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  • Quanto è forte il vostro amore per la verità?
    La Torre di Guardia 1974 | 15 marzo
    • chiama, gli dica che non ci sono”. Ad alcuni la coscienza permette di dir questo. Comunque, dopo averci pensato, la coscienza della segretaria la turbò. Ella spiegò quindi al suo datore di lavoro perché, in qualità di cristiana, non poteva dire alle persone che egli era fuori quando in realtà era nel suo ufficio. Egli la rispettò per l’alto riguardo che aveva per la verità.

      È vero che molte dichiarazioni possono essere considerate falsità minori, menzogne ‘piccole’. Ma se non badiamo a evitarle, non c’è il pericolo d’essere indotti a commettere trasgressioni più gravi?

      Naturalmente, non tutti apprezzeranno il forte amore del cristiano per la verità. Per esempio, un testimone di Geova, che lavorava a Holden, nel Massachusetts, per una ditta che fa lavori di giardinaggio, ricevette una telefonata da una banca locale. Essa voleva verificare alcune cifre di una fattura di vendita di attrezzature. Comunque, le cifre nella copia d’archivio della ditta erano diverse da quelle che aveva la banca.

      Tornato il suo datore di lavoro, il Testimone gli fece domande al riguardo, e il datore di lavoro si adirò. Alla banca era stata mandata una fattura di vendita non corretta, che mostrava una cifra assai più alta. Questo era stato fatto, spiegò il datore di lavoro, per ottenere dalla banca più denaro e per scopi fiscali. Il datore voleva che il Testimone telefonasse alla banca e si scusasse per il “grosso errore”, confermando per telefono le cifre. Il Testimone spiegò perché non poteva farlo, e quando vide che il suo datore di lavoro non aveva nessun riguardo per la verità, lasciò il suo lavoro.

      Spesso ci vuole vera forza per dire la verità. Quanto è forte il vostro amore per la verità? Dite la verità solo quando è conveniente? Se fate questo, in che modo siete diverso da quelli che perseguono l’onestà solo come “buona norma”, ma mentono quando sembra che sia loro utile?

      La nostra ragione per dire la verità dovrebbe essere quella che è la cosa giusta da fare; essa piace a Dio. Se un uomo ama veramente Geova Dio e, al di sopra di ogni altra cosa, vuole piacergli, allora non importa quanto forte sia la pressione degli interessi egoistici, egli non diverrà un bugiardo volontario. Con le sue azioni darà prova d’essere un servitore di “Geova, Dio di verità”. — Sal. 31:5.

  • Una Bibbia che approvano
    La Torre di Guardia 1974 | 15 marzo
    • Una Bibbia che approvano

      “LA Gran Bretagna e gli U.S.A. cominciano a stampare la Bibbia Comune”. “Superato a Yale un divario di 400 anni. Lo sforzo di 40 anni del preside Weigle produce la Bibbia Comune di 2 fedi”. “La nuova Bibbia può porre fine alla controversia tra le fedi”. Queste furono alcune intestazioni della stampa pubblica che accolsero la pubblicazione della Revised Standard Version Common Bible edita in Gran Bretagna il 21 gennaio 1973 e negli Stati Uniti il 2 aprile 1973.

      La sua prefazione dice che noti eruditi protestanti e cattolici romani hanno collaborato per produrre questa Bibbia. Inoltre, che essa è stata approvata da noti prelati del protestantesimo americano, della Chiesa d’Inghilterra, della Chiesa Cattolica Romana e della Chiesa Ortodossa Greca. Si dice che sia la prima Bibbia che dal tempo della Riforma è accettata da tutti i rami della cristianità.

      Com’è stata prodotta questa Common Bible? Essa si basa sulla Revised Standard

  • Quando vi invitano, siete discreto?
    La Torre di Guardia 1974 | 15 marzo
    • Quando vi invitano, siete discreto?

      COME vi comportate, quando vi invitano? Qual è il motivo per cui fate visite? Bramate essere invitato da quelli che possono imbandire la migliore tavola? Cercate l’invito di quelli che sono preminenti, ricchi o potenti?

      Il mondo cerca queste cose. Molti han fatto dell’‘ascesa sociale’ lo scopo della loro vita. La loro guida è l’elenco di “Who’s Who” (l’Annuario delle personalità). Ma il libro biblico di Proverbi indica la fallacia di tale impresa e dà il consiglio che può far evitare il laccio che vi si annida. Il saggio scrittore dice:

      “Nel caso che tu ti metta a sedere per cibarti con un re, dovresti considerare con diligenza ciò che ti è dinanzi, e ti devi mettere un coltello alla gola se sei proprietario di un desiderio dell’anima. Non ti mostrare bramoso delle sue leccornie, giacché è cibo di menzogne”. — Prov. 23:1-3.

      Il proverbio ammonisce “te” lettore circa la tua condotta quando sei in presenza di quelli che hanno autorità, avvertendoti del pericolo di tentar di associarti troppo confidenzialmente con gli uomini potenti. Non molti riescono a mettersi a sedere alla tavola di un vero re, ma a volte mangiano effettivamente alla tavola di chi ha autorità. Di solito c’è una grande varietà di portate, buon vino, e così via, che tentano la persona all’intemperanza. Chi è invitato a una tale tavola dovrebbe essere doppiamente attento a non eccedere. Dovrebbe frenare il suo appetito — figurativamente, ‘mettersi un coltello alla gola’ — specialmente chi ha un “desiderio dell’anima”, che lo induca con facilità a mangiare e a bere troppo. Se è saggio, l’invitato baderà per certo a tutta la sua condotta in questa situazione, poiché non vorrà esser giudicato smoderato o avido da un tal uomo d’autorità.

      “Non ti mostrare bramoso delle sue leccornie, giacché è cibo di menzogne”, avverte il proverbio. L’invitato non dovrebbe ingannarsi pensando che questo invito significhi automaticamente che sia un favorito, né dovrebbe cercare con presunzione di divenire troppo intimo con l’uomo. Questo potrebbe portarlo all’umiliazione e alla possibile caduta. Considerate il caso di Aman, che perse ogni cosa proprio quando pensava d’essere il più intimo del re Assuero di Persia. — Est. 5:8-11; 7:1-10.

      CI VUOLE DISCERNIMENTO

      D’altra parte, potete essere in grado di fare un favore a qualcun altro. O potete avere qualche autorità come anziano nella congregazione cristiana. Il bisogno di usare discernimento quando siete invitato a casa di un altro è messo in risalto alcuni versetti più avanti: “Non ti cibare del cibo di chi è d’occhio ingeneroso”, dice l’antico re Salomone, “non ti mostrar bramoso delle sue leccornie. Poiché come chi ha calcolato nella sua anima, così egli è. ‘Mangia e bevi’, ti dice, ma il suo cuore stesso non è con te. Il boccone che hai mangiato, lo vomiterai, e avrai sprecato le tue piacevoli parole”. — Prov. 23:6-8.

      L’ammonizione si applica a tutti. Potete accettare l’invito da una persona e riscontrare che presenta un aspetto esteriore assai generoso e sentito, quando vi dice di mangiare e bere liberamente. Ma in effetti osserva e lesina ogni boccone che mangiate. Non essendo della specie che dà qualche cosa con liberalità, si aspetta qualche cosa in cambio per ciò che dà. Ha dunque calcolato con un ulteriore obiettivo in vista, facendo ciò ‘nella sua anima’: è il suo modo di vivere, il suo modo di operare. Se bramate le sue cose buone, potete divenire un visitatore assiduo della sua casa. Questo significherebbe fare il suo gioco. Poiché le vostre ripetute visite potranno farvi sentire obbligato, mettendovi alquanto sotto il suo potere. Questo è ciò che egli ha calcolato.

      A meno che non facciate uso di discernimento agendo per porre fine a tale intima compagnia sin dal primo stadio, sarete colti di sorpresa come in una trappola e troverete molto difficile venirne fuori. Per esempio, se siete un cristiano anziano e l’altro individuo ha bisogno di correzione e riprensione, potreste esitare a dargliela. Siccome vi sentite alquanto indebitato verso di lui, c’è un certo imbarazzo, forse timore. Potete scusarvi per non compiere il vostro dovere di sorvegliante perché potreste sembrare ingrato dopo aver accettato la sua “ospitalità”, benché in effetti, ve ne rendiate conto o no, ‘il suo cuore stesso non era sempre con voi’. O potete aver timore che egli si adiri con voi e vi rammenti, anche dinanzi ad altri, che foste molto disposto a mangiare il suo buon cibo.

      Sì, il vostro interesse per le sue cose buone potrebbe indurvi a esitar di mettere in pericolo la vostra ‘piacevole’ relazione con lui. Potreste perfino giungere al punto d’essere parziale, favorendo quest’uomo in una disputa con un altro, commettendo così ingiustizia, nuocendo a un altro e causando danno alla congregazione e biasimo a voi stesso. — Prov. 17:23.

      Quindi, “il boccone che hai mangiato, lo vomiterai, e avrai sprecato le tue piacevoli parole”. Quando comprendete in quale trappola vi trovate, vi sentite male, per così dire, pensando al suo cibo. Scoprite che la buona, sana compagnia che pensavate di coltivare non c’era. Le piacevoli parole di amicizia e apprezzamento, le cose dette per edificare spiritualmente e per incoraggiare, sono state sprecate insieme al vostro tempo. Vi viene veramente da ‘vomitare’.

      Il principio espresso nel proverbio si applicherebbe anche alle cose diverse dal cibo. Potremmo metterci in una tale situazione a causa dell’amore per la comoda casa, la piscina, il battello e altre comodità e divertimenti che chi ci invita può provvederci.

      UN’ALTRA OCCASIONE DI CAUTELA

      La mancanza di dovuta cautela e discrezione può indurre a un’altra specie ancora di situazione indesiderabile. Proverbi 25:17 dichiara: “Rendi raro il tuo piede nella casa del tuo prossimo, affinché non ne abbia abbastanza di te e per certo ti odii”. Anche un buon amico ha qualche bisogno di intimità, e le tue visite troppo lunghe, troppo frequenti o inaspettate possono effettivamente indurlo a risentirsi della tua venuta.

      Di nuovo, questo consiglio si applicherebbe anche ai sorveglianti cristiani che fanno visita ai fratelli per offrire aiuto spirituale. Essi dovrebbero esser discreti, cercando di non fare visite in ore inopportune. Se c’è un vero problema da discutere, spesso è saggio prendere disposizioni in anticipo. I sorveglianti non dovrebbero fare visite così frequentemente da divenire una seccatura per la famiglia, e dovrebbero astenersi dall’essere sconsideratamente prolissi nelle loro visite.

      In realtà, per tenere una buona condotta quando si fanno visite, bisogna manifestare discernimento, rispetto e vero interesse nel benessere dell’altra persona.

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