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Serbate la vostra facoltà di pensareLa Torre di Guardia 1960 | 15 agosto
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la volontà d’accettare nuove idee e di cambiare le loro vedute. Naturalmente, poiché la persona anziana ha assai più informazioni accumulate nella sua memoria potrebbe fare uno sforzo molto maggiore e potrebbe aver bisogno di più tempo per paragonare le idee nuove e collocarle al loro posto. Le informazioni nuove e più complete influiscono sul maggior numero delle stabilite idee della persona anziana e richiedono più lavoro perché adatti i suoi pensieri alla nuova conoscenza, elimini le informazioni errate e corregga le conclusioni che eran basate sulle informazioni errate o incomplete. Ma gli anni di ammaestramento e attività mentali dovrebbero permettere alla persona anziana di far questo. “Istruisci il savio e diventerà più savio che mai; ammaestra il giusto e accrescerà il suo sapere”. — Prov. 9:9, VR.
ADDESTRATE LA PERCEZIONE PENSANDO IN MODO PROGRESSIVO
12. Qual è il vero obiettivo della matura facoltà di pensare, e come vi si perviene?
12 La vera prova per determinare se la facoltà di pensare è stata ammaestrata dovutamente si ha applicando la conoscenza ai pensieri e all’attività produttiva e costruttiva. Benché siano ammaestrabili come fanciulli, tutti dovrebbero cercar d’essere maturi e adulti nell’intendimento e nella produttività. (1 Cor. 14:20) “Il cibo solido appartiene a persone mature, a coloro che mediante l’uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate per distinguere sia il bene che il male”. (Ebr. 5:14) La percezione è la facoltà di giudicare rapidamente e con accuratezza un’idea o un’azione con un fine senso di ciò che è bene e di ciò che è male. Come addestriamo le nostre facoltà di percezione? Non studiando e pensando oggettivamente e tenendoci estranei, ma pensando di continuo al modo in cui queste informazioni si applicano a noi stessi. (1 Cor. 10:6-12) Nel prendere decisioni, impariamo poi a riunire i princìpi e gli esempi biblici, a vedere come si riferiscono al problema e a decidere conformemente. Questo sarà lento e difficile da principio, ma con la pratica diverrà rapido e più accurato.
13. Come si può illustrare la differenza fra il pensare corretto e quello errato, e perché i risultati differiscono?
13 Un esempio di pensar affrettato sarebbe quello di una persona che deve decidere sulla questione di mantenere la propria integrità a Geova quando ciò porrebbe in pericolo la sua vita. I suoi sentimenti potrebbero dirgli di risparmiare ad ogni costo la sua vita, e leggendo Matteo 12:1-12 potrebbe dedurre che Gesù giustificasse la violazione della divina legge del sabato quando recava beneficio alla vita umana. Questo errato modo di pensare risulterebbe dall’uso incompleto delle informazioni e da un’osservanza non corretta. La persona saggia considererà Matteo 10:28; 16:25; Atti 5:29; Esodo 20:8-11; 31:12-17; 35:1-3; Numeri 15:32-36; Deuteronomio 5:12-14, e prima apprenderà che il principio stabilito dalla Parola di Dio è di mantenere l’integrità fino alla morte. Un paragone più accurato di Matteo 12:1-12 con le altre scritture sul sabato mostrerà che Gesù non violò mai la legge del sabato, perché non fu mai contro la legge del sabato mangiare, liberare un animale caduto in un pozzo o guarire un malato. Con la conoscenza e il discernimento accurato possiamo pensare saggiamente e prendere giuste decisioni.
14. In che modo i tre Ebrei mostrarono di aver serbato la loro facoltà di pensare?
14 Questo fu illustrato dai tre Ebrei a Babilonia. Essi conoscevano la legge di Dio riguardo all’inchinarsi alle immagini e comprendevano il principio che vi era implicato. Un idolo era un idolo, fosse esso politico o religioso, e dicendo loro di servire il governo Geova non aveva inteso che potessero violare la sua legge. Il loro posto, la loro libertà personale e la loro vita non erano così importanti come la loro fedeltà a Dio. I princìpi di fedeltà e lealtà erano radicati nella loro mente e le loro facoltà di percezione erano ben addestrate. Essi non pensarono a lungo alla loro decisione, ma immediatamente risposero che, li avesse Dio liberati o no, non si sarebbero inchinati. La loro mente era sana e decisiva e Geova li benedisse. — Dan. cap. 3; Ebr. 11:34, 39, 40.
15, 16. (a) Che cosa occorre per pensare in modo corretto e deciso? Illustrate. (b) Come Gesù e Pietro mostrarono questo?
15 Per pensare saggiamente e decisivamente bisogna meditare su tali problemi prima che si presentino. Non si può avere l’attitudine che ci si penserà quando ne verrà il tempo. Allorché si studia la Bibbia o La Torre di Guardia bisogna pensare attentamente a tutti i princìpi che si considerano. Quando si legge di fedeli cristiani che mantennero l’integrità, bisogna ponderare i princìpi che vi sono implicati e determinare di seguire similmente una condotta di fedeltà. (Ebr. 12:1-3) È questa specie di meditazione sana, completa, soggettiva, compiuta quando studiamo, che ci ammaestra per le decisioni future. Quando si trova nell’effettiva condizione di dover decidere, forse durante severe persecuzioni, e senza la Bibbia o perfino privo dell’opportunità di ricordare e ponderare tutti gli argomenti con attenzione, il cristiano sarà ciò nonostante in grado di prendere sagge decisioni. Se è gravemente ferito e sottoposto a pressione da parte dei componenti non dedicati della sua famiglia e da una schiera di medici che impongono di accettare la trasfusione di sangue, la sua maturità mentale e la sua decisione gli permetteranno di spiegare la sua determinazione con calma e d’attenersi ad essa. La mancanza di considerare la Parola di Dio in anticipo assoggetta i pensieri ai sentimenti e all’espediente anziché ai princìpi.
16 La dovuta meditazione anticipata rafforzò Gesù nella sua condotta di fedeltà. Egli conosceva la Parola di Dio, sapeva come si applicava a lui e fu in grado di rafforzare in anticipo le proprie decisioni per perseverare nella sofferenza. Quando Pietro, senza aver prestato questa stessa attenzione alla volontà di Dio in proposito, fece obiezione, Gesù lo rimproverò con le parole: “Tu mi sei una pietra d’inciampo, perché pensi non i pensieri di Dio, ma quelli degli uomini”. (Matt. 16:23) Questa stessa mancanza di dovuta meditazione anticipata lasciò Pietro così debole che rinnegò Gesù. (Matt. 26:33-35, 70-75) Ma come pensò egli saggiamente quando, rafforzato con la Parola e lo spirito di Dio e avendo addestrato le sue facoltà di pensare, dichiarò: “Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini”! (Atti 5:29, VR) Tutti dovrebbero quindi serbare la propria capacità di pensare, rafforzandola quando ne hanno l’opportunità. Il meccanismo dei nostri pensieri sarà quindi desto, sano e in grado di salvaguardarci in tempo di difficoltà.
17. Perché oggi è molto importante serbare la propria facoltà di pensare, e quale ultimo fattore viene menzionato?
17 In questi ultimi giorni la facoltà di pensare di tutti gli uomini è messa alla più grande prova di tutti i tempi, poiché Satana il Diavolo usa il maggiore inganno di cui si sia mai servito. Tutti dovrebbero perciò esser diligenti nell’acquistare conoscenza, desti nell’osservare correttamente, paragonare tutte le idee e fissarle nella memoria, e mantenere attiva la propria facoltà di pensare assoggettandola in ogni tempo alla volontà di Dio. (Gal. 6:5) “Or la fine d’ogni cosa è vicina; siate dunque temperati e vigilanti alle orazioni”. (1 Piet. 4:7, VR) Serbate la vostra facoltà di pensare con lo studio e la preghiera, e “la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero guarderà i vostri cuori e le vostre facoltà mentali per mezzo di Cristo Gesù”. — Filip. 4:6-9.
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Cercate buone compagnieLa Torre di Guardia 1960 | 15 agosto
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Cercate buone compagnie
1. Può la compagnia influire su una persona? Come espresse Salomone questo?
SI DICE: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Sebbene questo possa non essere un modo accurato di giudicare le persone, tuttavia è certo che la compagnia può esercitare una potente influenza su di noi, sia per il bene che per il male. Il saggio re Salomone disse: “Chi cammina con le persone sagge diventerà saggio, ma chi ha da fare con gli stolti se la passerà male”. (Prov. 13:20) E oggi vi è, come non s’è mai verificato nel passato, una crescente influenza malefica per allontanare gli uomini dagli alti, puri pensieri del loro amorevole Creatore, Geova, e volgerli agli egoistici, carnali, materialistici pensieri di questo mondo, che è soggetto a Satana il Diavolo. Questo rende essenziale che tutti gli uomini amanti della giustizia si separino da questo mondo e adorino Dio, associandosi a lui e imitando le sue vie. — 2 Cor. 4:4; Giov. 15:17-19.
2. Come furono dimostrate le conseguenze delle compagnie buone e di quelle cattive ai giorni di Noè?
2 Il cercare la buona compagnia è una questione di vita o di morte. Questo fu dimostrato al tempo del diluvio dei giorni di Noè quando i demoni s’erano materializzati per contribuire alla degradazione e alla corruzione della razza umana. Leggiamo: “E Geova vide che la malvagità dell’uomo era divenuta grande sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo male in ogni tempo”. Ma Noè non seguì la folla; non si associò con loro e non ebbe comunione con i loro corrotti pensieri. “Noè fu uomo giusto. Egli si mostrò irreprensibile fra i suoi contemporanei. Noè camminò col Dio”. Egli e la sua famiglia cercarono buone compagnie e sopravvissero a quella catastrofe mondiale. — Gen. 6:1-12; Ebr. 11:7; 2 Piet. 2:5.
3. (a) Quali condizioni predette dall’apostolo Paolo in 2 Timoteo 3:1-5 richiedono di evitare oggi le cattive compagnie? (b) Con quale adempimento profetico Dio ha preso nel nostro tempo provvedimenti mondiali per la buona compagnia?
3 Se la buona compagnia era una questione di vita o di morte ai giorni di Noè, lo è anche per quelli che vivono in questo
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