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OrsoAusiliario per capire la Bibbia
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radici di piante, di frutti, bacche, noci, uova, insetti, pesci, roditori e simili, e hanno una speciale predilezione per il miele. Benché ci siano eccezioni, gli orsi sembrano preferire una dieta vegetariana. Comunque, nell’antico Israele, durante la stagione in cui frutti e altro cibo non a base di carne erano scarsi, i guardiani di pecore e capre dovevano stare in guardia contro le scorrerie di orsi. In gioventù Davide dovette affrontare l’attacco di un orso per proteggere il gregge paterno. — I Sam. 17:34-37.
Quando hanno fame e sentono l’odore della preda, gli orsi emettono gemiti d’impazienza. Perciò il profeta Isaia descrive gli israeliti che ‘mugghiavano come orsi’ attendendo giustizia e salvezza, solo per essere ripetutamente delusi. (Isa. 59:11) Un orso che attacca è pure appropriatamente paragonato a un sovrano malvagio che tormenta e opprime gli umili sudditi. — Prov. 28:15.
Nella visione che ebbe Daniele delle terribili bestie, simbolo di potenti dinastie che governano la terra, l’orso rappresenta la dinastia medo-persiana e la sua avidità di bottino e conquista territoriale. (Dan. 7:5, 17) Non meno rapace, la bestia selvaggia che esce dal mare, con sette teste e dieci corna, vista in visione da Giovanni, aveva piedi “come quelli di un orso”. (Riv. 13:2) Opportunamente la pace che regna in mezzo al radunato popolo di Geova sotto il dominio messianico è indicata dalla profezia secondo cui l’orso pascolerà insieme alla mucca. — Isa. 11:7.
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OrticaAusiliario per capire la Bibbia
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Ortica
Varietà di piante erbacee con foglie seghettate, di solito coperte di una fitta peluria che contiene un liquido irritante. Quando viene toccata, la punta dei peli si spezza e le estremità accuminate penetrano nella pelle, introducendo il liquido nella ferita. Almeno quattro varietà di ortica sono presenti in Palestina, la più comune è la cosiddetta ortica romana, che spesso raggiunge un’altezza di m 1,8 e si trova specialmente fra le rovine.
I termini ebraici hharùl (Prov. 24:31; Sof. 2:9) e qimmòhsh (Isa. 34:13; Osea 9:6) si riferiscono a piante che invadono campi incolti e rovine. In Giobbe 30:7 il riferimento a hharùl fa pensare a piante piuttosto alte. Un altro termine ebraico, sirpàdh (“rovo”, VR; “ortica”, PIB; “pungente ortica”, NM), è contrapposto al mirto. (Isa. 55:13) Anche se l’ortica corrisponderebbe al contesto dei versetti succitati, c’è parecchia incertezza circa il significato esatto dei termini nella lingua originale. Questo specialmente in vista del fatto che in Proverbi 24:31 una forma del termine qimmòhsh (“erbacce”, CEI; “spine”, VR; “zizzanie”, NM) compare in un parallelismo con hharùl. Perciò alcuni ritengono che qimmòhsh indichi erbacce in generale; altri pensano che hharùl possa essere un termine generico per cespuglio.
La traduzione di hharùl con “ortiche” in Giobbe 30:7 ha indotto alcuni a sollevare delle riserve dato che nessuno cercherebbe volontariamente rifugio sotto le ortiche. Tuttavia in una regione arida si potrebbe benissimo approfittare dell’ombra di alte ortiche o, per fame, raccoglierle per cibarsene. Quindi la versione è appropriata anche se, come si è detto, non è sicuro di che pianta effettivamente si tratti.
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OrzoAusiliario per capire la Bibbia
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Orzo
[ebr. se‘oràh; gr. krithè].
Importante cereale largamente coltivato sia nell’antichità che ai nostri giorni. Era uno dei preziosi prodotti che gli israeliti avrebbero trovato nella Terra Promessa, che è tuttora “un paese di frumento e orzo”. — Deut. 8:8.
Il nome ebraico (se‘oràh) deriva dal termine che corrisponde a “pelo” e letteralmente significa “cosa pelosa”, descrivendo così le ariste o reste lunghe e sottili che formano la caratteristica barba della spiga dell’orzo. L’orzo, molto più forte degli altri cereali, può resistere meglio alla siccità e adattarsi ai climi più disparati. Quando è maturo raggiunge un’altezza di 90 cm circa, con foglie un po’ più larghe di quelle del frumento.
L’orzo matura più rapidamente del frumento (Eso. 9:31, 32), e la raccolta cominciava durante il mese di nisan (marzo-aprile), all’inizio della primavera nella calda valle del Giordano, e continuava nelle regioni più alte e temperate, fino al mese di ziv (aprile-maggio) sull’altopiano a E del Giordano. La raccolta dell’orzo contrassegnava dunque un preciso periodo dell’anno (Rut 1:22; II Sam. 21:9) e il suo inizio corrispondeva alla Pasqua, infatti il covone agitato dal sacerdote il sedicesimo giorno di nisan era delle primizie dell’orzo. (Lev. 23:10, 11) Alcuni suggeriscono che la mietitura dell’orzo servisse agli ebrei per determinare quando era necessario inserire un mese intercalare affinché i mesi del calendario rimanessero nella loro giusta relazione con le stagioni; perciò, se alla fine del mese di adar non si riteneva che l’orzo fosse sufficientemente maturo per presentarne le primizie durante la festa dei pani non lievitati, veniva aggiunto un tredicesimo mese (veadar).
Il valore dell’orzo era inferiore a quello del frumento, un terzo del valore del frumento secondo la visione di Giovanni in Rivelazione 6:6. Era tanto comune e abbondante da poter essere usato come foraggio per i cavalli di Salomone (I Re 4:28), e come tale viene usato tuttora. Veniva macinato e ridotto in farina per fare il pane, spesso di forma rotonda (II Re 4:42; Ezec. 4:12; Giov. 6:9, 13), e a volte era mescolato con altri cereali. — Ezec. 4:9.
L’orzo serviva anche come misura: la quantità necessaria per seminare un campo era il mezzo legale per determinare il valore del campo. (Lev. 27:16) Scritti rabbinici indicano che in epoca più tarda era usato dagli ebrei come misura lineare, infatti sette chicchi d’orzo uno accanto all’altro equivalevano a un “dito”.
[Figura a pagina 915]
Spighe di orzo
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OseaAusiliario per capire la Bibbia
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Osea
(Osèa) [ebr. Hohshèa‘; salvezza; liberazione].
Profeta ebreo e scrittore del libro della Bibbia che porta il suo nome; di lui viene detto solo che era figlio di Beeri. Osea prestò servizio come profeta di Geova durante i regni di Uzzia, Iotam, Acaz ed Ezechia re di Giuda e di Geroboamo II (figlio di Joas) re di Israele, alla fine del IX secolo e all’inizio dell’VIII secolo a.E.V. (Osea 1:1) Dello stesso periodo erano i profeti Amos, Isaia e Michea. — Amos 1:1; Isa. 1:1; Mic. 1:1.
Osea era un profeta (e probabilmente un suddito) del regno settentrionale delle dieci tribù di Israele. Proprio a quel regno erano rivolte principalmente le dichiarazioni del libro di Osea. Mentre Giuda viene nominato solo quindici volte, e la sua capitale, Gerusalemme, neanche una volta, il libro contiene più di quaranta riferimenti a Israele, trentasette a Efraim (principale tribù di Israele) e sei a Samaria, capitale del regno settentrionale. Quasi tutte le altre località menzionate nel libro facevano parte del regno settentrionale o si trovavano ai confini. — Osea 1:4, 5; 5:1, 8; 6:8, 9; 10:5, 8, 15; 12:11; 14:6, 7.
Osea tuttavia attribuiva primaria importanza ai re di Giuda, infatti elenca tutti e quattro quelli che regnarono durante il suo ministero, mentre menziona solo quello che regnava in Israele quando iniziò la sua opera. (Osea 1:1) Ma questo, anziché indicare che il profeta veniva da Giuda o vi era nato, potrebbe mostrare che Osea, come altri profeti di Dio, considerava legittimi sovrani del popolo di Dio solo i re di Giuda della famiglia di Davide, e riteneva che il regno settentrionale di Israele si fosse allontanato dalla religione e dal governo istituiti da Geova. Naturalmente questo elenco dei sovrani di entrambi i regni permette di datare con maggior precisione l’attività di Osea.
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Osea, libro diAusiliario per capire la Bibbia
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Osea, libro di
Libro delle Scritture Ebraiche scritto da “Osea figlio di Beeri”. (Osea 1:1) In esso viene fatto un parallelo fra la vita familiare dello scrittore e la relazione di Dio con Israele. (Capp. 1-3) Il libro mostra che una semplice cerimonia religiosa formale non è gradita a Geova (6:6) e dà risalto alla Sua misericordia e amorevole benignità. — 2:19; 11:1-4; 14:4.
QUANDO E DOVE FU SCRITTO
Osea iniziò il servizio quale profeta in un tempo in cui regnavano contemporaneamente Uzzia in Giuda (829-777 a.E.V.) e Geroboamo II in Israele (ca. 844-803 a.E.V.), e quindi non oltre l’803 a.E.V., quando finì il regno di Geroboamo. (Osea 1:1) Il ministero profetico di Osea proseguì durante il regno di Ezechia re di Giuda, che cominciò a regnare verso il 746 a.E.V. Perciò durò non meno di cinquantasette anni, anzi, di più, poiché senza dubbio interessò parte del tempo in cui regnavano Geroboamo ed Ezechia. Osea scrisse una profezia relativa alla distruzione di Samaria (Osea 13:16), ma non ne descrisse l’adempimento, come probabilmente avrebbe fatto se avesse scritto il libro dopo il 740 a.E.V., data della caduta di Samaria. Perciò il libro di Osea dev’essere stato scritto nella regione di Samaria e ultimato tra il 746 e il 740 a.E.V.
AMBIENTE
Il libro di Osea riguarda principalmente il regno settentrionale delle dieci tribù di Israele (chiamato anche “Efraim” dal nome della tribù principale; questi nomi sono usati scambievolmente nel libro). Quando Osea cominciò a profetizzare durante il regno di Geroboamo, Israele godeva di una certa prosperità materiale. Ma la popolazione aveva rigettato la conoscenza di Dio. (Osea 4:6) Le loro azioni malvage includevano spargimento di sangue, furto, fornicazione, adulterio e venerazione di Baal e degli idoli dei vitelli. (Osea 2:8, 13; 4:2, 13, 14; 10:5) Dopo la morte del re Geroboamo, la prosperità finì e si verificarono condizioni terribili, contrassegnate da disordini e assassini politici. (I Re 14:29—15:30) Il fedele Osea profetizzò anche in tali circostanze. Infine, nel 740 a.E.V., Samaria si arrese agli assiri, e il regno delle dieci tribù ebbe fine. — II Re 17:6.
LA MOGLIE DI OSEA E I FIGLI
Per ordine di Geova, Osea si prese “una moglie di fornicazione e figli di fornicazione”. (Osea 1:2, NW) Questo non significa necessariamente che il profeta abbia sposato una prostituta o una donna immorale che avesse già dei figli illegittimi. Forse la donna sarebbe diventata adultera e avrebbe avuto figli del genere dopo il matrimonio col profeta. Osea sposò Gomer, che “gli partorì un figlio”, lzreel. (1:3, 4) Gomer diede poi alla luce una figlia, Lo-Ruama, e successivamente un figlio, Lo-Ammi, forse entrambi frutto del suo adulterio, dato che in relazione alla loro nascita non c’è alcun riferimento personale al profeta. (1:6, 8, 9) Lo-Ruama significa “non le è stata mostrata misericordia”, e Lo-Ammi “non mio popolo”, nomi indicativi della disapprovazione di Geova per l’Israele ribelle. Viceversa il nome del figlio primogenito, “Izreel”, che significa “Dio seminerà seme”, viene applicato in senso positivo alla popolazione in una profezia di restaurazione. — 2:21-23.
Dopo la nascita di questi figli, Gomer evidentemente lasciò Osea per i suoi corteggiatori, ma non è detto che il profeta abbia divorziato da lei. In seguito fu abbandonata dai suoi amanti e cadde in miseria e schiavitù, infatti Osea 3:1-3 sembra indicare che il profeta la acquistò come se fosse stata una schiava e la riprese come moglie. La sua relazione con Gomer era simile a quella di Geova con Israele, dato che Dio accolse nuovamente il suo popolo peccatore una volta che si era pentito del suo adulterio spirituale. — 2:16, 19, 20; 3:1-5.
STILE
Lo stile di Osea è conciso, a volte anche brusco, con rapidi mutamenti di pensiero. Il libro contiene espressioni piene di sentimento e vigore, espressioni di rimprovero, ammonimento ed esortazione, e anche tenere implorazioni al pentimento. Non mancano neanche mirabili figure retoriche. — 4:16; 5:13, 14; 6:3, 4; 7:4-8, 11, 12; 8:7; 9:10; 10:1, 7, 11-13; 11:3, 4; 13:3, 7, 8, 15; 14:5-7.
NELLE SCRITTURE GRECHE CRISTIANE
Due volte Gesù Cristo citò da Osea 6:6 le parole “Voglio misericordia, e non sacrificio”. (Matt. 9:13; 12:7) Si riferì a Osea 10:8 nel pronunciare un giudizio su Gerusalemme (Luca 23:30), e queste parole sono ripetute in Rivelazione 6:16. Sia Paolo che Pietro si rifecero a Osea 1:10 e 2:23. (Rom. 9:25, 26; I Piet. 2:10) Paolo citò Osea 13:14 (LXX) chiedendo a proposito della risurrezione: “Morte, dov’è la tua vittoria? Morte, dov’è il tuo pungiglione?” (I Cor. 15:55) Confronta anche Osea 14:2 con Ebrei 13:15.
PROFEZIE ADEMPIUTE
Le parole profetiche di Osea 13:16 relative alla caduta di Samaria si adempirono. La profezia di Osea indicava inoltre che Israele sarebbe stata abbandonata dai suoi amanti fra le nazioni. (Osea 8:7-10) Senza dubbio essi non furono di alcun aiuto quando Samaria fu distrutta e gli abitanti di Israele caddero prigionieri degli assiri nel 740 a.E.V. — II Re 17:3-6.
La profezia di Osea prediceva che Dio avrebbe inviato un fuoco nelle città di Giuda. (Osea 8:14) Nel quattordicesimo anno del regno di Ezechia, Sennacherib re d’Assiria “salì contro tutte le città fortificate di Giuda e le prendeva”. (II Re 18:13) Tuttavia Osea profetizzò pure che Geova avrebbe salvato Giuda. (Osea 1:7) Questo avvenne quando Geova Dio frustrò il progettato attacco di Sennacherib contro Gerusalemme e un angelo sterminò 185.000 uomini dell’esercito assiro in una sola notte. (II Re 19:34, 35) Ma un “fuoco” molto più micidiale ci fu quando Gerusalemme e le città di Giuda furono
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OrtoAusiliario per capire la Bibbia
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Orto
Vedi GIARDINO, ORTO.
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