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L’onestà attraeSvegliatevi! 1975 | 22 maggio
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aziende, come indicano le notizie. Il Times di New York dice: “La sottrazione di . . . ‘souvenir’ da alberghi e motel ha raggiunto in tutto il paese proporzioni assolutamente strabilianti. . . . [È] impossibile calcolare l’esatto valore degli oggetti portati via”.
Non sorprende, perciò, che il gestore di un importante motel di San Bernardino, in California, scrivesse a una donna, una testimone di Geova, per ringraziarla, dopo che ella aveva rimandato un asciugamano messo inavvertitamente in valigia insieme alle sue cose. La lettera dell’albergatore diceva fra l’altro:
“In tutta la mia esperienza non ho mai saputo di qualcuno che restituisse un asciugamano. Dal nostro inventario risulta che l’anno scorso ne sono ‘mancati’ oltre 500. Mi ha fatto piacere avere sue notizie e mi auguro di rivederla”.
Che eccellente testimonianza all’onestà di questa cristiana! Tuttavia, migliaia di veri cristiani hanno coltivato, come lei, il desiderio d’essere onesti sotto tali aspetti.
In ogni parte della vita, si dovrebbe lasciare che l’onestà sia un fattore determinante. E man mano che si diviene più sensibili in questioni di onestà, si dovrebbe anche imparare qualche altra cosa. Che cosa? L’equilibrio.
Una veduta equilibrata
Chi si rispetta non vuole avere la reputazione di ladro, grande o piccolo che sia. Ma, andando all’altro estremo, non desidera essere conosciuto, forse neppure tra i suoi propri fratelli cristiani, come fanatico. Pertanto, impara che quello che costituisce un “furto” non è sempre del tutto evidente. Applicando i princìpi nella sua vita quotidiana si rende conto presto che ci sono molte zone grigie.
Il cristiano sa che l’ottavo dei Dieci Comandamenti dice solo: “Non devi rubare”. (Eso. 20:15; Matt. 19:18; Rom. 13:9) In molte parti della vita è relativamente facile capire e applicare queste parole, come nel caso del tassista e dei gioielli. Ma supponete che uno si trovi in una cabina telefonica pubblica; terminata la sua telefonata, il gettone gli viene restituito. Che fare? Sarebbe disonesto tenersi il gettone?
Ebbene, si può rispondere ‘Sì’ o ‘No’ in ogni situazione? Alcuni diranno che non ci si dovrebbe tenere il gettone. Ma qualcun altro ricorderà che varie volte lo stesso telefono ha preso il gettone ma non gli ha permesso di continuare la telefonata. Tenersi o no il gettone: non sarebbe questa una cosa che l’individuo, che conosce le circostanze, deve decidere personalmente?
Oppure, considerate un’altra illustrazione. Sarebbe facile criticare qualcuno che “prende” le matite dall’ufficio dove lavora. Ma certe ditte incoraggiano i dipendenti a distribuire penne e matite con il nome della ditta come forma di pubblicità.
E che dire quando un compratore e un venditore contrattano? In alcuni paesi chi vende la merce, diciamo una coperta, stabilisce un prezzo deliberatamente più alto di quello che vale. Il compratore, d’altra parte, crede che la coperta valga una certa somma. Ma sa che sarebbe stolto offrire immediatamente quel prezzo, giacché la contrattazione richiede che si venga a un compromesso reciproco: il venditore di solito abbassa il prezzo solo se il compratore alza la sua offerta finché giungono a una cifra su cui entrambi sono d’accordo.
Se foste il compratore, vi considerereste disonesto perché la vostra prima offerta è inferiore a ciò che sapete essere il vero valore della coperta? È in qualche modo “più onesto” cominciare dal prezzo che sapete vale e quindi essere costretto a pagare di più? O, se foste il venditore, dovreste sempre vendere in perdita perché non volete cominciare con un prezzo più alto? Difficilmente questo sembra ragionevole. Di solito nessuno dei due, né il compratore né il venditore, sa in anticipo quale sarà il prezzo finale accettevole a entrambe le parti. La contrattazione è solo il modo usuale per determinarlo.
Come mostrano questi pochi esempi, ci vuole equilibrio. Il cristiano maturo sa che la Bibbia dice: “Non devi rubare”. Nello stesso tempo sa di dover tener conto delle circostanze mentre cerca diligentemente di mettere in pratica quella legge nella sua vita. Dovrebbe pure sapere che ciascuno ‘miete ciò che semina’. (Gal. 6:7) Se qualcuno assume una veduta troppo liberale, alcuni saranno inclini a dubitare della sua fidatezza in una situazione difficile. Se è troppo intransigente, rischia di diventare irrealistico.
Dalle esperienze della sua vita il cristiano sa che certi fattori determinano le decisioni che prende in questioni relative all’onestà, fattori di cui altri possono non essere a conoscenza. Pertanto, non sarà troppo pronto a condannare quello che fanno altri in simili circostanze personali. Piuttosto, attribuirà ai conservi cristiani il premuroso desiderio di fare tutte le loro cose in modo onesto. Questo modo di fare sollecito è in armonia con quanto disse Gesù: “Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro”. — Matt. 7:12.
I testimoni di Geova si distinguono dal mondo. Mentre il mondo ha la fama d’essere disonesto, i Testimoni si sforzano d’essere esattamente il contrario. In generale presentano al mondo un quadro di onestà. Il fatto che essi, a differenza della maggioranza del mondo moderno incline alla disonestà, siano disposti anche a tener conto nella loro vita di princìpi come quelli illustrati sopra è in se stessa una cosa meravigliosa.
Quante persone conoscete che si sforzano sinceramente d’essere oneste in tutte le cose? Immaginate solo di associarvi con 50, 100 o 200 persone del genere. Questa è la felice esperienza dei testimoni di Geova che imparano a conoscersi nelle loro locali Sale del Regno in ogni parte del mondo. Si considerano fratelli e sorelle e nutrono la stessa fiducia che se appartenessero a una famiglia unita da stretti legami di affetto. Questo non vi attrae?
In tale caso, perché non vi associate a loro nelle loro Sale del Regno? Osservate personalmente ciò che li rende diversi.
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Una famiglia riunitaSvegliatevi! 1975 | 22 maggio
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Una famiglia riunita
LA BIBBIA può avere un salutare effetto sulla vita delle persone, come mostra l’esperienza di una donna in Norvegia. Dalle sue conversazioni bibliche con i testimoni di Geova comprese di non poter continuare a vivere con un uomo al quale non era legalmente sposata. Avendo ella rifiutato di cambiare la sua veduta biblica della morale acquistata di recente, egli la lasciò e si mise a fare il marinaio. Alcune settimane dopo il suo ex marito andò a trovare i figli. Ella lo invitò a entrare e gli disse ciò che era accaduto nel frattempo e che ora studiava con i testimoni di Geova.
Quella sera c’era un’adunanza alla Sala del Regno dei Testimoni di Geova. Ella non aveva l’auto, così chiese al suo ex marito se era disposto ad accompagnarvi lei e i bambini. Egli ve li accompagnò e fu così colpito da quello che udì da continuare a frequentare le adunanze, conducendovi la famiglia. Fu anche molto contento degli eccellenti cambiamenti che la sua ex moglie aveva fatto mettendo la propria vita in armonia con la Bibbia. Aveva smesso di fumare ed era diventata più calma ed equilibrata. C’era una buona relazione fra lei e i figli. A motivo di ciò che poté osservare, decise di risposare la sua ex moglie. Ora l’intera famiglia è unita e si sforza di vivere secondo i princìpi biblici.
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