-
Che cosa si nasconde dietro i problemi del dollaro?Svegliatevi! 1972 | 8 febbraio
-
-
degli Stati Uniti aumentavano col passar degli anni. Comunque, con la pressione politica o altrimenti, i funzionari americani poterono indurre le altre nazioni a non convertire i loro dollari in oro. Essi ammonirono che qualsiasi corsa al loro oro avrebbe prodotto una crisi per tutte le nazioni del Fondo, giacché sono strettamente legate fra loro.
Tuttavia, viene il tempo che anche il banchiere più benevolo ha poca o nessuna scelta. Deve dire a chi chiede prestito: ‘Non più!’ Questo accadde nella primavera del 1971. Questa drastica azione fu causata da una situazione sorta durante il 1970 e all’inizio del 1971.
Nel 1970 gli Stati Uniti subirono una recessione. Fra le altre cose fatte per cercar di uscire da questa recessione fu la diminuzione del tasso d’interesse. Questo di solito stimola gli affari, poiché rende meno costoso prendere a prestito il denaro. Quelli che vogliono acquistare automobili, costruire case o espandere le aziende sono più inclini a prendere prestiti e a usare il denaro quando il tasso d’interesse è più basso.
Comunque, con un più basso tasso d’interesse, quelli che hanno denaro da investire ottengono in cambio un profitto più basso. Quindi, molti portarono il loro denaro fuori degli investimenti americani e lo misero in investimenti europei dove il tasso d’interesse era più alto.
Nella primavera del 1971, i dollari affluirono in Europa. Non solo gli investitori cercavano un tasso d’interesse più alto, ma a causa della debolezza del dollaro, gli speculatori volevano disfarsi dei dollari e acquistare la più forte valuta europea, specialmente il marco tedesco. Ritenevano che queste monete più forti sarebbero aumentate di valore ed essi avrebbero fatto profitto.
Comunque, quando tale denaro affluisce in un paese, quella nazione ha maggiormente da spendere e da prestare, il che porta all’inflazione. Mentre i deficit americani nel corso degli anni erano dunque abbastanza dannosi, questa affluenza di dollari in Europa, in particolar modo in Germania, fu l’ultima goccia che fece traboccare la misura. Le banche centrali di vari paesi europei all’improvviso dissero: ‘Non più!’ Esse si rifiutarono temporaneamente di accettare altri dollari. Quindi lasciarono ‘fluttuare’ in eccesso la loro moneta nei mercati finanziari.
Questo significò che non si attenevano all’accordo del Fondo Monetario di lasciar fluttuare le loro monete solo dell’1 per cento. Lasciavano che il loro denaro cercasse il proprio livello secondo la domanda e l’offerta. Siccome la domanda di dollari era debole e la domanda di valuta europea era forte, il valore di queste monete salì di parecchi punti percentuali.
Per ogni scopo pratico questa fu una svalutazione del dollaro. Poiché l’America non svalutava essa stessa, le altre nazioni svalutarono per lei rivalutando il proprio denaro in eccesso. Il risultato fu lo stesso. Ora costa più dollari se si fa l’acquisto degli stessi prodotti e servizi esteri.
-
-
Si può correggere il problema?Svegliatevi! 1972 | 8 febbraio
-
-
Si può correggere il problema?
SI POSSONO correggere i deficit nella bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti? Che cosa riserva il futuro ai sistemi monetari del mondo?
Per correggere il deficit, l’America dovrebbe fare cambiamenti fondamentali nel suo modo di vivere. Questo dovrebbe comprendere nette riduzioni delle spese militari. Ciò significherebbe ridurre i concentramenti di truppe in tutto il mondo, o almeno farne pagare le spese ad altri paesi. Ma tutt’e due le cose sono difficili da fare.
Un suggerimento, nel maggio 1971, che i più di 300.000 militari di truppa e i 200.000 dipendenti americani fossero ridotti in Europa per risparmiar denaro diede luogo ad aspre esplosioni d’ira dell’amministrazione. Le considerazioni politiche ebbero il sopravvento. Nonostante l’alta spesa in dollari, le truppe e i dipendenti sarebbero attualmente rimasti.
Un campo in cui si stanno facendo riduzioni è quello dell’Asia e del Pacifico. Le truppe sono lì ritirate da molte zone, compreso il Vietnam.
Un dilemma
Oltre alle maggiori riduzioni militari, gli Stati Uniti dovrebbero ridurre l’inflazione così che i prezzi non continuerebbero a salire. I prezzi più bassi ne renderebbero i prodotti più competitivi nel commercio mondiale.
Ma ciò facendo, ne risulta spesso un rallentamento negli affari, con maggiore disoccupazione. Questo è ciò che accadde nel 1970 quando si fece il tentativo di ridurre l’inflazione ascendente. I tassi d’interesse furono aumentati per rendere difficile ottener denaro. Alcune spese del governo e delle industrie furono ridotte. Tutto questo contribuì a recare una recessione e alta disoccupazione. Nessun partito politico al potere desidera questo.
Perciò, gli Stati Uniti sono in un dilemma. Per ridurre la fuga di dollari e il deficit, devono correggere l’inflazione dentro il paese. Ma questo fa rallentare l’economia e suscita l’ira di milioni di Americani. Ecco perché la recessione è considerata un male maggiore, politicamente, che non suscitare l’ira di altri paesi. Quei paesi non votano nelle elezioni americane.
D’altra parte, favorendo il commercio americano per evitare o correggere la recessione di solito si provoca l’inflazione. I tassi d’interesse sono abbassati così che viene preso a prestito ed è usato più denaro. Le spese del governo e delle industrie aumentano. Essendo il denaro più facile da ottenere, le persone spendono di più. Si crea dunque la domanda di più merci, che richiede più produzione, che a sua volta significa più posti di lavoro. Ma poi i prezzi tendono a salire, rendendo i prodotti americani più costosi, meno competitivi nel commercio mondiale.
Con una maggiore prosperità, le persone di solito spendono più denaro per qualsiasi cosa, compresi i prodotti esteri. Ed è più probabile che trascorrano le vacanze all’estero. Tutto ciò peggiora la bilancia dei pagamenti. Questo è il dilemma per cui il presidente della Riserva Federale, Arthur Burns, osservò che la situazione finanziaria statunitense è così fragile che dubitava che essa potesse sopravvivere proprio ora a un altro boom commerciale.
-
-
Incidenti sulle superstradeSvegliatevi! 1972 | 8 febbraio
-
-
Incidenti sulle superstrade
● Durante il 1970 fu registrato un totale di 2.135 incidenti sul Turnpike del New Jersey (U.S.A.), strada lunga solo 211 chilometri. Secondo U.S. News & World Report dell’8 febbraio 1971, le più frequenti cause di questi incidenti erano le seguenti: “Guida distratta, 792; eccesso di velocità, 405; pneumatici difettosi, 174; sonnolenza o torpore, 166; e marcia indietro o fermate sulla carreggiata, 94. Altre frequenti cause includevano queste: sorpassi inadeguati, difetti meccanici, freni difettosi, il seguire troppo da vicino”. Quali sono le vostre abitudini di guida? Mostrate con esse d’avere reale rispetto per la vita, sia vostra che altrui?
-