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  • Dove cercherà l’uomo una guida?
    Svegliatevi! 1971 | 8 luglio
    • Dove cercherà l’uomo una guida?

      HA L’UOMO bisogno di guida? Certissimamente. Questo è del tutto evidente dalla confusione, dalle lotte e dalla violenza che ora riempiono la terra. Per molti anni certi scienziati, studiando gli animali, hanno cercato la necessaria guida secondo cui dovrebbe vivere l’uomo. E dicono che ciò che hanno imparato li aiuti a capire meglio gli uomini.

      Konrad Lorenz, noto esperto sul comportamento animale, per esempio, ha fatto e pubblicato alcune interessantissime scoperte riguardo alle abitudini sociali di certe oche. Egli indica che queste abitudini sembrano somigliare alle caratteristiche umane. Secondo lui, fra le creature viventi c’è una gara per la supremazia e “questo avviene sempre quando mettete [insieme] cinque ragazzi [o] cinque galletti [o] cinque canarini [o] cinque pesci dei Ciclidi”. Egli conta sulla capacità d’osservazione provveduta dalla scienza per aiutare l’uomo a vincere la sua tendenza a combattere guerre. Egli asserisce che “i problemi del comportamento, dei motivi e cose simili” si possano risolvere solo con tale specie di istruzione.

      È vero? È questo il luogo in cui cercare una guida? Riguardo a tali sforzi di capire l’uomo e provvedergli una guida studiando gli animali, il noto scrittore americano Arthur Koestler osserva: “Parlando con tutta umiltà, pare sia di dubbio valore cercar di fare una diagnosi dell’uomo basata interamente sulle analogie con il comportamento animale. . . . Secondo la natura delle cose esse non vanno abbastanza lontano, perché sono prive di quelle caratteristiche esclusivamente umane — come il linguaggio — che sono necessariamente escluse dall’analogia, benché abbiano decisiva importanza per determinare il comportamento della nostra specie”. — Times Magazine di New York, 19 ottobre 1969.

      Gli argomenti dello scrittore Koestler sono appropriati. E in modo interessante, le sue conclusioni sono simili a ciò che dice la Bibbia. Da una parte, la Bibbia mostra che certe cose si possono definitamente imparare osservando gli animali. Essa dice al pigro di andare alla formica e osservare la sua saggezza nell’accumulare cibo per l’inverno. Ma, d’altra parte, la Bibbia mette in risalto il fatto che gli animali, spinti dall’istinto, sono senza intendimento e senza la ragione. Pertanto il salmista consiglia: “Non vi rendete come il cavallo o il mulo senza intendimento, la cui vivacità dev’esser frenata perfino con briglia o cavezza prima che vi si avvicinino”. Sì, non potete dire a un cavallo o a un mulo le ragioni per cui deve fare questo o quello. Si devono usare altri metodi. — Sal. 32:9; Prov. 6:6-8; 2 Piet. 2:12.

      Come può l’uomo imparare a risolvere i problemi del comportamento umano studiando gli animali, quando i problemi dell’uomo implicano le sue più elevate e complesse facoltà? Solo l’uomo fra le creature della terra ha la facoltà di ragionare e l’immaginazione. Solo lui ha la facoltà di formulare concetti, di avere pensieri astratti. Unicamente lui ha il senso morale che gli dà la consapevolezza del bene e del male. E nessuno all’infuori dell’uomo ha l’istinto di adorare una potenza superiore. Come osservò così appropriatamente una volta l’antropologo Loren Eiseley, gli evoluzionisti, nel loro zelo di trovare somiglianze fisiche fra l’uomo e la bestia, hanno trascurato l’immensa e più ponderosa differenza fra il cervello degli uomini e quello degli animali.

      Né possiamo rivolgerci al semplice uomo stesso. La sapienza dell’uomo imperfetto è contraddittoria. Quante diverse filosofie ci sono! Nei tempi apostolici i saggi della Grecia appartenevano essenzialmente a due scuole radicalmente opposte, gli stoici e gli epicurei; eppure entrambi asserivano d’essere saggi. Fino al tempo attuale i filosofi hanno continuato ad essere radicalmente in disaccordo gli uni con gli altri.

      La stessa cosa può dirsi delle ideologie politiche. A chi ci si rivolgerà per avere una guida? Negli Stati Uniti ci sono repubblicani, democratici, socialisti, comunisti, conservatori e vari attivisti. Chi dirà qual è il partito o il gruppo migliore per il popolo, per non parlare di indurre altri a essere d’accordo con esso? E che dire delle differenze anche più grandi e più numerose nella religione?

      Perché tutta questa confusione? La Bibbia risponde: “I saggi si sono vergognati. . . . Han rigettato la medesima parola di Geova, e quale sapienza hanno?” Sì: “Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. L’uomo, a motivo della sua originale trasgressione, è imperfetto, debole, egoista. Infatti, la sua inclinazione “è malvagia sin dalla sua giovinezza”. A motivo di ciò il Creatore dell’uomo, Geova Dio, ha provveduto la sua Parola perché sia una luce e una lampada per il sentiero dell’uomo, e lo prepari completamente per ogni opera buona. — Ger. 8:9; 10:23; Gen. 8:21; Sal. 119:105; 2 Tim. 3:16, 17.

      Ecco ciò che dovevamo aspettarci da un Creatore saggio e amorevole, e che egli effettivamente esiste si vede dalla creazione che è tutt’intorno a noi. Non ha egli provveduto abbondantemente a tutti i nostri bisogni materiali? Non dovremmo dunque aspettarci che provveda al nostro bisogno di guida? Quelli che studiano la sua Parola con mente aperta e cuore onesto e che si rivolgono a lui per avere una guida saranno ricompensati con la luce. Più di 1.400.000 persone in ogni parte del mondo hanno riscontrato che è così. Di conseguenza vivono in pace l’uno con l’altro e hanno contentezza e pace mentale. Apprezzano il valore delle nome e dei princìpi della Parola di Dio. — Rom. 1:20; Filip. 4:19.

      La Bibbia ci insegna ad amare Geova Dio con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra mente, con tutta la nostra anima e con tutta la nostra forza, e il nostro prossimo come noi stessi. Espone pure il comando di Gesù di ‘amarvi gli uni gli altri come io ho amato voi’. Che mondo diverso sarà questo allorché sulla terra tutti ubbidiranno a questi comandi e la terra sarà “piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare!” — Isa. 11:9; Mar. 12:29-31; Giov. 13:34, 35.

  • Visita agli abitatori dei laghi nel Dahomey
    Svegliatevi! 1971 | 8 luglio
    • Visita agli abitatori dei laghi nel Dahomey

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nel Dahomey

      AVETE mai sentito parlare della “Venezia dell’Africa”? Così è spesso descritta la città di Ganvié, nel Dahomey. Questo perché rimane tutto l’anno sotto l’acqua, e le case sono costruite su pali o palafitte. Viaggiare in questa città è come viaggiare a Venezia, solo che invece di gondole la gente usa la più modesta piroga, canoa ricavata da un tronco d’albero.

      Forse, invece di fare un viaggio turistico nella famosa Ganvié, preferireste venire a dare un’occhiata da vicino a come si vive in uno dei meno conosciuti villages lacustres come sono chiamati qui dagli abitanti di lingua francese. Significa proprio “villaggi di abitazioni nei laghi”. Ad ogni modo, questo è quello che abbiamo fatto noi, e sarà un piacere narrarvelo.

      Lasciate che prima vi dica che mio marito fu mandato come sovrintendente di distretto ad assistere a un’assemblea di testimoni di Geova che si doveva tenere a Hetin, un villaggio su palafitte del Dahomey. Caricammo il materiale sul nostro furgoncino — il generatore per produrre elettricità all’assemblea, apparecchi acustici, pubblicazioni, bagaglio personale, letti, zanzariera, cibi, acqua potabile, utensili da cucina, stufa, ecc. — e partimmo per la sede filiale della Società Torre di Guardia a Cotonou.

      Giacché Hetin è accessibile solo per mezzo di barche, potevamo fare solo parte del viaggio col furgone. Era stato disposto di venirci incontro al villaggio Dangbo, proprio all’orlo della palude, e lì trasferimmo il nostro bagaglio su un’enorme piroga. Il viaggio in barca richiese quasi due ore e ne godemmo ogni minuto. Uccelli tropicali e farfalle dai radiosi colori apparivano a profusione. Le amichevoli persone che oltrepassavamo ci salutavano. Nessuna barca a motore rovinava lì la quiete circostante. I nostri amici faticavano per spingere la piroga lungo i canali a basso fondale coi loro pali di tre metri e mezzo o quattro metri e mezzo. Notammo che le

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