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Erode Antipa, “quella volpe”La Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
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di certe accuse che Antipa aveva fatte a Pilato per invidia, ma ora divennero stretti amici. — Luca 23:7-12.
Di nuovo Antipa aveva permesso che il suo desiderio di piacere agli uomini causasse il sacrificio di un servitore di Geova, e questa volta il Figlio di Dio.
Col passar degli anni Antipa si stancò dei suoi sforzi per ottenere il titolo regale e altro territorio, non però Erodiade. Sapendo che a Roma c’era un nuovo Imperatore, Caligola, essa non diede pace a suo marito finché egli acconsentì di tentare di nuovo. Ma invece di guadagnare di più, perdette tutto. Notizie insinuanti che Antipa complottava una sedizione giunsero fino all’imperatore contemporaneamente all’arrivo di Antipa e di Erodiade. Incapace di respingere le accuse in modo soddisfacente, Antipa fu esiliato e la sua ricchezza e il suo territorio furono dati ad altri. Erodiade scelse di sua propria volontà di seguire il marito; ma ciò dovette dargli poca consolazione dato che era stata lei la responsabile del suo tramonto. L’aveva ascoltata troppo.
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Erode Agrippa, persecutore dei cristianiLa Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
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Erode Agrippa, persecutore dei cristiani
NELLA storia del re Erode Agrippa I troviamo come viene messo in risalto il fatto che Geova è un Dio che “esige esclusiva devozione” e non ha piacere non solo in quelli che adorano le creature ma neanche nelle creature che accettano l’adorazione da altri. — Eso. 20:5, NW.
Il padre di questo Agrippa fu uno dei figli di Erode il Grande, ch’egli uccise per sospetto di sedizione negli ultimi anni della sua vita. Allevato a Roma, la sorte di Agrippa per anni oscillò radicalmente tra la prosperità e l’avversità. Credendosi solo, un giorno espresse apertamente il desiderio che il suo amico Caligola fosse imperatore. L’imperatore Tiberio, udendo questo, fece mettere in prigione Agrippa, dove per mesi la sua vita fu in continuo pericolo. Alla morte di Tiberio, Caligola ascese al trono, e non soltanto liberò Agrippa ma lo fece pure re di certi territori inferiori della Palestina.
Quando Caligola mandò Erode Antipa in esilio per sospetto di sedizione, diede ad Agrippa i territori della Galilea e della Perea che appartenevano ad Antipa. In seguito, quando Claudio succedette a Caligola, Claudio premiò Agrippa per certi importanti servizi che gli aveva resi aggiungendo al suo dominio la Giudea e la Samaria in modo che Erode Agrippa I divenne ora re di tutta la Palestina, come lo era stato suo nonno Erode il Grande.
Come suo nonno e la maggior parte dei suoi zii, Agrippa I soddisfece la sua passione per le costruzioni, ma al contrario professò grande devozione per il giudaismo, prese religiosamente parte alle cerimonie e alle festività e fece tutto quello che poteva per alleggerire il giogo romano che gravava sui giudei. La sua sincerità in questo potrebbe esser messa in dubbio, poiché si dice che egli “fece molte importanti concessioni riguardo ai costumi e alle maniere pagane”; e specialmente allorché compiva la sua persecuzione contro i cristiani solo perché vedeva che faceva piacere ai giudei, come ci narra Luca. — Atti 12:1-19.
Qualche tempo dopo che aveva ucciso Giacomo fratello di Giovanni, e dopo che l’angelo aveva liberato Pietro dalla sua mano, nel 44 d.C., Agrippa I partecipò ad una festa in onore di Claudio Cesare. Secondo Giuseppe Flavio era vestito con abiti d’argento, i quali, rifulgendo di splendore al sole mattutino, indussero il popolo a gridare dopo aver udito la sua voce le parole scritte nella Bibbia: “Voce di un dio, non di un uomo”. In quell’istante ‘L’angelo di Geova lo colpì, perché non aveva dato gloria a Dio; e fu divorato da vermi e spirò”. (Atti 12:20-23, NW) Al principio del suo regno, mentre era ancora giovane, il re Erode Agrippa I fu ‘tolto di mezzo dal suo Fattore perché si faceva dare titoli adulatori’. — Giob. 32:21, 22.
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Erode Agrippa II respinge la conversioneLa Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
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Erode Agrippa II respinge la conversione
SECONDO gli storici l’ultimo degli Erodi fu Erode Agrippa II, figlio di Erode Agrippa I. Pur non professando la devozione di suo padre alla legge di Mosè, dal modo in cui trattò l’apostolo Paolo si comprende che ne ebbe uno spirito molto maggiore, come mostra la “regola d’oro”: “Tutte le cose che volete che gli uomini facciano a voi, voi similmente dovete pure far loro”. — Matt. 7:12, NW.
Dato che Agrippa II aveva solo diciassette anni quando suo padre morì così ad un tratto, l’imperatore romano fu persuaso dai suoi consiglieri a non affidare al giovane il dominio di tutta la Palestina come l’aveva avuto suo padre. Invece, l’imperatore assegnò al giovane soltanto il dominio del piccolo principato di Chalcis sulle pendici occidentali della catena dell’antilibano, con la sorveglianza del tempio di Gerusalemme e il diritto di nominare il sommo sacerdote. Ma col passar degli anni il suo territorio fu esteso.
Nella Bibbia egli viene notato a causa della testimonianza che gli diede l’apostolo Paolo quando lui e la sorella Berenice fecero una visita di cortesia al governatore Festo. Paolo, a quel tempo prigioniero di Festo (incarico che Festo ricevette dal suo predecessore Felice), si dichiarò lieto di potersi difendere alla presenza di una personalità che era bene informata delle usanze giudaiche.
Respingendo l’eloquente testimonianza di Paolo, Agrippa gli disse: “In breve tempo tu mi persuaderesti a divenir cristiano”. Paolo, continuando la sua supplica, rispose: “Io desidererei da Dio che in breve o lungo tempo non solo tu ma anche tutti quelli che oggi mi ascoltano diveniste come sono io, eccetto questi legami”. Suo padre l’avrebbe consegnato ai giudei per farlo punire, ma Agrippa II disse: “Quest’uomo avrebbe potuto essere rilasciato se non si fosse appellato a Cesare.“ — Atti 26:1-32, NW.
Fu durante la vita di Agrippa II che la ribellione dei giudei contro Roma li condusse infine al loro suicidio nazionale. Giuseppe Flavio narra un logico e sincero appello lanciato da Agrippa II, nel tentativo di distogliere i giudei dalla loro condotta ribelle. Li supplicò a considerare quanto erano pochi e quanto grande era la potenza di Roma. Ma le sue parole incontrarono orecchi sordi. Non riuscendo a persuaderli, Agrippa II abbandonò infine i giudei e si unì agli eserciti conquistatori di Roma partecipando ai frutti
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