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Lettera della FilialeMinistero del Regno, Servizio del Regno 1976 | Agosto
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Lettera della Filiale
Cari proclamatori del Regno,
È un privilegio prestare servizio alla Betel, dove convergono i rapporti dell’attività teocratica. Ed è un piacere anche sapere quello che avviene non solo nel nostro paese ma anche nelle Betel di altre nazioni. Dalla Betel di Brooklyn ci comunicano che è stata consegnata una grossa nuova macchina da stampa. Dovrà essere installata e collaudata. Essa permetterà di provvedere la letteratura necessaria ai fratelli.
Ci hanno pure comunicato che recentemente il fratello Knorr ha visitato sei nazioni, cominciando dal Guatemala. Dopo il terremoto che ha colpito quel paese i fratelli hanno ricevuto la debita assistenza, sia per quanto riguarda il cibo che il vestiario. Si stanno costruendo delle casette per loro e si riparano le Sale del Regno. Sono pure in corso dei lavori per ampliare l’edificio della filiale. E nell’ultimo paese che ha visitato, il Venezuela, il fratello Knorr ha visto il nuovo edificio della filiale quasi ultimato.
Anche a Brooklyn continua l’espansione con i lavori di rinnovamento dell’edificio Towers. In questi lavori è impegnata una squadra di 175 persone, inclusi molti volontari specializzati. Gli ultimi quattro piani sono già stati interamente rinnovati e altri quattro si stanno rimettendo a nuovo. In quell’edificio vi saranno anche due sale da pranzo, una cucina nuova, la lavanderia e una sala per le assemblee. Nelle sale da pranzo ci sarà posto per 1.000 persone, e nella sala per le assemblee per oltre 500 quando sarà ultimata. Attualmente nella famiglia Betel di Brooklyn vi sono oltre 1.700 persone, incluse quelle che lavorano nella costruzione.
Se non avete ancora visitato la casa Betel di Roma e la tipografia, speriamo che verrete nei mesi prossimi. Sarà una buona occasione per conoscere la nostra famiglia e l’eccellente opera compiuta qui a onore di Geova. Ricevete fraterni saluti.
FILIALE DI ROMA
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Siate ogni cosa a persone di ogni sortaMinistero del Regno, Servizio del Regno 1976 | Agosto
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Siate ogni cosa a persone di ogni sorta
1 Perché il nostro servizio sia utile dobbiamo poter parlare con altri. Ne consegue che dobbiamo essere flessibili, perché incontriamo ogni sorta di persone. Alcuni faranno obiezioni, dicendo d’avere la propria religione o d’essere occupati o semplicemente che non gli interessa. Forse hanno sentito parlare contro la nostra opera e così hanno chiuso la mente al messaggio ancor prima di udirlo. Che cosa possiamo fare per aiutarli?
2 Evidentemente anche l’apostolo Paolo incontrò obiezioni, quindi usò metodi diversi per parlare a persone diverse. Infatti, disse: “Ai Giudei divenni come un Giudeo . . . A quelli senza legge divenni come senza legge . . . Ai deboli divenni debole . . . Son divenuto ogni cosa a persone di ogni sorta, per salvare a tutti i costi alcuni. Ma faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con altri”. (1 Cor. 9:20-23) Cerchiamo anche noi d’essere flessibili quando parliamo alle persone che incontriamo?
A quelli che sono “troppo occupati”
3 Spesso qualcuno interromperà la nostra presentazione, dicendo: “Sono occupato”. Forse la persona è veramente occupata e apprezzerà se mostreremo riguardo. In un caso simile possiamo dire: “Mi dispiace d’essere venuto in un momento poco opportuno. Volevo parlare con lei di un soggetto biblico. Tuttavia, dal momento che non ha tempo, forse posso lasciarle questo (opuscolo, rivista o foglietto d’invito). Quindi in un momento più opportuno sarei felice di parlare con lei su questo soggetto delle Sacre Scritture”. Spesso le persone accettano qualcosa se glielo offriamo in modo amichevole, e apprezzano se teniamo conto del fatto che sono occupate.
4 A volte basta dire che sarete brevi. Alcuni fratelli guardano l’orologio e dicono: “Posso spiegarle lo scopo della mia visita in due minuti”, e mantengono la promessa. Invece di cercar di fare partecipare la persona alla conversazione, potete dire in fretta lo scopo della visita, sia che si tratti di considerare una scrittura, invitare la persona a un discorso pubblico (e suggerite loro di leggere il messaggio stampato sul foglietto d’invito), o mostrare la letteratura per dare loro qualcosa da leggere più tardi. Tutto dipende dall’atteggiamento o dalla situazione del padrone di casa. Non possiamo pretendere che tutti tralascino quello che stavano facendo per ascoltarci se facciamo la visita in un momento poco opportuno. In certi casi possiamo chiedere se desiderano che torniamo un po’ più tardi. Oppure dovremo dire che speriamo di parlare con loro in un altro momento quando sarà più opportuno.
A quelli che “hanno la propria religione”
5 Ogni tanto sentiamo qualcuno dire: “Ho la mia religione”. Possiamo sempre rispondere che siamo lieti di saperlo e chiedere se non pensano sia bene conoscere il punto di vista di altri e ciò che questi credono dato che vi sono diverse religioni nel paese. Oppure possiamo dire che siamo contenti di sapere che credono in Dio, aggiungendo che, da quanto abbiamo riscontrato, la maggioranza crede che indipendentemente dalla propria religione, è bene accrescere la conoscenza personale della Bibbia, poiché rafforza tanto la fede.
6 Rispondendo a quelli che affermano di avere la propria religione, un fratello dice gentilmente: “Ma non litigheremo per questo, non è vero? Dopo tutto, la propria religione è una faccenda personale, non le pare? Il nostro scopo è semplicemente di incoraggiare a studiare la Bibbia. Non chiediamo a nessuno di aderire a una chiesa. Ma siamo certi che chi impara quello che dice la Bibbia sarà un cristiano migliore, non le pare? Spetta poi a ognuno decidere come impiegare tale conoscenza della Bibbia. Saremmo felici di mostrarle in breve un metodo per fare una considerazione familiare della Bibbia, metodo che milioni di persone hanno seguito”.
7 Se ci fanno spesso questa obiezione della “religione”, forse è utile menzionarla noi stessi nell’introduzione, dicendo: “Visito persone la maggior parte delle quali hanno la propria religione. Senz’altro anche lei ha la sua religione, e la ragione per cui sono qui è di chiederle che cosa pensa di questo argomento . . .”
8 Forse ottenete buoni risultati rispondendo in un altro modo, o forse desiderate provare alcune delle presentazioni suggerite che ritenete appropriate. Poiché rechiamo un messaggio importante desideriamo presentarlo ogni volta che se ne presenta l’occasione adatta. Quindi è bene imparare a rispondere alle obiezioni, non aspettandoci necessariamente di “superarle”, ma cercando di essere flessibili, come lo fu Paolo. Non desideriamo contendere con le persone, ma come spiegò Paolo: “Faccio tutto per amore della buona notizia, per divenirne partecipe con altri”. Questo dovrebbe essere anche il nostro obiettivo.
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Rechiamo la verità a tuttiMinistero del Regno, Servizio del Regno 1976 | Agosto
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Rechiamo la verità a tutti
1 Quanti vi mandano via senza neppure ascoltare quello che vorreste dire? Potrebbero mostrare interesse per la verità se usaste una presentazione diversa? Se passate ripetutamente con le riviste, possono avere l’impressione che il nostro obiettivo sia solo quello di distribuire riviste.
2 Ma come reagiranno se vi presentate loro con la Bibbia in mano e cominciate la conversazione considerando una scrittura? Molti affermano di avere ottenuto ottimi risultati in questo modo e di aver fatto piacevoli conversazioni con persone che altrimenti avrebbero semplicemente detto di non essere interessate alla nostra letteratura. Facendo così può darsi troviate persone che saranno felici di parlare con voi della Bibbia, e mentre rivolgerete loro domande perché si esprimano riscontrerete di recare la verità a persone che prima mostravano poco interesse.
3 Alcune persone del territorio che percorriamo spesso non verranno ugualmente a contatto con la verità a causa del loro orario di lavoro. Per questa ragione è della massima utilità tenere note di casa in casa così che se quando fate le visite non c’è nessuno a casa, potete tornare forse a un’ora diversa finché le troverete. Fate così? Alcuni proclamatori cercano perfino di mettersi in comunicazione con gli assenti per telefono e con buoni risultati. Pure l’opera nelle strade ci aiuta a parlare a coloro che si trovano difficilmente a casa o che abitano in appartamenti inaccessibili. La cosa importante è di trovare le persone e parlare con loro. — Rom. 10:14.
4 Anche se il territorio della vostra congregazione è percorso molto
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