato da qualcuno a una festa nuziale, non giacere nel posto più eminente. Forse qualcuno più distinto di te è stato invitato da lui, e colui che ha invitato te e lui verrà e ti dirà: ‘Lascia che quest’uomo abbia il posto’. E tu andrai quindi con vergogna a occupare il posto più basso”.
Senz’altro apprezzate moltissimo la gentile e benevola ospitalità. Potete mostrare il vostro apprezzamento per essa non solo con parole di ringraziamento ma con sollecita considerazione e sforzandovi di rendere la conversazione piacevole, incoraggiante, istruttiva. Troppe volte la conversazione è del tutto frivola o priva d’importanza. L’attore William Gillette narrò una volta che da giovane aveva abitato in una pensione con molte persone. A quel tempo studiava stenografia e, per esercitarsi, stenografava le complete conversazioni degli altri pensionanti seduti in salotto. “Anni dopo”, disse, “sfogliai i miei taccuini, e riscontrai che in quattro mesi di incessante conversazione nessuno aveva detto qualcosa che avesse importanza per alcuno”.
Naturalmente, come invitato non siete in una pensione e quindi avete maggiore responsabilità di rendere significativa la conversazione. Cercate di compensare il padrone di casa con una conversazione istruttiva ed edificante, dando contemporaneamente agli altri l’opportunità di esprimersi. Questo contribuirà a rendere la vostra visita gioiosa e a farne un reciproco successo.
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L’uomo che andava a caccia di pandaSvegliatevi! 1974 | 8 maggio
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L’uomo che andava a caccia di panda
Narrato al corrispondente di “Svegliatevi!” nel Taiwan
ERA una fredda, piovigginosa giornata di dicembre al giardino zoologico di Londra. Non mi ero reso conto di quanto le visite allo zoo dipendono dalla stagione finché non fui sull’autobus che, oltrepassato il Marble Arch, proseguiva verso lo zoo con un altro passeggero soltanto a bordo. Perché avevo scelto di visitare lo zoo di Londra in quel tempo?
Quella mattina la risposta era lì davanti a me. Allontanatomi dalla biglietteria dello zoo sotto alberi gocciolanti, passai davanti a enormi gabbie di ferro di vecchio tipo contenenti leoni e altri animali. Ma in realtà non avevo tempo di guardarli tutti. Sarei rimasto a Londra solo un giorno ed ero venuto allo zoo per vedere qualche cosa di speciale. Giunsi infine davanti al recinto che cercavo.
Dinanzi a me c’era un grosso mucchio di pelo bianco ruvido con una striscia nera sulle spalle. Era raggomitolato formando un’enorme palla, profondamente addormentato. Cominciai a tamburellare con l’anello sul vetro per destare questo dormiglione. Lentamente, una riluttante palpebra si sollevò da un occhietto somigliante a un bottone da scarpa. Ci squadrammo. Realizzavo un sogno d’infanzia. Guardavo un panda vivo!
Un sogno d’infanzia
Ci sono probabilmente migliaia di Londinesi che non hanno mai visto un panda, sebbene questo, Chi-Chi, vivesse lì da circa quattordici anni. Perché era così importante per me vedere un panda? Per due ragioni. Le separavano mezzo mondo e oltre tre decenni.
Alcuni ricorderanno che nel 1936 molti furono elettrizzati dai racconti dei giornali sull’arrivo allo Zoo di Brookfield a Chicago di un delizioso ‘nuovo orso dalla Cina’. Era un panda bianco e nero somigliante agli orsacchiotti di pezza che milioni di bambini portano a letto con sé ogni sera.
Quelle notizie dei giornali interessavano anche al ventiduenne cinese Quentin Young. Era stato lui a dare inizio al lungo viaggio del panda dalle foreste di bambù dello Szuch’uan agli Stati Uniti. Quentin Young era stato il primo uomo conosciuto a toccare un panda vivo e incolume.
Come naturalista e cacciatore dell’irregolare
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