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MicmasAusiliario per capire la Bibbia
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nella confusione e gli altri si erano dati alla fuga. Gli uomini di Saul, che ora probabilmente impugnavano le armi abbandonate dai filistei, inseguirono il nemico in fuga. Affiancati dagli israeliti che si erano nascosti e da quelli che erano passati ai filistei, “continuarono ad abbattere i Filistei da Micmas ad Aialon”. — I Sam. 14:15-23, 31.
Da I Samuele 13:5 risulterebbe che le forze filistee di stanza a Micmas avevano 30.000 carri da guerra. Un numero molto maggiore di quello richiesto da analoghe spedizioni militari (confronta Giudici 4:13; II Cronache 12:2, 3, 14:9), ed è difficile che tanti carri da guerra potessero essere impiegati in terreno montuoso. Per questa ragione si ritiene che 30.000 sia un errore di trascrizione. La Siriaca e la Settanta (ed. Lagarde) hanno 3.000, e numerose traduzioni bibliche seguono questa lezione. (CEI, Ga) Comunque si pensa che il numero fosse anche inferiore.
AVVENIMENTI SUCCESSIVI
La profezia di Isaia menziona Micmas come il luogo in cui il conquistatore assiro avrebbe ‘depositato i suoi oggetti’. (Isa. 10:24, 28) Dopo che gli israeliti furono tornati dall’esilio in Babilonia nel 537 a.E.V., Micmas fu evidentemente rioccupata dai beniaminiti. — Esd. 2:1, 2, 27; Nee. 7:31; 11:31.
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MictamAusiliario per capire la Bibbia
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Mictam
(mictàm) [forse, salmo di espiazione].
Termine ebraico di significato oscuro e di etimologia incerta che si trova nella soprascritta di sei salmi attribuiti a Davide. (Sal. 16, 56-60) Ci sono stati vari tentativi di definire il termine ebraico mikhtàm. Secondo Koehler e Baumgartner mikhtàm potrebbe essere affine al termine accadico katamu, che significa “coprire”, e una possibile definizione sarebbe “salmo di espiazione”. (Lexicon in Veteris Testamenti Libros, p. 523) Per cui potrebbe indicare un cantico o salmo che serviva per coprire o espiare un peccato, una colpa o un’impurità. Sembra si trattasse di espiazione perché questi salmi di Davide sono in un certo senso lamentazioni, benché riflettano gratitudine per l’aiuto di Geova e fiducia in lui.
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MidolloAusiliario per capire la Bibbia
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Midollo
Tessuto vascolare molle e grasso che si trova nella cavità delle ossa. Viene distinto in midollo giallo e midollo rosso. Negli adulti, il canale midollare delle ossa lunghe contiene midollo giallo o inattivo composto principalmente di grasso, mentre le ossa piatte del cranio, delle costole, dello sterno e del bacino contengono midollo rosso o attivo. Il midollo rosso ha un ruolo importante nella formazione del sangue. Produce i globuli rossi portatori di ossigeno, le importanti piastrine che hanno funzione coagulante, e una notevole percentuale di globuli bianchi, che servono principalmente per combattere le infezioni. Quale organo emopoietico (produttore di sangue) il midollo influisce direttamente sulla salute e il vigore dell’individuo. Perciò Giobbe (21:24) allude appropriatamente a una persona sana e ben nutrita dicendo figurativamente che il midollo delle sue ossa “è tenuto umido”.
Il midollo osseo era evidentemente usato nell’alimentazione dagli israeliti. (Confronta Michea 3:2, 3). Essendo ricco di proteine, grassi e ferro, ha un altissimo valore nutritivo. Il banchetto imbandito da Geova per tutti i popoli include infatti simbolici “piatti ben oliati pieni di midollo”. — Isa. 25:6.
Lo scrittore della lettera agli ebrei paragona la “parola di Dio” a un’arma più affilata di una spada a due tagli, che può discernere i motivi stessi dell’individuo, penetrando per così dire fino al midollo, la parte più interna delle ossa. — Ebr. 4:12.
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MieleAusiliario per capire la Bibbia
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Miele
Nelle Scritture Ebraiche il termine “miele” traduce i termini yà‛ar, nòpheth e devàsh. Quest’ultimo si può riferire non solo al miele delle api ma anche al succo di certi frutti. Nelle Scritture Greche ricorre il termine mèli accompagnato dall’aggettivo àgrios, “selvatico”, a indicare il miele di api selvatiche.
IL FAVO
Il favo è una meraviglia di ingegneria e rivela l’ineguagliata sapienza e abilità del Creatore che ha dotato le api di tale istinto. La forma esagonale delle celle è ideale per permettere al favo di contenere la massima quantità di miele col minimo impiego di cera, di cui sono fatte le pareti della cella. Quando viene costruito un favo, speciali ghiandole del corpo dell’ape secernono cera. Questa fuoriesce dai pori e forma minuscole squame bianche che le zampine dell’ape raccolgono e portano alla bocca, dove la cera viene masticata e poi deposta nella parte del favo in costruzione. Le pareti del favo hanno uno spessore di mm 0,3 ma possono sostenere un peso trenta volte maggiore del loro.
IL MIELE
Quasi tutti i riferimenti biblici al miele delle api riguardano il miele selvatico, come quello che mangiava Giovanni il Battezzatore nel deserto. (Matt. 3:1, 4) Le api costruiscono favi nei luoghi più diversi: sugli alberi, fra le rocce e, in un caso, persino nella carcassa di un animale, che evidentemente non era più una carogna essendo seccata al sole. Tale era la carcassa del leone dalla quale Sansone prese del miele che mangiò. — Giud. 14:8, 9.
Valore nutritivo
La proprietà energetica del miele è illustrata dal caso di Gionatan, figlio del re Saul, che, esausto per il combattimento, assaggiò del miele: immediatamente i suoi occhi “brillavano”. (I Sam. 14:25-30) Questo alimento energetico è elencato fra i cibi che Dio provvide al suo popolo nel deserto. Là, dove c’erano pochi alberi, il popolo poté mangiare miele raccolto “dalla rupe”, cioè da favi costruiti dalle api in luoghi rocciosi. — Deut. 32:13.
Proprietà terapeutiche
Il miele ha inoltre proprietà terapeutiche. Viene paragonato a piacevoli detti e alla sapienza, non solo perché dolce e gradevole al gusto, ma anche per le sue proprietà risanatrici. I piacevoli detti sono salutari, proprio come il miele giova al corpo fisico. Lo scrittore di Proverbi dice: “I detti piacevoli sono un favo di miele, dolci all’anima e salute alle ossa”. — Prov. 16:24; 24:13, 14.
Detti o parole eccellenti
La dolcezza e il piacevole sapore del miele sono ripetutamente menzionati nelle Scritture in senso illustrativo. Ne sono un esempio Ezechiele 3:2, 3 e Rivelazione 10:9. Più volte troviamo l’espressione “miele di favo”; questo è ritenuto più saporito, dolce e ricco del miele che è stato esposto all’aria per qualche tempo. Per sottolineare la bontà e piacevolezza delle parole pronunciate dalla Sulammita, il pastore innamorato ne parla come di “miele di favo” che continua a stillare dalle sue labbra. (Cant. 4:11, NW) Le decisioni giudiziarie di Geova sono così eccellenti, salutari e benefiche che sono ancor “più dolci del miele e del miele che fluisce dai favi”. (Sal. 19:9, 10) I suoi detti sono ‘più dolci al palato del miele alla bocca’. — Sal. 119:103.
Esortazione a non cercare la propria gloria
Anche se il miele è buono, mangiarne troppo può nauseare (Prov. 25:16); il mangiare troppo miele è paragonato al ricercare la propria gloria. — Prov. 25:27.
Esortazione a fuggire l’immoralità
La tentazione a commettere immoralità sessuale che, col suo fascino e le sue parole dolci come il miele, la “donna estranea” può esercitare su un uomo è descritta nei capitoli 5 e 7 di Proverbi. Questo è tuttora un ottimo esempio ammonitore per i cristiani. — Prov. 5:3-5; 7:21, 22.
SUCCO DI FRUTTA
Il termine ebraico devàsh può riferirsi anche al succo sciropposo di alcuni frutti, come fichi, datteri, ecc. Spesso il contesto permette al lettore di determinare se si tratta di miele vero e proprio o no. Evidentemente ciò che era vietato offrire sull’altare in Levitico 2:11 era succo di frutta, per la sua tendenza alla fermentazione, e non miele di api; questo è indicato dal versetto successivo che includeva il “miele” fra le primizie. Quasi sempre il miele usato dagli israeliti era miele selvatico, non era frutto del loro lavoro come l’uva, i fichi, i datteri, ecc. Per la stessa ragione il “miele” offerto come primizia quando Ezechia incoraggiò il popolo a sostenere il sacerdozio era senza dubbio succo di frutta. — II Cron. 31:5.
UN PAESE DOVE SCORRE LATTE E MIELE
La descrizione della Palestina come “un paese dove scorre latte e miele”, che ricorre spesso nelle Scritture, è molto appropriata perché vi abbondava non solo il prodotto delle api, ma anche il succo della frutta. (Eso. 3:8; Lev. 20:24; Deut. 11:9; Gios. 5:6 e altri). Il miele era evidentemente oggetto di scambi commerciali per i mercanti di Tiro. — Ezec. 27:2, 17; vedi APE.
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Mietitore, mietituraAusiliario per capire la Bibbia
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Mietitore, mietitura
Anticamente la mietitura del grano avveniva tagliandolo con una falce (Mar. 4:29) o a volte sradicandolo. In quest’ultimo caso si mieteva tutto lo stelo strappando le radici dal terreno; questo era importante nei paesi aridi dove scarseggiava la paglia e il grano non cresceva molto alto.
Il metodo comune per mietere era quello di tagliare il grano con una falce. (Deut. 16:9) Nell’antichità la falce era di legno o di osso con lama di selce. Più tardi entrarono nell’uso lame ricurve di metallo. Il mietitore afferrava gli steli con una mano e li tagliava con l’altra. Forse in passato, come in tempi più recenti, pezzi di canna erano a volte fissati alle dita del mietitore perché non si tagliasse con la falce o con gli steli secchi.
Gli israeliti avevano il comando di non mietere i campi fino al margine, ma di lasciare un po’ di grano “per l’afflitto e per il residente forestiero”. (Lev. 19:9, 10) Una volta mietuto, il grano veniva raccolto, legato in covoni e ammucchiato, forse sull’aia. — Gen. 37:6, 7; Rut 3:6, 7.
USO FIGURATIVO
La mietitura è spesso usata nelle Scritture in senso illustrativo per indicare il risultato finale delle proprie opere, buone o cattive. Il principio divino è: “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. Paolo spiegò che mentre chi semina in vista della carne raccoglie corruzione, “chi semina in vista dello spirito mieterà la vita eterna dallo spirito”, e assicurò i cristiani galati che avrebbero mietuto se non si stancavano. (Gal. 6:7-9; Prov. 22:8; Osea 8:1, 7) Per incoraggiare i cristiani a essere generosi nei confronti dei compagni di fede bisognosi della Giudea, l’apostolo disse ai corinti: “Chi semina scarsamente mieterà pure scarsamente; e chi semina generosamente mieterà pure generosamente”. — II Cor. 9:5-7.
Gesù Cristo mandò i discepoli a “mietere”, volendo dire che dovevano radunare gli ebrei che avrebbero accettato di diventare suoi discepoli. (Giov. 4:35-38) Secondo la sua illustrazione del “grano” e delle “zizzanie” simboliche, al “termine del sistema di cose” il Figlio dell’uomo manda i suoi mietitori angelici che “raccoglieranno fuori del suo regno tutte le cose che causano inciampo e le persone che fanno illegalità”. Tali “zizzanie”, “i figli del malvagio”, verranno lanciate in una figurativa fornace ardente, mentre il “grano”, “i figli del regno”, saranno preservati e “risplenderanno così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro”. — Matt. 13:24-30, 36-43.
Che il glorificato e intronizzato Gesù Cristo diriga quest’opera di separazione e mietitura è dimostrato dalla visione di Giovanni in Rivelazione, dove Gesù Cristo è raffigurato come qualcuno “simile a un figlio d’uomo, con una corona d’oro sulla testa e nella sua mano una falce affilata”. In risposta al grido angelico: “Metti dentro la tua falce e mieti, perché è venuta l’ora di mietere, poiché la messe della terra è completamente matura”, Giovanni vide che egli “mise dentro la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta”. L’apostolo osservò che in seguito la “vite della terra” veniva vendemmiata e scagliata “nel grande strettoio dell’ira di Dio”. — Riv. 14:14-20; confronta Rivelazione 19:11-16.
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Miglio, IAusiliario per capire la Bibbia
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Miglio, I
Unità di misura itineraria. Il termine greco mìlion ricorre una sola volta nelle Scritture, in Matteo 5:41. Questa unità di misura è probabilmente il miglio romano (pari a 1.480 m).
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Miglio, IIAusiliario per capire la Bibbia
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Miglio, II
Erba delle Graminacee indicata dal termine ebraico dòhhan, tradotto generalmente “miglio”, ma che forse si riferisce anche ad altre Graminacee quali il sorgo. Il miglio si distingue per le foglie larghe, ispide, e i semi raccolti in pannocchie rade. La pianta erbacea è usata comunemente come foraggio, e i piccoli semi, numerosi in ciascuna pannocchia, sono tuttora usati in Medio Oriente per fare il pane, di solito insieme ad altri cereali. (Ezec. 4:9) In Isaia 28:25 ricorre il termine ebraico sohràh, che pure può riferirsi al miglio.
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MilcomAusiliario per capire la Bibbia
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Milcom
Vedi MOLEC.
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MiletoAusiliario per capire la Bibbia
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Mileto
(Milèto).
Città, ora in rovina, sulla costa O dell’Asia Minore quasi alla foce del Meandro, che anticamente aveva quattro porti. Nel VII secolo a.E.V. gli ioni avevano fatto di Mileto un ricco centro commerciale con numerose colonie sul Mar Nero e in Egitto. Mileto era nota per le sue lane. Si noti che in Ezechiele 27:18 la Settanta include la “lana di Mileto” fra le merci di cui Tiro faceva commercio. Mileto fu inoltre la patria di uomini illustri quali Talete (640?-546 a.E.V.), famoso matematico, astronomo e filosofo greco. Nel V secolo a.E.V. i persiani conquistarono e distrussero la città perché coinvolta in una insurrezione. Più tardi (nel 334 a.E.V.), la città ricostruita si arrese ad Alessandro Magno. In epoca ellenistica e romana Mileto si arricchì
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