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Cosa sta succedendo ai prezzi?Svegliatevi! 1980 | 8 giugno
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Cosa sta succedendo ai prezzi?
UN UOMO e sua moglie entrarono in una drogheria per comprare alcune piccole cose. La commessa prese dalla coppia il biglietto da 10.000 lire, ma restituì solo 400 lire. La moglie, aspettandosi un resto molto maggiore, esclamò: “Signorina, deve averci dato il resto sbagliato! Le abbiamo dato un biglietto da 10.000 lire!” La commessa rispose: “Il resto è giusto! Quegli articoli adesso costano 9.600 lire”.
Tenendo il sacchetto con gli articoli sul palmo della mano, il marito scosse la testa incredulo e borbottò: “Ma cosa sta succedendo ai prezzi?”
Se fate la spesa con una certa regolarità, sapete bene cos’è accaduto a quasi tutti i prezzi: sono aumentati inesorabilmente. È vero che da molti anni i prezzi aumentano, specie dalla seconda guerra mondiale. Ma l’aumento non è mai stato così continuo e così notevole come negli ultimi tempi.
E questo non avviene solo in alcuni paesi. Il mondo intero, praticamente senza eccezione, è colpito da questo fenomeno, incluse le economie rigidamente controllate dei paesi comunisti. Ed è una cosa senza precedenti, perché le nazioni non hanno mai avuto un tale problema inflazionistico tutte contemporaneamente.
Naturalmente, in linea di massima i ricchi non soffrono tanto per gli aumenti dei prezzi. Possono permettersi di pagare di più. Ma la stragrande maggioranza delle persone del mondo non sono ricche, e molte soffrono a causa di quello che succede.
Sondaggi effettuati in un paese dopo l’altro mostrano che la gente considera l’inflazione il problema numero uno. Si sentono come in una trappola che si sta chiudendo, senza via d’uscita. Molti mariti fanno lo straordinario o hanno un secondo lavoro. Adesso lavorano anche molte mogli; in alcuni paesi più di metà delle mogli lavorano. La vita familiare ne soffre, perché una delle principali ragioni per cui le famiglie si sfasciano sono le liti per denaro.
Una casalinga americana si è lamentata dicendo: “Mi chiedo se riusciremo mai a migliorare economicamente”. Ma mentre essa si chiedeva se sarebbe riuscita a ‘migliorare economicamente’, altri si chiedevano se sarebbero riusciti a sopravvivere. Un camionista del Brasile ha detto: “L’assurdo costo della vita mi sta facendo venire il panico. Sembra non ci sia via d’uscita”. Nello stesso paese, una situazione non insolita è quella di un uomo che ha due occupazioni, lavora 12 ore al giorno, sei giorni la settimana. La moglie insegna cucito e fa anche la sarta a casa. Hanno detto: “È sempre più difficile provvedere alla famiglia”. Un portiere brasiliano afferma: “Non sappiamo bene se questa è vita o semplice esistenza”.
Non bisogna pensare che questa situazione si verifichi solo nei paesi poveri. Ad Atlanta, negli Stati Uniti, una donna lavora come parrucchiera 40 ore la settimana e nei fine settimana fa la cameriera. Dice: “Morirei di fame se non avessi due lavori; non potrei pagare l’affitto”. E la sua situazione non è un’eccezione.
Una notizia da un paese africano dice che soprattutto a causa dell’inflazione galoppante accade quanto segue: “Per procurarsi il denaro con cui far fronte alle necessità quotidiane un crescente numero di persone ricorre a furto, peculato, corruzione e a tanti altri sistemi”.
In Giappone, paese altamente industrializzato, in un periodo di circa sette mesi un centinaio di persone si sono uccise per i problemi causati dai sarakin (strozzini). Questa gente si era fortemente indebitata, aveva ottenuto prestiti a interesse elevato e non aveva potuto restituire il denaro. Incapaci di affrontare la vita, si sono suicidate.
Lo storico Arthur M. Schlesinger, jr., afferma riguardo alla situazione economica: “La festa è finita”. Egli dice che in alcuni luoghi i giorni di prosperità senza pari devono ora cedere il posto a disciplina, sacrificio e un tenore di vita più basso.
In Francia un cronista ha detto: “Il sogno di una ‘nuova società’ di abbondanza promessa verso la fine degli anni sessanta e decantata al principio degli anni settanta si è infranto quando l’inflazione ha lanciato un mortale attacco al potere d’acquisto in Francia”. Anche negli Stati Uniti l’Encyclopedia Americana Annual del 1979 osservava: “Il sogno americano, diceva la gente, è diventato un incubo”.
Una grande banca degli Stati Uniti, la Citicorp, è pervenuta a questa conclusione: “Il guaio è che l’inflazione che persiste in quasi tutti i paesi, se non si fa qualcosa per fermarla, avrà infine conseguenze di portata molto più grande di quelle che in senso stretto sono definite conseguenze economiche”.
Sì, l’inflazione incontrollata non significa solo meno disponibilità per alcuni. Può minacciare il modo di vivere di una nazione. Infatti, in passato ha distrutto l’economia di certe nazioni. Questa volta l’inflazione minaccia il mondo intero, e non solo l’economia; potrebbero esserci conseguenze politiche e sociali di enorme portata.
Qual è il livello dell’inflazione oggi? Quale ne è la causa? Cosa si può fare in merito? E dove andremo a finire?
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L’inflazione stringe la sua morsaSvegliatevi! 1980 | 8 giugno
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L’inflazione stringe la sua morsa
“DOBBIAMO riconoscere che siamo in guerra . . . con l’inflazione”, dichiarava la rivista Business Week. E aggiungeva: “E la stiamo perdendo”.
La “guerra” contro l’inflazione si sta perdendo nel senso che, indipendentemente dalle misure prese finora, essa ha rafforzato la sua presa sull’economia mondiale.
Pertanto si è persa la fiducia nel denaro, cioè nella moneta cartacea. Lo si vede dal prezzo dell’oro. Nella storia, l’oro è stato la “moneta” cui ricorrere come ultima risorsa, di grande valore in tempi difficili. Esso è dunque una specie di “barometro” delle condizioni economiche. Meno di dieci anni fa il prezzo dell’oro era di 35 dollari (americani) l’oncia. Ma nel 1979 ha superato i 444 dollari l’oncia! Questo vuol dire che la fiducia nella moneta cartacea è stata in gran parte perduta, ed è un’indicazione di come è diventata selvaggia l’inflazione.
Durante tutto il XIX secolo i prezzi furono relativamente stabili. Ma dopo la prima guerra mondiale divennero più fluttuanti. Poi, dopo la seconda guerra mondiale, l’inflazione è entrata a far parte della vita quotidiana. In anni recenti è stata più marcata che mai, così che sussiste anche nei periodi di recessione.
In un mese del 1979 si registrò negli Stati Uniti un’inflazione del 12 per cento rispetto all’anno prima, del 15 per cento in Giappone, del 18 per cento in Inghilterra e di oltre il 10 per cento in Francia. La Repubblica Federale di Germania, che vanta una delle economie più stabili, registrò quel mese un salto del 10 per cento.
Le Filippine comunicano che dal 1966 il prezzo di cibo, vestiario e carburante è più che quadruplicato. In Giappone il prezzo del riso, elemento principale dell’alimentazione, è aumentato di oltre il 500 per cento in due decenni. Il Brasile ammette che nel 1979 l’inflazione è stata del 40 per cento circa, come nel 1978. La rivista brasiliana Administracão e Servicos osservava che “68 milioni di brasiliani non possono neppure pensare di comprare un semplice ferro da stiro elettrico”, dovendo spendere il denaro per le cose necessarie.
In alcuni paesi africani il tasso d’inflazione ha superato il 100 per cento in un solo anno. Israele andò vicino a questa cifra l’anno scorso, e da quando la nazione nacque oltre 30 anni fa l’indice dei prezzi al consumatore è salito di oltre il 5.000 per cento!
I lavoratori il cui salario aumenta di pari passo con l’inflazione sono danneggiati in due modi
La situazione esistente negli Stati Uniti dimostra cosa può accadere nel corso degli anni a causa dell’inflazione. Il dollaro che nel 1898 valeva 100 cent ora vale solo 12 cent.
Ma non sono aumentati anche i salari? Sì. E per molti lavoratori gli aumenti di salario hanno superato il tasso d’inflazione, per cui il loro tenore di vita è migliorato.
Questo, tuttavia, non è avvenuto nel caso di molti altri lavoratori. Negli Stati Uniti, per esempio, per circa metà dei lavoratori l’inflazione aumenta più rapidamente del reddito, per cui il loro tenore di vita è più basso.
Inoltre, molta gente povera e gente a reddito fisso è rimasta molto più indietro. Notatene solo un esempio, quello di un insegnante di New York in pensione, che ha detto:
“La pensione annuale che mi passa il Comune è al presente di 4.439 dollari [sotto il livello di povertà negli Stati Uniti]. Siamo certi che non rimarrete sorpresi se vi diciamo che è difficile andare avanti nonostante i nostri eroici sforzi di fare economia.
“Non abbiamo la macchina. La casa non è nostra. Stiamo nello stesso appartamentino in affitto in cui abitiamo da oltre 35 anni. Non facciamo vacanze. Non viaggiamo. Non mangiamo fuori. Facciamo acquisti sempre e soltanto nelle liquidazioni, e solo per le cose strettamente necessarie.
“Non fumiamo. Non beviamo alcolici, neppure una birra ogni tanto. Non andiamo a teatro e neanche a vedere un film in un cinema del quartiere da quando sono andato in pensione più di 21 anni fa.
“Non riceviamo gente. Non spendiamo soldi in doni per amici o parenti. Ci accontentiamo di una cartolina di auguri ogni tanto nelle occasioni importanti. Non compriamo più il quotidiano regolarmente.
“Mia moglie e io siamo entrambi sui settantacinque anni. Nessuno dei due sta bene o è in grado di lavorare”.
Anche i lavoratori il cui salario aumenta di pari passo con l’inflazione sono danneggiati. Perché? Perché l’inflazione incide in due modi. Non solo i prezzi in aumento riducono il valore del denaro duramente guadagnato, ma i corrispondenti aumenti di salario mettono i lavoratori in categorie a reddito più elevato, aumentando il loro imponibile ai fini delle tasse. Ne risulta una perdita netta del potere d’acquisto.
L’inflazione inoltre colpisce quelle persone parsimoniose che mettono il denaro nelle casse di risparmio. In un paese, l’interesse pagato dalle banche era solo la metà circa del tasso d’inflazione. Così alla fine dell’anno, il conto in banca, incluso l’interesse, valeva meno che al principio dell’anno. A peggiorare la cosa, l’interesse era soggetto a imposta.
La stretta monetaria ha provocato un enorme aumento dei debiti personali d’ogni specie. Una ragione è che la gente non vuole sforzarsi di risparmiare prima di acquistare le cose che desidera. Così per ottenerle si indebita.
La gente si indebita sempre di più
Ma una causa sempre più estesa di questo debito è che, per l’inesorabile avanzare dell’inflazione, più persone prendono denaro a prestito solo per continuare a permettersi ciò che hanno già. E l’Americana Annual del 1979 faceva pure rilevare: “Chi un tempo chiedeva prestiti di rado, e solo per i grossi acquisti, ha riscontrato che a volte con il denaro preso a prestito paga invece le cose necessarie”.
Ci sono poi alcuni che non vedono nessun futuro e così adottano la filosofia di ‘mangiare, bere e divertirsi’, cercando di godere il più possibile prima che sia troppo tardi. Una di queste persone ha detto: “Mi sembra d’essere nel giorno del giudizio”. Altri ottengono forti prestiti senza avere nessuna intenzione di restituirli, il che equivale a furto.
U.S. News & World Report ha definito questa tendenza “un’onda di maremoto” che “sta seminando un nuovo panico fra gli economisti”. Esso diceva pure: “Mai si è fatto tanto affidamento sui prestiti”. Una grave crisi economica farebbe fallire milioni di persone.
Perché oggi c’è un’inflazione così forte?
Cos’è che causa il tipo di inflazione così dilagante oggi nel mondo? Gli esperti non sono d’accordo su ogni aspetto del problema. Ma sono d’accordo quasi tutti che uno dei motivi principali è il fatto che si spende più di quanto si guadagna e che si fanno debiti per sostenere queste spese. Il Times di Londra riferiva: “Cos’è l’inflazione, dopo tutto? . . . È la parola con cui l’economista definisce il consumo eccessivo; il vivere oltre le proprie possibilità; il prendere dal piatto più di quello che ci si mette”.
Quando il governo spende più denaro di quello che ricava dalle tasse, deve “creare” denaro per colmare il deficit. La rivista Harper’s diceva: “Il debito derivante dalle spese governative che non si pagano con le tasse viene coperto creando nuovi dollari”. Anche The Wall Street Journal faceva notare quanto segue:
“La spinta ascensionale sui prezzi è stata esercitata soprattutto . . . dall’inflazione in senso letterale. È causata cioè da un’enorme espansione della quantità di moneta in anni di eccessivi deficit nazionali finanziati con la creazione di moneta e credito”.
Ne è un esempio il debito nazionale degli Stati Uniti. Negli ultimi 18 anni il governo è stato in deficit per 17 anni. Mentre ci sono voluti 167 anni perché il debito raggiungesse i primi 100 miliardi di dollari, ora esso aumenta di altrettanto ogni anno! Si prevede che il totale superi presto il trilione di dollari. E ora l’interesse su questo debito ammonta a circa 60 miliardi di dollari all’anno, la terza voce nel bilancio governativo. Tutto questo vuol dire che più denaro rincorre beni e servizi, facendo salire i prezzi, come a un’asta.
A peggiorare la situazione c’è il problema del petrolio. Solo un piccolo numero di nazioni producono più petrolio di quello che consumano. Queste nazioni si sono unite nell’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio. Esse hanno più che decuplicato il prezzo del petrolio rispetto a un decennio fa. Dato che tante cose — benzina, nafta da riscaldamento, plastica, prodotti chimici e altri — si ricavano dal petrolio, i prezzi aumentano di conseguenza.
A motivo di questi fattori, ora alcune nazioni sono così fortemente indebitate che si mantengono economicamente a galla solo con massicce infusioni di credito. Alcuni di questi paesi con le proprie risorse non possono neppure pagare l’interesse sul debito, tanto meno il debito stesso.
Come si può porre rimedio all’inflazione? Vari economisti si chiedono se non sia già troppo tardi per porvi rimedio. Paragonano la situazione a quella dell’eroinomane che si è spinto troppo lontano, per cui ha bisogno di sempre più eroina per produrre effetti sempre minori. Se continua, la droga lo ucciderà. Se smette, le conseguenze del vizio possono ugualmente accorciargli la vita.
Alcuni economisti si chiedono se non sia già troppo tardi per porre rimedio all’inflazione
Per arrestare l’inflazione, governi, imprese e singoli cittadini devono drasticamente ridurre le loro spese eccessive. Ma questo significherebbe comprare di meno, per cui le imprese produrrebbero di meno. Molti rimarrebbero così senza lavoro, e ne seguirebbe una grave recessione o depressione. Il sistema economico mondiale è congegnato in modo da consentire una produzione talmente elevata — resa necessaria da spese superiori alle entrate — che secondo alcuni è già troppo tardi per ridurla drasticamente senza causare tanto danno quanto ne è causato dall’inflazione stessa.
[Diagramma a pagina 7]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
1898 1979
$1 = $0,12
Il dollaro vale sempre meno
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Cosa si può fare per combattere l’inflazione?Svegliatevi! 1980 | 8 giugno
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Cosa si può fare per combattere l’inflazione?
VOI personalmente potete far poco per arrestare l’inflazione mondiale. Bilanci governativi, crescenti debiti degli altri e politica economica delle nazioni son cose che non dipendono da voi. Ma si possono prendere alcune misure per fronteggiare la stretta monetaria.
Anzitutto, se abitate in un paese progredito può darsi dobbiate accontentarvi di un tenore di vita più basso. Vale a dire che potete dover fare a meno di certe cose che prendete per scontate, ma che la maggioranza degli abitanti nei paesi poveri non hanno mai avuto. Sebbene questa prospettiva appaia tutt’altro che allettante, bisogna accettarla per evitare crescenti delusioni.
Inoltre, mentre il denaro comincia a scarseggiare i coniugi devono parlare schiettamente e con calma di come spenderanno i loro guadagni. Quando anche la moglie lavora, è più necessario discutere come disporre delle entrate familiari. Se il marito o la moglie spendono senza consultarsi fra loro, i problemi possono aumentare.
In una famiglia la spesa del vitto si può ridurre del 20 per cento evitando di mandare i bambini a fare la spesa
Il costo dei generi alimentari tende ad aumentare sempre di più. Come fanno alcune famiglie a risparmiare in questo campo, a parte l’ovvio modo di ridurre l’acquisto dei cibi più costosi? Un corrispondente di Svegliatevi! in Giappone dice:
“Il vitto è la voce più elevata nel bilancio delle famiglie giapponesi. Quindi vengono attentamente esaminati gli annunci sui giornali per non farsi sfuggire le offerte speciali.
“Anche in molti supermercati, prima della chiusura, il prezzo di certe merci viene ridotto per venderle prima della fine della giornata. Oppure queste stesse merci vengono esposte per prime la mattina dopo al prezzo ridotto per farle andar via prima che si guastino. Alcune casalinghe cercano di fare la spesa in queste ore e provvedono da mangiare alla famiglia con una spesa ragionevole”.
Joseph Coyle, redattore di una rubrica alimentare negli Stati Uniti, afferma che si può risparmiare dal 20 al 40 per cento sugli acquisti facendo una lista dopo avere studiato gli annunci delle offerte speciali. In alcuni luoghi ci sono negozi che fanno sconti perché hanno meno spese.
In un anno recente, i fabbricanti di generi di drogheria degli Stati Uniti hanno emesso 62 miliardi di buoni sconto, con un valore medio di 15 cent (circa 120 lire) per buono. Questi buoni si trovano in riviste, giornali e opuscoli di offerte. In questo caso si tratta non di comprare un prodotto semplicemente perché è reclamizzato a prezzo ridotto, ma di comprare a quel prezzo il prodotto di cui avete bisogno.
La rivista Newsweek osservava: “In una famiglia la spesa del vitto . . . si può ridurre del 20 per cento se i genitori evitano di mandare i bambini a fare la spesa e se non si lasciano convincere con le moine a comprar loro cose extra”. È anche importante avere una lista delle cose di cui si ha veramente bisogno (non solo di quelle desiderate) per evitare di comprare dietro l’impulso del momento. E nel fare la spesa cercate prodotti non di marca ma con lo stesso valore nutritivo delle marche reclamizzate e di costo inferiore.
Un marito brasiliano la cui famiglia risente dell’inflazione fa questi commenti: “Abbiamo dovuto fare a meno delle cose di lusso, e mia moglie coopera in tutti i modi. Non getta mai via gli avanzi del mangiare”. Altre risparmiano non mandando il marito a mangiare in trattoria ma dandogli il pranzo da portarsi dietro.
È ragionevole risparmiare riducendo l’acquisto di cose non indispensabili
Quando il denaro scarseggia, è ragionevole risparmiare riducendo l’acquisto di cose non indispensabili o eliminandole del tutto. Fra queste c’è il vizio del fumo. Non solo è costoso, ma letale, dato che il 90 per cento circa di tutti i casi di cancro polmonare, e molti altri disturbi, derivano dal fumo, un’abitudine che veramente ‘contamina la carne’. (II Cor. 7:1) Coloro che si sono tolti questa abitudine esercitando padronanza di sé risparmiano centinaia di migliaia di lire all’anno.
Anche gli alcolici costano e il consumo eccessivo può danneggiare la salute e anche la vita familiare. La Bibbia non condanna il consumo moderato di alcolici, ma ne condanna l’abuso. (Prov. 23:29-35; I Cor. 6:9, 10) Anche in questo campo si possono risparmiare centinaia di migliaia di lire all’anno.
Un’altra cosa in cui si può risparmiare è lo svago. Non è necessario spendere centinaia o migliaia di lire per concedersi un piacevole cambiamento di ritmo. La pubblicità commerciale può far pensare che sia indispensabile andare in luoghi remoti e stare in alberghi di lusso, ma non è così. Può essere molto piacevole fare un viaggio in luoghi interessanti vicino a casa, fare gite con la famiglia, visitare amici e dedicarsi ad altre forme di svago poco costose. Andando più di rado a vedere film e spettacoli costosi si può riempire il vuoto con buoni programmi televisivi.
In passato le famiglie non avevano radio, stereo, televisione, cinema ne altri divertimenti moderni. E allora la famiglia media andava di rado al ristorante, se non mai. Tuttavia avevano svaghi sani e si godevano la vita, forse anche più di noi nel complicato mondo d’oggi. I tempi sono cambiati, ma non altrettanto gli uomini. Possono ancora provare gioia in svaghi semplici e poco costosi.
Adesso molte donne risparmiano parecchio facendosi gli abiti da sé. Qui ci vogliono iniziativa ed esperienza. Per citare un esempio, una casalinga vide in un grande magazzino un abito piuttosto semplice che le piaceva, ma costava più di 40.000 lire. Invece di comprare il vestito, acquistò una stoffa simile e si fece il vestito con meno di 5.000 lire.
Certi negozi vendono abiti usati in ottime condizioni, quindi si può risparmiare parecchio. Alcuni lavano gli abiti da sé invece di mandarli in tintoria. Certi indumenti come i golfini si possono lavare in acqua tiepida invece di farli lavare a secco, mandando in tintoria solo quelle cose che non si possono lavare in casa.
Per risparmiare nel vestiario è importante non badare troppo alla moda. Molti eliminano buoni capi di vestiario solo perché la moda cambia. Ma un uomo, notando che ora anche la moda maschile cambia più in fretta, ha detto: “Questa volta no! Non sarò mai più schiavo dei disegnatori di moda che vogliono farmi spendere soldi. Porto quello che ho finché è lindo, pulito e dignitoso, qualunque cosa dicano quelli che fanno la moda”.
Un altro campo in cui alcuni hanno risparmiato parecchio è quello di imparare a fare riparazioni semplici in casa. In questo modo non solo si risparmiano le spese delle riparazioni, ma apparecchi, mobili e altre cose durano molto di più.
Un uomo dice di avere risparmiato più di 180.000 lire in un anno non andando dal barbiere a farsi tagliare i capelli. La moglie ha imparato a tagliargli i capelli e con l’esperienza sta migliorando. Dato che di questi tempi ci sono svariati tagli di capelli, non è poi necessaria la perfezione.
Naturalmente l’elenco delle cose che si possono fare per risparmiare è molto più lungo. Ma i suddetti esempi indicano che in questo periodo di difficoltà economiche è utile avere un po’ di iniziativa.
Una delle principali cause di guai in questi tempi è l’eccessivo desiderio di cose materiali. Tale desiderio ha causato la rovina economica di molte famiglie e il naufragio di molti matrimoni.
L’eccessivo desiderio di cose materiali ha rovinato parecchie famiglie
Alcuni desiderano più cose materiali per stare alla pari coi vicini. Ma tale falso orgoglio può essere molto costoso. Qualcuno ha già fatto notare intelligentemente che non ha proprio senso ‘spendere denaro che non si ha, comprare cose di cui non si ha bisogno, solo per far colpo su qualcuno che forse non ci è nemmeno simpatico’.
Riguardo alla necessità di tenere a freno i desideri di cose materiali, una famiglia ha scritto quanto segue a U.S. News & World Report:
“La nostra famiglia vive felicemente con la somma che molti genitori che lavorano entrambi spendono per mandare i bambini all’asilo. Combattiamo l’inflazione proteggendoci dal desiderio di cose materiali troppo costose.
“Siamo tranquilli perché alleviamo personalmente i nostri figli e ci sentiamo sicuri essendo una ‘famiglia tradizionale’. Il lavoro di casalinga a tempo pieno non passerà mai di moda perché così Dio ha stabilito che la donna si realizzi perfettamente. ‘Ciò che ci si attende dal matrimonio non ha niente a che fare con lo stipendio. Sono le persone, non i loro stipendi messi insieme, che fanno un matrimonio. Sono le persone, non i beni materiali, che fanno una famiglia”.
Per evitare una delle principali cause d’infelicità — i troppi debiti — è particolarmente utile tenere a freno il desiderio di cose materiali. Prendere troppo denaro a prestito, e vivere con la frustrazione di cercare di restituirlo, è un modo sicuro per mettersi nei guai. La Bibbia dichiara accuratamente: “Chi prende in prestito è schiavo del suo creditore”. — Prov. 22:7, La Sacra Bibbia di F. Nardoni.
Da colloqui avuti con famiglie fortemente indebitate, risulta che molti acquisti non erano necessari. Una giovane coppia sposata solo da due anni aveva già contratto ingenti debiti. Anziché saldare i primi, continuarono a chiedere altri prestiti e a spendere. La mancanza di padronanza di sé riguardo alle cose materiali li fece presto fallire. Tuttavia, all’esperto che li aveva interrogati, dissero di avere speso denaro solo per le “cose necessarie”. Ma si scoprì poi che queste “cose necessarie” includevano vacanze molto costose e abiti di lusso di cui non avevano affatto bisogno.
Gli esperti in materia suggeriscono di esaminare la paga che portate a casa per vedere quale percentuale d’essa serve per pagare i debiti. Se, a parte il mutuo sulla casa, supera di molto il 10 per cento, andate in cerca di guai. Alcuni di questi esperti riferiscono che quando i loro clienti non riescono a tenere a freno l’uso della carta di credito, gliela chiedono e gliela strappano sotto gli occhi. Fatto interessante, essi fanno notare che questo provoca un “turbamento emotivo” a coloro che consideravano le carte di credito come un aiuto invece di quella potenziale causa di rovina che sono per chi non sa usarle prudentemente.
“L’amore del denaro è la radice di ogni sorta di cose dannose”, dice la Bibbia. “E correndo dietro a questo amore”, aggiunge, molti “si sono del tutto feriti con molte pene”. (I Tim. 6:10) Queste verità diventano più evidenti ogni giorno che passa.
Cosa accade a chi fa del materialismo la forza principale della propria vita? Il nostro corrispondente in Giappone osserva:
“In Giappone, la famiglia media lavora di più. Marito e moglie lavorano a tempo pieno, e in più fanno lo straordinario. Sebbene pensino di combattere l’inflazione, la famiglia ne soffre perché non c’è reciproca, edificante associazione.
“È un modo d’agire molto imprevidente. Si pensa solo al PRESENTE, all’OGGI. Non si tiene conto del futuro e la speranza non fa parte della vita quotidiana”.
Ma senza contatti costruttivi e senza una vera speranza per il futuro, cosa accadrà se la moglie o il marito perde il lavoro, o se lo perdono entrambi? Quando i sistemi economici di questo mondo saranno ridotti in rovina, cosa accadrà a coloro che hanno fatto dell’acquisto di beni materiali il principale obiettivo della loro vita?
Ma questo accadrà davvero? Sì, immancabilmente! Per tale ragione il modo in cui considerate l’inflazione, il denaro e le cose materiali non è un semplice esercizio per far fronte a temporanee difficoltà economiche. Dovete essere preparati al futuro annientamento di tutti i sistemi economici d’oggi.
[Immagine a pagina 12]
Evitando l’eccessiva ricerca di cose materiali ci si risparmia seri problemi
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La fine degli odierni sistemi economiciSvegliatevi! 1980 | 8 giugno
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La fine degli odierni sistemi economici
SE PROGETTATE una macchina che non funziona bene, cosa fate? Probabilmente continuate a modificarla per vedere se funziona meglio. Ma cosa fate se vi accorgete che dopo ogni riparazione peggiora? Non sarebbe il caso di pensare che la macchina stessa è difettosa e che ce ne vuole una di un altro tipo?
Gli odierni sistemi economici non operano per il bene di tutta l’umanità. Vi sono enormi ingiustizie in essi. La gente laboriosa vede il proprio denaro divorato dall’inflazione. Centinaia di milioni di persone vivono in povertà. Altre centinaia di milioni non hanno neppure il necessario per vivere. Il Times di New York riferiva in merito ad alcuni paesi: “Per molti poveri il prezzo di un pasto supera ora il guadagno di una giornata”; questo adempie in modo sorprendente la profezia biblica: “Per un chilo di grano, la paga di una giornata”. — Apoc. 6:6, Parola del Signore, il Nuovo Testamento.
Gli odierni sistemi economici e monetari non possono portare la pace, la sicurezza e la prosperità tanto desiderate. Profondamente radicati in essi sono egoismo, avidità, orgoglio e una spietata mancanza di considerazione per gli altri.
Cosa vuol dire tutto questo? Perché in tutto il mondo ci sono inflazione, nonché carestie, guerre e altre difficoltà senza precedenti dal 1914?
Tutte queste cose sono un segno dei tempi. Sono le condizioni predette come parte degli “ultimi giorni” dell’attuale sistema di cose. Esse includono il fatto che gli uomini sarebbero stati “amanti di se stessi, amanti del denaro, . . . senza padronanza di sé, . . . amanti dei piaceri anziché amanti di Dio”. Tutte queste cose sono presenti nei sistemi politici, economici, sociali e religiosi d’oggi. — II Tim. 3:1-5.
Pertanto, l’odierna instabilità monetaria e le difficoltà economiche in cui molti si trovano fanno parte del segno che questo sistema di cose si affretta verso la sua fine, come predisse Gesù stesso. (Matt. 24:3-14) Anche se gli uomini cercano di puntellare gli odierni sistemi economici per tenerli in piedi, qualsiasi miglioramento sarà di breve durata. Nessun rimedio può eliminare l’egoismo, l’avidità e l’ingiustizia insiti in essi.
Tutte queste cose significano che l’attuale sistema difettoso va verso il suo più grande fallimento, ma non a causa degli insuccessi dell’uomo, bensì per intervento divino. Infatti Gesù disse: “Allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. — Matt. 24:21.
Tuttavia possiamo trarre conforto dalla profetica Parola di Dio che promette che questo tempo di futura afflizione sarà seguito da una “nuova terra” nella quale “dimorerà la giustizia”. (II Piet. 3:13) Questa “nuova terra” significa una nuova società umana, con un nuovo sistema economico, che opererà per il bene di tutti. Abbiamo la promessa: “Il Signore degli eserciti imbandirà a tutti i popoli un convito di grasse vivande, un convito di generosi vini, di vivande succulente, di vini raffinati, e strapperà in questo monte il velo che velava tutti i popoli”. — Isa. 25:6, 7, La Sacra Bibbia a cura del Pontificio Istituto Biblico.
“Per risolvere gli attuali problemi economici si deve ricominciare tutto da zero”
Presto accadrà qualcosa di simile a ciò che ha detto un uomo d’affari giapponese. Rispondendo a chi gli aveva chiesto qual era la soluzione degli odierni disordini economici, ha dichiarato: “Per risolvere gli attuali problemi economici si deve ricominciare tutto da zero”. Egli ha visto giusto: è impossibile porre rimedio al sistema. E la Parola di Dio è d’accordo: è irrecuperabile. Quindi non sarà rimesso in piedi, ma distrutto.
Negli ultimi tempi la possibilità di un crollo degli odierni sistemi economici è stata un soggetto ricorrente nelle conversazioni fra economisti. Per esempio, la giornalista americana Sylvia Porter, esperta di problemi finanziari, ha parlato della reale possibilità di un’“ondata inflazionistica in questa nazione e nel mondo, che distruggerebbe la fiducia in qualsiasi investimento nella ‘carta’ [moneta], e che pregiudicherebbe a tal punto il funzionamento del sistema monetario internazionale da arrestare in pratica gli scambi commerciali fra le nazioni”. La giornalista aggiungeva:
“Il problema si allargherebbe a macchia d’olio causando un gran numero di fallimenti fra le imprese, un afflosciamento della bolla creditizia pericolosamente gonfia, un improvviso aumento della disoccupazione, preclusione del diritto di cancellazione di un gran numero di ipoteche, e restituzione di beni acquistati a rate che i debitori non potrebbero pagare.
“La situazione si fa più allarmante anche mentre scrivo”.
“Le nazioni non possono continuare a prendere a prestito per migliorare il tenore di vita”
Il cronista politico Jack Anderson ha fatto simili commenti sull’incerta situazione monetaria, dicendo:
“Le nazioni non possono continuare a prendere a prestito per migliorare il tenore di vita. Il denaro non potrà mai essere restituito a meno che non sia investito nella produzione anziché nel consumo. In molti paesi, il debito è già più grande di quello che possono assorbire senza che ci sia un dissesto finanziario. . . .
“I prezzi in vertiginoso aumento continueranno ad accrescere i debiti già gravi finché l’intero sistema bancario rischierà di crollare”.
L’Istituto Americano per la Ricerca Economica fa le seguenti osservazioni:
“Nei prossimi anni sembrano molto probabili i seguenti fenomeni economici:
“Una grave e prolungata depressione mondiale. . . .
“Durante una depressione prolungata, potrebbero verificarsi gravissimi disordini sociali. . . .
“Qualsiasi persona o famiglia che appaia sostanzialmente più benestante di quelle che sono maggiormente colpite potrebbe diventare il bersaglio di violenze da parte delle turbe”.
Se ora, in un tempo di relativa pace e prosperità, si commettono sempre più rapine, stupri, aggressioni e omicidi, la situazione peggiorerebbe in caso di crisi. Ne è un’indicazione quanto accadde a New York nel 1977 durante un blackout. In certi quartieri regnava l’anarchia. Ci furono estesi atti di saccheggio, vandalismo e rapina. La polizia ammise la sua impotenza.
Anche in un paese africano, quando il prezzo del riso aumentò del 30 per cento circa, ci furono tumulti e saccheggi nella capitale. Le strade apparivano come se fosse stata appena combattuta una guerra. Fu dichiarata la legge marziale e venne imposto un rigido coprifuoco.
“Getteranno il loro medesimo argento nelle vie, e il loro oro diverrà una cosa orrenda”
Parlando di ciò che è in serbo per il mondo intero, la Bibbia dice che “vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. In quel tempo la moneta cartacea non avrà nessun valore. Anzi, la profezia biblica dice anche: “Getteranno il loro medesimo argento nelle vie, e il loro oro diverrà una cosa orrenda. Né il loro argento né il loro oro li potranno liberare nel giorno della furia di Geova”. — Ezec. 7:19.
Nessun capo umano, nessuna forma di governo umano potrà impedire la futura “grande tribolazione”, perché è il giudizio di Dio contro l’attuale sistema malvagio. Per tale ragione la sua Parola avverte: “Non confidate nei nobili, né nel figlio dell’uomo terreno, a cui non appartiene nessuna salvezza”. (Sal. 146:3) Qual è dunque la giusta condotta da seguire? La Bibbia risponde: “Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non t’appoggiare al tuo proprio intendimento”. — Prov. 3:5.
Quelli che ora confidano in Geova hanno la sua promessa che li aiuterà anche economicamente. No, Dio non provvederà ai suoi servitori le cose superflue, ma ha promesso loro il necessario. (Matt. 6:24-34; Sal. 37:25) Né questo significa che coloro che confidano in Dio avranno la vita facile, poiché le cattive condizioni del mondo influiscono anche su di loro. Ma riusciranno meglio di altri a far fronte ai difficili tempi in cui viviamo.
Per giunta, essi hanno l’assicurazione che Dio li proteggerà durante il prossimo crollo, per sopravvivere ed entrare in un giusto nuovo sistema. (I Giov. 2:15-17; Sal. 37:27, 34, 37) Per questo una famiglia brasiliana che ha imparato a confidare in Geova dice: “Benché pieni di problemi economici, siamo una famiglia felice perché conosciamo Geova, l’Iddio felice, e conosciamo i suoi propositi”.
“Alzatevi e levate la testa, perché la vostra liberazione s’avvicina”
Indipendentemente da quanto si intensifichi la stretta monetaria, abbiamo la sicura speranza di tempi migliori nel nuovo ordine che Dio stabilirà presto. Quindi chi ha la giusta speranza basata sull’accurata conoscenza e confida in Dio e non nella ricchezza materiale, può ‘alzarsi e levare la testa, perché la sua liberazione s’avvicina’. — Luca 21:28.
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