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  • Come la differenza scuote il mondo
    Svegliatevi! 1975 | 22 luglio
    • ha solo trentacinque anni per provvedere al doppio della sua attuale popolazione?

      Anche ora gli esperti considerano per la prima volta un’agghiacciante soluzione, — il triage nazionale — quella di prestare aiuto prima alle nazioni che hanno la migliore probabilità di sopravvivere. Pertanto se venisse una carestia mondiale, intere nazioni sarebbero ‘mandate alla deriva’ dai fornitori di viveri per dare la preferenza a quelle considerate più in grado di sopravvivere. Molti esperti avvertono che le nazioni produttrici possono dover prendere questa difficile decisione morale entro un anno.

      I capi del mondo reagiscono

      Queste crisi, insieme a povertà senza precedenti, inquinamento e altre cose, costringono la maggioranza dei capi delle nazioni a riconoscere il fatto che si trovano di fronte a qualcosa di diverso da ciò che si presentava loro solo alcuni anni fa. La loro reazione stessa è la più rimarchevole prova del cambiamento. Per la prima volta, i capi delle nazioni fanno passi senza precedenti verso la cooperazione internazionale nel disperato tentativo di salvarsi.

      Ribadendo questo punto, il presidente degli U.S.A. Ford ha detto recentemente all’Assemblea Generale delle N.U. che “le nazioni sono costrette a scegliere tra conflitto e cooperazione” e che ora, “più che in qualsiasi tempo della storia umana, le nazioni . . . devono ricorrere alla cooperazione internazionale” per amministrare le loro risorse.

      Ma sono questi passi motivati da un nuovo amore che le nazioni hanno le une per le altre? No. È solo “la gravità stessa della situazione”, risponde il segretario generale delle N.U. Waldheim, che “può causare quegli sviluppi nelle relazioni internazionali che ogni appello alla ragione e alla buona volontà non ha finora potuto conseguire”.

      Si ammette, quindi, che qualsiasi azione unificata fra le nazioni poggia sul vacillante fondamento dell’interesse egoistico e dell’autopreservazione, non sul sincero interesse per il proprio simile e per i giusti princìpi. Gli sforzi basati su tale fondamento avranno successo?

  • Come la differenza influisce sul nostro futuro
    Svegliatevi! 1975 | 22 luglio
    • Come la differenza influisce sul nostro futuro

      LA SITUAZIONE mondiale appena esaminata fu prevista con sorprendente accuratezza nella Bibbia. Essa predisse che nel periodo di una sola “generazione” l’umanità avrebbe visto avvenimenti tali da causare “sulla terra angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne” e che gli uomini sarebbero venuti “meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata”. (Luca 21:25, 26, 32; si veda anche Matteo 24:3-8). Nello sforzo di far fronte a queste nuove difficoltà globali, le nazioni concedono crescente autorità alle Nazioni Unite.

      Prevedendo accuratamente questo fatto, la profezia biblica rivela che questa organizzazione internazionale è un “ottavo re” che viene dai sette precedenti “re” o potenze mondiali che dominarono in successione nella storia biblica. (Riv. 17:10, 11) La Bibbia usa spesso animali o le loro “corna” per rappresentare i governi. (Dan. 7:17, 23, 24; 8:20-22) Pertanto, questa potenza politica composita vi è rappresentata da una “bestia”, avente “sette teste”, per rappresentare i sette precedenti “re” che hanno dominato il mondo e dai quali essa è venuta. Ma ha anche “dieci corna”. (Riv. 17:3, 7) Quello che rappresentano e quello che fanno sono cose molto significative.

      Le “dieci corna”, continua la profezia, “significano dieci re, che non hanno ancora ricevuto il regno [al tempo del profeta], ma ricevono autorità come re per un’ora con la bestia selvaggia”. (Riv. 17:12) Il numero profeticamente completo di “dieci re” rappresenta la totalità dei governi politici odierni che dominano per breve tempo insieme alle N.U.

      In questo breve periodo, simile a “un’ora” in paragone con la storia passata, le condizioni sarebbero state tali che, per la prima volta, pur essendo in disaccordo su quasi tutto il resto, avrebbero avuto infine “un solo pensiero, e danno la loro potenza e la loro autorità alla bestia [le N.U.]” in un progetto umano per stabilire pace e sicurezza globale. — Riv. 17:13.

      Riconoscendo che affrontano crisi diverse da qualsiasi crisi precedente, le nazioni si associano infine per compiere uno sforzo concertato di salvare la loro sovranità nazionale. Sperano fino all’ultimo che tale azione unita salvi la “civiltà” in sfacelo su cui poggiano tali sovranità. Il segretario Kissinger ammette:

      “Come storici, bisogna essere consapevoli del fatto che ogni civiltà esistita alla fine è crollata. . . . si deve vivere col senso dell’inevitabilità della tragedia. Come statisti, bisogna agire in base al presupposto che i problemi sono da risolvere”.

      Saranno risolti? La profezia biblica indica in effetti che le nazioni applicheranno una temporanea, superficiale toppa alla loro decadente “civiltà”, appena sufficiente per provocare il grido “Pace e sicurezza!” Ma a quel punto, dice la Bibbia, “un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro come il dolore di afflizione a donna incinta”. (1 Tess. 5:3) Perché? Per due ragioni:

      Primo, nulla di fondamentale è realmente cambiato. Può un qualsiasi numero di accordi fra le nazioni sanare le fondamenta della società umana già pervase da avidità, crimine, violenza, immoralità, disgregamento della famiglia, odii razziali e religiosi? La situazione somiglia molto a ciò che ha detto il famoso esploratore norvegese Thor Eyerdahl riguardo alla recente Conferenza delle N.U. sulla Legge del Mare:

      “Ho la sensazione che i delegati . . . discutano come dividere e usare nel modo migliore una mela che sta marcendo, e la lascino marcire mentre cercano di trovare il modo di dividerla”.

      Secondo, dando “la loro potenza e la loro autorità alla bestia [le N.U.]” nel vano tentativo di salvare le proprie sovranità terrestri, le nazioni rigettano il modo di Dio di recare vera pace e sicurezza. Disdegnano il regno da Lui promesso, fondato su princìpi duraturi e giusti. (Dan. 2:44; 7:13, 14; Matt. 6:10) Per tale ragione, dopo che i “dieci re” hanno dato la loro ‘potenza e autorità’ alle N.U., la profezia dice: “Combatteranno con l’Agnello [il governante del Regno, Gesù Cristo], ma . . . l’Agnello li vincerà”. — Riv. 17:14.

      Pertanto la scena è pronta. Quelli che credono che gli sforzi diplomatici e tecnologici dell’uomo risolveranno le moltiplicate crisi del mondo avranno un brusco risveglio. “Costoro infatti di proposito ignorano che”, avverte la Bibbia, “il mondo di allora perì” nel giorno di Noè ad opera di forze al comando di Dio. Le crisi d’oggi

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