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  • La ragionevolezza contribuisce alla pace
    La Torre di Guardia 1962 | 1° agosto
    • che non sono cristiani credenti, per quanto sta in noi; come ordina la Bibbia: “Se è possibile, per quanto sta in voi, vivete in pace con tutti”. — Rom. 12:18, Na.

      28. A chi cercano di piacere i cristiani, e con quali prospettive?

      28 Geova Dio è Colui al quale i cristiani si sforzano di piacere. In Proverbi 16:7 (Na) è espresso il principio: “Se il Signore [Geova] si compiace della condotta di un uomo, lo riconcilia anche con i suoi nemici”. Se seguiremo la via di Geova usando la nostra facoltà di ragionare vinceremo il male. Che cosa possiamo ricevere allora se non del bene? La ragionevolezza fa parte della sapienza che vien dall’alto. Guidata dalla Parola di Dio, essa ci farà ottenere la felice condizione che Paolo desiderava per i cristiani quando disse: “Del resto, fratelli, siate lieti, attendete alla vostra perfezione, consolatevi, siate concordi, conservate la pace, e Iddio dell’amore e della pace sarà con voi!” — 2 Cor. 13:11, Na; Giac. 3:17.

  • Fate risplendere la vostra luce con i compagni di lavoro
    La Torre di Guardia 1962 | 1° agosto
    • Fate risplendere la vostra luce con i compagni di lavoro

      GESÙ CRISTO mostrò che come gruppo i veri cristiani sono “la luce del mondo”. Per questo ciascuno di essi fa ciò che Gesù disse: “Risplenda la vostra luce davanti agli uomini”. (Matt. 5:14, 16, Na) Vi sono molte opportunità di far risplendere la propria luce, sì, anche con i compagni di lavoro. All’Assemblea di Distretto “Adoratori Uniti” tenuta a Vancouver nel 1961 un testimone di Geova narrò la seguente esperienza:

      “Qualche tempo fa lavoravo in una fabbrica di attrezzi insieme ad altre 1.200 persone. Cercavo l’opportunità di dare testimonianza. All’ora di pranzo udii per caso una conversazione fra due uomini che stavano parlando di religione, specialmente dei pro e dei contro di una certa religione. Erano indecisi se accettare o no il suo principale insegnamento. Chiesi se potevo prendere parte alla conversazione ed essi acconsentirono. Cercando un’illustrazione per introdurre il mio argomento, notai sul tavolo gli strumenti di precisione usati per prendere accurate misure e chiesi: ‘Perché non misurate questa religione per vedere se è accurata, se è genuina?’ ‘Misurarla con che cosa?’ fu la loro risposta. ‘Con la Bibbia. Essa è il metro con cui misurare, come gli strumenti che avete dinanzi’. Uno di essi desiderava ardentemente la verità di Dio e volle misurare la religione con la Bibbia. Cominciò a partecipare a tutte le adunanze, uscì regolarmente nel ministero di campo e diede testimonianza alla sua famiglia. La famiglia fa ora parte dell’organizzazione di Geova ed è attiva, ed egli è un servitore nominato in essa”.

      La propria condotta fa anche parte dell’opera di far risplendere la luce del cristiano. Un uomo che abitava nella città di New York non aveva mai sentito parlare dei testimoni di Geova; quindi si trasferì nel Texas, dove lavorò con un gruppo di falegnami che erano tutti testimoni di Geova. Restò colpito dalla loro buona condotta. Dato che egli desiderava imparare a fare il costruttore, un Testimone gli disse: “Perché non impari a vivere per sempre, così potrai costruire per sempre”. La testimonianza che ricevette circa il regno di Dio e la speranza della vita eterna gli piacque, quindi andò a casa e raccontò tutto alla moglie. Dopo qualche tempo fu iniziato uno studio biblico con quest’uomo e la moglie. Entrambi si sono battezzati all’Assemblea di Distretto “Adoratori Uniti” di Houston.

      All’assemblea di distretto di Copenaghen una testimone di Geova narrò come aveva conosciuto la verità di Dio nel luogo dove lavorava: “Eravamo diverse ragazze della stessa età e spesso parlavamo dei problemi e della politica del mondo. A quel tempo credevo che l’ONU fosse l’unica sicura speranza di pace del mondo. Ma una ragazza mi disse che ella sperava in un mondo completamente nuovo che sarebbe stato stabilito da Dio, dove le persone sarebbero vissute per sempre nella pace. Questo mi sembrò strano; tuttavia, riflettei sulle cose che mi aveva dette. Di tanto in tanto le chiedevo qualcosa della sua speranza, ed ella mi dava chiare e logiche risposte. Un giorno questa testimone mi diede l’opuscolo Fondamento per credere in un Nuovo Mondo, e mi incoraggiò a studiarlo, ciò che io feci. In seguito fu iniziato con me uno studio biblico a domicilio; e oggi, a questa assemblea, sono stata battezzata”.

      Anche all’assemblea di Parigi i congressisti appresero i buoni risultati che derivano dal far risplendere la propria luce con i compagni di lavoro:

      “Nel 1959 facevo il cameriere in un bar. Un giorno fu chiesto a un mio amico di sostituire un collega nel luogo dove io lavoravo. Quest’uomo che conoscevo molto bene cominciò a parlarmi di Dio e dei suoi propositi di stabilire un nuovo mondo. Questo mi stupì, perché non avevo mai saputo che il mio amico parlasse di tali cose. Qualche tempo dopo questo mio amico e sua moglie vennero a casa mia, dove parlammo delle dottrine religiose della cristianità. Accettai un libro, una pubblicazione per lo studio biblico. In seguito il mio amico ritornò nuovamente, portando con sé un altro cameriere che era pure Testimone. Facemmo una conversazione sull’importanza di considerare la Bibbia in modo sistematico.

      “Poi, dopo una serie di impreviste circostanze, il mio amico cominciò a lavorare regolarmente con me, come cameriere. Parlavamo spesso della verità di Dio, e ciò che mi sorprese particolarmente fu il modo in cui si affrettava a finire il suo lavoro per poter partecipare alle adunanze o andare nell’opera di predicazione. Ciò mi colpì profondamente, dato che in passato egli si interessava in principal modo dei piaceri. Quindi una setta religiosa annunciò che il 14 luglio 1960 sarebbe venuta la fine del mondo. Rimasi perplesso, perciò interrogai il mio amico Testimone. Le spiegazioni bibliche che mi diede mi soddisfecero, e provai il vivo desiderio di apprendere di più. Fui presente a un discorso biblico e accettai di fare lo studio biblico a domicilio. Il mio interesse crebbe rapidamente, e insieme alla mia famiglia partecipai alle adunanze. Approfittando di questa meravigliosa assemblea nazionale, io e mia moglie abbiamo simboleggiato la nostra dedicazione a Dio con il battesimo in acqua”.

  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1962 | 1° agosto
    • Domande dai lettori

      ● Come possiamo mettere in armonia il consiglio scritturale che dice: “Mangiate di tutto quello che si vende al mercato, senza stare a investigare a motivo della coscienza” (1 Cor. 10:25, Na), con il suggerimento dato da La Torre di Guardia, di fare domande ragionevoli nei luoghi dove si compra la carne per esser certi che sia stata dovutamente dissanguata? (La Torre di Guardia del 1º marzo 1962, pagina 141) — N. Q., Stati Uniti.

      Queste ammonitrici dichiarazioni devono essere considerate entrambe nel loro contesto. Il decimo capitolo di 1 Corinzi contiene una considerazione sui cibi che sono stati offerti agli idoli. Esso indica che i cristiani non possono essere “in comunione coi demoni” partecipando a cerimonie religiose in cui l’adoratore condivide un pasto con qualche dio demonico. (1 Cor. 10:18-21, Na) Infatti, sarebbe stato un male che il cristiano mangiasse in qualunque luogo la carne se l’avesse mangiata ‘come sacrificata all’idolo’, cioè con sentimenti di riverenza verso l’idolo. (1 Cor. 8:7, Na) Per proteggere i cristiani dall’idolatria fu dato il comando di “astenervi cioè dalle carni immolate agli idoli”. (Atti 15:29, Na) Tuttavia, l’offrire del cibo a un idolo non produce alcun cambiamento nella carne stessa che la renderebbe inadatta per essere mangiata. Perciò se parte di un animale offerto in sacrificio a un idolo fosse venduta in un mercato, essa sarebbe stata buona quanto qualsiasi altra carne. Certamente il cristiano non avrebbe mai chiesto questa carne anziché altra, ritenendola “carne sacra”, ma, d’altra parte, non aveva l’obbligo di fare domande per sapere se proveniva da un tempio religioso o da un normale macello. Quindi l’argomento considerato in 1 Corinzi 10:25 era l’acquisto di carne in un mercato che otteneva parte della sua merce da un tempio religioso.

      Ai cristiani è anche comandato di astenersi “dal sangue degli animali soffocati”. (Atti 21:25, Na) Le Scritture indicano che si può mangiare carne, ma non si deve farlo come atto di idolatria; tuttavia, la Bibbia non dice in alcun punto che i credenti possano mangiare sangue in qualche circostanza. Inoltre, la proibizione inerente all’uso del sangue è rivolta non solo a coloro che uccidono essi stessi gli animali, ma a tutti “i credenti”. Perciò quei credenti che non uccidono essi stessi gli animali, volendo

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