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    La Torre di Guardia 1971 | 15 novembre
    • su chi mangerà per primo? Che ne pensi? Gesù mostrò che lo schiavo pone sempre il padrone prima di sé. Non ci dovremmo comportare così anche noi? — Luca 17:7-10.

      Sì, fa parte della condotta cristiana porre gli altri al di sopra di noi stessi. Questo è ciò che fece il grande Insegnante. E se noi seguiamo il suo esempio piaceremo a Dio.

  • Chi furono gli Ittiti?
    La Torre di Guardia 1971 | 15 novembre
    • Chi furono gli Ittiti?

      GLI Ittiti sono identificati in un antico libro che traccia la storia del genere umano risalendo al suo medesimo principio. Questo libro, la Bibbia, rivela che furono discendenti di Het pronipote di Noè. Poiché Het fu un figlio di Canaan e nipote di Cam, gli Ittiti furono Cananei. — Gen. 10:1, 6, 15.

      Anche prima che il patriarca Abraamo si trasferisse in Canaan nel 1943 a.E.V., gli Ittiti vi si erano ben stabiliti. È noto che vivevano nella regione montagnosa della Palestina meridionale, più specificamente a Ebron e nelle sue vicinanze. (Gen. 15:18-20; 23:2-20) Secoli dopo dovevano ancora trovarsi come abitanti delle regioni montagnose, ma l’estensione del loro territorio non è descritta nella Bibbia. — Num. 13:29; Gios. 11:3.

      Dei Cananei, apparentemente solo gli Ittiti mantennero la preminenza e la forza come nazione per un periodo considerevole dopo la conquista degli Israeliti. (1 Re 10:29) Nelle Scritture si menziona che avevano re e forza militare fino al tardo regno del re Ieoram d’Israele (c. 917-905 a.E.V.). (2 Re 7:6) Comunque, le conquiste sire, assire e babilonesi del paese scossero evidentemente la loro potenza.

      In vista della preminenza degli Ittiti nei tempi antichi, si potrebbe attendere che le scoperte archeologiche provvedano ulteriori particolari. Numerose opere di consultazione indicano che questo è accaduto e che l’archeologia, infatti, ha rivendicato la testimonianza della Bibbia circa l’esistenza degli Ittiti. Questo fa sorgere la domanda: Poggia l’evidenza archeologica su un fondamento solido o è soggetta a dubbio?

      I riferimenti nei testi cuneiformi assiri ad “Hatti” la pongono di solito in Siria o nella Palestina e, perciò, possono alludere agli Ittiti biblici. In base al nome “Hatti”, certi eruditi, comunque, sono andati oltre i testi cuneiformi assiri e han cercato di collegare gli Ittiti del racconto biblico a un impero che ebbe la sua capitale nell’Asia Minore, nel lontano settentrione e a ovest del paese di Canaan.

      A Bogazkoy (prima chiamata Hattusas), luogo di ciò che si pensa sia stata la capitale di questo impero, sono stati dissotterrati molti testi antichi. In base alla somiglianza del suono delle parole “Hattusas” e “Hatti”, alcuni eruditi han chiamato la lingua di certi testi scoperti a Bogazkoy “hattici” o “ittiti”. La teoria moderna sostiene che i primitivi abitanti della zona fossero dominati da conquistatori che vi portassero una lingua diversa. Questa lingua si scriveva in caratteri cuneiformi. In seguito si sostituì alla scrittura cuneiforme un’altra lingua ancora, che si scriveva in caratteri geroglifici. Si è supposto che le tre diverse lingue rappresentino tre gruppi di persone.

      Ma non c’è modo per stabilire con certezza che uno qualsiasi di questi gruppi dovesse identificarsi con gli Ittiti della Bibbia. Riconoscendo la difficoltà dell’identificazione, uno storico, E. A. Speiser, osserva: “Il problema degli Ittiti della Bibbia è . . . complesso. Per cominciare, c’è dubbio in quanto al tipo di Ittiti a cui qualsiasi dato passo biblico possa riferirsi: agli Hattiani, agli Ittiti indo-europei degli scritti cuneiformi o agli Ittiti dei geroglifici”. — The World History of the Jewish People, 1964, Vol. Primo, pag. 160.

      È anche degno di nota che nessuno dei testi cuneiformi trovati a Bogazkoy si riferisca in sé alla lingua come “ittita”. Questa è semplicemente la conclusione tratta da alcuni eruditi. E, circa la scrittura geroglifica “ittita”, I. J. Gelb afferma: “I princìpi della scrittura geroglifica ittita sono ancora piuttosto oscuri, ma tutte le indicazioni additano la zona culturale egea come sua fonte di origine”. (A Study of Writing, 1952, pag. 83) Il mar Egeo si estende fra l’Asia Minore e la Grecia. Sembra che questo lo rimuova dal reame degli Ittiti della Bibbia.

      Da quanto è stato detto sopra si può vedere che qualsiasi identificazione degli Ittiti della Bibbia con l’“Impero Ittita” che ebbe per sua città capitale Hattusas non può stabilirsi con certezza. La somiglianza fra i nomi “Ittita” e “Hattusas” può difficilmente considerarsi una notevole evidenza per fare un’identificazione.

      Comunque, il fatto che le fonti extrabibliche non provvedano una certa identificazione non dovrebbe essere una causa per preoccuparsi. Poiché le scoperte archeologiche sono spesso soggette a varie interpretazioni, non sono un sano fondamento per basarvi la propria credenza nelle Sacre Scritture. Proprio nelle pagine della Bibbia vi è ampia evidenza che essa è un libro di verità. Non si può fare a meno di notare la sapienza e la praticità dei suoi consigli per la vita quotidiana, il suo candore e la sua armonia, e anche le sue molte profezie e il loro adempimento.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1971 | 15 novembre
    • Domande dai lettori

      ● Perché Gesù, com’è narrato in Atti 1:8, comandò ai suoi seguaci di predicare in Samaria, giacché in precedenza (Matt. 10:5, 6) aveva detto loro di non predicare ai Samaritani? — D. R., Nuova Zelanda.

      Quando mandò i suoi dodici apostoli in un limitato giro di predicazione, Gesù disse loro: “Non andate per la strada delle nazioni, e non entrate in una città samaritana; ma andate piuttosto di continuo alle pecore smarrite della casa d’Israele”. (Matt. 10:5, 6) Che Gesù non proibisse completamente di predicare ai Samaritani si può capire dalle sue stesse parole e azioni. In una sua parabola mostrò che i Giudei dovevano considerare i Samaritani come il loro prossimo. (Luca 10:29-37) Una volta Cristo sanò dieci uomini, uno dei quali era Samaritano, e Gesù lodò quell’uomo perché era stato l’unico dei dieci a esprimere gratitudine. (Luca 17:11-19) Inoltre, Gesù predicò a una Samaritana presso il pozzo di Sichar e in seguito ad altri di quella città samaritana. — Giov. 4:4-43.

      Di conseguenza, l’ordine di Gesù in Matteo 10:5, 6 doveva intendersi come una restrizione che riguardava particolarmente quel tempo e quell’occasione. Da ciò che Cristo disse circa le “pecore smarrite della casa d’Israele”, sembra chiaro che egli metteva in risalto l’importanza di recare il messaggio prima ai Giudei, dando loro la prima opportunità. Quindi, nel loro giro di predicazione gli apostoli dovevano occuparsi dei Giudei, non cercando questa volta di predicare a tutti i popoli e a tutte le nazioni. Certo le sei coppie di uomini avrebbero avuto da fare più che abbastanza durante il loro giro relativamente breve anche se il loro territorio era limitato alle città e ai villaggi dei Giudei. — Mar. 6:7.

      La situazione era molto diversa quando Gesù disse le parole che si trovano in Atti 1:8. In effetti, egli dava ai suoi seguaci alcune istruzioni di addio indicanti che si doveva compiere la mondiale opera di predicazione. Immediatamente prima di ascendere al cielo egli disse: “Mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta

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